La "scelta" "di credere o di non credere".

Aperto da Eutidemo, 04 Gennaio 2023, 07:01:08 AM

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Duc in altum!

Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 15:22:33 PME infatti Caino rappresenta l'effetto pratico della raggiunta consapevolezza.
È il primo uomo a pentirsi per il male fatto!
Hai saltato il passaggio fondamentale della Creazione (che fai ti sostituisci all'eventuale Dio): l'uomo non è stato creato per pentirsi.
Il pentimento è un regalo che Dio concede all'uomo per rigettare la menzogna con cui ha sostituito il Suo progetto.

Certo, Caino è l'effetto pratico del "mors tua, vita mea!".
Consapevolezza piena raggiunta dalle leggi governative che s'illudono di liberarsi del peccato, permettendo ai cittadini di poter peccare liberamente.
W Caino come modello della società futura!

Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 17:18:30 PMSì Iano, d'altronde secondo la teoria del Big Bang l'universo non nasce forse dal nulla?
Se è una teoria, ci vuole sempre la fede (che va rispettata pure in questo caso) per credere che sto Big Bang e il nulla siano veri per davvero.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

daniele22

Tu ci metti lo zero iano, io invece lo tolgo un attimo almeno. La serie parte con lo zero. Sono solo stato colpito dal doppio uno ... Sembra quasi un trampolino di partenza. Ovvio, uno può dire, il doppio uno è previsto come risultato dalla definizione della serie. Ma per quale motivo Fibonacci si sarebbe inventato la serie? Immagino che i conigli gli siano serviti per mettere alla prova qualcosa che avesse intuito, visto. E infatti si vede ben in natura la presenza di detta serie, ma senza lo zero però.
Bob, io penso di avere dimostrato la mia fede che contraddice Hegel, anche se nessuno mi ha mai dato ragione di nulla. Tanto, la ragione ce l'hanno i Carabinieri, diceva spesso un mio amico. La cosa in sé, o la cosa per noi come la chiamano altri pur di non abdicare, è solo e soltanto la cosa per me. Che poi sia anche per gli altri è un altro discorso. Ma io non posso reputarmi nulla. Il nulla, a livello filosofico è metafisica pura, non mi appartiene ... la mia metafisica pura è il primato della sensazione rispetto all'indagine sensitiva nella costituzione della conoscenza, non che l'essere=nulla. Dovresti pertanto dimostrarlo perché io l'accetti sempre ammesso che lo capisca, ma se vuoi forzare i termini della lingua dovresti darne giustificazione logico razionale. 
Per quel che riguarda infine la teoria del Big bang chissà come mai mi viene sempre in mente il pozzo di San Patrizio ... due mondi. Comunque, secondo me vi fu una causa che produsse il botto. Un saluto

Phil

Citazione di: Duc in altum! il 18 Gennaio 2023, 18:23:55 PMBene, questo è avere fede pur credendo di non averla: "...opinioni, congetture e ipotesi, sulle quali baso le scelte che la vita mi costringe a prendere...", visto che non hai certezza che quelle scelte siano giuste, buone e belle, oltre che sono esse stesse a forgiare i tuoi dogmi.
Anzi, a pensarci bene, può darsi proprio che stai sprecando la tua esistenza, casomai ci fosse una verità assoluta agli antipodi delle tue:  "...opinioni, congetture e ipotesi, sulle quali baso le scelte che la vita mi costringe a prendere...".
Temo di non capire come un atteggiamento del tipo «scelgo di fare così perché mi pare (e spero) che possa funzionare» concorra a «forgiare dogmi» che, correggimi se sbaglio, solitamente non iniziano con «mi pare...» e non terminano con «speriamo... staremo a vedere». Se poi tali "dogmi" sono mutevoli (potenzialmente, ma talvolta anche in pratica) come possono esserlo (e talvolta lo sono state) le mie opinioni, non so quanto sia corretto definirli «dogmi». Mi concederai (almeno) che non sono "dogmi" religiosi?
Sullo "sprecare" l'esistenza: se c'è una "verità assoluta" agli antipodi delle mie «opinioni, congetture, etc.» me ne accorgerò, se non da vivo (dipende dalle opinioni in questione), probabilmente solo dopo la morte e avrò allora la conferma che le mie erano, appunto, solo opinioni, congetture, etc. Sarebbe stata un'esistenza forse più "sprecata" se avessi invece ritenuto tali opinioni delle verità assolute (e magari anche dogmatiche), tuttavia, mi pare che così non sia; dopo la morte starò (eventualmente) a vedere quello che succederà.

