L'etica di Spinoza - Gruppo di studio e discussione

Aperto da Vigione, 29 Aprile 2022, 14:56:43 PM

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Alberto Knox

Citazione di: green demetr il 12 Giugno 2022, 14:32:48 PMLa res cogitans che coincide di fatto con l'extensa
lasciando in sospeso cosa pensava SPinoza riguardo Dio e il resto vorrei capire perchè hai detto questa breve frase...
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

niko

#46
Citazione di: green demetr il 12 Giugno 2022, 14:04:02 PMEsatto Maimonide è l'unico a non capire che il Dio non è un ente, ma sappiamo tutti che lui era un aristotelico.
Senza il sapienziale, non vedo come vi possa essere amore.
A meno che stiamo parlando dell'amore dell'oggetto del feticcio, dell'ideologia, tutte cose che la sinagoga sa benissimo essere parte dell'idolatria.
Spinoza era un idolatra? Non saprei, ma il suo assunto di base è chiaramente anti-ebraico.
(questo non vuol dire che era anti-ebraico, ma almeno il sospetto mentre lo si legge si dovrebbe avere).

ecco qui il testo della scomunica di Spinoza dalla sua comunità ebraica di appartenenza:


Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi noi dichiariamo Baruch de Spinoza scomunicato esecrato maledetto ed espulso con l'assenso di tutta la sacra comunità [...]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell'uscire e maledetto nell'entrare. Possa il Signore mai piú perdonarlo; possano l'ira e la collera del Signore ardere d'ora innanzi quest'uomo far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo per la sua malvagità da tutte le tribú d'Israele opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge [...]. Siete tutti ammoniti che d'ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio né dormire sotto il suo stesso tetto nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno


--------------------------------------------------------------------


Come tutti possono leggere, inequivocabili parole di odio e di persecuzione contro un innocente, colpevole solo di aver pensato liberamente e laicamente fuori dal gregge, rispetto alle quali le parole di Spinoza che ci sono giunte sono solo parole di amore, parole di filosofia: rimanendo razionale, egli non ha risposto all'odio con altro odio, all'idiozia fondamentalista con altra idiozia fondamentalista.

La mente è l'idea del corpo: se esistono idee adeguate, e dunque eterne in relazione al loro oggetto, allora esiste anche un corpo eterno, un corpo luminoso e trasfigurato, anche se noi non lo percepiamo.

Il corpo come manifestazione, e dunque il corpo non consumato dalla differenza ontologica, dal ciclo di nascita e morte, è a fondamento della verità.

Ecco che Spinoza se ne può altamente infischiare che il suo nome, secondo alcuni (fondamentalisti intolleranti...) sarà cancellato dal cielo, perché il suo corpo non sarà, cancellato dal cielo.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 12 Giugno 2022, 19:54:56 PMlasciando in sospeso cosa pensava SPinoza riguardo Dio e il resto vorrei capire perchè hai detto questa breve frase...
Perchè la natura è res estensa, e dio è natura.
Ma se noi come cogitans partecipiamo di dio, ecco che per la proprietà transitiva noi stessi siamo natura.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: niko il 13 Giugno 2022, 12:10:12 PMecco qui il testo della scomunica di Spinoza dalla sua comunità ebraica di appartenenza:


Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi noi dichiariamo Baruch de Spinoza scomunicato esecrato maledetto ed espulso con l'assenso di tutta la sacra comunità [...]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell'uscire e maledetto nell'entrare. Possa il Signore mai piú perdonarlo; possano l'ira e la collera del Signore ardere d'ora innanzi quest'uomo far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo per la sua malvagità da tutte le tribú d'Israele opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge [...]. Siete tutti ammoniti che d'ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio né dormire sotto il suo stesso tetto nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno


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Come tutti possono leggere, inequivocabili parole di odio e di persecuzione contro un innocente, colpevole solo di aver pensato liberamente e laicamente fuori dal gregge, rispetto alle quali le parole di Spinoza che ci sono giunte sono solo parole di amore, parole di filosofia: rimanendo razionale, egli non ha risposto all'odio con altro odio, all'idiozia fondamentalista con altra idiozia fondamentalista.

