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Guerra in Ucraina II

Aperto da InVerno, 19 Maggio 2022, 08:07:57 AM

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InVerno

#105
Citazione di: anthonyi il 23 Giugno 2022, 15:11:19 PMPoi spiegami perché se uno si compra un orologio da un milione di dollari offende la tua dignità?
Ti rispondo oltre a Jacopus, non perchè sono in disaccordo con lui, ma perchè tu dici che faccio il paraculo, ma in verità mi sembra il contrario. Fai finta che quelli che criticano il liberismo siano dei matti che non capiscono un acca di economia, eppure non mi pare proprio, mi pare invece che stanno in compagnia di premi nobel e pubblicazioni mainstream, altro che matti, un esempio di oggi (ma ci sono vent'anni almeno di arretrati) potrebbe essere quest'articolo del NYT (sic!) condiviso da Krugman (1). Ma poniamo il fatto che effettivamente siamo tutti matti, e solo tu e Calenda ci capite qualcosa, e torniamo alla domanda iniziale: cosa c'è di male in un orologio da un milione di euro se qualcuno può permetterselo? Beh, poniamo il fatto che il milione non sia il prezzo, ma il costo crudo, cioè che si siano utilizzati un milione di euro di risorse/energia/lavoro per produrre un oggetto che ha l'unica funzione di dire che ora è, quando si puà raggiungere lo stesso risultato con una spesa di 10cents o 1 euro a seconda se è integrato in un sistema esistente o indipendente, sei davvero sicuro di voler chiedere, seriamente, che cosa c'è di male? Sei davvero sicuro che non ci sia niente di male, nel bruciare un milione di euro di risorse in un aggeggio che ti dice che ora è, e che non abbia implicazioni morali? Questa risposta, dovrai darla alle generazioni a venire, mentre usano il Po come pista ciclabibile.

Ps. non vi preoccupate degli offtopics, questo topic è stato creato apposta per avere un margine molto esteso.


(1) https://www.nytimes.com/2022/06/22/opinion/inflation-corporate-profits.html
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#106
Meno male che gli insorti della Comune di Parigi ci sparavano proprio, sugli orologi.

La prima cosa che deve saltare, e l'ultima.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 23 Giugno 2022, 21:34:29 PMTi rispondo oltre a Jacopus, non perchè sono in disaccordo con lui, ma perchè tu dici che faccio il paraculo, ma in verità mi sembra il contrario. Fai finta che quelli che criticano il liberismo siano dei matti che non capiscono un acca di economia, eppure non mi pare proprio, mi pare invece che stanno in compagnia di premi nobel e pubblicazioni mainstream, altro che matti, un esempio di oggi (ma ci sono vent'anni almeno di arretrati) potrebbe essere quest'articolo del NYT (sic!) condiviso da Krugman (1). Ma poniamo il fatto che effettivamente siamo tutti matti, e solo tu e Calenda ci capite qualcosa, e torniamo alla domanda iniziale: cosa c'è di male in un orologio da un milione di euro se qualcuno può permetterselo? Beh, poniamo il fatto che il milione non sia il prezzo, ma il costo crudo, cioè che si siano utilizzati un milione di euro di risorse/energia/lavoro per produrre un oggetto che ha l'unica funzione di dire che ora è, quando si puà raggiungere lo stesso risultato con una spesa di 10cents o 1 euro a seconda se è integrato in un sistema esistente o indipendente, sei davvero sicuro di voler chiedere, seriamente, che cosa c'è di male? Sei davvero sicuro che non ci sia niente di male, nel bruciare un milione di euro di risorse in un aggeggio che ti dice che ora è, e che non abbia implicazioni morali? Questa risposta, dovrai darla alle generazioni a venire, mentre usano il Po come pista ciclabibile.

Ps. non vi preoccupate degli offtopics, questo topic è stato creato apposta per avere un margine molto esteso.


