Liberi tutti! Come si dissolve la ragione umana

Aperto da bobmax, 06 Marzo 2023, 07:56:08 AM

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bobmax

No, non sarà la schiavitù a farci regredire fino a estinguerci.
Sarà invece la libertà.

Certo non l'autentica libertà, che è prima di tutto dovere: dover essere.
Piuttosto la nostra fine sarà causata dalla libertà del non essere. Dall'assenza di alcun dovere, dal trionfo del caos.

E qui, come del resto un po' dovunque, ve n'è una variegata espressione.
Direi che caratteristica costante di questa involuzione è la mancanza di vergogna.
È il liberi tutti!

Cosicché chiunque si sente legittimato a disquisire su qualsiasi argomento, conosciuto magari solo per sentito dire. Orecchiato casualmente.
Affermando con sicumera la prima idea che gli frulla per la testa. Perché accidenti è libero!

Ciò che l'umanità ha faticosamente conquistato in secoli di impegno e sacrificio, viene ora deriso dal delirio di una falsa libertà.
E questo avviene in ogni campo. Logico, matematico, medico, scientifico... ovunque.

Emblematico, che in Lombardia siano stati rieletti coloro che hanno contribuito attivamente e insistentemente alla esplosione pandemica e al degrado della sanità pubblica.
Liberi tutti!

Neppure sonno della ragione, bensì sua estinzione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

La tua osservazione mi trova completamente d'accordo ma provo a specificarla meglio secondo una interpretazione storica e di classe. L'elevazione culturale è stato uno dei grimaldelli per la legittimazione della classe borghese rispetto all'aristocrazia e per ottenere il successo doveva predicare una elevazione universale, in sintonia con i valori della rivoluzione francese.
Fu attraverso questa legittimazione della cultura e della critica che si crearono i quadri dei successivi partiti socialisti, anarchici e comunisti. Una prova letteraria è il romanzo di Pratolini, Metello, nel quale il proletario protagonista si rende conto che per battere la borghesia bisogna approfondire le proprie conoscenze a 360 gradi, dal diritto del lavoro alla divina commedia. A partire dal secondo dopoguerra, vi è stato un processo gestito dall'alto per delegittimare la conoscenza critica perché costituiva una minaccia reale per il nuovo assetto del potere, che aveva ormai definitivamente sconfitto l'aristocrazia. Vi fu un periodo di lotta reale contro questo processo, il cosiddetto '68, al termine del quale, il processo di delegittimazione della cultura è proseguito con maggior vigore, decuplicato dalla morte delle generazioni che erano cresciute con il culto della istruzione.
Ovviamente senza cultura anche l'attuale classe dominante diventa debole ma sono avvenuti alcuni cambiamenti fondamentali.
1) la cultura ha perso il suo messaggio di universalità, tornando ad essere una attività da chierici, piuttosto che l'arena condivisa di una opinione pubblica informata e capace di valutare (a proposito è importante il primo libro di Habermas, storia e critica dell'opinione pubblica).
2) la cultura è diventato un universo troppo vasto e quindi si è segmentato in tutte le varie specializzazioni, che offrono soluzioni produttive a problemi gestionali senza più affrontare i problemi etici ed esistenziali dell'uomo (in questo senso è preoccupante la visione delle neuroscienze se esse vengono affrontate senza alcun nesso con la filosofia e le scienze sociali).
Manca cioè una visione olistica della cultura, che diventa il secondo vulnus dopo la regressione antiuniversalistica della cultura.
3) Apprendere è faticoso ed anche controfattuale rispetto alla vita. Comprendere Heidegger, ad esempio, necessita della lettura di almeno un centinaio di altri libri (e mi tengo basso). Il messaggio mediato continuamente è invece attualmente quello della facilità di ottenere le cose (compresa la cultura), abbinata alla critica verso tutte Le entità non economiche come la politica o, appunto, la cultura. Il denaro ha reso la cultura stessa una merce, come l'arte, la musica e il corpo stesso degli umani.

Detto questo, sono molto pessimista per il futuro, poiché la visione strumentale del mondo dato da scienza più denaro è diventata così profonda, che solo una scossa "non indolore" può cambiare lo stato delle cose.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Se liberi tutti è l'alienazione materiale e ideologica di un società classista plurimillenaria, si ha una strana concezione della libertà.

