Esistono le razze umane?

Aperto da Jacopus, 13 Gennaio 2023, 23:26:19 PM

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Jacopus

Come da titolo. Esistono le razze umane? In fondo se siamo animali perché non dovrebbero esistere le razze umane, così come esistono razze bovine, equine, canine e feline? Qui si incontra una rottura, un'aporia, in chi solitamente si oppone all'idea delle razze umane ma sostiene la nostra animalità. Delle due, una. O siamo animali e quindi con la possibilità di poterci dividere in razze oppure non siamo animali. Questo incipit, ovviamente serve solo da prologo, poiché, in realtà è possibilissimo essere animali pur in assenza di razze. Se ci trovassimo nella condizione di vivere come cani e cavalli, sottomessi ad un'altra specie che avesse tutto il tempo per isolare una parte di noi ed incrociarci a suo piacimento, inevitabilmente scaturirebbero delle razze umane. Ma l'estrema mobilità di sapiens e la sua predisposizione per la libertà  non rende attualmente possibile questa opzione.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 13 Gennaio 2023, 23:26:19 PMEsistono le razze umane?
8) Sembrerebbe "politicamente corretto" chiamarle diversamente (a totale parità di senso e sostanza, e quindi rotolandosi nel ridicolo senza avvedersene o persino ritenendosi "di sensibilità superiore" per questa ipocrisia linguistica...). 
Non dimenticherò mai la reprimenda di una "moderatrice" di altro forum che si avventò su un utente per aver egli pronuncito la parola "razza"! Fu sfoderato anche un qualche riferimento letterario-illuminante (almeno secondo la mod) per cui al massimo sarebbe stato lecito parlare di "etnie" e non di "razze" , sul presupposto che esista una sola razza umana...

Atteso che per gli altri animali le differenze fanno "razza" ... personalmente non ho mai capito questa forma ipocrita e valevole per i soli umani in  tempi di ossessione del politically correct...

Conservo da quel tempo il dubbio atroce che la qultura da social, nota per esprimersi in affermazioni  spot brevissime, conduca sul tema a una di quelle balordaggini per cui  :'( leggere o sentire "razza" , già suona, nella qultura dell'indice del Bignami contraffatto, come sinonimo velocissimo (e assurdo) di "razzismo". 


Eutidemo

A quali diverse età sono state scattate queste fotografie ottocentesche di Darwin?
Ad occhio, si direbbe che:
- la prima fotografia sia stata scattata a Darwin quando aveva circa cinquanta anni;
- la seconda fotografia sia stata scattata a Darwin quando aveva circa ottanta anni.
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Ed invece solo la seconda fotografia era di Darwin, mentre la prima apparteneva ad un signore, che, nell'ottocento, viveva in Giappone; ed i cui antenati risiedevano là già da migliaia di anni.
***
Si tratta degli "Ainu"; che, nella loro lingua, significa "Uomini"!
***
E' stato accertato che questa gente parla una lingua che non assomiglia neanche vagamente a nessun altro linguaggio parlato sulla Terra.
Gli Ainu sono riconoscibili per via della loro carnagione chiara, capelli biondi, occhi che non sono inclinati e dalla folta e lunga barba; però non hanno alcuna particolare e specifica affinità genetica con la cosiddetta "razza bianca" a cui apparterremmo noi (i cosiddetti "caucasoidi"), nè con la cosiddetta "razza gialla" a cui apparterrebbero i Giapponesi.
Noi, loro e i Giapponesi, abbiamo sostanzialmente lo stesso identico codice genetico, con qualche piccola variante dello "zero virgola", riguardante, appunto, il mero aspetto esteriore.
Le vere differenze (a volte abissali), sono soprattutto di carattere "culturale"!
***
Gli scienziati non sono stati in grado di determinare con sicurezza da dove queste persone provengano; ma l'ipotesi prevalente è che siano discendenti della stessa popolazione a cui appartengono i nativi del Nord America.
Ai quali pure, però:
- non somigliano affatto esteriormente;
- somigliano moltissimo geneticamente (così come a tutte le altre popolazioni umane)
Ed infatti, qualunque sia il colore della loro pelle o la forma dei loro occhi, il genoma umano è identico in tutti gli esseri umani al 99,9%.
***
Al riguardo, Luigi Luca Cavalli-Sforza, Paolo Menozzi e Alberto Piazza nell'importante saggio Storia e geografia dei geni umani, pubblicato nel 1994 dalla Princeton University Press, scrive:
"Il tentativo di classificare la specie umana in razze è stato in realtà uno sforzo futile. L'analisi evolutiva delle popolazioni umane mostra che è totalmente arbitrario fermarsi, nella classificazione, a un livello piuttosto che a un altro. Le spiegazioni sono di natura statistica, geografica e storica. Dal punto di vista statistico la variazione genetica all'interno di uno stesso gruppo è mediamente maggiore di quella tra gruppi diversi. Se consideriamo geni singoli, tutte le popolazioni o i gruppi di popolazioni si sovrappongono, dal momento che tutti i geni sono presenti in quasi tutte le popolazioni, anche se in proporzioni diverse; perciò nessun gene singolo è sufficiente per classificare le popolazioni umane in categorie scientifiche".
Nello stesso libro scrive anche:
"Gli stereotipi più diffusi, tutti basati sul colore della pelle, sul colore e l'aspetto dei capelli e sui tratti facciali, riflettono differenze superficiali che non sono confermate da analisi più appropriate fatte su caratteri genetici".
***
Ovviamente, nulla ci vieta di classificare gli esseri umani come:
- biondi e bruni
- alti e bassi
- magri e grassi
- neri, gialli e bianchi
In quest'ultimo caso, secondo me, possiamo anche definirla una classificazione per "razze", senza per questo dover destare particolare scandalo; essendo però ben consapevoli, che si tratta solo di una classificazione meramente esteriore, come quella tra biondi e bruni, alti e bassi, magri e grassi (magari appartenenti ad una stessa cosiddetta "razza")!
***