(1) https://www.nytimes.com/2022/06/22/opinion/inflation-corporate-profits.html
Non so se tu sia o meno paraculo, io certo non lo sono perché mi presento trasparentemente con le mie posizioni teoriche.
I dibattiti dei nobel lasciamoli a loro, l'economia é più semplice di così, ed é fatta di buonsenso, almeno finché non é inquinata da un'ideologia che vede nel profitto la fonte di ogni male.
Ricordo di essermi fatto un'idea, dell'idea che hai tu di "economia" molto tempo fa, quando mi dicesti sul caso degli investimenti cinesi in Etiopia che alla fine, dopo aver SFRUTTATO i terreni per 99 anni, i cinesi lasceranno li solo ruderi fatiscenti.
E' evidente che l'idea che hai tu di economia, cioé sfruttamento, é diversa dalla mia, cioè gestione e valorizzazione di risorse.
Gestire per 99 anni delle attività agricole vuol dire assumere lavoratori, insegnare loro quello che devono fare, dargli la possibilità di far pratica, poi magari qualcuno di questi, più intraprendente, la fa partire la sua azienda agricola, questa é l'economia, i ruderi, invece, sono archeologia industriale. 
Ora tornando all'orologio da un milione di dollari, prezzo di mercato equivalente a 25000 tonnellate di grano. Solo che se tu impedisci o vieti la produzione di quell'orologio non avrai 25000 tonnellate di grano in più, avrai solo un orologio da un milione in meno e degli artigiani, tecnici etc. Che non lavorano. 
I processi produttivi sono appunto produttivi, creano ricchezza, non la distruggono. 
La distruzione di ricchezza, di risorse, di ambiente, si può realizzare sia con, sia senza processi produttivi, ma soprattutto é una responsabilità di tutti noi esseri umani e non di un alieno sistema capitalistico finanziario. 
La tragedia del po' non c'entra nulla col sistema di mercato, ma c'entra molto con l'incapacità di programmazione del nostro sistema politico e con i limiti dei nostri agricoltori. Se poi andiamo alle cause superiori chi, nella sua vita, non ha mai usufruito di beni prodotti dal sistema economico scagli la prima condanna. Se però ne ha usufruito stia zitto perché é complice. 
 In Israele e negli USA coltivano nel deserto, e anche gli spagnoli sono bravi a coltivare terreni aridi, basta imparare da loro.

Ipazia

#108
Citazione di: anthonyi il 24 Giugno 2022, 01:28:09 AMOra tornando all'orologio da un milione di dollari, prezzo di mercato equivalente a 25000 tonnellate di grano. Solo che se tu impedisci o vieti la produzione di quell'orologio non avrai 25000 tonnellate di grano in più, avrai solo un orologio da un milione in meno e degli artigiani, tecnici etc. Che non lavorano.
I processi produttivi sono appunto produttivi, creano ricchezza, non la distruggono.

La ricchezza in salsa capitalistica (economics) tiene conto solo del profitto, per cui va bene anche la più distruttiva delle attività, ovvero la guerra, con tutti i suoi artigiani, tecnici, ricercatori, che ci sguazzano sopra. Fino allo sperpero assoluto, come nel caso del feticcio supremo della scienza capitalistica, il denaro, che nella sua forma più innovativa, per essere prodotto, spreca più corrente del suo attuale valore di mercato. Meraviglie dell'infelice mondo del Capitale, che ne rivela tutta la inconsistenza quando cerchi seriamente di far valere la mitica "legge del Mercato". (Il denaro, proprio perchè è il sancta sanctorum dell'economics, non può che essere forma e sostanza politica di dominio nella giungla globale in cui il mercato scompare di fronte all'impero).

Anche nell'esempio citato è evidente che, posto che le risorse sono finite, investirne sempre più in nicchie per straricchi significa toglierle agli strapoveri e incentivare un modello sociale fatto di fortini esclusivi armati, militarmente e ideologicamente, contro miliardi di miserabili ridotti alla mera sussistenza, frontiera ultima della schiavitù secondo il verbo economics.