La mente è l'idea del corpo: se esistono idee adeguate, e dunque eterne in relazione al loro oggetto, allora esiste anche un corpo eterno, un corpo luminoso e trasfigurato, anche se noi non lo percepiamo.

Il corpo come manifestazione, e dunque il corpo non consumato dalla differenza ontologica, dal ciclo di nascita e morte, è a fondamento della verità.

Ecco che Spinoza se ne può altamente infischiare che il suo nome, secondo alcuni (fondamentalisti intolleranti...) sarà cancellato dal cielo, perché il suo corpo non sarà, cancellato dal cielo.


L'odio è quello di Spinoza verso la sua comunità, il suo tentativo di pervertire l'ebraismo nel materialismo contemporaneo val bene la maledizione.
Che poi i cristiani materialisti oggi sposino Spinoza, questo non mi interessa, egli ha negato e umiliato la comunità che lo aveva accolto. E questo è tutto.
Mi par di ricordare che questa scomunica ha valso molto per Spinoza che ha rivisto all'infinito il suo "more geometrico", non capendo mai che l'errore non è logico, ma fondamentale.
Spinoza ha pervertito la spiritualità ben oltre Cartesio per chi ci ragiona seriamente, egli è il campione ante-litteram del modernismo.



Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

#49
Mi sembra una lettura col senno di poi, demonizzante fin troppo il povero tornitore di lenti dal vivace ingegno metafisico. Io credo che la razionalizzazione del bene in salsa spinoziana sia mosso dalle migliori intenzioni (di cui è lastricata la via dell'inferno assai spesso, è vero ...) di combinare lo spirito antico con quello moderno, sulla scia della mathesis universalis galileiana altrettanto in buona fede teista. Il tutto per trarre lo spirito dalle secche di un dogmatismo pecoreccio (ebraico, cristiano, musulmano ...) incapace di sfidare il nuovo che avanzava anche in termini spirituali.

Che poi il compromesso storico non abbia funzionato è vero. Ma il deus sive natura ce l'ha messa tutta per farlo funzionare.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citazione di: green demetr il 13 Giugno 2022, 22:07:37 PML'odio è quello di Spinoza verso la sua comunità, il suo tentativo di pervertire l'ebraismo nel materialismo contemporaneo val bene la maledizione.
Ma spinoza non ha negato Dio , anzi ha detto che Dio è l'unica realtà , ha scritto nella sua etica " l'amore verso Dio deve occupare la mente in sommo grado" e ancora " questo amore verso Dio è il bene più alto che possiamo appetire secondo il precetto della ragione" e ancora " l'amore intellettuale di Dio che nasce dal terzo genere di conoscenza è eterno" e ancora " da ciò comprendiamo chiaramente in cosa consiste la nostra salvezza, la nostra beatitudine, la nostra libertà, consiste nel costante ed eterno amore verso Dio" .
E per finire " tutto ciò che è , è in Dio e nulla può essere ne essere concepito senza Dio" Insomma Spinoza sta dicendo che tutto ciò che esiste è natura e se Dio esiste cosa può essere , se non ha sua volta natura?
questo dice Spinoza, che non è quella visione materialista che riduce tutto a causa effetto fortuito e riduce il pensiero e la ragione a un sotto prodotto di cieche forze fisiche. Tutto quello che esiste è natura e la natura è Dio . è questa infine la tanto temuta eresia di Spinoza
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 13 Giugno 2022, 23:35:56 PMMa spinoza non ha negato Dio , anzi ha detto che Dio è l'unica realtà , ha scritto nella sua etica " l'amore verso Dio deve occupare la mente in sommo grado" e ancora " questo amore verso Dio è il bene più alto che possiamo appetire secondo il precetto della ragione" e ancora " l'amore intellettuale di Dio che nasce dal terzo genere di conoscenza è eterno" e ancora " da ciò comprendiamo chiaramente in cosa consiste la nostra salvezza, la nostra beatitudine, la nostra libertà, consiste nel costante ed eterno amore verso Dio" .
E per finire " tutto ciò che è , è in Dio e nulla può essere ne essere concepito senza Dio" Insomma Spinoza sta dicendo che tutto ciò che esiste è natura e se Dio esiste cosa può essere , se non ha sua volta natura?
questo dice Spinoza, che non è quella visione materialista che riduce tutto a causa effetto fortuito e riduce il pensiero e la ragione a un sotto prodotto di cieche forze fisiche. Tutto quello che esiste è natura e la natura è Dio . è questa infine la tanto temuta eresia di Spinoza