Pio

Citazione di: Kobayashi il 18 Gennaio 2023, 15:29:56 PMPerché il volto del povero sarebbe il volto del Cristo?
Io nel povero piuttosto rivedo me stesso...
La povertà vera è "piena" di bisogni, piena di frustrazioni e vergogna, quella di Gesù era indipendenza, distacco.
Perché il povero è un mendicante d'amore. Il povero è lo strumento della carità e Dio è carità, come nell' intuizione di Francesco d'Assisi : TU ES CARITAS. È nella Caritas Dio si effonde fuori di sé, pervade ogni cosa, trabocca infinito nella creazione, FA NUOVE le cose. La Caritas è lo specchio dove possiamo guardare Dio. Così rifiutare di vedere il volto del bisognoso è come rifiutare di vedere Dio.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

niko

La teoria del nib bang non dice che l'universo nasce dal nulla, semmai dal vuoto o da uno stato precedente sconosciuto.

Quella dell'universo nato dal nulla e' la versione divulgativa antropomorfica e (dunque) nichilista, della teoria del big bang.




Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Duc. :)
Le mie repliche al tuo intervento, che è  senz'altro comunque meritevole di apprezzamento, in quanto molto interessante ed intelligente, sono le seguenti:
.
1)
Questo TOPIC riguardava, "in generale", se il credere o il non credere in qualcosa fosse un atto volontario o no; non riguardava, invece, il contenuto di determinate fedi, nè che i partecipanti al topic dovessero "sventolare ai 4 venti, con enfasi, qual è l'oggetto o il soggetto o la chimera in cui credono - senza aver nessuna prova - con fede."
Cosa che, comunque, io ho fatto lo stesso, sia in questo sia in altri topic.
Verifica!
.
2)
Prendo atto che, correttamente, hai ammesso anche tu che "intercorre una notevole differenza tra i due termini: <<credere>> e <<promettere>>"; ma non capisco assolutamente il tuo successivo ragionamento, secondo il quale "uno dei due termini ci conduce ad essere ipocriti o indifferenti, l'altro, invece, ad essere maggiormente sé stessi" (senza specificare quale termina implica una cosa, e quale l'altra).
***
Ed infatti, così come risulta da qualsiasi dizionario:
- "credere" significa semplicemente ritenere vera una cosa;
- "promettere", invece, significa semplicemente annunciare di volersi impegnare a fare qualche cosa.
***
Per cui ripeto che tra i due termini c'è la stessa differenza che intercorre tra il "nuoto" ed il "poker";  ma nessuna delle due cose può essere considerata "ipocrita" oppure "segno di indifferenza", se viene fatta sinceramente.
***
Per cui la tua affermazione è per me assolutamente incomprensibile; almeno se vogliamo assegnare alle parole il significato a loro attribuito dal vocabolario.
Altrimenti, se ognuno si inventa un significato diverso, è inutile colloquiare!
***
Sono invece d'accordo con te che se  qualcuno afferma di <<credere>> in qualcosa (in Dio o in qualunque altra cosa),  per il proprio tornaconto, per la propria convenienza, o per il proprio personale profitto ed egoistico vantaggio, costui è certamente un "ipocrita".
Ma questo, col tema del TOPIC, non c'entra assolutamente niente!
.
3)
Secondo me:
- non decidiamo noi chi "essere" attraverso le nostre scelte;
- bensì le nostre scelte dipendono da chi "siamo" noi.