CitazioneSe poi andiamo alle cause superiori chi, nella sua vita, non ha mai usufruito di beni prodotti dal sistema economico scagli la prima condanna. Se però ne ha usufruito stia zitto perché é complice.

Se ogni cosa è del padrone, lo è anche il cibo dello schiavo. Ma lo schiavo che lotta contro il padrone affinchè non ci siano più padroni e le cose essenziali per la sopravvivenza umana tornino di proprietà e dominio comuni non è complice. Lo spartiacque etico sta qui.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

La guerra é una scelta politica, ipazia. Sempre inopportuna dal punto di vista economico, non a caso é stata iniziata da Putin, il quale snobba la ratio puramente economica dell'occidente. 
Armi e guerra non sono la stessa cosa, le imprese fanno solo le armi, e lasciano agli stati decidere se queste armi servono per la pace o per la guerra. 

E anche i cittadini non sono schiavi, sono liberi di decidere di consumare o meno, compatibilmente col loro reddito, e quindi responsabili ciascuno in proporzione. 

Non esiste etica senza responsabilità. 

InVerno

No Anthonyi, l'economia è una materia di studio, non è né sfruttamento né gestione delle risorse, questo è determinato dai modi, c'è ad esempio la privatizzazione dell'acqua nei palmeti marocchini che prima era un bene comune, un ottimo esempio di "gestione" e "know how" che si può anche vedere anche dallo spazio. Ci sono poi risorse rigenerabili come i terreni (reimmetendo energia e tempo, e bisogna vedere a carico di chi) e risorse non rigenerabili come i diamanti, che quando sono finiti sono finiti ed è inutile  aver imparato a gestirli, o il know how per estrarli, o i posti di lavoro generati: sono in olanda dove un cartello di monopolisti altera il prezzo a piacimento per gli orologi che tanto ti piacciono. Poi arriva il "progresso" cioè "far finta che non siano finiti" dove una macchina fa quelli artificiali e il povero africano si attacca all'orologio. Il problema è proprio questo, non hai nemmeno capito cosa ti stavo dicendo, perchè non entra proprio in testa l'idea che esista un limite, ed in assenza di un limite non esiste neanche una morale. Un ottima illusione per giustificare il comportarsi in maniera immorale. Lasciali perdere i premi nobel,  lascia perdere anche il MIT che ha riconfermato le previsioni del club di Roma, l'economia è una cosa semplice: fai buche e riempi buche altrimenti ci sono i disoccupati.


Meglio che torno a parlare di Russia. Ieri Reuters segnalava che la Russia ha pagato eurobonds in rubli, il che potrebbe voler dire default tecnico. La storia dei rubli è meravigliosa, perchè circola spesso negli ambienti "anti sanzionatori" come prova che le sanzioni non stanno funziando. Per quel che capisco io, se anche il valore del rublo fosse reale (SE) sta esattamente a significare che le sanzioni funzionano e che c'è un surplus dovuto al crollo delle importazioni. Ma è davvero reale? Per tre giorni la mia compagna ha cercato una banca che gli cambiasse un migliaio d'euro, e l'unico affaccio è sul mercato nero, dove pare che lo scambio stia dai 120 ai 170, però non so quanto possa essere indicativo.

Nota a margine: con la scusa dei "beni essenziali" i nostri "pecunia non olet" stanno esportando in realtà un pò di tutto. Bene essenziale è il grano rubato, o bloccato al porto di Odessa. Se i russi bloccano il grano, e come confermato dalla Simonyan, Putin vuole "giocare alla carestia" io comincerei a prendere per le orecchie questi dei "beni essenziali", non si capisce la razionalità di mantenere i beni essenziali per chi gioca all'holodomor, tanto più se ci fanno passare dentro qualsiasi cosa.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

