[GDL]Fenomenologia dello Spirito di Hegel

Aperto da green demetr, 30 Novembre 2021, 11:26:27 AM

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green demetr

Citazione di: daniele22 il 07 Marzo 2023, 15:10:42 PMCiao Green, buongiorno, oggi è martedì il giorno della guerra, ma il fatto è che non trovi più i pezzi nuovi da sostituire con quelli deteriorati per far sì che la tua nave di Teseo possa ancora navigare. Non mi ci è voluto tanto tempo per distruggerli e ora ti trovi aggrappato all'asta con la bandiera, e di questo devi ringraziare Hegel stesso e le sue giustissime pretese sul primato della dialettica per la conquista di una qualsiasi verità. Per quel che mi riguarda tu non accetti contro ogni evidenza e con questo ti salvi la vita attaccandoti al salvagente, la bandiera. Stai attento, che dentro alle bandiere vi troverai pure i pescicani che ti mangiano, sempre che non sia tu il pescecane. Vai pure e comunque per la tua via Green, che non è per certo la mia .... e un altro di meno ... naturalmente scherzo, ma su questo Topic sarà molto difficile che intervenga ancora, almeno per quello che dici tu. Un saluto

Hegel si occupa di metafisica, la dialettica è un invenzione di quelli che non c'hanno capito niente del Nostro.
Ti invito a ripartire da zero con la lettura del 3d.
Un pò come Nietzche e chissà quanti altri autori.
Purtroppo la congiunzione storica mi sta condannando a pochi anni, forse mesi di mediocrità, da cui sola può nascere l'intellettualità, se sei ricco ti lascio ai tuoi piccoli piaceri sadici, frutto di una mente chiaramente confusa (passi di palo in frasca ogni 2 per 3, peccato c'erano cose molto originali), se sei povero, bè ti lascio alla nuova sudditanza delle politiche Green, che con me non c'entrano veramente niente, anzi sono l'esatto opposto.
Saluti.
PS.
La metafisica si occupa dell'Essere non dell'ente, come Cacciari va cianciando inspiegabilmente.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Buonasera la primavera è alle porte, tra poco riprenderemo dunque le letture della fenomenologia.
https://youtu.be/r1uXYtT71e0
Frattanto Paolo Vinci mi sorprende, visto che lo annoveravo tra gli analitici, invece scopro con sopresa che lui sarebbe invero dalla nostra parte (più o meno metafisici).Per ora ho visto solo la prima conferenza di 3, ma il materiale messo sul fuoco è vastissimo e interessantissimo.Anzitutto mi scuso per l'ignoranza mia sul fatto che forse ho scritto (visto che lo pensavo) che la fenomenologia è il preambolo alla scienza della logica, e anzi la sua degna conclusione in un ribaltamento della consecutio temporum.Pensavo che la fenomenologia e la scienza dello spirito fossero la stessa cosa   :-[Ascoltando attentamente Paolo invece pare prorpio che la fenomenologia sia una scheggia impazzita all'interno del logicismo hegeliano, oggi, chissà perchè  :D, quest'ultimo studiato con attenzione (si è colpa degli analitici).Ecco a parte questo direi che quindi questa lettura diventa ancora più importante e complicata, infatti Paolo ci fa una carrellata veloce, ma intrisa di rimandi e problemi sull'intera fenomenologia, penso che ci terrà occupati a lungo.Comincio quindi con le considerazioni a latere, quelle che più mi sono venute in mente, poi pian piano, faremo una sorta di lettura scolastica, con tanto di punti e didascalie varie, in approfondimento, che sento dovuto, e nella giusta direzione.Quello che mi è piaciuto: mi pare la cosa più banale, ossia che la fenomenologia tratti del problema del soggetto.Paolo però non adotta il mio metodo, infatti non pone il probela del soggetto in sè, ma della relazione tra soggetto sensibile/determinato e soggetto assoluto.A mio avviso è un modo errato di proseguire, perchè invece che derimere alcune problematiche le moltiplica, e infatti gli inciampi nel duo discorso sono diversi.Direi dunque di creare un doppio binario, per indicarne uno solo.Laddove Paolo parla di soggetto assoluto, io parlo di problema del soggetto tout court.Come il soggetto sensibile è ciò che Paolo legge come ciò che guarda dietro, ossia determinato dall'oggetto, così legge in una prospettiva nuova il soggetto assoluto come ciò che guarda avanti, ossia nell'azione storica che va in direzione dell'Intero.
