La riconquista dell'"Isola dei Serpenti"

Aperto da Eutidemo, 01 Luglio 2022, 07:00:56 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

anthonyi

Inverno, a me non sembra che Putin dovesse affrontare chissà quali particolari problemi che motivassero la sua invasione. Le motivazioni se le é volute o dovute costruire, almeno quelle ufficiali. Quelle reali, poi, secondo me sono assai meno nobili, l'interesse di Putin sull'ucraina si sviluppa in concomitanza con la scoperta del grande giacimento di metano nel mar nero. 

Eutidemo

#16
L'EQUIDISTANZA
Rimango sbalordito e addirittura "sbigottito" nel constatare che c'è ancora qualcuno che sostiene di dover mantenere una posizione di "equidistanza":
- tra la Russia, che ha aggredito a tradimento, e sta bombardando e invadendo una libera nazione confinante;
- e l'Ucraina, che, militarmente più debole, cerca disperatamente di difendere la propria indipendenza e integrità, anche con l'aiuto degli altri popoli liberi.
Sarebbe come voler mantenere una posizione di "equidistanza" tra il rapinatore che irrompe armato in un appartamento per derubarlo, e il proprietario dell'appartamento, che si difende con la pistola che tiene nel cassetto.
***
Ed infatti:
a)
Gli argomenti a sostegno di una posizione di "equidistanza" sono assolutamente contrari al più elementare "buon senso", e, spesso, sono corroborati dalla "disinformazione" russa; che è cosa ben diversa dalla "propaganda di guerra", che stanno facendo entrambi i Paesi, come spiegherò nel post che segue.
b)
Buon senso a parte, a meno di non essere prevenuti, non si può ignorare che "l'Assemblea generale delle Nazioni Unite" ha adottato una risoluzione che condanna l'invasione russa dell'Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, 5 contrari e 35 astenuti; per essere adottata, sarebbe stato sufficiente che la mozione fosse approvata dai due terzi dei Paesi membri, per cui  l'esito della votazione in questione è stato addirittura superiore a quella di una analoga mozione di condanna della Russia per la fraudolenta annessione della Crimea nel 2014, che aveva ricevuto 100 sì, 11 no e 58 astensioni.
c)
Buon senso e risoluzioni dell"l'Assemblea generale delle Nazioni Unite" a parte, a meno di non essere prevenuti, non si può ignorare che la "Corte di Giustizia Internazionale", condannando esplicitamente l'aggressione Russa all'Ucraina  ha espressamente ordinato alla Russia di "sospendere immediatamente le operazioni militari iniziate il 24 febbraio nel territorio dell'Ucraina"; ed è stato approvato con 13 voti favorevoli e solo 2 contrari.
Da notare, che, nella sentenza di condanna della Russia, viene chiaramente rilevato che:  "Non si sono riscontrate prove di sorta a sostegno delle giustificazioni usate dal Cremlino per legittimare l'invasione; cioè il presunto genocidio commesso da Kiev contro le popolazioni russofone dell'Ucraina orientale".
***
Pertanto, chi sostiene di dover mantenere una posizione di "equidistanza" tra Russia e Ucraina:
- o è "in buona fede", e allora va "compatito" per la sua disinformazione (di cui parlerò tra poco);
- oppure è "in mala fede", e allora va "disprezzato" per la sua ottusità ideologica (per non voler sospettare qualcosa di peggio).
SEGUE