atomista non pentito

Citazione di: InVerno il 23 Giugno 2022, 18:11:36 PMAl contrario, il motivo di questa discussione con Anthonyi è proprio quello di dare validità alle voci del marciapiede e razionalizzare la loro origine, perchè queste prima o poi trovano il modo di farsi sentire, sopratutto quando sul marciapiede ci finiscono in tanti, purtroppo generalmente si fanno sentire rosicchiando lo stato di diritto e abboccando alle promesse dei fascisti, rossi o neri. Beata gaiezza, l'analisi dei liberisti sull'aumento esponenziale del tasso di demagogia nei sistemi politici occidentali è "ci sono dei coglioni in giro ma i fallimenti delle loro ricette li riporteranno sulla retta via"... che vuol dire essersi addormentati durante le lezioni di storia, io non vi aderisco per niente.
Hai ragione ,mi sono espresso male io , o meglio ho utilizzato male la citazione. La mia risposta era per meta' legata alla citazione , ma l'"adoratore" di questo sistema lo avevo identificato con Anthonyi , non era ovviamente rivolto a Te , sorry

niko

Credo anche che oltre alla dicotomia
retorica dei fascisti rossi e neri sia possibile il comunismo, ovvero che nel futuro della nostra specie siano rispettate, e idealmente mantenute, TUTTE le differenze interumane attualmente concepibili e oltre, tranne quelle di classe sociale e di reddito, che saranno abolite.

Le differenze interindividuali di merito esisteranno, a prescindere dalle differenze di reddito, che non esisteranno.

Per quanto questo sembri assurdo a chi e' socialmente abituato a monetizzare il merito e non vede alternative.

Gratificazioni emotive e spirituali, come in tutte le societa' "primitive" in cui esistono individui che hanno differenze e meriti, ma non esiste la distribuzione sperequata della ricchezza ne' il denaro.

Se il fine del denaro era quello di premiare il merito interindividuale, come nel capitalismo etico ed ideologico alla Weber o Smith, direi che possiamo tranquillamente decretare che il denaro ha fallito, e intendo ha fallito nella "funzione" meritocratica e autoassolutoria  delle sue stesse origini: esso oggigiorno (ma in realta' da sempre) circola per nepotismo e per diritto di nascita, per fortuna e disgrazia, per rapina e per violenza, per cicli temporali e geopolitici, insomma per tutto tranne che per il merito degli uomini, e per premiare, le eventuali differenze di merito tra gli uomini.

Constatarlo non e' invidia sociale, e' constatare la differenza tra ideologia e realta', constatare un tradimento.

Invece di tornare a Weber e Smith andiamo avanti direi.

Quello che del denaro e' insostituibile e' la sua funzione desiderante-simbolica, di premiare il merito, che di fatto non premia.

Una volta che ci saremmo disinnamorati di questa funzione, perche' avremmo constatato che essa non e' mai esistita, potremo entrare nell'ordine di idee di liberarci di tutte le sue funzioni pratiche, di tutte le funzioni pratiche del denaro.

Per questo vivere qualche decennio o secolo in una societa' che non sia arrivata all'abolizione totale del denaro, ma a distribuire a tutti i suoi membri la stessa identica quota universale di denaro, sarebbe un buon esercizio spirituale.

Il termine composito liberal-liberismo e' corretto se vuole dire che oggigiorno la liberta' si acquista prevalentemente con i soldi, e questo e' socialmente un abominio.

Molto scorretto invece, se vuole dire che societa' future non liberiste, necessariamente non saranno liberali. 

Che a qualcuno verra' detto come vestirsi, e se vestirsi da donna o no, come in un'altra discussione.

Societa' in uniforme, societa' dell'etica del lavoro. Peggio che andar di notte.

Il mio ideale e' quello della comune, non della comunita'. 

Si sta insieme per aumentare, la liberta' individuale, non per diminuirla.

Del mio presente valuto i suoi successi e i suoi fallimenti in quanto comune, non in quanto comunita'.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

I francesi hanno rilasciato le telefonate tra Putin e Macron 4 giorni prima della guerra.


Emmanuel Macron. Since our last conversation, tensions have continued to rise. You know my commitment to dialogue and my determination to continue it. First I would like to know your vision of the situation, and then tell me directly how we both do it, what are your intentions. Then I want to see if there are any other reasonable actions that can be taken, and what else I can offer you.