Ad esempio se Tizio "è" eterosessuale, sceglierà come partner una donna; se, invece, è omosessuale, sceglierà come partner un uomo.
***
Sono invece d'accordo con te che, nella maggior parte dei casi, le nostre presunte "scelte", sono fortemente condizionate dal luogo di nascita, dalla famiglia, dai libri letti e dalle amicizie preferite; per cui non sono mai completamente "libere" (a cominciare dalle mie).
Ad esempio, io sin da bambino, essendo nato a Roma, ho "scelto" di essere "romanista"; magari avrei potuto anche "scegliere" di essere "laziale", o, al massimo "juventino"...però sarebbe stato davvero molto strano se avessi "scelto" di diventare un tifoso del Bari. :))
Così come è molto raro che chi è nato a Roma "scelga" di diventare musulmano, o chi è nato a Baghdad "scelga" di diventare cristiano; ovviamente talvolta succede, però sono casi abbastanza rari.
Sono le eccezioni che confermano la regola!
.
4)
Quanto all'"eucaristia", non si tratta della "fede" in Cristo, bensì della diversa interpretazione data alle sue parole nell'ultima cena da ciascuna delle varie Confessioni Cristiane; cioè di una mera "credenza" confessionale.
***
Tali "credenze" cristiane sul suo significato sono numerose, ma possono essere ricondotte a tre o quattro:
- quella di Lutero, chiamata "unione sacramentale";
- quella di Zwingli, sostenitore di un "significato puramente simbolico" del pane e del vino;
- quella di Calvino, che sostiene una "presenza spirituale" di Cristo;
- quella cattolica, che sostiene una "partecipazione materiale" al corpo di Cristo;
ecc.ecc.
***
Comunque, la "Teofagia" (dal greco antico ϑεός "dio" e ϕαγ- "mangiare", quindi  "mangiare dio") è un rituale religioso preesistente al cristianesimo; consistente nella consumazione di un "cibo-dio", in base a una identificazione del cibo con la divinità stessa.
È presente soprattutto in alcune religioni primitive, ma anche in alcune più recenti (non cristiane).
***
Ad esempio "Evoè!" (in greco  "Eὐοῖ") gridavano le sacerdotesse di Dioniso, nel rito dell'"Entusiamo"; dal greco ἐνθουσιασμός, che significa "Dio dentro",  da "ἐν" («in») "θεός" ("dio") e "ousía" ("essenza").
Il rito consisteva nel cibarsi delle carni della vittima sacrificale, secondo un antico uso sciamanico, quello della "Theofagia"; ed infatti le Sacerdotesse di Dionisio, non mangiavano l'animale in se  stesso, ma "credevano" fermamente di nutrirsi del Dio compenetrato miracolosamente nella vittima sacrificale.
"Nihil sub sole novi!"
.
***
Un saluto! :)
***

Duc in altum!

Citazione di: Eutidemo il 19 Gennaio 2023, 06:43:49 AM
Secondo me:
- non decidiamo noi chi "essere" attraverso le nostre scelte;
- bensì le nostre scelte dipendono da chi "siamo" noi.
Ad esempio se Tizio "è" eterosessuale, sceglierà come partner una donna; se, invece, è omosessuale, sceglierà come partner un uomo.
Fino a una certa età le scelte potrebbero dipendere da chi siamo o da cosa c'hanno inculcato che siamo.
Poi si matura, si cresce, e le scelte dipendono solo da chi o cosa abbiamo deciso di essere (remember Pablo Escobar o Nelson Mandela).
Altrimenti pure Fidel Castro o Hitler sarebbero non imputabili delle loro scelte.

Sull'atto sessuale omosessuale (cosa differente dall'omosessualità) non replico, visto che il pensiero cattolico su di essa è più che conosciuto.