Si guarda il dito di una liquefazione culturale e non si vede il macigno di interessi del dominio economico, che attraverso il catename della sopravvivenza lavorativa e il ciarpame delle sovrastrutture politiche, giuridiche e militari ha incatenato tutti, inclusi gli elettori lombardi (evidentemente le alternative erano ancora peggiori), allo schifo reale in cui siamo immersi.

Oltretutto pure il dito è farlocco, perchè la cultura è sempre stata ed è cultura delle classi dominanti e il fatto che anche gli imbecilli possano dire la loro sui social, con buona pace di Umberto Eco, è un barlume di libertà, non il suo spegnimento totale. Il quale sarebbe, come auspicano i vampiri di Bruxelles, mettere la museruola pure ad internet.

Se questo è il mondo dei competenti, sarà solo l'incompetenza non a libro paga a salvarci.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Freedom

Quello che sta abbruttendo il genere umano non è l'eccesso di libertà ma di licenziosità.

La prova è che se abusata, la libertà si perde. Mentre la licenziosità non fa che aumentare. Non è una questione di lana caprina. Paradossalmente la libertà, portandosi dietro un carico di responsabilità importante, non è poi così agevole da manovrare.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

bobmax

Citazione di: Freedom il 06 Marzo 2023, 09:47:35 AMQuello che sta abbruttendo il genere umano non è l'eccesso di libertà ma di licenziosità.

La prova è che se abusata, la libertà si perde. Mentre la licenziosità non fa che aumentare. Non è una questione di lana caprina. Paradossalmente la libertà, portandosi dietro un carico di responsabilità importante, non è poi così agevole da manovrare.
Concordo, la licenziosità è tuttavia per molti la "vera" libertà, libertà di fare quel che a loro pare.
Perciò seguire impulsi, desideri, piaceri.
Cioè in definitiva un abbandono al non essere, delirio nichilistico.

Mentre l'autentica libertà è volontà di Verità. Libero è infatti colui che vuole ciò che deve.
Un dovere che giace in noi stessi... è noi stessi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

Mi sa che il materialista Hume ha gia' differenziato definitivamente l'essere dal dover essere, il piano descrittivo da quello prescrittivo delle cose, riconsegnando l'etica come "scienza del dover essere" al limitato spazio autocoscienziale e corporeo umano.

Spazio di un cuore e di un cranio che' appena un po' piu' piccolo di quello dell'intero universo, e cosi' sia.

Un ritorno indietro non sarebbe auspicabile, e nemmeno possibile.

Sono invece d'accordo che nei limiti di un'etica relativa all'autocoscienza cosi' descritta, ci vorrebbe un passaggio definitivo dal "liberi tutti" (ovvero il proggetto umano del liberalismo e dell'anarchia, in cui in definitiva anche il capitalismo e' compreso) al "tutti liberi" (ovvero il proggetto umano del comunismo).

L'ordine delle parole e' importante.

Tutti liberi, vuol dire che nessuno potra' essere libero se non lo saranno tutti, e la liberta' dovra' essere cio' apportera' unita' al tutto dell'esistenza umana, quindi non solo ideale condiviso, ma prassi collaborativa condivisa.

Liberi tutti, vuol dire che la liberta' di tutti rischia di "diventare", hobbesianamente, la liberta' di nessuno.

Come gia' in effetti e'.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

La licenziosità si è modernizzata in sballo, farmacologicamente assistito. Funziona oggi allo stesso modo di quando Marx scriveva: "l'umano diventa bestiale e il bestiale diventa l'umano". L'umano, ovvero il lavoro, diventa bestiale nel regime alienante della produzione capitalistica e il bestiale diventa l'umano nello sballo del sabato sera - allora era alcool - smaltito la domenica per riprendere il bestiale lavorativo il lunedì. Un regime perfetto in cui è espunta ogni possibilità di progettualità di liberazione.

Con l'aumento del tempo libero non liberato aumenta pure l'importanza dello sballo e dell'industria che se ne occupa, materialmente e ideologicamente. L'importante è che tutto il tempo di vita resti saldamente nel dominio del Capitale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: bobmax il 06 Marzo 2023, 07:56:08 AMNo, non sarà la schiavitù a farci regredire fino a estinguerci.
Sarà invece la libertà.