Eutidemo

#17
LA PROPAGANDA E LA DISINFORMAZIONE
Secondo la definizione che ci viene fornita dalla Treccani:
- per "propaganda" si intende "il tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto".
- per "disinformazione", invece, è da intendersi "La diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno".
Tali definizioni sono solo in parte corrette, come si vedrà in prosieguo.
***
La "disinformazione" era, e tutt'ora è, una tecnica di "guerra fredda" tipica prerogativa soprattutto dei governi russi; anche i governi cinesi fanno spesso ricorso ad essa, ma in misura molto minore.
Ma attenzione:
- non perchè i governi occidentali si astenessero dal cercare di inquinare la Russia con tecniche disinformative per elevati motivi di carattere etico-morale;
- bensì, semplicemente, in quanto il sistema informativo russo era (e tutt'ora in buona parte è) un "sistema chiuso", in cui molto più difficilmente le informazioni, vere o false che siano, potevano (e possono) liberamente circolare.
Per cui, visto che una strategia di attacco di tal genere risultava molto poco proficua, veniva molto scarsamente praticata contro la Russia; si può dire, quasi per niente.
***
I sistemi di informazione occidentale, invece, si prestavano (e tutt'ora si prestano) ad essere vittima di manipolazione esterne molto più facilmente dei sistemi di informazione orientale (Cina compresa); e, quindi, per tale motivo, i governi russi hanno sempre fatto ricorso,  in modo massiccio, ad una strategia di "aggressione disinformativa" di tal genere.
***
Ad esempio, su questo FORUM possiamo esprimere opinioni e diffondere liberamente le notizie che vogliamo, pro o contro il nostro governo; ma in Russia e in Cina questo non è consentito, a prescindere dalla circostanza che le opinioni siano sensate e le notizie vere.
***
Ai tempi della Guerra Fredda il regime sovietico utilizzava sistematicamente la "disinformazione" non solo sul piano interno, ma anche come strumento di politica estera; e, questo, sia per mezzo della stampa,  sia per mezzo delle tecniche del Primo Direttorato del KGB.
L'obiettivo di fondo della strategia globale sovietica era il logoramento progressivo  delle democrazie occidentali,  per mezzo delle cosiddette "misure attive" ("aktivnye meroprijatija"): la più importante delle quali era, appunto, la "disinformazione" ("dezinformacija").
***
Ad esempio  dalla Commissione d'inchiesta istituita con legge  7  maggio  2002,  n  90 sul dossier Mitrochin (vedi pagg.77 e 78), risultò quanto segue (solo per fare qualcuno dei tanti nomi):
-  Viola Sandro, corrispondente de "la Repubblica"  (report  5), con il nome nome in codice Zhukov, tenne sulla stampa dei "discorsi influenzatori" basati su temi forniti dal Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb";
-  Fossati Luigi, vice capo redattore de "Il Messaggero", che avrebbe fornito  al KGB informazioni di vario genere (report  6);
-  "Podvizhnyy", nome in codice di un giornalista italiano non identificato, direttore  di  una "importante rivista" e corrispondente del "Tempo" e dell"'Automobile", che sarebbe stato retribuito con  un  stipendio mensile di 240  rubli,  e  che  sarebbe  stato informatore del KGB sull'ambasciatore e su un Consigliere dell'ambasciata albanese in Italia  (report  16);
-  Gozzano Francesco, direttore del Dipartimento  internazionale  dell'"Avanti", agente italiano della "Residentura del KGB" di Roma, e che sarebbe stato retribuito con  un  salario mensile  di  240 rubli  (report  23);
-  Leonori Franco, direttore dell'agenzia di stampa cattolica di sinistra "Adista", che avrebbe ricevuto dal KGB un salario mensile di 170 rubli  (report  27);
-  "Oston", nome in codice di un agente italiano del KGB e redattore del quotidiano "Politica Nuova" (report 75);
-  Bonelli Giorgio, giornalista, indicato come gestito dal Dipartimento  1  del Direttorato 5 del KGB, che si sarebbe occupato dei cosiddetti "viaggiatori illegali" (report 154).
ecc. ecc.