In questo credo che le nostre letture si distanzino, proprio per via dei casini che Hegel fa, infatti il Negativo assoluto come farebbe ad essere Intero? se non come appunto costante sottrazione, movimento dialettico, così ri-letto.
D'altronde il problema dell'autofondazione dell'Essere, che la critica moderna e contemporanea fa contro Hegel, relegandolo a comprimario, è completamente fuori di testa, come dice Paolo basta leggere Hegel! (e lui afferma ironicamente "per 30 anni, come ho fatto io") per capire che la fondazione non è di carattere logico ma storico, laddove lo storico è la società, io direi meglio gli altri, più che la storia, un particolare non da poco, cosa che avevano capito benissimo Chiaragin e Severino.
Riassumo per chi si trovasse a leggere solo ora: il problema dell'autofondazione, non è il problema del soggetto (determinato o assoluto che sia) che si auto-leggitima, ma del soggetto che è costretto ad avere che fare con l'altro (il nostro prossimo, la società etc.) e con l'Altro (ossia con la nostra irriducibile discontuità, mancanza rispetto all'ESSERE in quanto tale). Non a caso l'Altro rischia sempre di diventare teologia, predestinazione etc. che è poi quello che si imputa ad Hegel, quando invece Hegel problematizza qualsiasi teologia e quindi (suppongo) anche quella rivelata cristiana.
Ossia il suo esatto contrario! (ma questo lo avevo già capito da me, ed era il tema degli anni scorsi).
La linea Chiareggin è ben consapevole di questa differenza.
Paolo la contrappone in particolare a quella di Heidegger, in particolare a quella dell'Heidegger che pone Hegel e Nietzche nel solco di chi è rimasto metafisico.Francamente dubito che sia realmente così.Ma lo faremo quandomai parleremo - leggeremo Heidegger il sommo Maestro.
Di fatto sono in concordia col Vinci.
La cosa che meno, molto meno mi è piaciuta, è la totale assenza della critica alla scienza, Paolo si limita appunto a parlare di formalismi.
Poco chiari anche sulla distinzione tra scienza formale e scienza della co-scienza, ossia la conoscenza storica del soggetto, che non ha nulla a che vedere colla scienza moderna.
Quello che non colgo è invece il riferimento al corpo a copro con Kant, e addirittura al collegamento tra Hegel e Husserl (che disprezzo).
Purtroppo stranamente i kantiani sono scomparsi su questo forum, bizzarro.Quindi faremo uno sforzo per capire qualcosa di questo corpo a corpo man mano che leggeremo appunto gli autori che si sono occupati del Nostro, e che appunto Paolo continuerà nelle prossime conferenze.
Naturalmente questo è solo una presentazione generale, vedremo poi come coniugare le parti della scrittura con i discutenti esterni da questo forum.
Appunto in realtà nessuno discute di niente, siamo ridotti al discorso con gli antichi. Ci provo a mantenerlo pubblico.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Citazione di: green demetr il 08 Marzo 2023, 11:49:59 AMHegel si occupa di metafisica, la dialettica è un invenzione di quelli che non c'hanno capito niente del Nostro.
...

Ma come ? Togli ad Hegel l'unica parte del suo pensiero feconda ed attuale ! La metafisica idealistica capace di smuovere dal torpore le fisse categorie kantiane, insufflando vita al trascendentale.

Voi (vetero)metafisici avete la sindrome del paracarro in forma di 1. Il Tutto che può convivere solo col Nulla, ovvero 0, rimanendo sempre se stesso, nella sua immobile autoreferenzialità, inguardabile dall'esterno.