iano

#3
Se disegnato su un foglio di carta una linea continua, in quanto continua  ha una sua identità indivisibile, ma ciò nonostante ci viene naturale  caratterizzarla scovandovi salti, avvallamenti e sommità. Questa descrizione dipende però dalla scala in cui osserviamo la curva, per cui variando la scala in quella che sembrava una linea retta appariranno valli e montagne.
E' come se noi possedessimo lenti con diverso ingrandimento , che usiamo in modo differenziato a seconda della distanza dell'osservato, perchè abbiamo l'esigenza  di distinguere bene i soggetti con cui ci rapportiamo di solito socialmente, amplificando nella nostra percezioni le differenze.
Così ogni soggetto a noi prossimo avrà per noi la sua identità ben riconoscibile, per cui con certezza potremo dare ad ognuno il suo nome.
Man mano che i soggetti sono socialmente da noi distanti li distingueremo con difficoltà e tenderemo sempre più a raggrupparli sotto un solo nome.
Neanche a dirlo, il rischio è che poi una innocente quanto vitalmente funzionale capacità di distinguere, insita nello ''spazio sociale'', diventi una discriminazione a tutti gli effetti, ed è così che nascono le razze umane.
Diversamente perfino gli animali, quando con essi abbiamo assidua frequentazione, come avviene per i nostri animali domestici, ci appariranno ''quasi'' umani.
Umano ci appare ciò che a noi è socialmente più prossimo, e animale ciò che è distante.
Se vado a vivere in Cina col tempo gli europei mi appariranno tutti uguali, e sembrandomi tutti uguali gli darò un sol nome.

Ma Jacopus saprà dirci meglio sulla nostra raffinata capacità di distinguere i volti, capacità vitale, della quale ho cercato di suggerire anche  gli inevitabili connessi inconvenienti.
Si tenga conto che le primitive distinzioni tassonomiche, quelle di Linneo, sono per noi, non botanici e non zoologi, ancora attuali, e perciò le razze mantengono ancora per noi la loro attualità, nonostante le dotte recenti smentite.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

Penso che a questa domanda del topic possa rispondere solo gli specialisti in campo della genetica . Ad ogni modo, visto il dolore , l odio , l intolleranza e le uccisioni che sono avvenute ( e avvengono) grazie all idea di razze diverse io mi rifiuto di indagare ulteriormente restando sull idea di un unica razza , la razza umana.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Eutidemo

Molti confondono il "genere umano" con la nostra particolare "specie umana"; ed infatti, preistoricamente, sono esiste contemporaneamente diverse "specie umane", tutte appartenenti al "genere umano".
Ad esempio, per un certo periodo, la nostra "specie" è vissuta assieme a quella di Denisova a quella di Neanderthal; che poi, però, si sono estinte.