***
***
Quanto ai giornali, la "Residentura romana del KGB" ne avrebbe "utilizzati" 11 nel periodo 1974-1984,  corredandoli anche con un nome in codice: il periodico Tempo (Alpha), Paese Sera (Bella) Sette Giorni (Beta), l'Europa domani (Epsilon), l'Avanti (Gamma), l'Astrolabio (Lobi) l'Automobile (Mobi), Agenzia Adista (Omega), il quotidiano "Il Tempo" (Omo), Nuovi Terri (Pota), Scena Illustrata (Shell).
***
Questo giochetto "disinformativo" i Russi potevano (e possono tutt'ora) farlo in Occidente, laddove c'era (e c'è) una libera stampa; ma i servizi di "intelligence" occidentali non potevano (nè possono) certo farlo in Russia, laddove la stampa è tenuta sotto stretto controllo governativo.
***
Di conseguenza, i servizi di "intelligence" occidentali, tra i quali il nostro, ravvisavano nella "dezinformacija" sovietica una minaccia alla propria sicurezza nazionale, e, quindi, dedicavano considerevoli risorse alle attività di controspionaggio e controinfluenza atte a contrastarla.
***
Visto il passato (eccellente) approccio sovietico in questo campo, non stupisce che esso sia stato degnamente ereditato dall'attuale governo russo, soprattutto per mezzo dell'FSB, dell'SVR, del GRU e dello FSO;  e, soprattutto dall'SVR (Sluzhba Vneshney Razvedki), ovvero dal "Servizio di Intelligence Internazionale", che è l'agenzia russa che si occupa di spionaggio e interferenze all'estero, la quale, fondata nel dicembre 1991, ha ereditato le competenze e i metodi del "Primo Direttorato Centrale" del defunto KGB.
***
Quest'ultimo, ai tempi della vecchia  "guerra fredda" perfezionò una serie di tecniche operative di "disinformazione", diverse dalle  tecniche operative di "propaganda", che vengono ampiamente sfruttate anche oggi, ai tempi della nuova  "guerra fredda", e che venivano così espressamente elencate nel "protocollo operativo" del Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb :
- la falsificazione di documenti ufficiali di governi stranieri;
- la pubblicazione di articoli di stampa "pilotati" (spesso anche economicamente retribuiti, come sopra riferito);
- la creazione di organizzazioni propagandistiche di facciata;
- l'uso di "agenti di influenza".
***
Gli obbiettivi della "disinformazione" sovietica ai tempi della "guerra fredda", sempre secondo il "protocollo operativo" del Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb,  perseguivano precipuamente (e tutt'ora, "mutatis mutandis" perseguono) le seguenti finalità strategiche, solo in parte coincidenti con quelli della "propaganda":
1)
Diffondere nei Paesi non-comunisti un'immagine falsamente tranquillizzante della politica estera sovietica.
2)
Screditare e demonizzare determinati Paesi, governi, gruppi politici, leaders, o individui, considerati ostili agli interessi sovietici.
3)
Fomentare tensioni fra i Paesi NATO e fra Stati Uniti ed Europa Occidentale.
4)
Alimentare tensioni fra paesi occidentali e paesi del Terzo Mondo
5)
Aizzare le popolazioni contro le Istituzioni dello Stato nei paesi occidentali e provocare la crescente ingovernabilità di questi ultimi.
6) Delegittimare e destabilizzare i servizi informativi e di sicurezza occidentali.
7) Diffondere un senso di demoralizzazione, sfiducia e pessimismo tra le popolazioni dei paesi occidentali circa il le loro democrazie , sfruttando paure e sensi di colpa.
***
Alla fine, però, a crollare fu il totalitarismo sovietico, il quale, nonostante le "balle" scientificamente, capillarmente e massivamente propalate all'interno e all'estero, crollò sotto il peso delle proprie stesse menzogne; ed infatti si era reso ormai odioso e insopportabile sia ai popoli sottomessi (Baltici, Ucraini ecc.), sia allo stesso popolo russo.
***
Gli anni '90 furono quindi caratterizzati da un diffuso ottimismo, in quanto "ci si illudeva" che:
- la democrazia liberale (vera o presunta che fosse), fosse ormai destinata ad affermarsi sempre di più in tutto il mondo;
- i restanti regimi autoritari e totalitari si sarebbero tutti pian piano avviati verso la democrazia.
La qual cosa avrebbe facilitato la costruzione di un ordine internazionale più stabile e pacifico; per cui, in questo clima euforico si attenuò sempre di più la percezione della "disinformazione" come minaccia.
Ma, purtroppo, si trattava solo di una pia illusione!