Avete perfino coinvolto la buonanima di Parmenide che voleva dire tutt'altra cosa con la sua affermazione ontologica, ma voi metafisici, cacciatori di chimere in iperurani matematici (1 e 0, in perfetta sobrietà come il loden di Monti) ci avete costruito sopra la saga del nichilismo.

La dialettica hegeliana invece ha germogliato nella pluralità del reale, portando finalmente avanti la metafisica fino a 3. L'avevano fatto anche i cristiani, ma in maniera caotica, azzuffandosi assai, con risultati da covax.

Invece Hegel, o i giovani hegeliani, ci azzeccano: tesi, antitesi, sintesi. Si farà casino anche su questo bel risultato, certamente migliore della sillogistica manichea che si ferma a 2 (tertium non datur) di Aristotele e degli scientisti, ma il diabolus in philosophia anche in questo caso è la metafisica, di fronte alla quale anche i fenomenologi ed empiristi che ti stanno...fanno bella figura.

Magari una bella metafisica dell'avvenire potrebbe risanare la situazione, ma non potrebbe che essere dialettica, come lo è la sintesi aquila-serpente dell'ineguagliabile Nicce.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: Ipazia il 12 Marzo 2023, 16:10:40 PMMa come ? Togli ad Hegel l'unica parte del suo pensiero feconda ed attuale ! La metafisica idealistica capace di smuovere dal torpore le fisse categorie kantiane, insufflando vita al trascendentale.

Voi (vetero)metafisici avete la sindrome del paracarro in forma di 1. Il Tutto che può convivere solo col Nulla, ovvero 0, rimanendo sempre se stesso, nella sua immobile autoreferenzialità, inguardabile dall'esterno.

Avete perfino coinvolto la buonanima di Parmenide che voleva dire tutt'altra cosa con la sua affermazione ontologica, ma voi metafisici, cacciatori di chimere in iperurani matematici (1 e 0, in perfetta sobrietà come il loden di Monti) ci avete costruito sopra la saga del nichilismo.

La dialettica hegeliana invece ha germogliato nella pluralità del reale, portando finalmente avanti la metafisica fino a 3. L'avevano fatto anche i cristiani, ma in maniera caotica, azzuffandosi assai, con risultati da covax.

Invece Hegel, o i giovani hegeliani, ci azzeccano: tesi, antitesi, sintesi. Si farà casino anche su questo bel risultato, certamente migliore della sillogistica manichea che si ferma a 2 (tertium non datur) di Aristotele e degli scientisti, ma il diabolus in philosophia anche in questo caso è la metafisica, di fronte alla quale anche i fenomenologi ed empiristi che ti stanno...fanno bella figura.

Magari una bella metafisica dell'avvenire potrebbe risanare la situazione, ma non potrebbe che essere dialettica, come lo è la sintesi aquila-serpente dell'ineguagliabile Nicce.

Come già detto all'infinito con metafisica non intendo la vecchia metafisica dell'uno (che finisce col tertium non datur, di aristotile memoria, come giustamente dici tu), bensì quella dialettica, o negativa che pensa Hegel (e ne vedremo le conseguenze) e sopratutto Heidegger.
Lo stesso Paolo Vinci nella terza conferenza su Hegel (già sul canale dell'accademia di Napoli) parla proprio della ricezione marxista dello stesso.
Anche Platone, a cui mi sto timidamente avvicinando, in fin dei conti parla di dialettica, discussione, discorso.
Certo che è strano che nell'epoca della massima disponibilità ai discorsi, i discorsi sono quelli su facebook, con pezzi di 1 massimo 2 righe, o twitter, dove però è il regno del solipsismo, al massimo del re-tweet, mentre i forum languiscono.
Bizzarro, perchè ok, la vecchia metafisica non ci piace più, ma non mi pare che qualcuno ancora creda in Dio. Quindi non capisco nemmeno poi così tanto l'accanimento sullo stesso.
Comunque ripeto, altri lidi vado contemplando, cose molto più vicine alla poesia, e spero che basti.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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