La galassia del Diavolo

Aperto da hystoricum, 17 Settembre 2022, 12:53:26 PM

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hystoricum

Due righe:secondo me la via lattea è la galassia data in leasing da Dio agli angeli ribelli.
Quello che noi vediamo dalla Terra é il resto della creazione che se ne va per conto suo.
Non sono le galassie compresa la nostra che fuggono via in ogni direzione: è la via lattea che fugge isolata da tutte le altre che si muovono per conto loro,si avvicinano tra di loro o si allontanano.
Una galassia maledetta,un confino,un esilio...dunque....?
Questo spiegherebbe tutto o quasi,
rivelando essere, il problema chiamato "Terra", una anomalia "materialspiritual" coattiva e unica nel suo genere.
Non che ci sia da esserne fieri e gioirne ma, almeno, avrebbe un senso, cosa che non mi pare abbia o abbia mai veramente avuto.




  






y

iano

#1
Avrebbe il solito senso di volerci sentire speciali, nel bene o nel male, e inoltre non riesco a immaginare cosa dovrebbe aiutarci a spiegare.
Fai un esempio.
E ancora, se il moto è relativo, cosa significa che sia la nostra galassia ad andarsene per conto suo?
Mi sembra una forzatura logica atta a ristabilire la nostra centralità umana, che sarà galattica quando si è dimostrato che non possa essere terrestre o solare, e che si riferirà all'ammasso di galassie di cui la nostra è parte, quando anche quella galattica fallisse.
Dobbiamo andare avanti così fino ad abbracciare l'universo intero per capire l'insensatezza dell'operazione?

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

hystoricum

Sai iano,mi trovo ora in un bar di Locarno,Canton Ticino,vedo le solite "comparse" di uno scenografia planetaria che a dire ostile e noiosa è poco 
Vedi,io non sono neppure convinto della scenografia spaziale apparentemente obiettiva:sistema solare e via lattea prima di tutto,poi tutto il resto visto dal teatro terrestre.
Quindi,non lo considero certo un
qualche seppur vago "privilegio" ma una porcheria,muah.
Figurati se non  fosse neppure obiettivo come sembra...
Qui,caro iano,ci si prende per il ...naso sapendo bene di farlo e ben sapendo che ci si fa del male.
Qualcuno ha detto:"....non sanno quello che SI fanno" e aveva,in parte,ragione,ma il problema è CHE TUTTI QUANTI O QUASI sembrano contenti di farselo e non vogliono uscirne!Chi per vigliaccheria,chi perchè è fatto così,chi perché perderebbe più vantaggi che svantaggi,chi perchè è un cretino e via dicendo.
Forse la terra è una discarica,un digestore di rifiuti e un produttore di concime per altri pianeti.In ogni caso,caro iano,meglio tangenziare e basta.



Alberto Knox


Citazione di: hystoricum il 18 Settembre 2022, 11:59:12 AMQui,caro iano,ci si prende per il ...naso sapendo bene di farlo e ben sapendo che ci si fa del male.
Qualcuno ha detto:"....non sanno quello che SI fanno" e aveva,in parte,ragione,ma il problema è CHE TUTTI QUANTI O QUASI sembrano contenti di farselo e non vogliono uscirne!Chi per vigliaccheria,chi perchè è fatto così,chi perché perderebbe più vantaggi che svantaggi,chi perchè è un cretino e via dicendo.
Non troveremo mai un senso o il fine dell esistenza finchè guarderemo gli altri perchè il fine è sempre interno ad ognuno di noi, è individuale , ed è il nostro stare bene, la nostra salute integrale. Se fai della morale su ciò che vedi attorno a te , sul comportamento degli altri , fai solo del moralismo. Perchè il primato spetta alla morale individuale , non alla morale sociale.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Freedom

Citazione di: Alberto Knox il 19 Settembre 2022, 00:12:02 AMil fine è sempre interno ad ognuno di noi, è individuale , ed è il nostro stare bene, la nostra salute integrale. Perchè il primato spetta alla morale individuale , non alla morale sociale.
Posso sbagliare ma penso che quello che affermi sia il mezzo non il fine.

Intendo che noi ci facciamo guidare dal nostro stare bene ed è condivisibile. il fuoco brucia il dito e ritiro la mano dalla fiamma.

Però per andare dove? E soprattutto con chi? Da soli? Non mi pare dunque che il primato spetti alla morale individuale come del resto non spetta a quella sociale. Mi pare che sia un'interazione equilibrata tra le due istanze. Non dobbiamo essere schiavi degli altri, nemmeno delle loro opinioni ma, contestualmente, non possiamo ignorarle.