Jacopus

Infatti, Eutidemo, la tassonomia aggiornata ci definisce: genere-homo, specie-sapiens. Erano umani per genere anche Neanderthal, Denisova e Floriensis, e dei primi due abbiamo anche una piccola eredità genetica. Ai Denisova ad esempio, si deve la migliorata capacità di vivere ad alta quota delle popolazioni tibetane e nepalesi. Come ho già scritto da qualche parte, i veri sapiens puri, che non si sono mai accoppiati con Denisova e Neanderthal sono le popolazioni nere subsahariane. Ovvero quelle popolazioni che non hanno migrato dal rift etiopico, che è considerato la culla dell'uomo in quanto organismo biologico, e dal quale a partire da 100/150.000 anni fa sono partite ondate successive di migrazioni dette "Out of Africa".
Le razze vengono definite anche sottospecie, ma come ha già scritto Eutidemo, non possono essere applicate alla specie homo sapiens, per un motivo molto semplice. Nel corso della nostra storia paleontologica siamo stati la specie più adattabile a tutti gli ambienti. La nostra mobilità e capacità di colonizzare non ha eguali. Al punto che il mio codice genetico è del tutto simile a quello del discendente azteco che vive a Lima, probabilmente molto più simile al codice genetico del mio vicino di casa. Sarebbe possibile ovviamente creare razze umane, ma servirebbe qualche migliaio di anni, nel corso dei quali soggetti selezionati sarebbero costretti ad accoppiarsi fra di loro in zone controllate e non potrebbero pertanto allontanarsi da quelle zone. Insomma come abbiamo fatto noi stessi con gli animali domestici. Potremmo così avere razze molto muscolose o razze specializzate nel sentire gli odori e così via. Una scelta del genere però comporta dei conflitti etici che solo il nazionalsocialismo provó a superare, con le conseguenze che conosciamo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Alberto Knox

Condivido un video sull argomento che avevo trovato interessante

https://youtu.be/zd2XJbcRPRM
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Jacopus

Link interessante Alberto. Grazie. La mia posizione è ovviamente più vicina a quella di Barbujani che a quella di Odifreddi. Odifreddi, da matematico logico cerca una definizione precisa, cibernetica, dei termini razza e specie, la qual cosa, in campi incerti e a metà fra hard e soft sciences, come la biologia (o la medicina) non è possibile. Resta il fatto che le razze degli animali domestici sono cosa ben diversa dal concetto "eventuale" di razza umana, come spiega bene e con semplicità Barbujani.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Concetto tossico, anche quando non strettamente collegato ad un ideologia ma lasciato a macerare nel lessico di una lingua, non può che creare danni. Esempio di questo gli americani e l'uso della parola "race", colloquiale e frequente, anche nella bocca di quegli stessi che sostengono di prodigarsi contro il razzismo, non fanno altro che rinforzare l'idea che le razze esistano, difendere una razza contro i sopprusi di un altra, quando nessuna delle due esiste, crea dei risultati parossistici. Anzichè censurare socialmente parole come "negro" sarebbe meglio censurare parole come "razza", non può portare a nulla di buono anche se usata con le migliori intenzioni.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Citazione di: Jacopus il 15 Gennaio 2023, 14:25:46 PMInfatti, Eutidemo, la tassonomia aggiornata ci definisce: genere-homo, specie-sapiens. Erano umani per genere anche Neanderthal, Denisova e Floriensis, e dei primi due abbiamo anche una piccola eredità genetica. Ai Denisova ad esempio, si deve la migliorata capacità di vivere ad alta quota delle popolazioni tibetane e nepalesi. Come ho già scritto da qualche parte, i veri sapiens puri, che non si sono mai accoppiati con Denisova e Neanderthal sono le popolazioni nere subsahariane. Ovvero quelle popolazioni che non hanno migrato dal rift etiopico, che è considerato la culla dell'uomo in quanto organismo biologico, e dal quale a partire da 100/150.000 anni fa sono partite ondate successive di migrazioni dette "Out of Africa".
Le razze vengono definite anche sottospecie, ma come ha già scritto Eutidemo, non possono essere applicate alla specie homo sapiens, per un motivo molto semplice. Nel corso della nostra storia paleontologica siamo stati la specie più adattabile a tutti gli ambienti. La nostra mobilità e capacità di colonizzare non ha eguali. Al punto che il mio codice genetico è del tutto simile a quello del discendente azteco che vive a Lima, probabilmente molto più simile al codice genetico del mio vicino di casa. Sarebbe possibile ovviamente creare razze umane, ma servirebbe qualche migliaio di anni, nel corso dei quali soggetti selezionati sarebbero costretti ad accoppiarsi fra di loro in zone controllate e non potrebbero pertanto allontanarsi da quelle zone. Insomma come abbiamo fatto noi stessi con gli animali domestici. Potremmo così avere razze molto muscolose o razze specializzate nel sentire gli odori e così via. Una scelta del genere però comporta dei conflitti etici che solo il nazionalsocialismo provó a superare, con le conseguenze che conosciamo.
Hai esplicitato la mia concezione (che poi non è certo la mia, ma è solo quella scientifica) molto meglio e più accuratamente di quanto non sia riuscito a a fare io.
Complimenti e grazie per le tue ulteriori precisazioni al riguardo! :)

