Identità o soggetto di "sinistra"?

Aperto da green demetr, 02 Ottobre 2022, 01:38:16 AM

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Ipazia

Ormai "antisemita" è diventato una bufala retorica a 360 gradi come "fascista" e "comunista".  Sublime la riduzione, di osservanza Nato, dell'antisionismo ad antisemitismo.

Per Marx il giudaismo era un pensiero teocratico, al pari dell'islam, e, in misura minore, del cristianesimo, ed in quanto tale inaccettabile per la prospettiva politica socialista. La stato d'Israele gli ha dato totalmente ragione. Così come la significativa componente ebraica nella cricca di Davos. Due piccioni con una fava profetica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: Ipazia il 06 Novembre 2022, 17:00:54 PMOrmai "antisemita" è diventato una bufala retorica a 360 gradi come "fascista" e "comunista".  Sublime la riduzione, di osservanza Nato, dell'antisionismo ad antisemitismo.

Per Marx il giudaismo era un pensiero teocratico, al pari dell'islam, e, in misura minore, del cristianesimo, ed in quanto tale inaccettabile per la prospettiva politica socialista. La stato d'Israele gli ha dato totalmente ragione. Così come la significativa componente ebraica nella cricca di Davos. Due piccioni con una fava profetica.

Vabbe', Io preferisco pensare che l'antisemitismo esista e sia sempre esistito, ma che non c'entri niente con Marx e Lenin...

Come dici sempre tu, simplex sigillum veri.

Pensare che non esistano piu' fascisti e comunisti e' fusaresimo puro.

O meglio, e' quello che piacerebbe a lui.

Che non esistessero piu'.

Il pensiero dominante dei tecnocrati e degli ottimisti a prescindere dei nostri giorni e' basato sul concetto di:

* "Piu' parole, piu' idee"

Il fusaresimo che specularmente gli si vorrebbe opporre su quello del:

* "Nessuna parola, nessuna idea."

Al netto di qualche verbosita' del Maestro.

Chissa' se un giorno tra questi due "estremi" (per modo di dire :)) ) sorgera' una via di mezzo.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Certo che esistono fascisti e comunisti, ma non sono quelli additati dal bordello mainstream e soprattutto non sono più quelli di una volta. Quindi un minimo di analisi marxista per ritarare la dottrina sull'attualità,  spiace per gli intellettualmente pigri, è necessaria.
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niko

Citazione di: Ipazia il 06 Novembre 2022, 19:09:37 PMCerto che esistono fascisti e comunisti, ma non sono quelli additati dal bordello mainstream...

Oddio, a volte, rare volte, anche si'...

Nel bordello c'e' tutto e il contrario di tutto, e' molto piu' facile per la dialettica del bordello contraddirsi, piuttosto che mentire...

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

La storia dello sfruttamento umano ha una sua circolarità, delle costanti che rendono prezioso il pensiero dei padri fondatori, ma l'intelligenza del Capitale, incorporata nelle sue centrali umane di dominio, conosce bene la dialettica della menzogna e le contraddizioni del sistema, aggirandole di volta in volta.

I padri fondatori la facevano troppo facile e si è capito fin dai tempi di Noske quanto fascismo assassino ci fosse a sinistra. Avrei mai pensato ad una esperienza come la covidemia in cui il fascismo di sinistra sarebbe stato più feroce del fascismo di destra, al punto di dover tifare per questi ultimi. Copione ripetuto nel sostegno al regime neonazista ucraino (questo sì certificato dal vate di riferimento Bandera).

Ma ha senso continuare a chiamarlo "fascismo" ? Meglio "totalitarismo", spalmabile a destra e sinistra sulla pelle di un ridisegnato proletariato che non è neppure lui più quello dei tempi di Marx e Lenin.