Credo inoltre che l'obiettivo finale meriti un'approfondimento; non mi sembra sufficiente lo stare bene. Se scoprissi che mi fa stare bene succhiarmi il pollice non penso che potrei farlo tutto il giorno. Dovrei necessariamente fare altre considerazioni.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Alberto Knox

Citazione di: Freedom il 19 Settembre 2022, 09:50:33 AMPosso sbagliare ma penso che quello che affermi sia il mezzo non il fine.
il fine dell'uomo interiore è lo stare bene. Ma conosci qualcuno che non abbia problemi, che non abbia un dolore , che non soffra per qualcosa, ansie, preoccupazioni? Per il Buddha vi è una costante dell esistenza che egli chiamava " Dukkha" termine che significa "dolore, sofferenza" e che costituisce la prima nobile verità. Quanto ho sostenuto è ben lungi dall essere un inno alla pigrizia per un semplice e basilare motivo : perchè per stare bene, bisogna lavorare, di gratis..non c'è...niente!
Citazione di: Freedom il 19 Settembre 2022, 09:50:33 AMCredo inoltre che l'obiettivo finale meriti un'approfondimento; non mi sembra sufficiente lo stare bene. Se scoprissi che mi fa stare bene succhiarmi il pollice non penso che potrei farlo tutto il giorno. Dovrei necessariamente fare altre considerazioni.
Ovviamente, lo stare bene non si intende dondolare su un amaka con un drink in mano, non che sia sbagliato il relax, ma per stare bene bisogna innanzitutto pensare, perchè se pensi bene , fai bene e stai bene. Quindi la prima cosa da impare è imparare a pensare.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Freedom

Citazione di: Alberto Knox il 19 Settembre 2022, 11:11:56 AMQuindi la prima cosa da impare è imparare a pensare.
Cosa intendi per imparare a pensare?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

viator

Salve Freedom : Citandoti : "Credo inoltre che l'obiettivo finale meriti un'approfondimento; non mi sembra sufficiente lo stare bene. Se scoprissi che mi fa stare bene succhiarmi il pollice non penso che potrei farlo tutto il giorno. Dovrei necessariamente fare altre considerazioni".

Quali altre e superiori considerazioni ? Il cercare la beatitudine in un Paradiso che ci ospiti (da nullafacenti) per l'eternità mentre contempliamo passivamente l'Ineffabile, magari succhiandoci un gelato anzichè un dito ?.

Quale altro approfondimento e suggerimento proporesti ?. Forse la sostituzione del godimento con la sofferenza di una novella crocifissione ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alberto Knox

Citazione di: Freedom il 19 Settembre 2022, 11:43:11 AMCosa intendi per imparare a pensare?
innanzitutto dobbiamo chiederci cosa significa "pensare" , pensare infatti deriva da pesare. Il pensiero è anzitutto un soppesare, un ponderare . La mente è come una bilancia e hai i due piatti , uno della tesi uno dell antitesi e raccoglie tutti i frammenti e raccogliendo tutti i frammenti li dispone e soppesa . E infatti quando noi una cosa non riusciamo a pensarla diciamo che è "imponderabile" non la possiamo porre sulla bilancia della mente , ci sfugge, non è sottoponibile a un peso, a una misurazione. E come si dice in latino pensare? in latino si dice "cogitare" come tutti sappiamo e perchè dicevano cogitare? co-agito . Agitare , mettere insieme le cose, vedere i pensieri degli altri e  farli agitare, li facciamo frullare assieme alla nostra percezione della vita  e da cui ne nasce un pensiero. E come si dice in Greco? "Noeun" noeun vedo , e poi rifletto,medito , entro di me e diventa così un pensare autonomo , un pensare dell individuo, mentre per i latini il pensare presupponeva condizioni sociali per i Greci era anzitutto una condizione individuale. Vedete la differenza fra le diverse culture?  Imparare a pensare diventa così un imparare a sottoporre a un peso le cose della vita . E le persone, alla fine  si pesano dal valore non di quello che sà, ma dall'uso che fa con quello che sa, in altri termine, le persone , si pesano in base alla loro coscienza, un altra modalità di dire coscienza è dire "cuore" da cui coraggio. Il coraggio del pensiero che non ha bisogno di sapere più degli altri ma sa ponderare e stabilire il giusto dallo sbagliato, il vero dal falso. E da cui ne trae il risultato , non di essere un uomo buono, quello no, ma forse di essere un uomo giusto.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

dobbiamo anche lavare la mente da tutti i pensieri di tanto in tanto, si chiama igene mentale. Ma mentre tutti sanno benissimo come ci si lava il corpo non tutti sanno bene cosa bisogna fare per lavare la mente .
Direi che si possa partire con l'esame di coscienza individuale. Fu Pitagora il primo a insegnare ai suoi allievi a fare l'esame di coscienza per la propia igene mentale. Poi occorre sviluppare la capacità di deporre tutti i nostri idealismi, anche quelli più radicati , deporre le ideologie dei testi sacri e di quelli non sacri, le ideologie del sì e le ideologie del no, deporre tutto questo e presentarsi al mondo denudato da tutte le infrastrutture ideologiche e dire "eccomi qua, mondo! che messaggio hai per me ora che sono spoglio da tutti gli orpelli".... esiste un messaggio?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