Citazione di: Eutidemo il 19 Gennaio 2023, 06:43:49 AM
Ed infatti, così come risulta da qualsiasi dizionario:
- "credere" significa semplicemente ritenere vera una cosa;
- "promettere", invece, significa semplicemente annunciare di volersi impegnare a fare qualche cosa.
Bene, spero di chiarire al meglio.
Dire io credo in Dio che esiste ed è il Padre di Gesù, per poi non cambiare nulla nelle mie: "...opinioni, congetture e ipotesi, sulle quali baso le scelte che la vita mi costringe a prendere... (cit. @Phil)", mentre quel che Dio dice è che devi non solo cambiare, ma addirittura invertire totalmente tutto ciò, significa essere o indifferenti al progetto divino (pensando che basta il solo credere che Dio sia vero), oppure essere ipocriti (come tanti pseudo-cattolici e fac-simile nelle varie confessioni, religioni o spiritualità).

Citazione di: Eutidemo il 19 Gennaio 2023, 06:43:49 AMQuanto all'"eucaristia", non si tratta della "fede" in Cristo, bensì della diversa interpretazione data alle sue parole nell'ultima cena da ciascuna delle varie Confessioni Cristiane; cioè di una mera "credenza" confessionale.
Dispiace dirtelo @Eutidemo, ma la parresia è parresia: istruisciti e informati un po' sulla teologia sacramentale, sei a un pessimo livello se pensi che l'interpretazione sia superiore alla fede.

D'altronde, anche per accettare Lutero, Zwingli o Calvino, c'è bisogno di "fede", si necessita scommettere.


Due saluti!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

niko

Citazione di: Duc in altum! il 19 Gennaio 2023, 14:52:09 PMFino a una certa età le scelte potrebbero dipendere da chi siamo o da cosa c'hanno inculcato che siamo.
Poi si matura, si cresce, e le scelte dipendono solo da chi o cosa abbiamo deciso di essere (remember Pablo Escobar o Nelson Mandela).
Altrimenti pure Fidel Castro o Hitler sarebbero non imputabili delle loro scelte.

Sull'atto sessuale omosessuale (cosa differente dall'omosessualità) non replico, visto che il pensiero cattolico su di essa è più che conosciuto.
Bene, spero di chiarire al meglio.
Dire io credo in Dio che esiste ed è il Padre di Gesù, per poi non cambiare nulla nelle mie: "...opinioni, congetture e ipotesi, sulle quali baso le scelte che la vita mi costringe a prendere... (cit. @Phil)", mentre quel che Dio dice è che devi non solo cambiare, ma addirittura invertire totalmente tutto ciò, significa essere o indifferenti al progetto divino (pensando che basta il solo credere che Dio sia vero), oppure essere ipocriti (come tanti pseudo-cattolici e fac-simile nelle varie confessioni, religioni o spiritualità).
Dispiace dirtelo @Eutidemo, ma la parresia è parresia: istruisciti e informati un po' sulla teologia sacramentale, sei a un pessimo livello se pensi che l'interpretazione sia superiore alla fede.

D'altronde, anche per accettare Lutero, Zwingli o Calvino, c'è bisogno di "fede", si necessita scommettere.


Due saluti!


Se mi avessero dato cento euro ogni volta che hai usato Fidel Castro come esempio di anima all'inferno, adesso sarei miliardario.

Cosi' tanto per dire.

Tu non credi veramente nella possibilita' del perdono divino per i comunisti.

La tua fede non e' forte.

Io sapevo che le vie del Signore erano infinite.

Stai facendo vacillare anche la mia.