Si d'accordo, ma rimane il fatto che per Spinoza Dio è materia.
E' lo stesso problema che l'ebraismo ha con Gesù, ossia che sostengono che Gesù è dio, e dunque materia.
Questo non vuol dire che uno non possa trovare una spiritualità in Spinoza!
Ma fuori dalla Sinagoga, e dal progetto politico del popolo ebraico.

Esprimo solo la mia idea che Dio non esiste in quanto Dio, ma solo come evenienza, spirito, soffio vitale. Noi ne cogliamo il potere cosmico da lontano. Dio non vive con noi.
Siamo noi che dobbiamo custodire questa risonanza cosmica. E' il popolo che deve proteggere il suono di Dio, la Parola, la Bibbia.
Dire che Dio esiste materialmente è l'esatto opposto, vuol dire che DIO è con noi.
Ma noi viviamo dentro il male. E qui ci colleghiamo al topic omonimo.
Insomma dico solo che rispetto alla comunità di cui voleva far parte, le sue idee erano impossibile da accettare.
Oggi noi da atei, possiamo benissimo fare tutte le macedonie che vogliamo.  ;)



Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 13 Giugno 2022, 23:30:26 PMMi sembra una lettura col senno di poi, demonizzante fin troppo il povero tornitore di lenti dal vivace ingegno metafisico. Io credo che la razionalizzazione del bene in salsa spinoziana sia mosso dalle migliori intenzioni (di cui è lastricata la via dell'inferno assai spesso, è vero ...) di combinare lo spirito antico con quello moderno, sulla scia della mathesis universalis galileiana altrettanto in buona fede teista. Il tutto per trarre lo spirito dalle secche di un dogmatismo pecoreccio (ebraico, cristiano, musulmano ...) incapace di sfidare il nuovo che avanzava anche in termini spirituali.

Che poi il compromesso storico non abbia funzionato è vero. Ma il deus sive natura ce l'ha messa tutta per farlo funzionare.

Ipazia concordo. Ma non volevo demonizzarlo.

Poi ripeto non so se chi ha aperto il topic continuerà, ma vi è anche la parte vitalistica che a me interessa.

Purtroppo ho deciso per una biblioteca molto selezionata per i prossimi anni, quando uno butta 20 anni di possibile ricerca intellettuale, è poi costretto a scelte molto selettive e in linea con le mie emozioni.
Spero continuerete, vi seguo con interesse. (oddio ho segato una discussione  :-[ )
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Alberto Knox

Citazione di: green demetr il 13 Giugno 2022, 23:47:18 PMDire che Dio esiste materialmente è l'esatto opposto, vuol dire che DIO è con noi.
Ma Spinoza non ha mai detto che Dio è materia, e nemmeno corpo, si allontana parecchio dal Dio antropomorfo il quale a volte e è buono e perdona e a volte è meno buono e condanna, pensare a Dio in questo modo è un modo infantile di pensare a Dio. Per Spinoza la materia di cui è costituita fisicamente la natura non ha un esistenza autonoma , nemmeno lontanamente paragonabile all unica sostanza che è Dio e che è natura . è per questo che ho detto "tutto sta a cosa si intende per natura" se per voi la natura è solo assemblamento di atomi che si sviluppano e danno forma a ciò che ci sta intorno allora è chiaro che arrivate alla conclusione "Se è natura , esiste materialmente" ma la natura , per Spinoza , non è solo estensione (materia)..è anche pensiero. E noi che cosa siamo? siamo corpo , materia , siamo fisicità ...e siamo anche pensiero. E cosa siamo infine? ...natura.  