Per il comunismo, adda venì ... Resta, hegelianamente, un moto dello spirito. Nella migliore ipotesi: "io speriamo che me la cavo". Con molto dispendio di materia grigia.
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InVerno

Citazione di: niko il 05 Novembre 2022, 21:57:24 PML'esperienza sovietica e' stata eurasiana; senza dilungarsi, basterebbe questo, per essere fieramente eurasiani senza essere fascisti.
L'unione sovietica è stata certamente eurasiana, infatti è stata una brutale dittatura fallita. Sei tu che non sei mai stato né sovietico, né euroasiano, perciò è assurdo che lo esclami, all'inizio pensavo scherzassi. Il significato del termine è etnicamente russo, legato indissolubilmente al suolo. Mentre le istituzioni europee si evolvevano dopo la peste nera, liberando la schiavitù e generando la borghesia parlamentare, la Russia veniva invasa dai mongoli che la mantenevano congelata nel tempo per trecento anni, la Russia non ha un feudalesimo, solo l'assolutismo mongolo seguito dal cesaropapismo dopo con i Romanov. Solo la città di Novgorod rimase illesa dai mongoli, e finchè Ivan III non la annesse, fù una città liberale ed estremamente democratica, una polis della lega anseatica, come potevano essere anche Mosca, se avesse resistito. Questa è la cicatrice di razziatori a cavallo, la quale ha poi ha adottato le forme della razzia organizzata. Che cos'è l'esproprio proletario se una gigantesca razzia delle proprie risorse, a cavallo per giunta. E' una tecnica tatara, non marxista, per punire chi non paga più il pizzo alla tribù che difende. E tu cosa avresti a che fare con questo, tu, figlio del rinascimento?

Avete ragione, i sovietici non era particolarmente interessati agli ebrei, chiunque facesse profitto era un giudeo pratico, il punto chiave della citazione di Lenin è che equipara ebrei etnici a kulaki ucraini. Per l'ucraino è il fatto di avere una piccola fattoria e di profittarne, il motivo per cui deve essere mandanto in prima linea. L'impianto marxista fa si che chiunque si interessio dei propri interessi diventi per magia un "giudeo", il profitto stesso è giudeo, il giudaismo come tanfo apolide, è uno che guida un taxi per due monete, l'etnia che stamattina non piace a Stalin ma anche i giudei etnici prepariamo un complotto dei dottori per sterminarli..La maggior parte degli arresti di Stalin avvengono per segnalazioni dei vicini, ognuno spia e scruta alla ricerca del giudeo, è un processo di purificazione collettiva. Questo rinforza tremendamente l'opinione che ho del comunismo come religione perchè ritengo che in generale le religioni fioriscano in risposta di ingestibili periodi di interconnessione economica, di cui i mercanti sono i capri espiatori più comuni, i "mistificatori" che offuscano la realtà dei fatti. Mi aspetto che il degenerare di questa globalizzazione generi ulteriori nuove religioni, per ritualizzare sacrifici ed epurazioni, con obbiettivo i mercati ed i mercanti: l'ecologismo sembra il primo netto candidato.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#291
Citazione di: InVerno il 07 Novembre 2022, 10:09:24 AML'unione sovietica è stata certamente eurasiana, infatti è stata una brutale dittatura fallita. Sei tu che non sei mai stato né sovietico, né euroasiano, perciò è assurdo che lo esclami, all'inizio pensavo scherzassi.



Il saggio e' sempre, cittadino della Repubblica.

L'unione sovietica e' stata eurasiana, io sono spiritualmente sovietico, dunque eurasiano.

Eternamente grato ai nomadi della steppa.

Libero.

Stupido come una capra e impulsivo come un orso: se e mi danno del mongolo, lo prendo in senso buono.

Gia' ho schifo del nascimento, figuriamoci del ri, nascimento.








Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#292
Il profitto capitalistico nasce soprattutto europeo occidentale coinvolgendo le colonie d'oltremare. Magistrale a tal proposito la lezione di Marlon Brando nel postribolo di Queimada. Di giudei proprio non si parla, così come non se ne parla nel "Capitale". Il ruolo della finanza nell'accumulazione capitalistica è accessorio per la teoria del valore-lavoro.

Lo diventerà sempre meno con lo sviluppo esponenziale della finanza tossica, ma è roba di oggi, e non poteva preoccupare più di tanto marxisti e leninisti. Semmai la citazione del giovane Marx evidenzia il suo eccezionale intuito su dove sarebbe andata a parare l'economia capitalistica nel suo progressivo affrancarsi dal valore d'uso per portare sempre più le leve del potere sul valore di scambio, fino ad arrivare, anche nel valore di scambio, all'egemonia politica, economica ed esistenziale di un'unica merce: il denaro.

