Bonus fiscale per sostenere le spese di chi si sposa in chiesa

Aperto da Eutidemo, 24 Novembre 2022, 12:25:47 PM

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Eutidemo

Ha fatto scalpore la proposta di legge presentata da cinque deputati leghisti, Domenico Furgiuele, Alberto Gusmeroli, Simone Billi, Ingrid Bisa ed Erik e Umberto Pretto, la quale prevederebbe un "bonus fiscale" fino a 20 mila euro per sostenere le spese di chi si sposa in chiesa.
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Vista l'ondata di critiche, il leghista Domenico Furgiuele, ha corretto il tiro, dichiarando: "La proposta di legge era volta ad incentivare il settore del "wedding", che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi; durante il dibattito parlamentare, però, sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no".
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Il disegno di legge, depositato alla Camera, però, almeno per ora, fa una esplicita differenza tra i due riti.
Ciò in quanto, basandosi sui dati Istat che rilevano un calo maggiore (più che doppio) dei matrimoni religiosi rispetto a quelli civili, recita testualmente: "Il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso; per cui, con il bonus intendiamo agevolare le giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione".
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Il "bonus" riguarderebbe principalmente:
- l'addobbo della chiesa;
- "i fiori e i libretti di chiesa"
- il vestito da sposa;
- le bomboniere;
- il banchetto nuziale;
- il "coiffeur" e il "make-up" (non è precisato se per entrambi i coniugi).
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Le spese che lo Stato dovrebbe sostenere per coprire cinque anni di bonus, sono state quantificate in circa 716 milioni di euro.
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Voi cosa ne pensate?
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                                AVVERTENZA
Chi è in procinto di sposarsi, è meglio che lo precisi nel suo intervento! ;)

baylham

C'è una grave mancanza, il vestito dello sposo.
Le proposte leghiste hanno sempre un tocco di genio comico, quasi inarrivabile.

Ipazia

Un omaggio alla "fiera della vanità" che evidenzia l'infimo livello dei politicanti italiani di qualsiasi parrocchia politica. Certo meno grave ed economicamente pesante del pizzo criminale a bigpharma.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Qui l'elenco delle agevolazioni è più "paritario", comprende anche il vestito dello sposo, il servizio fotografico e vengono elencati i requisiti per averne diritto.
Senza indugiare in estemporanee battute sul procacciare clienti ai mercanti nel tempio o sull'imprescindibilità di un servizio fotografico nell'era degli smartphone, se lo scopo è un astuto cerchiobottismo economico e sociale (come si addice, in generale, a un governo smaliziato), ossia incentivare l'introito, con annessa tassazione e occupazione, di un determinato circuito di settore (ristoranti, fiorai, fotografi, abbigliamento, etc.) e al contempo accogliere le aspirazioni (se non addirittura "i diritti", direbbe qualcuno) dei meno abbienti, trovo solo un po' opinabile il paletto dell'essere "under 35". Forse si teme un'ondata di fiori d'arancio oltre la copertura del bonus e, nel dubbio, si preferirebbe dare la precedenza ai più giovani, per evitare "nozze riparatrici" di "over 35" con figli già all'università? Ci può stare, ma è anche vero che, facendo i conti della serva, se qualcuno, giovane o vecchio, ha l'Isee richiesto, il costo di un matrimonio può risultare comunque impegnativo anche se poi detrae il 20% spalmato in 5 anni, poiché nell'anno della spesa ammortizza solo il 4% (se non ho frainteso). Se si mettesse l'asticella dell'età un po' più in altro forse più coppie (troppe?) potrebbero sancire il possibile successo dell'iniziativa (parlo qui di strategia, non di approvazione e/o condivisione di ideali), sentendosi spinte a "regolarizzarsi" (come si dice per i migranti... una battutaccia dovevo pur farla).

Eutidemo

Citazione di: Phil il 24 Novembre 2022, 18:35:21 PMQui l'elenco delle agevolazioni è più "paritario", comprende anche il vestito dello sposo, il servizio fotografico e vengono elencati i requisiti per averne diritto.
Senza indugiare in estemporanee battute sul procacciare clienti ai mercanti nel tempio o sull'imprescindibilità di un servizio fotografico nell'era degli smartphone, se lo scopo è un astuto cerchiobottismo economico e sociale (come si addice, in generale, a un governo smaliziato), ossia incentivare l'introito, con annessa tassazione e occupazione, di un determinato circuito di settore (ristoranti, fiorai, fotografi, abbigliamento, etc.) e al contempo accogliere le aspirazioni (se non addirittura "i diritti", direbbe qualcuno) dei meno abbienti, trovo solo un po' opinabile il paletto dell'essere "under 35". Forse si teme un'ondata di fiori d'arancio oltre la copertura del bonus e, nel dubbio, si preferirebbe dare la precedenza ai più giovani, per evitare "nozze riparatrici" di "over 35" con figli già all'università? Ci può stare, ma è anche vero che, facendo i conti della serva, se qualcuno, giovane o vecchio, ha l'Isee richiesto, il costo di un matrimonio può risultare comunque impegnativo anche se poi detrae il 20% spalmato in 5 anni, poiché nell'anno della spesa ammortizza solo il 4% (se non ho frainteso). Se si mettesse l'asticella dell'età un po' più in altro forse più coppie (troppe?) potrebbero sancire il possibile successo dell'iniziativa (parlo qui di strategia, non di approvazione e/o condivisione di ideali), sentendosi spinte a "regolarizzarsi" (come si dice per i migranti... una battutaccia dovevo pur farla).
Ti ringrazio per aver integrato le informazioni, riportando un link che è sicuramente più dettagliato di quello consultato da me.
https://quifinanza.it/soldi/video/bonus-matrimonio-20mila-euro-solo-chi-si-sposa-chiesa-bufera-lega/677525/

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