hystoricum

Perchè?
Allora,io sono un essere umano,come tale ho in mè tutte le potenzialità della specie.
Queste potenzialità sono TUTTE QUANTE... UMANE,hanno tutte quante la stessa importanza,non sono "buone","cattive","giuste","sbagliate"!
Sono tutte utili,interessanti,"normali" per la specie,il problema  sorge laddove l'uomo comincia a gerarchizzarNe,macchinizzarNe,
centrarlizzarNe ALCUNE.
Li cominciano i guai perchè le VARIABILI ELETTE diventano comunque autoritarie,mentre le altre si ritirano.Però,ritirandosi,
si caricano di energia di rimozione,diventano inconsciamente forti e poi ...patatrac ....
Siano le ELETTE "nobili" o "ignobili",l'individuo si spegne o esplode!
L'unica soluzione è dare ad ogni variabile un tornaconto che la soddisfi senza permetterle di prevaricare.Quando tutte le variabili individuali sono soddisfatte in questo modo NON ci sono problemi!

Freedom

Citazione di: Alberto Knox il 19 Settembre 2022, 13:00:25 PMdobbiamo anche lavare la mente da tutti i pensieri di tanto in tanto, si chiama igene mentale. Ma mentre tutti sanno benissimo come ci si lava il corpo non tutti sanno bene cosa bisogna fare per lavare la mente .
Direi che si possa partire con l'esame di coscienza individuale.
Esaminare i propri pensieri è senz'altro condivisibile.

Non hai tuttavia precisato quale criterio usi per procedere all'esame. Ce l'hai o ti limiti al buon senso?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: hystoricum il 19 Settembre 2022, 13:17:48 PMAllora,io sono un essere umano,come tale ho in mè tutte le potenzialità della specie.
Queste potenzialità sono TUTTE QUANTE... UMANE,hanno tutte quante la stessa importanza,non sono "buone","cattive","giuste","sbagliate"!
Sono tutte utili,interessanti,"normali" per la specie,il problema  sorge laddove l'uomo comincia a gerarchizzarNe,macchinizzarNe,
centrarlizzarNe ALCUNE.
Non credo che basti il fatto che una potenzialità umana sia, appunto, umana, per renderla accettabile. Purtroppo abbiamo, tutti o quasi tutti, delle potenzialità che, se trasformate in atto, possono avere conseguenze negative e dunque indesiderabili.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Alberto Knox

#13
Citazione di: Freedom il 19 Settembre 2022, 15:11:39 PMNon hai tuttavia precisato quale criterio usi per procedere all'esame. Ce l'hai o ti limiti al buon senso?
Il criterio è sempre quello di rivisitare con la mente la giornata trascorsa e farsi delle domande; C'è stato oggi un momento rilevante? come ho risposto in quel momento, cioè la mia persona come ha risuonato di fronte a quella data situazione? ho agito bene? ho detto parole che toccano la realtà o ho detto parole che non la toccano, ho finto? sono stato sincero? ...ora io sarei un ipocrita a dire che  tutte le sere mi faccio l'esame di coscienza della giornata , non è per niente così. Ma quando lo fatta erano queste le domande che mi ponevo, non voglio dire parole al vento, parole che sono solo menzogne , non per qualche particolare motivo che mi spinge verso il dovere morale no, ma perchè non voglio convivere con un ipocrita. Inoltre non sono certo la persona migliore che possa insegnare su come si fa o si deve fare l'esame di coscienza. Ognuno conosce se stesso e sa quale domande fare alla propia persona. Che poi chi è che fa l'esame alla coscienza se non a sua volta, la coscienza? vedete come siamo formati su più livelli? c'è un centro dell elaorazione dell informazione che chiamiamo "percezione dell io" e un livello che si eleva su di esso e che lo guarda  e lo interroga e non solo, lo riprende, lo educa. Noi non abbiamo una sola soggettività , innanzitutto ne abbiamo una che dice "natura" e una che dice "io" e questo io a sua volta è contornato da un teatro di personalità che in base alle nostre scelte si attualizzano e confermano. Chi vuoi essere domani?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

hystoricum

Una leonesa usa tutte le sue potenzialità in un modo esemplare,l'uomo non lo fa perché non vuole farlo.
E non lo fa perché sa che qualcuna di queste non è....umana,ne ha paura e cerca di evitarle.
Mi diceva un mio amico psichiatra,molto noto come analista transazionale,che in ogni persona che un terrore remoto di cui non si sa niente.Una paura atavica che non sembra avere un motivo,come se l'essere umani fosse,in qualche modo,pericoloso,minaccioso,
oscuro e molto poco umano.
Questo non ha uguali nelle altre specie ed è tipicamente umano pur svelando la paura di esserlo.
Allora,questo è il problema vero dell'umanità,una variabile che gioca contro l'"essere umani" e sembra imporre,indirettamente,una fuga relativa dall'esserlo.
Non posso dire altro se non ripetere che questo è il problema della"essere umani",un problema che ha disumanizzato progressivamente la specie portandola allo status attuale di non umanità relativa.



Qualcuno e qualcosa glielo impedisce,altrimenti lo farebbe,come lo fanno tutte le specie.
Evidentemente l'umanità non è una specie libera e naturale,terrestre al cento per cento.


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