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

#54
Citazione di: green demetr il 13 Giugno 2022, 23:47:18 PM...
Oggi noi da atei, possiamo benissimo fare tutte le macedonie che vogliamo.

La macedonia è inscritta nella natura umana: siamo corpo e pensiero. Lanciare il pensiero oltre il corpo ci è semplicemente impossibile. Evocare cose in sé oltre le cose per noi porta ai sentieri interrotti, all'impotenza. Alla volontà più nefasta: la volontà di potenza fondata sull'impotenza, alla tarantola.

La soluzione metafisica di Spinoza, il suo monismo panteistico, è l'estremo limite di una spiritualità che ci permette di restare umani, espungendo il male dal mondo. Peccato mortale irredimibile per i mercanti dell'anima insediati nei sogli dell'azionariato spirituale.

Resta irrisolta la questione del male, ma si intravedono almeno le possibili soluzioni a misura umana,  il demone che si può sconfiggere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Questa discussione mi ha fatto pensare alla presenza nella cultura occidentale di una linea che va da Paolo di Tarso a Cartesio fino ai totalitarismi e un'altra che parte da Gesù, tocca Spinoza fino a giungere all'esistenzialismo e al neo stoicismo. La prima linea ha modellato il mondo e continua a farlo. La seconda linea è lì, come un bambino affamato di verità a cui si dà retta solo in certi ambienti accademici magari per ragioni che poi rientrano nella logica della prima linea (quella paolina/cartesiana).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

#56
Citazione di: green demetr il 13 Giugno 2022, 22:07:37 PML'odio è quello di Spinoza verso la sua comunità, il suo tentativo di pervertire l'ebraismo nel materialismo contemporaneo val bene la maledizione.
Che poi i cristiani materialisti oggi sposino Spinoza, questo non mi interessa, egli ha negato e umiliato la comunità che lo aveva accolto. E questo è tutto.
Mi par di ricordare che questa scomunica ha valso molto per Spinoza che ha rivisto all'infinito il suo "more geometrico", non capendo mai che l'errore non è logico, ma fondamentale.
Spinoza ha pervertito la spiritualità ben oltre Cartesio per chi ci ragiona seriamente, egli è il campione ante-litteram del modernismo.






E' tipico degli integralisti, soprattutto religiosi, confondere il dissenso (non essere d'accordo con alcuni concetti, pensieri o principi che nel proprio contesto sociale vanno per la maggiore, e pensarla diversamente) con l'odio (volere il male di qualcuno o offendere una data comunità o società): Spinoza era un libero pensatore, non un odiatore, rientrava nel caso del dissenso, non dell'odio.

Bisogna assumere il punto di vista, irrazionalistico, dei veri odiatori, quelli che lo hanno scomunicato, per vederlo come un odiatore, e io non sono disposto a farlo.

Nascere presso una data comunità o società poi, non significa manco per niente "essere accolti" presso una data comunità o società, non è un concetto o uno status sovrapponibile, quello della nascita e della mera esistenza, con quello, molto più nobile, dell'accoglienza: accoglienza sarebbe stato al massimo tollerare il dissenso, di Spinoza, e non espellerlo, e ciò non è avvenuto.

Il vitalismo correttamente inteso è quello secondo cui la vita vale solo se vissuta bene, quindi io, da vitalista, non sono grato alle famiglie e alle comunità che aiutano i singoli meramente a vivere, cioè in un modo o nell'altro tutte, ma solo alle famiglie e alle comunità che aiutano i singoli a vivere bene, cioè solo le migliori. Altroché:

"onora il padre e la madre"

io dico:

"onora il padre e la madre se se lo meritano".

Il dissidente non è un ingrato, e non va calunniato come se lo fosse.


Riguardo a quanto affermato su materialismo e modernismo, Spinoza non crede che Dio sia -solo- materia, crede che Dio sia sostanza, quindi -anche- materia.