(C'è una barzelletta di Moni Ovadia, che illustra alla perfezione lo spirito di tale processo: vendere-comprare)

Decisamente una rivincita storica epocale per il paria ebreo che da addetto allo sterco di satana diventa il banchiere multimiliardario che domina l'economia mondiale. In forma privata e pubblica, avendo abolito ogni confine, politico e razziale, nella prassi di dominio.
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anthonyi

Citazione di: Ipazia il 07 Novembre 2022, 12:15:01 PMIl profitto capitalistico nasce soprattutto europeo occidentale coinvolgendo le colonie d'oltremare. 
A me sembra, però, che nonostante la fase coloniale sia finita da tempo, i mercati, le imprese e i loro profitti continuano a funzionare come prima. C'é da dire che proprio un territorio ex colonia, come gli stati uniti d'America, é oggi leader nel funzionamento di questi meccanismi. 

Ipazia

La forma di produzione capitalistica si è generalizzata in tutto il pianeta, ma l'egemonia economica si è spostata sempre più dalla manifattura alla finanza. Correggendo così le velleità di un mercato libero basato sulla concorrenza senza trucchi e senza inganni.

L'incombere della speculazione finanziaria non risparmia nemmeno gli stati capitalistici i quali a loro volta si fanno garanti del pizzo che i loro cittadini devono pagare alla finanza, ormai intrusiva in ogni più piccola transizione di valore. E determinante nelle più grandi. Con un flusso crescente di plusvalore dirottato verso gli organismi finanziari privati e pubblici (distinzione sempre più sottile) che con tale massa di capitale finanziario esercitano il loro potere.

In tale processo è il capitale stesso a cambiare natura, muovendosi per sua stessa forza di gravità verso forme sempre più liberate dai fattori negativi della produzione reale. Le crisi finanziarie, ugualmente devastanti, prendono così il posto delle crisi classiche relative all'ambito produttivo.
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InVerno

Se Marx si limitasse a prendere cantonate nella preistoria dove non aveva le informazioni che abbiamo oggi, o sull'antisemitismo in un tempo dove l'antisemitismo era come il rock and roll, sarebbe anche poco e perdonabile. Perdonabile perlomeno ad un normale pensatore, non per un profeta "bocca-della-verità" che deve subire scrutinio ben più approfondito. Marx sostiene anche che il nucleo familiare occidentale si origini per mezzo del capitale, con le industrie che chiamano all'urbe i campagnoli e spezzano i legami tribali. E mentre questo è stato certamente un moltiplicatore, non è per niente l'iniziatore. Dopo il crollo dell'impero romano le dinastie europee sono disintegrate, corrotte, nessuna casa nobile europea riesce a rintracciarsi prima dell'800, e l'europa che affronta l'anno mille è estreamente frammentata in ogni senso, politico, economico e familiare. La chiesa cattolica (che per Marx è "oppio") bandisce i matrimoni tra cugini, e pone incredibile attenzione sull'incesto ed altre forme di cannibalismo intrafamiliare, creado i primi nuclei familiari. Questo è il punto di origine, secondo me e altri, dell'individualismo, del liberalismo, della rivoluzione scientifica, e di tutto quello che ci rende "occidentali" ed "europei": l'abbandono della struttura tribale, dove l'etica minuscola del gruppo ha sempre la meglio "comunità", ma la morale astratta di "società" che condividono diritti pur non conoscendosi, spesso non parlando la stessa lingua, ma riconoscendosi culturalmente. E' nell'anno mille che le donne per la prima volta ricevono in eredità proprietà, per via dei nuclei ristretti, capitava persino che i re dovessero lasciare ereditariamente delle regine, man mano che si smantella la società tribale, si smantella anche quella "patriarcale". Diverso è il caso tribalistico. Caterina II è una zarina russa, ma prende il potere attraverso un colpo di stato. Le società tribalistiche non combattono contro l'aristocrazia per diritti da reclamare individualmente, ma la sostituiscono semplicemente con una che gli piace di più, mentre gli ultimi, i lavoratori, rimangono gli stessi pezzenti di prima. La "coscienza di classe" eufemismo per chiamare la "mentalità di gregge" o "mentalità tribale" a seconda dei contesti, è la negazione di tutto ciò che in occidente ha migliorato le condizioni degli emarginati e degli ultimi, che in occidente hanno patito meno che altrove. Questa forza, non il marxismo, nella storia ha portato alle maggiori conquiste sociali e del diritto, finchè la sinistra non prende Marx e lo manda sui banchi della destra (così la smettiamo pure di parlare di "rossobrunismo") non si va avanti.
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Ipazia

Mi sa che le cantonate sulla preistoria non sono finite e per quello che ne sappiamo le cantonate attuali non valgono più degli studi di antropologia comparata di Morgan e Malinovsky.

