Esperienze di eternità

Aperto da Alberto Knox, 23 Ottobre 2022, 13:25:21 PM

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Alberto Knox

Ovviamente si parla di esperienze che non sono dimostrabili , e se voi credete solo in ciò che è dimostrabile (scientificamente o no) allora questo post non fa per voi. Mi servirò quindi di tre grandi pensatori , il primo sarà Sant Agostino , con il quale ho un rapporto di amicizia e inimicizia nel senso che ci sono delle pagine scritte nei libri di Agostino che sono a dir poco detestabili, irricevibili , come ad esempio quando manda all inferno i non battezzati , anche i bambini e poi  il peccato originale ma lasciamo perdere questi dogmi Agostiniani radicali e parliamo piuttosto della grandezza vera di Agostino, l' Agostino platonico, un Agostino innamorato dell anima umana.  è L'agostino del "de vera religione" , del " de magistro" e anche di tante pagine delle "confessioni" ed è nelle confessioni che possiamo trovare e comprendere qual'è la facoltà che rende possibile questa esperienza che ritiene, in alcuni istanti, di andare al di là del tempo e dello spazio. Perchè lo possiamo fare? grazie a che cosa? Nel libro decimo delle confessioni voi troverete, andandoci,  un titoletto che dice "memoria" , la memoria , analizzatele le parole perchè molto spesso nascondono in esse la pressione della vita sul fenomeno umano , memoria in latino si scrive  memoria , e anche i  greco si trova la doppia m , in greco si dice "Mneme" 
questa doppia m riporta alla parola mamma la quale riporta a quella che probabilmente è stata la nostra prima parola. chiusa parentesi. La memoria che intende agostino non è la memoria che intendiamo noi  cioè quella memoria di chi si ricorda a memoria un testo che è bravo nei quiz perchè ha una buona memoria e quindi una memoria di tipo lineare che ricorda tutto. La memoria di cui parla Agostino è una memoria alla ricerca di legame, di significato. la memoria per Sant'agostino è come un bambino che succhia il latte dal seno materno e allo stesso modo la nostra mente può disporsi di fronte al tempo e succhiare il significato profondo. E adesso vi trascrivo il brano in questione riassunto da me "confessioni:  Trascenderò dunque anche questa forza della mia natura per salire gradatamente al mio Creatore. Giungo allora ai campi e ai vasti quartieri della memoria, dove riposano i tesori delle innumerevoli immagini di ogni sorta di cose, introdotte dalle percezioni; dove sono pure depositati tutti i prodotti del nostro pensiero, ottenuti amplificando o riducendo o comunque modificando i dati raccolti dai sensi.   Sono tutte azioni che compio interiormente nell'enorme palazzo della mia memoria. Là dispongo di cielo e terra e mare insieme a tutte le sensazioni che potei avere da essi, tranne quelle dimenticate. Là incontro anche me stesso e mi ricordo negli atti che ho compiuto, nel tempo e nel luogo in cui li ho compiuti, nei sentimenti che ebbi compiendoli. Grande è questa potenza della memoria, troppo grande, Dio mio, un santuario vasto, infinito. Chi giunse mai al suo fondo? E tuttavia è una facoltà del mio spirito, connessa alla mia natura. Eppure io stesso non riesco a comprendermi per intero, ciò mi suscita gran meraviglia , di stupore. Eh..eh gli uomini? e gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti le onde enormi del mare, le correnti  dei fiumi, l'estensione degli oceani, le orbite degli astri ma poi ? poi trascurano se stessi. E non li meraviglia ch'io parlassi di tutte queste cose senza vederle con gli occhi; eppure non le potrei dire se i monti, le onde e i fiumi e gli astri che vidi e l'Oceano  non li vedessi dentro di me.
Grande è la potenza della momoria, qualcosa di terrificante mio Dio, la sua profonda e infinita complessità e tutto questo è la mente, tutto questo sono io. cosa sono io dunque , mio Dio, qual'è la mia natura. " Agostino ha fatto l'esperienza dell uomo interiore , dell interiorità , la potete chiamare mente, la potete chiamare momoria, la potete chiamare coscienza, Spirito, la potete chiamare psiche come la chiamava jung ma questo è, e non è un esperienza che viene dal cristianesimo perchè prima di Agostino fu l'esperienza di Platone e di Cicerone e di Plotino e di tanti altri. è l'esperienza umana dell uomo interiore, e questa è la facoltà , è la facoltà a partire dalla quale noi possiamo sperimentare l'eterno. Per non appesantire per ora mi fermo perchè il prossimo pensatore che convocherò qui in mezzo a noi sarà.... Spinoza
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