***
Ed infatti, a partire dal 2000 circa, sia la Russia sia la Cina tornarono all'"attacco disinformativo" dell'occidente; contrastato soltanto in parte, ed in modo assolutamente insufficiente e inadeguato.
***
Ed infatti, tale "contrasto", in un primo tempo coinvolse solo alcuni analisti e studiosi specializzati, prevalentemente statunitensi (a anche italiani); mentre il tema continuò a suscitare scarso interesse in Europa, e, soprattutto, in Italia e in Inghilterra.
***
Quanto alle tecniche della "disinformazione" (intendendo il termine in senso ampio, che in alcuni casi collima anche con la "propaganda"), Claire Wardle distingue sette diversi tipi di "fake news" sulla base della motivazione dei creatori e del meccanismo di disseminazione: satira o parodia, contenuto fuorviante, "imposter content", contenuto inventato, falsa connessione, falso contesto e contenuto manipolato.
***
Claire Wardle e Hossein Derakhshan, peraltro, usano anche il concetto di "information disorder" e, in base alla motivazione di chi lo produce, distinguono fra:
- "misinformation", cioè informazione falsa, ma senza l'intento di causare danno;
- "disinformation" (in senso stretto), cioè informazione falsa, con l'intento di causare danno;
- "malinformation", cioè, informazione autentica, ma con l'intento di causare danno.
***
Nei casi 2 e 3, i servizi di spionaggio estero del governo russo, hanno fatto ricorso soprattutto (ma non solo), al cosiddetto "TROLLING".
Ed infatti, l'inchiesta giudiziaria mirata a verificare possibili influenze russe nelle presidenziali USA 2016, ha fatto chiara luce su tale meccanismo, accertando come l'IRA (Internet Research Agency),  ormai nota anche come "fabbrica russa dei troll", inviava alle proprie "reclute" un pagamento mensile di 1.400 dollari cadauno, affinchè operassero online a favore degli interessi del governo russo.
***
Evgenij Viktorovič Prigožin, che da giovane finì in prigione per truffa e sfruttamento della prostituzione, oggi è un oligarca russo con stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin (definito lo "chef" di Putin), che controlla la WAGNER e due compagnie finanziatrici dell'IRA (insieme ad altre 12 persone e tre organizzazioni russe).
E' stato accusato dal Dipartimento di Stato USA di aver partecipato ad un'ampia iniziativa per interferire nelle elezioni 2016 e sostenere la campagna di Trump, per mezzo di troll a pagamento; ed infatti, nel giugno 2018, la "House Intelligence Committee" ha rilevato una lista di ben 3.841 profili Twitter associati alle attività della "fabbrica dei troll" russa del detto  "chef" di Putin.
***
Il messaggio dei TROLL, viene amplificato dai BOT (abbreviazione di "robot"), i quali, in sostanza, sono dei finti profili "social" operati da algoritmi che reagiscono automaticamente ai post manipolatori, creando attorno al contenuto un falso senso di popolarità.
***
L'opera dei TROLL, amplificata dai BOT, viene peraltro  coadiuvata dal "FILTER BUBBLES ("bolle filtro"), termine creato  per indicare un'"acquisizione selettiva di informazioni" da parte degli algoritmi dei siti web, compresi motori di ricerca e post sui social media; tale acquisizione è strettamente legata alla personalizzazione di tali informazioni attraverso l'identificazione dei comportamenti "click" e "like", localizzazione, cronologia di ricerca ecc..
In parole povere, tale meccanismo porta alla creazione di "bolle" in cui gli utenti Internet ricevono solo informazioni di un certo tipo, mentre le altre fonti e informazioni vengono filtrate; il che è molto pericoloso, perchè  rafforza la polarizzazione della società creando le cosiddette "echo chambers" (camere dell'eco).
***
Infine, alcuni siti, a volte reali a volte "fantoccio", oltre a propalare determinate  idee e opinioni (le quali, come è ovvio, sono tutte perfettamente lecite), propalano anche notizie "oggettivamente" false o manipolate; il che, invece, non è affatto lecito, perchè "le opinioni sono opinabili", ma i fatti NO!
***
Da quanto sopra, dovrebbe risultare chiara la differenza tra "propaganda" e "disinformazione"; sebbene spesso confinino tra di loro, e tra di loro si sovrappongano.