Vladimir Putin. What else can I say? You can see for yourself what's going on. You and Chancellor [Olaf] Scholz told me that [Vladimir] Zelensky was ready to make a gesture, that he had prepared a draft law for the implementation of the Minsk agreements. [...] In fact, our dear colleague Mr. Zelensky does nothing. He's lying to you. [...] I do not know if you heard his statement yesterday that Ukraine should have access to nuclear weapons.I also heard your comments at a press conference in Kiev on February 8. You said that the Minsk agreements should be revised, I quote, "so that they can be applied."

Macron: Vladimir, first of all, I never said that the Minsk agreements should be revised. I didn't say that in Berlin, Kiev, or Paris. I said that they should be accepted, and their provisions should be respected. I have a completely different idea about the events of the last few days.

Putin: Listen, Emmanuel, I don't understand what your problem is with the separatists. At least, they did everything necessary, at our insistence, to start a constructive dialogue with the Ukrainian authorities.

Macron: Regarding what you said, Vladimir, a few remarks. Firstly, the Minsk Agreements are a dialogue with you, and you are absolutely right about that. In this context, it was not expected that the basis of the discussion would be a document submitted by the separatists. So, when your negotiator tries to force Ukrainians to discuss the separatist roadmap, he shows disrespect for the Minsk agreements. The separatists are not the ones who will make proposals on [changing] Ukrainian laws.

Putin: Of course, we have a very different vision of the situation. During our last conversation, I reminded you and even read articles 9, 11 and 12 of the Minsk Agreements.

Macron: They are in front of my eyes! It clearly states that Ukraine's proposal should be agreed with representatives of certain districts of Donetsk and Luhansk regions within the framework of a trilateral meeting. This is exactly what we propose to do. So I do not know where your lawyer studied law. I just look at these texts and try to apply them! And I do not know what lawyer could tell you that in a sovereign state, the texts of laws are made up by separatist groups, and not democratically elected authorities.

Putin (in an irritated tone): This is not a democratically elected government. They came to power as a result of a coup, people burned alive there, it was a bloodbath, and Zelensky is one of those responsible for it.Listen to me carefully: the principle of dialogue is to take into account the interests of the other side. The proposal exists, the separatists, as you call them, sent it to the Ukrainians, but did not receive a response. Where is the dialogue here?

Macron: But this is because, as I told you, we are not interested in the proposals of the separatists. We ask them to respond to the proposals of Ukrainians — and everything should be done in this way, because this is the law! What you just said raises doubts about how ready you are to adhere to the Minsk Agreements if, in your opinion, you have to deal with the illegitimate power of terrorists.

Putin (still very annoyed): Listen to me carefully. Do you hear me? I'll say it again. The separatists, as you call them, reacted to the proposals of the Ukrainian authorities. They responded, but the same authorities did not follow their example.
Macron: So, okay. Based on their response to Ukraine's proposals, I suggest that we demand that all parties hold a meeting within the framework of the working group — and continue to move forward. Tomorrow we can ask for this work to be done and demand that all interested parties abandon the "empty chair" policy. However, in the last couple of days, the separatists have not expressed a desire to enter into this discussion. I will demand this from Zelensky immediately. Do we have a deal? If so, I will start and demand to arrange a meeting tomorrow.

Putin: Let's agree — as soon as we finish our conversation, I will study these proposals. But from the very beginning it was necessary to put pressure on Ukrainians, but no one wanted to do it.

Macron: Well, no, I'm doing my best to push them, you know that well.

Putin: I know, but, alas, it is ineffective.

Macron: I need you to help me a little. The situation on the contact line [of the parties to the conflict in Donbass] is very tense. I really called Zelensky yesterday and urged him to calm down. I will tell him again that everyone needs to calm down: calm down [people] on social networks, calm down the army of Ukraine. But what I still see is that you can call your troops, who are almost in position, to calm down. There was a lot of shelling yesterday. What do you say — how will the [Russian] military exercises develop?