Smetti ti prego.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Duc. :)
Guarda che io al libero arbitrio ci credo; per cui, salvo i casi di "incapacità di intendere e di volere",  ritengo che ciascuno sia "imputabile", moralmente e penalmente, per le proprie "scelte" e per le sue conseguenti "condotte".
***
Sostengo soltanto che non si può "scegliere" se "credere" o "non credere" in qualcosa; e, questo "in generale", non necessariamente solo riguardo all'esistenza o meno di Dio.
Cioè, se ti dico che io riesco a sollevare una tonnellata a mani nude, tu sei forse in grado di "scegliere" se crederci o no?
E' ovvio che, anche volendo credermi, non puoi!
***
Sono invece d'accordo con te che credere in Dio comporta "convertire" completamente se stessi; tu hai usato il verbo "invertire", ma sono sicuro che si tratti solo di un refuso, e che tu intendevi scrivere "convertire".
Se non c'è una vera "conversione", infatti, come giustamente scrivi tu, si finisce per essere soltanto degli ipocriti;  come tanti pseudo-cattolici e fac-simile nelle varie confessioni, religioni o spiritualità.
Su questo sono pienamente d'accordo; benchè non c'entri neanche lontanamente con le cose che ho scritto io.
***
La "parresìa" (dal greco "παρρησία", composto di "pan" (tutto) e "rhema", ciò che viene detto) letteralmente significa la "libertà di dire tutto"; ma significa anche la franchezza nell'esprimersi, e cioè dire ciò che "si ritiene" vero (anche se, magari, si ritiene vera una cosa falsa).
Fin dal V secolo a.C. i filosofi dell'antica Grecia hanno evidenziato l'esistenza di un rapporto molto stretto tra "politeia" e "parresia";  quest'ultima definibile come attività verbale in cui il parlante sceglie di dire cose chiare e franche.
Euripide, Socrate, Platone e Aristotele considerano la "parresia" un'idea centrale della costituzione ateniese e allo stesso tempo un atteggiamento etico caratteristico del buon cittadino; assieme all"isegoria" (cioè all'eguale diritto di parola) e all'"isonomia" (cioè l'eguale partecipazione di tutti i cittadini all'esercizio del potere).
Ma che cosa diamine c'entri la "parresia" con la l'"eucaristia" lo vorrei proprio sapere!
***
Per concludere io non credo affatto "che l'interpretazione sia superiore alla fede", come scrivi tu; dico solo che si tratta di cose completamente diverse, le quali non sono in alcun modo confrontabili tra di loro!
Ed infatti, l'"esegesi biblica" (l'interpretazione del testo biblico), non ha niente a che vedere con la "fede in Dio"; sarebbe come confondere la lettura di un libro con l'escursionismo alpino.
Vedi, ad esempio, il mio TOPIC "Zaccaria figlio di Barachia".
***
Un saluto! :)
***

Duc in altum!

Citazione di: Phil il 18 Gennaio 2023, 20:26:37 PMTemo di non capire come un atteggiamento del tipo «scelgo di fare così perché mi pare (e spero) che possa funzionare» concorra a «forgiare dogmi» che, correggimi se sbaglio, solitamente non iniziano con «mi pare...» e non terminano con «speriamo... staremo a vedere».
Certo è pur vero quel che dici, ma, nel frattempo che si comprenda che quel "mi pare e spero che possa funzionare" è stato un fallimento, quelle scelte sono divenute i nostri dogmi (dogmi-autodidatti: come chi crede che il lavoro nobilita l'uomo o che ogni lasciata è persa, per poi maledire il lavoro e la dissolutezza).

Citazione di: Phil il 18 Gennaio 2023, 20:26:37 PMSe poi tali "dogmi" sono mutevoli (potenzialmente, ma talvolta anche in pratica) come possono esserlo (e talvolta lo sono state) le mie opinioni, non so quanto sia corretto definirli «dogmi». Mi concederai (almeno) che non sono "dogmi" religiosi?
No, non ti posso concedere un bel niente (scusa il mio francesismo @Phil, ma credimi è pieno di rispetto!), giacché, dal punto di vista del credente nel Dio biblico, non esiste il senza-dio (l'a-teo è un'illusione umana), ma l'empio, ossia, colui che adora un idolo al posto di Dio (aut-aut).
E se non sbaglio, ciò che fa una religione è adorare un idolo/dio.

Quindi la "religione", con i suoi dogmi quotidiani (azioni di fede senza certezza che quel che si sta facendo nei fatti sia giusto e vero), può essere creata anche da un singolo individuo.

