Biemisfericità del cervello

Aperto da Jacopus, 05 Gennaio 2023, 08:30:17 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Jacopus

Il cervello dei vertebrati è, come noto, composto da due emisferi collegati dal cosiddetto corpo calloso, al di sotto del quale vi è il cervelletto, collegato al midollo spinale, nel quale, a propria volta vi sono le connessioni con il sistema nervoso periferico. Ma perché due emisferi quasi separati? Per molto tempo si è pensato che la separazione avesse la stessa funzione dei polmoni o dei reni o degli occhi: se uno si rompe, ci resta l'altro di riserva. Questo in parte è vero ma solo in parte, poiché i due emisferi si sono anche specializzati, uno, quello destro favorisce la visione d'insieme, quello sinistro è specializzato nella valutazione fine. Ora immaginiamo una cornacchia. Da un lato dovrà cercare il cibo e per fare questo dovrà concentrarsi su un compito specifico e molto specializzato (emisfero sinistro), ma dovrà anche fare attenzione ai suoi predatori, alle condizioni meteorologiche, alle altre cornacchie o ad accudire i propri pulcini (emisfero destro). Visione specializzata, che "spacchetta" il reale per ottenere obiettivi concreti e ridotti ma essenziali per la sopravvivenza. Visione olistica, che riunisce il reale per obiettivi meno concreti ma ugualmente essenziali per la sopravvivenza. A me sembra che questa divisione sia la riproduzione fisiologica di tanti dibattiti filosofici dal tempo dei presocratici ad oggi. Conta di più la visione d'insieme, dove tutti siamo debitori di Gaia, e dove la nostra individualità scompare? Oppure dobbiamo primeggiare in quanto individui, in continua concorrenza con i nostri simili e con l'ambiente? Spero di tornare sull'argomento ma intanto ve lo lascio a voi, se volete aggiungere le vostre riflessioni. Per chi volesse approfondire c'è un classico finalmente tradotto in italiano: McGilchrist, Il padrone e il suo emissario.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

daniele22

Ciao Jacopus, la mia risposta te la offro con l'inizio del mio dialogo farlocco e senza titolo:

- IN SOMMA !!...  Non mi avevi forse chiesto cosa ne pensassi dell'umanità? ... Ebbene, l'umanità si sopravvaluta! ... Questa è la maggior sintesi del mio pensare e questo mio discorrere con te cercherà di mostrarti la fonte di tale sopravvalutazione. Considera intanto che almeno a livello pubblico la cosiddetta umanità non sia proprio ben cosciente della propria natura, tal che ognuno pensa di sapere di essere un animale, ma animale eletto, vuoi dal Caso, vuoi da Dio ... Prova! prova a sentire in giro, anzi no ... non servirebbe ... ti direbbero che gli animali sono più intelligenti di noi, ma sarebbero solo provocazioni! Nessuno in realtà lo pensa ... A parte qualche folle. Ma ti rendi conto!? Del resto, tutti questi millenni di storia con Dio  sulle spalle ... e Dio è ancora lì.
- Io sono agnostico, comunque, e mi riterrei almeno un po' più intelligente di un gatto.
Un saluto

Jacopus

#2
Secondo me, Daniele, siamo sicuramente più intelligenti degli altri animali esistenti, per via della scommessa che l'evoluzione ha lanciato con noi sul banco dell'equilibrio ambientale. Non è detto che la scommessa sia stata vinta, visti gli scompensi che siamo riusciti a produrre. La scommessa è consistita nel fornirci di un cervello sovradimensionato per le esigenze di sopravvivenza di un primate di medie dimensioni. Ciò che bisogna sottolineare è l'aspetto di differenza quantitativa e non qualitativa fra il nostro cervello e quello degli altri vertebrati. Infatti in piccolo, tutti gli altri cervelli corrispondono alla morfologia e ai criteri di funzionamento del cervello di sapiens, ma sapiens ha la parte
della neocorteccia molto più sviluppata. Se in un cane corrisponde al 7-10 % del cervello, in sapiens arriva al 35. E la neocorteccia è implicata in tutte le funzioni più raffinate, come la consapevolezza riflessiva di sè, la capacità di pensare sempre nuove strategie, la curiosità in merito a eventi o relazioni a cui le scimmie catarrine tradizionali (che sono nostre strette parenti) non pensano, come ad esempio, cos'è il sole, perché ci si ammala, cosa c'è dopo la morte, esiste il vero amore, esiste il pentimento, perché esistiamo, chi sono gli altri veramente, e così via. E quella parte di cervello in più ci ha così esiliato definitivamente dalla natura originaria. È quello che è accaduto con la cacciata dall'Eden, un modo molto raffinato per l'epoca per far intendere che il nostro cervello, pur essendo "biologicamente naturale", in realtà non lo era più o perlomeno non solo. Da ciò discende tutto il resto, le gioie e i dolori dell'uomo, rispetto al resto del creato. Non bisogna del resto neppure idolizzare il mondo della natura. Qualche giorno fa ho assistito impotente al colombicidio commesso da un gabbiano che lo ha attaccato in volo per poi papparselo con calma. Noi, grazie al cervello non temiamo più i nostri originari predatori, anche se, probabilmente qualche traccia profonda ancora resta nel nostro bagaglio culturale e genetico.
Detto questo, che l'uomo sia insopportabilmente presuntuoso, anche questo è vero, ma qui ritengo che sia soprattutto responsabile un certo tipo di società contemporanea, fondata sul narcisismo, piuttosto che su una indole originaria ed ancestrale di sapiens.
Anzi, se vogliamo restare "in topic", questa presunzione dipende dal dominio dell'emisfero cerebrale sinistro su quello destro.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

daniele22

Citazione di: Jacopus il 05 Gennaio 2023, 15:58:30 PMSecondo me, Daniele, siamo sicuramente più intelligenti degli altri animali esistenti, per via della scommessa che l'evoluzione ha lanciato con noi sul banco dell'equilibrio ambientale. Non è detto che la scommessa sia stata vinta, visti gli scompensi che siamo riusciti a produrre.
Ciao Jacopus, non capisco di quale scommessa parli. Il primo post che feci entrando nel forum (basta guardare il mio profilo) lo feci proprio sull'intelligenza degli animali. Tutta la mia storia su questo forum è dedicata a questa faccenda che evidentemente non volete accettare, ma che prima o dopo accetterete; è solo questione di tempo ... il tempo in cui gli ucraini e i russi nel frattempo si scannano e noi facciamo finta di niente e ci trastulliamo in vuote chiacchiere; tanto non siamo certo noi quelli che stanno morendo. Quindi, Jacopus, dovresti contrastare tutto il mio pensiero se vuoi affermare che siamo sicuramente più intelligenti degli altri animali. Buona giornata

iano


Un testo corposo dal costo impegnativo.
Ma quanto specialistico e quanto divulgativo, secondo te?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Jacopus

Iano@. Dipende, secondo me, quanta dimestichezza hai con questi temi. Se hai già letto qualcosa sulla fisiologia umana, sull' etologia e sulla psicologia umana è meglio, ovviamente. Questo testo è comunque molto scorrevole, con frequenti incursioni nel mondo della letteratura, della filosofia e dell'antropologia. Non a caso a 10 anni dalla prima pubblicazione è già un piccolo classico della materia. Se non l'hai letti inizia con Harari: "sapiens" o con Jared Diamond "armi, acciaio, malattie".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Discussioni simili (5)