L'impianto del testo di Engels resta valido per correlare le istituzioni fondamentali del processo di civilizzazione, che non viene demonizzato dai marxisti, ma analizzato nelle sue contraddizioni, senza non sequitur, ma in rapporto dialettico, tra economia ed etica.
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niko

#297
Citazione di: InVerno il 09 Novembre 2022, 08:00:33 AMSe Marx si limitasse a prendere cantonate nella preistoria dove non aveva le informazioni che abbiamo oggi, o sull'antisemitismo in un tempo dove l'antisemitismo era come il rock and roll, sarebbe anche poco e perdonabile. Perdonabile perlomeno ad un normale pensatore, non per un profeta "bocca-della-verità" che deve subire scrutinio ben più approfondito. Marx sostiene anche che il nucleo familiare occidentale si origini per mezzo del capitale, con le industrie che chiamano all'urbe i campagnoli e spezzano i legami tribali. E mentre questo è stato certamente un moltiplicatore, non è per niente l'iniziatore. Dopo il crollo dell'impero romano le dinastie europee sono disintegrate, corrotte, nessuna casa nobile europea riesce a rintracciarsi prima dell'800, e l'europa che affronta l'anno mille è estreamente frammentata in ogni senso, politico, economico e familiare. La chiesa cattolica (che per Marx è "oppio") bandisce i matrimoni tra cugini, e pone incredibile attenzione sull'incesto ed altre forme di cannibalismo intrafamiliare, creado i primi nuclei familiari. Questo è il punto di origine, secondo me e altri, dell'individualismo, del liberalismo, della rivoluzione scientifica, e di tutto quello che ci rende "occidentali" ed "europei": l'abbandono della struttura tribale, dove l'etica minuscola del gruppo ha sempre la meglio "comunità", ma la morale astratta di "società" che condividono diritti pur non conoscendosi, spesso non parlando la stessa lingua, ma riconoscendosi culturalmente. E' nell'anno mille che le donne per la prima volta ricevono in eredità proprietà, per via dei nuclei ristretti, capitava persino che i re dovessero lasciare ereditariamente delle regine, man mano che si smantella la società tribale, si smantella anche quella "patriarcale". Diverso è il caso tribalistico. Caterina II è una zarina russa, ma prende il potere attraverso un colpo di stato. Le società tribalistiche non combattono contro l'aristocrazia per diritti da reclamare individualmente, ma la sostituiscono semplicemente con una che gli piace di più, mentre gli ultimi, i lavoratori, rimangono gli stessi pezzenti di prima. La "coscienza di classe" eufemismo per chiamare la "mentalità di gregge" o "mentalità tribale" a seconda dei contesti, è la negazione di tutto ciò che in occidente ha migliorato le condizioni degli emarginati e degli ultimi, che in occidente hanno patito meno che altrove. Questa forza, non il marxismo, nella storia ha portato alle maggiori conquiste sociali e del diritto, finchè la sinistra non prende Marx e lo manda sui banchi della destra (così la smettiamo pure di parlare di "rossobrunismo") non si va avanti.



Rasenti la malafede, visto che proprio a Marx si deve il rovesciamento della precedente concezione illuministica (tipica di Hobbes, di Locke, ma soprattutto di Rousseau) in cui l'uomo PREISTORICO e' immaginato come individualista e atomizzato e l'uomo STORICO come gregario (insomma secondo gli illuministi prima il branco di lupi, poi il leviatano; prima le case, e le grotte sparse di campagna, poi la grande citta; come se la storia e i suoi dispositivi fossero una questione paesaggistica), in favore di una concezione molto piu' realista e storicistica dell'individualismo e della sua cronologia da rimettere coi piedi per terra, in cui, al contrario, l'uomo preistorico e del passato in generale e' pensato come gregario, mentre l'uomo moderno e', e sempre piu' tende ad essere, individualizzato, frammentario e -dunque- individualista.