anthonyi

Ma immaginare l'eternità, non é già un'esperienza di eternità? 
Spiego, la nostra coscienza si costruisce sulla base della nostra esperienza, ricomponendo pezzi della nostra esperienza. Se siamo coscienti dell'eternità vuol dire che una parte di questa l'abbiamo già vissuta, è ne immaginiamo la parte restante come proiezione di questa parte. 

Jacopus

Anthonyi. Non credo, altrimenti ogni pensiero, per il solo fatto di essere pensato è reale. Questo accade nel pensiero magico e nella mente infantile. Ad esempio se penso che la terra sia piatta, allora la terra diventa piatta? E se penso che esista l'unicorno rosa o le sirene che incantano i marinai, allora si materializzano? In realtà torniamo sempre al nocciolo del problema, ovvero alla nostra plasticità neuronale + cultura complessa. Infatti è anche vero che solo pensandola in anticipo una cosa può essere progettata. Colombo fece i suoi viaggi perché immaginava la terra rotonda. Senza quell'immaginazione non sarebbe mai partito. Credo che la posizione ideale sia quella di chi riesce ad "immaginare" scenari inesistenti, fondandoli però su dati di realtà. In questa dialettica si esprime il cammino culturale dell'uomo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Socrate78

Il peccato originale  di cui parla Sant'Agostino è REALE secondo me e consiste nel fatto che Dio ha creato con il primo Adamo un'umanità GENETICAMENTE diversa da quella attuale e con un'intelligenza e un senso morale molto superiori a quelli dell'uomo attuale. Il peccato è consistito nel fatto che Adamo, disobbedendo al comando di Dio, ha deciso di crearsi una discendenza tutta sua unendosi carnalmente con la madre naturale Eva (che era una femmina ominide sub-umana): in questo modo si crea una combinazione errata e disordinata di cromosomi, nascerà l'ibrido Caino che era in parte intelligente ma con istinti violenti e animaleschi ed usava l'intelligenza al servizio del male e poi ha trasmesso le tare genetiche a tutto l'albero genealogico umano. Questo non lo dico io, ma è stato sostenuto da un sacerdote che aveva il dono della profezia e si chiamava Don Guido Bortoluzzi, e affidò i suoi scritti alla divulgatrice Renza Giacobbi, il sacerdote di Belluno aveva previsto ben 18 anni prima anche la tragedia del Vajont avvertendo anche il sindaco, ma non era stato ascoltato.
Ma ci sono precisi indizi nella Bibbia secondo cui la rivelazione privata di Don Guido possa essere autentica: infatti il testo biblico dice testualmente quando Dio maledice il serpente "Io creerò inimicizia tra te e la DONNA, tra la tua stirpe e la sua stirpe: ella ti schiaccerà la testa, mentre tu le insidierai il calcagno". Ora, da questi versi è evidente che la discendenza della prima donna era PURA, priva di corruzione, ad essere "contaminata" era la stirpe del "serpente", dove per serpente si intende la femmina ominide con cui Adamo disobbediente si unì. Le discendenze sarebbero quindi due: la prima, quella dei discendenti di Caino (stirpe del serpente) era corrotta moralmente, malata anche fisicamente, inferiore in ogni senso, mentre quella della prima DONNA sarebbe quella da cui nacque Abele, che non a caso è presentato come moralmente retto. Il serpente era anche il simbolo del Dio pagano cananeo Baal, che rappresentava la fertilità della Terra e i riti sessuali pagani per la fertilità del suolo: egli è visto come il tentatore perché la principale tentazione religiosa degli ebrei era quella di abbandonare la religione monoteista di Jahwè per servire gli idoli e l'atto che sanciva questa trasgressione era costituito proprio dall'unione fisica dell'ebreo trasgressore con una prostituta sacra (che rappresentava il Dio Baal) in un tempio pagano.  Quindi in questa interpretazione la tentazione del "serpente" da cui ha origine il peccato originale è di tipo sessuale e consisteva in un accoppiamento proibito da Dio perché avrebbe fatto regredire l'umanità creata ad immagine di Dio allo stato animale. L'albero della "conoscenza" del bene e del male è quindi una metafora: non si tratta di un albero fisico (la famosa mela), ma di un albero genealogico con cui non bisognava unirsi, ed anche la parola "conoscere" nella Bibbia indica l'unione sessuale.