Certo non l'autentica libertà, che è prima di tutto dovere: dover essere.
Piuttosto la nostra fine sarà causata dalla libertà del non essere. Dall'assenza di alcun dovere, dal trionfo del caos.

E qui, come del resto un po' dovunque, ve n'è una variegata espressione.
Direi che caratteristica costante di questa involuzione è la mancanza di vergogna.
È il liberi tutti!

Cosicché chiunque si sente legittimato a disquisire su qualsiasi argomento, conosciuto magari solo per sentito dire. Orecchiato casualmente.
Affermando con sicumera la prima idea che gli frulla per la testa. Perché accidenti è libero!

Ciò che l'umanità ha faticosamente conquistato in secoli di impegno e sacrificio, viene ora deriso dal delirio di una falsa libertà.
E questo avviene in ogni campo. Logico, matematico, medico, scientifico... ovunque.

Emblematico, che in Lombardia siano stati rieletti coloro che hanno contribuito attivamente e insistentemente alla esplosione pandemica e al degrado della sanità pubblica.
Liberi tutti!

Neppure sonno della ragione, bensì sua estinzione.

E certo meglio tutti schiavi che liberi nevvero bobmax?
Mi vien da vomitare e finalmente il tuo odio rancoroso viene fuori dalle nebbie della tua metafisica nichilista.
Inizia a vergognarti te.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

bobmax

Citazione di: green demetr il 06 Marzo 2023, 17:13:17 PME certo meglio tutti schiavi che liberi nevvero bobmax?
Mi vien da vomitare e finalmente il tuo odio rancoroso viene fuori dalle nebbie della tua metafisica nichilista.
Inizia a vergognarti te.

Di solito faccio fatica a comprendere cosa scrivi.
Adesso proprio non capisco niente.

Va beh, ignorato definitivamente.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

green demetr

Citazione di: Jacopus il 06 Marzo 2023, 08:43:59 AMLa tua osservazione mi trova completamente d'accordo ma provo a specificarla meglio secondo una interpretazione storica e di classe. L'elevazione culturale è stato uno dei grimaldelli per la legittimazione della classe borghese rispetto all'aristocrazia e per ottenere il successo doveva predicare una elevazione universale, in sintonia con i valori della rivoluzione francese.
Fu attraverso questa legittimazione della cultura e della critica che si crearono i quadri dei successivi partiti socialisti, anarchici e comunisti. Una prova letteraria è il romanzo di Pratolini, Metello, nel quale il proletario protagonista si rende conto che per battere la borghesia bisogna approfondire le proprie conoscenze a 360 gradi, dal diritto del lavoro alla divina commedia. A partire dal secondo dopoguerra, vi è stato un processo gestito dall'alto per delegittimare la conoscenza critica perché costituiva una minaccia reale per il nuovo assetto del potere, che aveva ormai definitivamente sconfitto l'aristocrazia. Vi fu un periodo di lotta reale contro questo processo, il cosiddetto '68, al termine del quale, il processo di delegittimazione della cultura è proseguito con maggior vigore, decuplicato dalla morte delle generazioni che erano cresciute con il culto della istruzione.
Ovviamente senza cultura anche l'attuale classe dominante diventa debole ma sono avvenuti alcuni cambiamenti fondamentali.
1) la cultura ha perso il suo messaggio di universalità, tornando ad essere una attività da chierici, piuttosto che l'arena condivisa di una opinione pubblica informata e capace di valutare (a proposito è importante il primo libro di Habermas, storia e critica dell'opinione pubblica).
2) la cultura è diventato un universo troppo vasto e quindi si è segmentato in tutte le varie specializzazioni, che offrono soluzioni produttive a problemi gestionali senza più affrontare i problemi etici ed esistenziali dell'uomo (in questo senso è preoccupante la visione delle neuroscienze se esse vengono affrontate senza alcun nesso con la filosofia e le scienze sociali).
Manca cioè una visione olistica della cultura, che diventa il secondo vulnus dopo la regressione antiuniversalistica della cultura.
3) Apprendere è faticoso ed anche controfattuale rispetto alla vita. Comprendere Heidegger, ad esempio, necessita della lettura di almeno un centinaio di altri libri (e mi tengo basso). Il messaggio mediato continuamente è invece attualmente quello della facilità di ottenere le cose (compresa la cultura), abbinata alla critica verso tutte Le entità non economiche come la politica o, appunto, la cultura. Il denaro ha reso la cultura stessa una merce, come l'arte, la musica e il corpo stesso degli umani.