Non la divisione del lavoro sociale (che sta solo nella testa delle anime belle), ma la divisione sociale del lavoro, scandisce i corsi e i ricorsi della storia.

Altroche' socializzare solo per il baratto o per il sesso. Se un uomo preistorico vero prova a fare l'individualista, semicemente crepa. E crepa male.

E chi non capisce la differenza, non capisce Marx.

Che per primo intravede la realta' di un surplus di ricchezza urbanamente, alienatamente e schiavisticamente prodotto.

Surplus che a sua volta permette all'archetipo sociale del materialista e dell'atomista "ingenuo", e quindi all'Epicuro di turno -colto, disilluso dalla politica e dalla societa' e appartenente alla classe privilegiata-, di farsi i cavoli propri con i suoi ben selezionati amichetti nel proprio giardino, e fondare cosi' il concetto filisofico, e dunque eudaimonistico, di individuo.

Concetto di individuo di cui il cristianesimo sara' la consacrazione animico-soteriologica, e dunque propriamente indentitaria, ma che non sarebbe mai stato possibile se l'epicureismo, e in un certo senso tutto il disincanto ellenistico dai valori particolaristici comunitari, non ci avesse messo la componente, e la piu' remota base, pratica.

L'utopia individualistica e' perversa perche' presuppone che basti un rapporto armonioso con la natura, (translata o no nella grazia e nella creazione) per essere felici, senza affrontare la questione sociale.

Quello che per il padrone e' giardino, per lo schiavo e' orto e campo.

La citta' non solo non e' natura, ma neanche lo diventa, come per magia, nelle sue versioni privatizzate o miniaturizzate.

L'individuo, concetto che Marx ci mostra come storicamente prodotto, e' anche fondamentale per realizzare la rivoluzione, e con essa "ritornare" eternamente alla societa' che lo produce come tale ma in condizioni inedite e palingenetiche, alla societa' intesa come societa' degli individui. E dunque, quanto c'e' di "buono" nel capitalismo e nella  societa' di classe e' proprio la produzione e la separazione, anche giuridico economica degli individui, prodromica alla loro liberazione.

La preistoria e' societa' e basta, e' orda, e' il branco di animali umani; la storia liberata, la storia vera che verra' sara' societa'-degli-individui; la storia non liberata attuale e' pensata come curva sull'opera, sul lavoro, pratico ideologico, di fondare e creare gli individui, che nella preistoria non vi erano.

Il tribalismo, che gia' il capitalismo distrugge, in quanto creazione del gruppo e' uno stato incompiuto nella creazione dell'individuo, una emancipazione parziale dalla preistoria.

Il rapporto di Marx rovescia gli illuministi perche' pensa il suo pensiero a partire da un concetto di individuo finalizzato alla rivoluzione, e non alla conservazione, della societa'.

Anzi non ha bisogno di pensarlo, perché lo vede, vede le glorie e le miserie dell'individuo sradicato e sciolto da tutti i suoi precedenti legami tribi e feudi che il capitalismo riversa nelle sue citta' e nelle sue colonie.

Incarcerato e ospedalizzato, quando non impiccato, per vagabondaggio. Ma che di fatto non ha niente altro da fare, che non vagabondare.






Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#298
Così non capisce Marx, e il materialismo storico, chi interpreta la critica del giudaismo di Marx come antisemitismo, in quanto la grande rivoluzione culturale di Marx è aver posto l'accento sulle "razze economiche" che hanno sostituito ogni altra razza umana basata su criteri morfologici ed etnici.

Allora, e lo dico per la terza volta, si capisce l'attenzione, puramente economica, sul gruppo sociale che, per circostanze storiche particolari, ha dovuto sfangare per tutti lo "sterco di satana", mentre i dominatori cristiani e musulmani si occupavano di sesso degli angeli, tasse e angherie varie. Purtroppo tale attività, che verrà portata dalle stalle alle stelle dallo sviluppo capitalistico, ha creato lo stereotipo, ma anche il tipo reale, dello strozzino giudeo, soprattutto in area sefardita.