Eutidemo

#18
LA CONTRODISINFORMAZIONE
Mentre fare "disinformazione" è molto facile, spesso è invece molto difficile fare "controdisinformazione".
Ed infatti:
- la prima si serve di poche parole o frasi ad effetto, o di notizie false o abilmente distorte, che fanno subito presa sull'ascoltatore o lettore;
- la seconda, invece, spesso è costretta a dilungarsi in complesse ed articolate spiegazioni che nessuno si degna di leggere per intero;
- anche se qualcuno se le legge per intero, esse non hanno la stessa forza persuasiva della disinformazione, che è appositamente studiata per "bypassare" la soglia critica di chi legge.
***
Per cui temo che la mia sia una fatica assolutamente inutile! :'(
***

InVerno

Citazione di: Eutidemo il 03 Luglio 2022, 06:34:12 AM
LA PROPAGANDA E LA DISINFORMAZIONE
Secondo la definizione che ci viene fornita dalla Treccani:
- per "propaganda" si intende "il tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto".
- per "disinformazione", invece, è da intendersi "La diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno".
Tali definizioni sono solo in parte corrette, come si vedrà in prosieguo.
Secondo me dici praticamente la stessa cosa. Lo scopo della disinformazione è creare un rumore di fondo così elevato da assordare chi provi ad ascoltare. Per esempio, la risposta più comune che sentiresti se chiedessi ad un moscovita cosa ne pensa della guerra è "sono apolitico" (la disinformazione ha avuto successo) la seconda potrebbe essere "ci sono così tante informazioni, difficile distinguere" (la disinformazione sta lavorando) in questo modo la maggior parte della popolazione è silenziata, restano gli "estremisti" da ambo i lati, con la differenza che le bastonate le prende un lato solo. Però, come dici tu, il sistema informativo russo è particolarmete chiuso, da dove esce fuori tutta questa indeterminatezza e pluralità di informazioni, tanto annichilire chi la subisce? In parte l'informazione occidentale penetra, sopratutto tra i giovani, ma in gran parte è prodotta dal Cremlino stesso, solamente in una maniera tale che sia più facile da distinguere come falsa, e perciò rinforzare il valore della propaganda come "vera". La disinformazione ha lo scopo di inquinare i pozzi, conveire un messaggio particolare è un risultato desiderabile ma non lo scopo primario. Un esempio potrebbero essere tutta quella pletora di veline sulla salute cagionevole di Putin, è uno sport che certi canali telegram praticano da anni, in occidente nessuno l'ha vagliata perchè i clicks ci piacciono (byebye deontologia).Infatti io non porrei neanche l'accento sulla disinformazione russa, che è un problema, e che è stato per lungo tempo sottovalutato perchè si pensava che il problema fosse risolto dopo la caduta dell'URSS. Ma mentre ci occupiamo di questa disinformazione organizzata, converebbe preoccuparci della nostra, perchè anche al netto di quella russa, saremmo nei casini lo stesso. Salta fuori, che la notizia che vende più pubblicità, non è anche la migliore notizia. Sorpresa!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Inverno. :)
Quando scrivi: "Secondo me dici praticamente la stessa cosa!" tu hai confuso la distinzione che fa la Treccani tra "propaganda" e "disinformazione" (che io mi sono limitato a riportare "tel quel"), e la distinzione che, invece, successivamente faccio io tra "propaganda" e "disinformazione"; ed infatti, nel riportare la duplice definizione della Treccani, io avevo testualmente precisato che "Tali definizioni sono solo in parte corrette, come si vedrà in prosieguo."