viator

Salve Socrate78. Pazzesco !! Ma sei per caso sadico ? Pur sapendo tutte queste notizie ci hai fatto sino ad oggi impazzire lasciandoci nella più oscura, bieca e crassa delle ignoranze......ovvero sei intervenuto sinora 655 volte prima di questo tuo intervento che finalmente chiarisce a QUASI tutti le origini dell'umanità !!.

Ma sei veramente imperdonabile nella tua crudeltà che ci ha privati della luce della conoscenza. Pensa un poco............se tu ci avessi detto prima queste cose.......quanto tempo e fatica avremmo risparmiato, evitando di produrre molte migliaia di interventi che hanno sinora riempito il Forum con le nostre distorte e becere chiacchiere ! Mah !.

Sono arrabbiato con te anche se ti saluto per pura educazione.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve Socrate78. Stavo dimenticando un ulteriore, timido commento. Citandoti : "Adamo, disobbedendo al comando di Dio, ha deciso di crearsi una discendenza tutta sua unendosi carnalmente con la madre naturale Eva (che era una femmina ominide sub-umana): in questo modo si crea una combinazione errata e disordinata di cromosomi, nascerà l'ibrido Caino che era in parte intelligente ma con istinti violenti e animaleschi ed usava l'intelligenza al servizio del male e poi ha trasmesso le tare genetiche a tutto l'albero genealogico umano".

Ecco come si sono originate le stirpi femminili ! Infatti la mia personale definizione di femmina sarebbe "L'Incomprensibile Indispensabile"............ma vedo che - in proposito - tu hai le idee immensamente più chiare delle mie !

Sento in sottofondo il rombo degli applausi delle assemblee femministe, mentre Ipazia - ne son sicuro - approverà silenziosamente il tuo punto di vista. Risaluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alberto Knox

tutto questo sembra interessante , ma ancora piùinteressante è che sia tutto nato per via del fatto che ho detto che non mi piace l'ideologia dottrinale cristiana chiamata "peccato originale" ma se si va a vedere cosa dice tale dottrina allora sarà del tutto evidente che certe spiegazioni sono del tutto insufficenti e fuorvianti. La prima è propio quella di inizio in cui viene detto che le malattie , il male fisico sono la conseguenza dell entrata del peccato nel mondo , il famoso peccato di Adamo ed Eva. è l'idea per la quale la dottrina tradizionale sostiene che il mondo era stato creato origninariamente perfetto! è questo mito della perfezione iniziale, che non conosce l'evoluzione, che non conosce il caos , che non conosce il darsi effettivo delle mutazioni, delle rivoluzioni. Che non conosce tutto questo e che pensa che fin da subito tutto si dia perfettamente è il mito che ha portato all idea del peccato originale ed a una visione del mondo insostenibile.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Freedom

La sensazione è che si trascuri il fatto che il primo passo da fare in Spiritualità sia pratico.

Penso sia difficile, servendosi del solo pensare, progredire (oltre un certo punto) in un cammino di ricerca.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Alberto Knox