Citazione di: Phil il 18 Gennaio 2023, 20:26:37 PMSullo "sprecare" l'esistenza: se c'è una "verità assoluta" agli antipodi delle mie «opinioni, congetture, etc.» me ne accorgerò, se non da vivo (dipende dalle opinioni in questione), probabilmente solo dopo la morte e avrò allora la conferma che le mie erano, appunto, solo opinioni, congetture, etc. Sarebbe stata un'esistenza forse più "sprecata" se avessi invece ritenuto tali opinioni delle verità assolute (e magari anche dogmatiche), tuttavia, mi pare che così non sia; dopo la morte starò (eventualmente) a vedere quello che succederà.
E no, tu stesso (rileggiti) stai affermando che se hai scommesso male te ne accorgerai quando si fermerà la pallina, sicché tu sì che hai scommesso pensando/credendo/avendo fede che quella puntata era la vincente (...come verità assoluta).
La partita è finita non hai più opportunità di correggere, da quel momento la doxa è considerata/valutata/giudicata come episteme.


"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Ipazia

Figurati chi passa la vita osservando divieti assurdi e perdendo tempo in riti carnascialeschi quando (non) si accorgerà, dopo morto, che ha sprecato l'unica occasione che l'evoluzione gli ha dato.

Il bigbang è un'ipotesi che non richiede alcuna iniziazione e disciplina magica. Nessuna fede cieca ed obbedienza perinde ac cadaver. Fosse un'ipotesi farlocca non cambierebbe di uno iota la vita di chi lo ritiene plausibile. E' senz'altro più occamistico del creatore antropomorfico e gli risparmia una sacco di contraddizioni e figuracce.



pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Citazione di: Duc in altum! il 19 Gennaio 2023, 21:09:11 PMnel frattempo che si comprenda che quel "mi pare e spero che possa funzionare" è stato un fallimento, quelle scelte sono divenute i nostri dogmi
Se concordiamo che alla base di ogni scelta c'è qualcosa che decidiamo di chiamare sempre e comunque «dogma», l'importante credo sia allora non confondere (almeno) i "dogmi" che sono opinioni scritte a matita su una salvietta da bar con i dogmi che sono verità assolute incise nella pietra delle "tavole della legge"; i "dogmi" che possiamo cambiare da soli (ri)pensandoci sopra un attimo e quelli che non cambiano da secoli e ai quali dobbiamo solo inchinarci, etc. fatto salvo questo tipo di distinzioni, possiamo anche chiamare "dogma" lo scegliere i numeri del lotto sperando che esca un numero; è pur sempre fondamentale condividere un linguaggio comune, per potersi capire.

Citazione di: Duc in altum! il 19 Gennaio 2023, 21:09:11 PMdal punto di vista del credente nel Dio biblico, non esiste il senza-dio (l'a-teo è un'illusione umana), ma l'empio, ossia, colui che adora un idolo al posto di Dio
Da quanto mi dici (non lo sapevo) mi pare che la non-esistenza del senza-Dio, l'a-teo come illusione umana, etc. siano dogmi in cui alcuni devono credere (anche se "apparentemente" falsificati dalla realtà circostante) al punto che quando incontrano qualcuno senza idoli, gliene devono assegnare uno "d'ufficio" (chissà qual è il mio e soprattutto quanto è religioso il mio adorarlo; e così mi ritrovo ad essere idolatra ed empio pensando invece di essere ateo; evidentemente anche l'opinione, o meglio, il "dogma" che avevo su di me è piuttosto sbagliato; per fortuna che ho dogmi "a matita"...).