Putin: The exercises are going according to plan.

Macron: So they will end tonight, right?

Putin: Yes, probably today, but we will definitely leave troops on the border until the situation in Donbass is resolved. The decision will be made after discussion with the Ministries of Defense and Foreign Affairs.

Macron: Good. Vladimir, I will tell you very sincerely, for me the primary task is to return the discussion to the right track and reduce the level of tension. And it's important to me — and I'm really asking you to do this — that we keep the situation under control. This is the most important thing right now. And I'm counting on you very much. Do not give in to provocations, whatever they may be in the following hours and days. I wanted to make you two very specific suggestions. The first is to organize a meeting between you and President [Joe] Biden in Geneva in the next few days. I spoke to him on Friday night and asked if I could make you this offer. He asked me to tell you that he's ready. President Biden was also considering suitable ways to de-escalate the situation in order to take into account your requirements and clearly approach the issue of NATO and Ukraine. Name a date that suits you.

Putin: Thank you very much, Emmanuel. It is always a great pleasure and a great honor for me to talk with your European colleagues, as well as with the United States. And I am always very pleased to talk to you, because we have a trusting relationship. So, Emmanuel, I propose to replay everything. First of all, we need to prepare this meeting in advance. Only after that we will be able to talk — otherwise, if we come like this to talk about everything and nothing, everyone will just condemn us.

Macron: But can we say today, based on the outcome of these discussions, that we have generally agreed? I would like to get a clear answer from you. I understand your reluctance to name a date, but are you ready to run ahead and say: "I want to hold a bilateral meeting with the Americans, and then an expanded one with the Europeans." Or not?

Putin: This is a proposal that deserves attention, and if you want us to formulate it well, then I suggest instructing our advisers to call in order to agree [...] But on the whole I agree.

Macron: Very well, you confirmed that you agree on the whole. I suggest that our employees [...] try to prepare a joint statement, something like a press release on the results of this conversation.

Putin: To be honest, I was going to play hockey. I'm talking to you from the gym before training. But first I'll call my advisors.

Macron: Anyway, thank you, Vladimir. We'll be in touch. As soon as something clears up, call me.

Putin (in French): Thank you, Mr. President.


Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Come un fulmine a ciel sereno, oggi Putin si é prodotto in alcune esternazioni per lui inconsuete. Ha detto che la Russia deve ancora cominciare a far la guerra sul serio e ha sfidato l'occidente a entrare veramente nella guerra se ne ha il coraggio. 
Credo siano segni di un certo nervosismo, dettato dall'evolversi della situazione. In questi giorni i russi hanno cercato di avanzare verso sloviansk e sono stati ricacciati indietro in malo modo.
Nel contempo gli ucraini avanzano in altre parti del fronte, anche per merito dei nuovi obici occidentali.
Le parole di Putin vorrebbero essere un invito al dialogo, prima che il vantaggio russo sia tale da rendere inutile qualsiasi mediazione, ma purtroppo per lui le cose sono tanto trasparenti, da non rendere  possibile alcun bluff. 

InVerno

Penso che una delle differenze più importanti nella cultura politica russa, risieda in quanto è serenamente accettata la menzogna da parte del politico, sopratutto in politica estera, un politico che dice la verità verrebbe considerato debole, perchè si farebbe sfuggire informazioni vitali al nemico, suppongo sia un retaggio dell'URSS, mescolato con politici che non hanno mai dovuto rispondere a delle elezioni. Non che i politici occidentali non mentano, ma c'è una certa cautela e attenzione nel fare dichiarazioni ambigue anzichè menzogne totalmente trasparenti, e farsi beccare non aumenta la stima sulla persona.
Putin mente spudoratamente ogni volta che apre bocca, non solo in pubblico per generare consenso, ma come si evince dalla trascrizioni delle telefonate con Macron, anche in privato. La cosa più disarmante, è vedere che gli occidentali che si interfacciano con lui, spesso e volentieri, sopratutto prima dell'inizio della guerra, sembrano credere a quello che dice e almeno apparentemente si relazionano con lui come se quello che stesse dicendo avesse qualche valore, lui gongola perchè poi fa l'esatto opposto e ciò lo convince di essere uno stratega fenomenale, in realtà si comporta come un bambino che ti da appuntamento in un posto e poi va nella direzione opposta, e ormai l'hanno capito anche i sassi. E' impossibile avere relazioni politiche con qualcuno che subitamente dice il contrario di quello che pensa, si posiziona antagonisticamente sempre ed in ogni caso per fregarti. Poi si lamenta che la Russia è isolata.