#8
Se ora possiamo ritornare nel tema del discorso vorrei presentare tre tipi diversi di esperienza dell eternità , la prima di tipo cognitivo, la seconda di tipo etico e la terza di tipo estetico . L'esperienza dell eternità di tipo cognitivo è un esperienza che avviene con la forza della mente e il protagonista che presento per questa esperienza è Spinoza. Filosofo che ammiro molto per la sua rettitudine e purezza intellettuale ,anche se, lo ripeto, non riesco ad essere Spinoziano. Se voi leggete la quinta parte dell etica al capitolo 23 incontrate queste sue parole "la mente umana non può essere assolutamente distrutta assieme al corpo, ma di essa, rimane qualcosa che è eterno". E poco dopo nello scoglium ,cioè , proposizione e poi  lo scoglium che sono come delle grandi note esplicative  dove dice " sentiamo e sperimentiamo di essere eterni , sentiamo che la nostra mente in quanto implica l'essenza del corpo sotto una specie di eternità , è eterna".
In che senso dice queste cose? perchè lui diceva che abbiamo tre generi di conoscenza , ciascuno di voi , io ,abbiamo tre possibiilità di conoscere , elui dice queste cose partendo dal terzo genere di conoscenza.  Il primo genere di conoscenza , sono i sensi , vediamo, ascoltiamo, odoriamo, tastiamo con mano , il secondo genere di conoscenza è la mente, deduzione razionale, puoi anche non vedere , puoi anche non sentire però conoscendo alcuni dati deduci che il fenomeno si svolgerà in una data maniera. E qual'è il terzo genere di conoscenza? avete presente, quel punto rosso sulla fronte che si usa parecchio nella cultura Indù? il terzo occhio? che cosa indica? indica una possibilità di conoscere, reale, se volete intuitiva, se volete mistica, che prescinde dalle sensazioni, che prescinde dai ragionamenti e che forse propio perchè prescinde dalle sensazioni e dai ragionamenti, dal tempo e dallo spazio sono in grado di farti salire oltre. è una conoscenza certa? dimostrabile? No, la conoscenza certa e dimostrabile è quella che avviene sub specie temporis , sotto la specie del tempo, allora può essere dimostrabile a partire da ragionamenti e da esperimenti temporali. Questo genere di conoscenza, dice Spinoza, avviene sotto la sub specie eternitatis , sotto la specie dell eternità , e quindi non si può dare dimostrazione  ma solo esperienza. Ed è questa terza dimensione della conoscenza che ti consegna , o a qualcuno, la sensazione, la certezza che la mente umana non può essere assolutamente distrutta assieme al corpo ma di essa rimane qualcosa che è eterno. Il fatto è che noi guardiamo al mondo in base la sub specie temporis ed è propio questo il motivo per cui dico che non riesco ad essere Spinoziano perchè lui guardava al mondo dal punto di vista dell eternità e solo così riusciva a entrare in accordo con la sinfonia della natura e riuscire a vedere che il male non esiste , ripete nell etica due volte, "per realtà e perfezione , io, intendo la medesima cosa" cioè, lo capite che è un pensiero che non puoi cogliere e condividere dal momento che sei vincolato dallo spazio e dal tempo dove si vedono ingiustizie , guerre e sofferenza?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Per l'esperienza di tipo Etico mi riferirò a colui che è stato ed è  uno dei miei maestri , mi sto riferendo a Immanuel Kant. Vi trascriverò un pezzo del brano che conclude l'opera della critica della ragion pratica datata 1788. In questo brano voi sentirete la contrapposizione fra il cielo stellato e la legge morale cosa che spinoza non avrebbe mai potuto scrivere , per lui la legge morale e il cielo stellato sono la medesima cosa, invece per kant sono due cose diverse. Il cielo stellato lo capite a cosa riferisce, all ordine cosmico. Dove un essere vivente al confroto è meno di un granello di polvere al confronto delle galassie e ammassi di galassie e sistemi stellari e buchi neri , è invece la legge morale dentro di me a partire dal mio io invisibile , ecco qui la facoltà , ecco qui la memoria di Agostino, l'io invisibile che rivela una vita indipendente dalla animalità e anche da tutto il mondo sensibile. Conoscete una vita indipendente dall animalità? è possibile conoscerla? ancora una volta la risposta è No. là dove c'è vita c'è animalità (o vegatalità) là dove c'è vita c'è energia, materia , c'è tempo, c'è spazio. Eppure dice Kant, e lo può provare? no non lo può provare , lo sente , lo trascrive e ci comunica questa esperienza. E ora vi copio qui il brano : " Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte: io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale (contingente), ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla la mia importanza di creatura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come valore di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ri�stretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito..."
Per Finire inserisco il commento a questo brano da parte di una grande Filosofa la quale va tutta la mia stima e la mia ammirazione, parlo di Hanna Harendt, la quale scrisse queste due righe di commento: "Dunque, ciò che ci salva dall annientamento, dall essere un semplice puntino nell infinità dell universo è questo "io invisibile" capace da solo di contrapporsi all universo infinito." Sentite di nuovo la differenza da Spinoza dove per lui c'è continuità fra io invisibile e infinità dell universo? qui c'è contrapposizione in Spinoza continuità fra la dimensione naturale e la dimensione interiore.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Se qualcuno di voi ora , pensa di voler fare un esperienza di eternità, non la farà..