iano

#11
Citazione di: Jacopus il 15 Gennaio 2023, 19:38:29 PMLink interessante Alberto. Grazie. La mia posizione è ovviamente più vicina a quella di Barbujani che a quella di Odifreddi. Odifreddi, da matematico logico cerca una definizione precisa, cibernetica, dei termini razza e specie, la qual cosa, in campi incerti e a metà fra hard e soft sciences, come la biologia (o la medicina) non è possibile. Resta il fatto che le razze degli animali domestici sono cosa ben diversa dal concetto "eventuale" di razza umana, come spiega bene e con semplicità Barbujani.
Il concetto di razza umana non è diverso da quello di razze di animali, domestici o meno, ma le razze umane non esistono ad oggi ci dice Barbujani , il che non esclude che potrebbero esistere un domani.
Ma in sostanza quello che dice Barbujani è che il motivo per cui non esistono le razze umane è perchè gli specialisti del settore non le hanno rilevate, e che di loro non ci resta che fidarci, accogliendo la loro autorevolezza, cosa che io non ho difficoltà  a fare.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

atomista non pentito

Oltre ad ogni speculazione scientifica sulla genetica ecc ( che peraltro ignoro)  se un pastore belga ed un pastore tedesco (mi riferisco ai canidi non agli erranti umani con gregge , maremmani et roulottes) sono due razze diverse , a mio parere e' evidente che un pigmeo , un watusso ed un piemontese siano 3 razze diverse. .........mica per forza una deve necessariamente essere meglio dell'altra no ?

Ipazia

Citazione di: atomista non pentito il 16 Gennaio 2023, 14:27:45 PMOltre ad ogni speculazione scientifica sulla genetica ecc ( che peraltro ignoro)  se un pastore belga ed un pastore tedesco (mi riferisco ai canidi non agli erranti umani con gregge , maremmani et roulottes) sono due razze diverse , a mio parere e' evidente che un pigmeo , un watusso ed un piemontese siano 3 razze diverse. .........mica per forza una deve necessariamente essere meglio dell'altra no ?
Aggiungerei: quant' la differenza di DNA tra le diverse razze canine ? Tanto maggiore delle diverse - non politicamente corrette - "razze" umane ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

CitazioneAggiungerei: quant' la differenza di DNA tra le diverse razze canine ? Tanto maggiore delle diverse - non politicamente corrette - "razze" umane ?
Su questo punto basta ascoltare il link che ha postato Alberto. Barbujani offre una risposta precisa e scientifica, nel senso che le razze canine hanno lunghi pezzi di codici genetici uguali fra di loro e per questo sono "razze", mentre il livello di differenza genetico fra un watusso, un piemontese e un pigmeo è sempre lo stesso, lo 0,1 per cento. Per questo non si può parlare di razze umane, mentre si può parlare di razze animali (e non solo di animali domestici, basta trovare delle parti di codice genetico sufficientemente uguali: se a un genetista si fa vedere il codice genetico di un pastore tedesco, vi dirà con precisione che si tratta del codice genetico di un pastore tedesco. Se gli mostrate quello di un watusso non sarà in grado di dirvi a chi appartiene, salvo dirvi che appartiene ad homo sapiens).
Ovviamente, come ho già scritto, siccome rispondiamo alle stesse leggi degli animali, se una parte di noi fosse relegata in un isola e non avesse più rapporti con gli altri umani per un periodo molto lungo, fra i 1000 e i 10.000 anni, sicuramente verrebbe fuori una sottospecie umana, ovvero una razza: è inevitabile ed è la conseguenza logica delle leggi evoluzionistiche. Se il periodo fosse superiore si potrebbe creare non una nuova razza ma anche una nuova specie del genere homo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.