Di norma, qualsiasi cosa dica Putin, è esattamente il contrario della realtà. Putin dice che devono ancora cominciare a fare sul serio = stanno finendo le risorse. Lo so che sembra un mio tarlo di antagonismo personale con Putin, prendete qualsiasi dichiarazione verificabile fattualmente di Putin, e convincetevi da soli. Il problema è che gli ucraini avranno molta difficoltà a credere a qualsiasi tregua, perchè lo conoscono, e anche se per una volta dicesse la verità, sarebbe difficile determinarlo.. Al lupo! Al lupo!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

atomista non pentito

Da fonti dirette in Russia ( prendetele con beneficio di inventario perché ovviamente molto parziali , non e' un sondaggio) pare che le sanzioni a livello di base siano sopportate quasi meglio la' che qui , per quello che hanno prodotto. Pertanto il consenso verso l'operazione speciale ( per quanto possa essere imposto io non lo so) non ha subito regresso percepibile.
Pertanto anche se mi si dice : " Di norma, qualsiasi cosa dica Putin, è esattamente il contrario della realtà. Putin dice che devono ancora cominciare a fare sul serio = stanno finendo le risorse "  non e' che sono cosi' propenso a crederlo.
Sto Putin lo fate proprio scemo , ma fino ad ora mi sembra si sia dimostrato piu' scemo tale Boris ( e non e' russo malgrado il nome) ...... sempre se i fatti ed i risultati contano ancora qualcosa.

anthonyi

Che certe risorse stanno finendo lo dicono i fatti, i proiettili per l'artiglieria, ad esempio, sono un problema per la Russia, anche i missili sono stati in buona parte consumati, al punto che per attacchi di terra la Russia usa gli antinave. Putin sta cercando di arruolare anche i carcerati, e naturalmente agli "schiavi" ucraini maschi delle zone occupate viene lasciata la scelta tra il morire subito per mano loro o farsi ammazzare con una divisa contro i loro fratelli ucraini. 

atomista non pentito

Sicuramente sei piu' e meglio informato di me , mi chiedo solo perché a questo punto i media ( non quelli russi , quelli occidentali) l'accento sul  prossimo tracollo russo non lo pongano con enfasi...... sarebbe un ottimo modo per far volare le borse e tacitare i malumori di questi ingrati di popolini contrari a svenarsi.

Alexander

Buondì a tutti

Non solo Putin mente. Gli slavi mentono: in particolare i potenti, i ricchi e i commercianti. F. Dostoevskj lo dirà: solo gli scemi e gli idioti non mentono. E sono scemi e idioti proprio perché incapaci di mentire. L'uomo di mondo mente. Putin mente e Zelenskj e i suoi ministri mentono. Mentono sulle vittime civili, ingigantendone il numero, e mentono sulle perdite inflitte al nemico, esagerando. Anche le donne slave spesso mentono: dicono di amarti, ma non è vero. Amano i tuoi soldi e la tua casa in città, meglio se spaziosa (poi infatti arrivano i "parenti" e c'è bisogno di spazio). Insomma è una guerra tra bugie e bugiardi. In mezzo, gli scemi e gli idioti, i russi e gli ucraini che non sono capaci di mentire, che si prendono in testa i missili, o sono inseguiti nei campi dai droni americani. "..Per molti l'ayatollah Khomeyni è santità. Abbocchi sempre all'amo" (cit.).

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