Detto questo, sono molto pessimista per il futuro, poiché la visione strumentale del mondo dato da scienza più denaro è diventata così profonda, che solo una scossa "non indolore" può cambiare lo stato delle cose.
La cultura come insegnato da mastro Nietzche nasce dalla guerra, e non certo dalla lettura dei libri.
Dopo millenni di guerre, l'idea di Europa, ossia l'idea di uomo emerge dalla tenebre dell'orrore dei cadaveri dei proprio familiari, dei propri amati.
Alla sua base vi è l'inviolabilità del proprio corpo, come premessa al suo poter essere libero.
Questa epoca di nazificazione globale è un incredibile inversione ad U rispetto a tutto ciò che abbiamo vissuto.
Le idee transumaniste sfondano una porta aperta, ossia quella dell'odio dell'uomo contro l'uomo.
Evidentemente che una idea sia emersa non vuol dire che essa si sia inverata.
Fintanto che diamo la colpa a Scienza e Finanza e Guerrafondai, nessuno di noi diverrà mai quello che avrebbe dovuto essere, ossia uomo politico, uomo che ha a che vedere con le praxis.
Ovviamente in cambio non c'è la mediocritas su cui oggi noi facciamo "cultura", bensì la guerra e dunque le nostre stesse vita. La cultura è solo un miraggio, un idea estetica su cui fare falsa filosofia.
La vera filosofia è quella che si fa abbattendo il nemico, ed è quella che costantemente viviamos sulla nostra pelle.
Questo grido degli intellettuali, coraggioso e insieme, e concordo Jacopus nel pessimismo, inutile, ossia dei pochi intellettuali rimasti (Agamben, non ne vedo altri) che ancora sanno dare una mappa complessiva dell'orrore.
Tutto il contrario di quanto dite voi, signori. E allora interrogatevi sul perchè.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Freedom il 06 Marzo 2023, 09:47:35 AMQuello che sta abbruttendo il genere umano non è l'eccesso di libertà ma di licenziosità.

La prova è che se abusata, la libertà si perde. Mentre la licenziosità non fa che aumentare. Non è una questione di lana caprina. Paradossalmente la libertà, portandosi dietro un carico di responsabilità importante, non è poi così agevole da manovrare.
Peccato che la tua licenziosità e la tua responsabilità non combaciano con la mia.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr


Citazione di: bobmax il 06 Marzo 2023, 13:57:07 PMConcordo, la licenziosità è tuttavia per molti la "vera" libertà, libertà di fare quel che a loro pare.
Perciò seguire impulsi, desideri, piaceri.
Cioè in definitiva un abbandono al non essere, delirio nichilistico.

Mentre l'autentica libertà è volontà di Verità. Libero è infatti colui che vuole ciò che deve.
Un dovere che giace in noi stessi... è noi stessi.
Ma noistessi è il nulla come sempre ci precisi.
Ma smettiamola!
All'improvviso il tuo nulla è diventato qualcosa, e qualcosa simile all'odio nevvero?
Che c'è non tollerate che vi siano persone che la pensano diversamente da voi?
Strano non era mai successo nella storia  :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: bobmax il 06 Marzo 2023, 17:18:33 PMDi solito faccio fatica a comprendere cosa scrivi.
Adesso proprio non capisco niente.

Va beh, ignorato definitivamente.
Bravo fai l'ignorante.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Emblematico è semmai che in Lazio e Lombardia il pattume politicante non sia riuscito a raccogliere voti nemmeno dalla maggioranza degli elettori. Già non votarli è segno di liberazione. Almeno a livello individuale la ragione ha prevalso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: Ipazia il 07 Marzo 2023, 07:26:09 AMEmblematico è semmai che in Lazio e Lombardia il pattume politicante non sia riuscito a raccogliere voti nemmeno dalla maggioranza degli elettori. Già non votarli è segno di liberazione. Almeno a livello individuale la ragione ha prevalso.
La ragione di Tafazzi...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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