Citazione di: Duc in altum! il 19 Gennaio 2023, 21:09:11 PME no, tu stesso (rileggiti) stai affermando che se hai scommesso male te ne accorgerai quando si fermerà la pallina, sicché tu sì che hai scommesso pensando/credendo/avendo fede che quella puntata era la vincente (...come verità assoluta).
La partita è finita non hai più opportunità di correggere, da quel momento la doxa è considerata/valutata/giudicata come episteme.
Anche qui viene, in buona fede, tradotto in "dogmatichese" ciò che non lo è; quindi provo a chiarire: se un domani, da morto, incontro Dio, non potrò certo negare la sua esitenza, ma ciò non significa che oggi, da vivo, consideri la sua non esistenza una "verità assoluta", perché (per me) non può proprio esserlo, essendo l'esistenza di un dio non verificabile epistemicamente per definizione. Resta solo una mia opinione ("dogma" nel nostro linguaggio condiviso) pronta, in quanto tale, ad essere facilmente falsificata nell'evento di tale possibile incontro post-mortem (certo, puoi anche non fidarti di quello che dico). Ovviamente, se Dio considererà episteme la mia doxa, avrà di certo ragione lui (anche perché non so nemmeno con quale doxa, pardon, "dogma" arriverò al momento della mia dipartita).

InVerno

Duc, una curiosità, sapresti immaginare un evento emergente sufficiente a convincerti che la tua fede è stata malriposta per intero o in qualche suo elemento centrale? Per esempio, ricordo il più importante teologo americano sostenere che se un giorno gli archeologi avessero trovato il corpo di Cristo, avrebbe dovuto concludere che Cristo non è mai risorto, e perciò abbandonare la fede. Tu sapresti immaginare una condizione del genere? Auspicabilmente nella categoria del possibile (no macchine del tempo etc).
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Duc in altum!

Citazione di: niko il 19 Gennaio 2023, 15:05:53 PMSe mi avessero dato cento euro ogni volta che hai usato Fidel Castro come esempio di anima all'inferno, adesso sarei miliardario.

Cosi' tanto per dire.
Tu non credi veramente nella possibilita' del perdono divino per i comunisti.
La tua fede non e' forte.
Io sapevo che le vie del Signore erano infinite.
Stai facendo vacillare anche la mia.
Smetti ti prego.
Gentile @niko, grazie per la tua piacevole canzonatura.
Sorridere fa bene alla fede: "che tristezza quei cristiani con la faccia storta" (cit. Papa Francesco)

Come potrei essere cattolico e non credere nella santità - avvenuta e descritta - di Disma.
Il "buon ladrone" non era un semplice ladro di galline, ma un criminale tagliagole (κακοῦργοι) , quindi, forse, peggiore di un comunista per quel che concerne il "peccato".
Dunque, non è che decido io a chi viene elargito il perdono divino, ma, senza la contrizione (pentimento perfetto), pure nell'ultimo respiro come san Disma, non c'è salvezza.
Altrimenti Gesù che sarebbe sceso a fare? ...i miracoli?!

Se può esserti d'aiuto (visto che hai a che fare con una fede all'acqua di rose ...che sfacciato che sono!): uso spesso un comunista senza-dio, semplicemente per rammentare, a chi non conviene o non sa, che esso è l'alta faccia della moneta su cui già è sagomato un fascista.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

niko

Citazione di: Duc in altum! il 20 Gennaio 2023, 11:59:11 AMGentile @niko, grazie per la tua piacevole canzonatura.
Sorridere fa bene alla fede: "che tristezza quei cristiani con la faccia storta" (cit. Papa Francesco)

Come potrei essere cattolico e non credere nella santità - avvenuta e descritta - di Disma.
Il "buon ladrone" non era un semplice ladro di galline, ma un criminale tagliagole (κακοῦργοι) , quindi, forse, peggiore di un comunista per quel che concerne il "peccato".
Dunque, non è che decido io a chi viene elargito il perdono divino, ma, senza la contrizione (pentimento perfetto), pure nell'ultimo respiro come san Disma, non c'è salvezza.
Altrimenti Gesù che sarebbe sceso a fare? ...i miracoli?!

Se può esserti d'aiuto (visto che hai a che fare con una fede all'acqua di rose ...che sfacciato che sono!): uso spesso un comunista senza-dio, semplicemente per rammentare, a chi non conviene o non sa, che esso è l'alta faccia della moneta su cui già è sagomato un fascista.


Sì, infatti scherzavo :)

Fai bene a contrapporre la tua dogmatica allo scetticismo di Phil e alla mistica eterodossa cristiana di Bobmax, è interessante leggervi.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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