Ed infatti, successivamente, io avevo dato una definizione della "disinformazione" un po' diversa da quella della Treccani; e che, almeno in parte, coincide con la tua.
***
Non sono però affatto d'accordo con te quando scrivi: "Mentre ci occupiamo di questa disinformazione organizzata (cioè quella russa ) ci converebbe preoccuparci della nostra, perchè anche al netto di quella russa, saremmo nei casini lo stesso.".
***
Sono due cose completamente diverse!
***
Ed infatti:
a)
La "disinformatia" russa, risale addirittura al 1923, ha proprie specifiche caratteristiche, ed è considerata dai Russi una vera e propria "arma di guerra"; e, per tale motivo viene oggi organizzata scientificamente da appositi reparti dell'FSB, dell'SVR, del GRU e dello FSO;  e, soprattutto dall'SVR (Sluzhba Vneshney Razvedki), ovvero dal "Servizio di Intelligence Internazionale", che è l'agenzia russa che si occupa di spionaggio e interferenze all'estero, la quale ha ereditato le competenze e i metodi della sezione A del "Primo Direttorato Centrale" del defunto KGB.
Noi, invece, pur avendo a disposizione i servizi di controspionaggio dell'AISE, non abbiamo più un apposito ufficio I.D. ("Informazione e Disinformazione"), il quale, negli anni '70 e '80, in gergo veniva definito Ufficio "Inganni e Disinganni"; il quale, sia pure con mezzi infinitamente inferiori a quelli sovietici, si preoccupava di contrastare la "disinformatia" russa (la quale aveva sul suo libro paga fior di giornalisti e politici, alcuni dei quali reclutati anche come spie e/o informatori dal KGB).
b)
Attualmente, invece, noi non abbiamo una vera e propria "agenzia" che si occupi "strategicamente" di contrastare e di controbattere sul terreno l'attuale "disinformatia" russa, che dilaga su tutti i media, a cominciare da INTERNET.
Secondo me, urgerebbe istituirla di nuovo quanto prima!
***
Quella che tu chiami "disinformazione" nostrana, è solo "lessicalmente" simile alla "dezinformatsiya" russa; ma non ha ASSOLUTAMENTE niente a che vedere con essa.
***
Ed infatti:
a)
La ""dezinformatsiya"  ("дезинформация") russa è un complesso e preordinato apparato di bugie, falsificazioni, distorsioni e travisamenti studiato scientificamente ed in modo organico e compartimentato, da appositi uffici dell'SVR (Sluzhba Vneshney Razvedki); i quali hanno il preciso  scopo di ingannare e danneggiare il nemico e favorire l'azione bellica della Russia, ricorrendo anche alla corruzione, e, in casi estremi, persino all'omicidio.
b)
Quella che, invece, tu chiami "disinformazione" nostrana (a parte quella pilotata dai russi), è soltanto "cattiva informazione", del tutto priva di finalità strategiche e militari, ma che mira soltanto a far vendere giornali e ad aumentare l'audience delle TV; a seconda dei casi, tale "disinformazione" può casualmente risultare favorevole o sfavorevole alla Russia o alla figura di Putin, ma si tratta di effetti del tutto collaterali alle prevalenti finalità "massmediatiche" di chi la propala.
***
Non c'è dubbio che, come scrivi tu, tale secondo fenomeno sia senz'altro "deteriore"; ma il primo è senz'altro molto più "pericoloso", soprattutto se si avvale di mezzi cibernetici.
***
Un saluto! :)
***