ah! e perche non la farà? perchè ancora vuole conquistare qualcosa, ancora vuole conoscere con quel primo e secondo genere di conoscenza rimanendo così vincolato alla volontà di potenza, di conoscere.
E allora come si fa, bhè almeno si possono creare le condizioni affinchè ciò possa accadere. E a tal proposito voglio presentare l'ultimo personaggio dei miei invitati alla discussione , si tratta di Etty Hillesum. Tutti voi avete capito di chi sto parlando Etty è il diminutivo di Esther nata il 14 gennaio 1914 e morì il 30 novembre del 1943 nel campo di sterminio di Auschwitz. E tenne un diario durante la sua prigionia sotto forma di quaderni che vennero poi ritovati e pubblicati nel 1981. Sono stati anche scritti numerosi libri su di lei di cui ne ricordo uno dal titolo "incontrare Dio all inferno" . Il diario di Etty Hillesum lo potete trovare in formato kindle a costo zero su amazon , e io invito a non perdervi questa possibilità di trovare energia buona e giusta e profonda , di fiducia nell umanità . sopratutto di questi tempi ne abbiamo enormemente bisogno. Mi limiterò quindi a citare alcuni brani tratti dai quaderni scritti da Etty.

12 dicembre 1941 ore "21:OO" (nel campo di concentramento di Westerbork)
Sento, sento di essere tutt'uno con la vita , inoltre che non sono individualmente io a volere o dovere fare questo o quello ma che la vita è grande, è buona , attraente ed eterna. E se tu dai tanto importanza a te stessa , ti agiti e fai chiasso allora ti sfugge quella grande e potente e eterna corrente che è la vita. è propio in questi momenti , e quanto, ne sono riconoscente, che ogni aspirazione personale mi abbandona , la mia ansia di conoscere e sapere si aquieta e un piccolo pezzo di eternità scende su di me come un largo colpo d'ala.

4 luglio 1942 , sabato mattina ore 9:00
un barlume di eternità filtra sempre più nelle mie piccole azioni quotidiane, io non sono sola, nella mia stanchezza , malattia , tristezza , paura, ma sono insieme con milioni di persone di tanti secoli . Anche questo fa parte della vita e dè pur bella e ricca di significato nella sua..assurdità. Se vi si fa posto per tutto e se la si sente come unità indivisbile.

Stesso giorno fine mattinata
Ogni camica pulita che puoi indossare è quasi una festa . E così pure se ti lavi con un sapone profumato in un bagno che è tutto tuo..per quella mezz'ora.

7 luglio 1942
La vita è così curiosa e sorprendente e infinitamente piena di sfumature ad ogni curva del suo cammino si apre una vista del tutto diversa , la maggior parte delle persone ha nella propia testa delle idee stereotipate di questa vita. Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto , di ogni idea esistente, parole d'ordine , sicurezza. Dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori.

9 luglio 1942 ore 9:30
Parole come Dio, morte , dolore ed eternità, si devono dimenticare di nuovo, si deve diventare un altra volta così semplici,senza parole,  come il grano che cresce, o la pioggia che cade, si deve semplicemente...essere.