A questa degenerazione antropologica Marx porge il suo invito alla redenzione. Con buona pace del rock'n roll.
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InVerno

Citazione di: niko il 09 Novembre 2022, 10:32:46 AMRasenti la malafede, visto che proprio a Marx si deve il rovesciamento della precedente concezione illuministica (tipica di Hobbes, di Locke, ma soprattutto di Rousseau) in cui l'uomo PREISTORICO e' immaginato come individualista e atomizzato e l'uomo STORICO come gregario (insomma secondo gli illuministi prima il branco di lupi, poi il leviatano; prima le case, e le grotte sparse di campagna, poi la grande citta; come se la storia e i suoi dispositivi fossero una questione paesaggistica), in favore di una concezione molto piu' realista e storicistica dell'individualismo e della sua cronologia da rimettere coi piedi per terra, in cui, al contrario, l'uomo preistorico e del passato in generale e' pensato come gregario, mentre l'uomo moderno e', e sempre piu' tende ad essere, individualizzato, frammentario e -dunque- individualista.
Rasenti la malafede tu, attribuendomi cose che non ho mai detto. La questione preistorica non riguarda l'assetto familiare, ma il dilemma uovo-gallina religione/comunità, l'assetto familiare ha a che fare con il feudalesimo. Tuttavia, Marx non distrugge niente, sappiamo sia di grandi gruppi tribali, sia di sparuti nuclei di "rousseiani", e c'è ampio posto per ulteriori alternative e mix di ogni sorta. Le teorie macroeconomiche riducono la complessità ad una polaroid.

Citazione di: niko il 09 Novembre 2022, 10:32:46 AMChe per primo intravede la realta' di un surplus di ricchezza urbanamente, alienatamente e schiavisticamente prodotto.
Ma guarda te, l'unico che sa usare un martello va in città a fare il fabbro, e quando assume un garzone diventa uno schiavista. Hanno venduto Gesù per trenta denari, il fabbro non può neanche vendere un martello. Nessuno lo ha mai accusato di schiavismo, perchè gli serviva la competenza del fabbro, altro che schiavista.

Citazione di: niko il 09 Novembre 2022, 10:32:46 AMSurplus che a sua volta permette all'archetipo sociale del materialista e dell'atomista "ingenuo", e quindi all'Epicuro di turno -colto, disilluso dalla politica e dalla societa' e appartenente alla classe privilegiata-, di farsi i cavoli propri con i suoi ben selezionati amichetti nel proprio giardino, e fondare cosi' il concetto filisofico, e dunque eudaimonistico, di individuo.
"Gli illusi epicuri" erano parecchi nel tempo che intercorre dal medioevo e l'industrializzazione, è questo il punto della questione, sono loro con qualche Diogene alla bisogna. Furono anche i coloni americani che, essendo una moltitudine di proprietari terreri, armati individualmente ed alfabetizzati, dimostrarono le capacità del nucleo familiare in confronto a quello tribale. I latifondisti spagnoli vennero sconfitti dagli indigeni, la loro struttura centralizzata ed oligarchica non gli permesi il controllo del continente che consideravano unicamente loro. I sudisti persero la guerra di successione per gli schiavi, per voler mantenere la loro società tribalistica. Il sud italia, la grecia, la spagna: l'evasione come forma di rinforzo delle strutture familiari-tribali in aperto antagonismo alla società dei nuclei. E' la corruzione delle mafie italiane, cinesi, russe e giapponesi. E' la squadra nera del "me ne frego", e il soviet del "potere al popolo". E' anche la grande corporation, il latifondista, ma alle regole dello stato, e quelle liberali classiche non contemplavano il "laissez-faire". Lo stato come male necessario, ma necessario a cosa, se non a difenderci dal presentarsi di queste pagine, che l'individuo non può affrontare. Ma forse meglio la squadra di facinorosi armati di clave, quando lo stato è decadente,  arriva il profeta a chiamare a raduno la massa.

Citazione di: niko il 09 Novembre 2022, 10:32:46 AML'utopia individualistica e' perversa perche' presuppone che basti un rapporto armonioso con la natura, (translata o no nella grazia e nella creazione) per essere felici, senza affrontare la questione sociale.
Hai ragione, molto meglio annullare la questione naturale-armoniosa, sono i tempi giusti per esclamarlo, io anzi ne farei un motto. Attento che ti mettono una camicia di forza.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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