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#11
Citazione di: Alberto Knox il 23 Ottobre 2022, 13:25:21 PMOvviamente si parla di esperienze che non sono dimostrabili , e se voi credete solo in ciò che è dimostrabile (scientificamente o no) allora questo post non fa per voi.
Se credessimo solo in ciò che è dimostrabile non avremmo nulla su cui fondare le teorie e le dimostrazioni scientifiche, ma non sempre le credenze fondanti sono presenti alla coscienza di tutti, e nello sviscerarne la natura Agostino è maestro.
Quella dell'eternità può ben essere un esperienza derivata se il tempo stesso è una esperienza fondante, che però non sappiamo raccontare e dire  secondo Agostino, ma che allo stesso tempo non occorre dire essendo esperienza condivisa.
Personalmente non condivido l'eternità né come esperienza derivata né come concetto in quanto mi sembra ponga dei ''limiti al tempo''.
Infatti se il tempo nasce da un esperienza , l'eternità invece lo oggetivizza, come dire che abbiamo esperienza del tempo perchè il tempo esiste.
Da il paso è breve per oggettivizzazioni  che seguono a raffica, come anima eterna che deriva dalla vita effimera dell'uomo, e quant'altro.
Non sembra essere sufficiente una vita potenzialmente eterna, ma di mutevole forma,  se non si conservano  in un archivio spirituale tutte le forme che succedendosi si accumulano, ma in effetti non sembra esserci alcuna necessità in ciò.
Si può credere a quel che si vuole e non occorre dimostrare nulla, ma ogni credenza ha conseguenze interessanti oppure non ne ha, e questo fà la differenza.
il tempo ha notevoli conseguenza e l'eternità non mi sembra fra le più interessanti. Mi sembra nasca dalla piccineria di un anima timorosa, seppure sia, che vuol trascendere il tempo, ma che sfigura verso la grandiosità di una vita che trascende le forme.
A cosa serve alla vita fissare per sempre una forma in un accumulo che non ha fine, quando essa  possiede tutte le forme sempre di fatto o in potenza?
Questo accumulo ha qualcosa di malsano, come tutti gli accumuli.
Non conviene conservare memoria eterna di forme se ogni forma è sempre possibile, perchè una memoria che cresca in modo indefinito monopolizza l'universo di modo che la pretesa di eternità otterrebbe come risultato il suo blocco, la sua raggiunta inamovibilità, eterno in quanto immobile.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

L'eternità non ha più nulla a che fare con il tempo personale di ognuno di noi, sì perchè non si dovrebbe dire il tempo ma si dovrebbe dire  i tempi, non esiste un orologio universale che scandisce lo scorrere del tempo.
E forse questo gli antichi lo avevano già capito . Nella mitologia della Grecia antica era il titano Chronos che divorava i suoi figli e l'analogia è quindi palese, ognuno di noi è figlio del suo tempo. E i latini usavano un termine interessante riguardo il tempo che passa , per dire domani i latini dicevano cras e noi questa parola l'abbiamo mantenuta quando diciamo procrastinare , rimandare a domani.
Sant'Agostino si era soffermato su questa parola e aveva capito e un giorno disse ai suoi allievi "cras..cras..vox corvina" intendendo dire che il termine latino per indicare il domani viene dalla voce dei corvi, dal gracchiare dei corvi e allora , disse, allora guardate con quanta cupezza e con quanta paura i latini son giunti nel pensare al domani. Ma c'è una dimensione dell essere dove il gracchiare del tempo non può arrivare a mettere il becco! o gli artigli! e questa dimensione dice kant, dice Agostino è l'io invisibile. Gracchia pure corvo ma io sono abitato da un altra legge e seguendo questa legge posso fare esperienza di eternità. Quindi cosa rappresenta l'eternità , rappresenta un porto sicuro, la casa dove riposare, dove ne titani ne corvi possono arrivare. Certo lo sapremo solo quando moriremo, se cè questa dimensione di riposo in un luogo slegato dal tempo lo sapremo e se non c'è non lo sapremo nemmeno lì , sarà la fine , sarà il nulla . Può anche essere non desiderabile l'eternità e preferire che sia il nulla , lo capisco, capisco anche però che si aspira quindi al nichilismo dell essere. Che cosa vogliamo di noi dopo la morte fisica? vogliamo che qualcosa della nostra mente viva? o che muoia? è questa la domanda che mi pongo ora
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Che noi vogliamo o non vogliamo l'eternità cambia qualcosa nella realtà post mortem ? 

Chiamare nichilismo l'alternativa all'illusionismo è un uomo di paglia (straw  man).
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Alberto Knox. Estraendo dal tuo testo : " Certo lo sapremo solo quando moriremo".

Ma come? Dopo morti si è ancora in grado di imparare qualcosa ? Ci fu un famoso filosofo greco che si domandava perchè mai si dovesse avere paura della morte.

"La morte? Finchè ci siamo noi non c'è lei.......quando ci sarà lei non ci saremo noi".

Buon lavoro per i tuoi prossimi spiritualissimi e profondissimi interventi. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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