Ma anche infiniti altri attributi.

Ci sono altre infinite cose o eventi, o meglio altre infinite meno 2 cose o eventi, oltre allo spirito e oltre alla materia, nel
Dio-Natura, e questo dovrebbe far capire quanto sia piccolo l'uomo, che solo lo spirito e la materia conosce.

Tutte queste infinite cose, sono perfettamente accordate tra di loro, accordate causalmente, se si resta nell'ambito dei dettagli di una singola cosa, delle sotto-cose in cui si può scindere una singola cosa, e accordate consustanzialmente, accordate per il semplice fatto di essere due attributi della stessa sostanza, se si esce dalla contemplazione dei dettagli di una singola cosa e davvero si contemplano insieme due o più cose: se un gatto è marrone e miagola, io che lo contemplo avvertirò sempre insieme sia il marrone che il miagolio, senza che il miagolio sia causa del marrone o che il marrone sia causa del miagolio.

Tutto in dio è legame necessario e tutto ciò che esiste è in dio, quindi tutto ciò che esiste è collegato a se stesso e al resto, ma c'è un tipo di legame derivato dall'essere -mediatamente- parte della parte di dio, parte che si conosce in rapporto a se stessa suddividendosi in sotto parti, e questo legame è la causalità, e un tipo di legame derivato dall'essere immediatamente e direttamente parte di dio, parte che si conosce in rapporto ad altre parti, e questo altro tipo di legame è la consustanzialità.

Venendo dunque all'uomo, l'uomo è quella cosa che conosce una piccola parte del legame causale presso l'estensione, del legame causale presso il pensiero, e del legame consustanziale intercorrente tra l'estensione e il pensiero. E basta, per quanto riguarda l'uomo.

Ma vale la pensa di considerare che la sequenza di infinite catene "verticalmente" legate causalmente, e "orizzontalmente" legate consustanzialmente, si continua infinitamente oltre l'uomo, che ne è e ne conosce in minima parte due (e tutte le altre non le è, e non le conosce, affatto).

Il dualismo tra spirito e materia, questo nostro due-tra-le-unità, è dunque un fatto relativo e relativizzato all'uomo, ma quel dualismo in realtà, dal "punto di vista di Dio", se noi potessimo per un attimo assumerlo, è solo un parte non privilegiata e non particolare di un "infinitismo" derivato da una danza di unità tutte coordinate, un numero infinito vivente, in cui ogni unità è semplicemente se stessa e semplicemente collegata con tutte le altre.

L'unità psicosomatica è già un punto di vista, una rescissione, un perdere l'accesso a tutti gli altri possibili punti di vista di dio sul nostro "centro", sull'incrocio di infiniti flussi e trame che noi siamo, o meglio che noi potremmo essere: con l'unità psicosomatica diciamo addio, (a-dio in un senso anche un po' levinassiano) a tutti gli altri legami infiniti che universalmente e particolarmente potrebbero corrisponderci e di fatto, non visti, ci corrispondono, meno i due che ci toccano in sorte, e il loro singolarmente contemplato incrocio.

La mente è l'idea del corpo, ma questo legame può essere soddisfattivo di un sottostante, e vitalistico, desiderio di infinito perché deriva, realmente, da un legame infinito, da una sovra-posizione infinita: la mente e il corpo non sono semplicemente due, ma sono due nell'infinito, due tratto dall'infinito.

Non si resiste alle avversità per guadagnare tempo, ma per essere eterni in quanto auto-causati nelle proprie rispettive almeno due sequenze causali che ci sono, appunto, toccate in sorte: massimo stoicismo nel saper resistere e sopportare, perché il corpo non è causa attivante della mente, e massimo pragmatismo perché la mente non è causa movente del corpo, perché è accettata fino in fondo la chiusura causale del mondo fisico: i due dell'unità psicosomatica, la mente e il corpo, si amano perché non hanno bisogno l'uno dell'altro, ma desiderio l'uno dell'altro.

Si amano liberamente.

Il soggetto che offre i casi particolari alla legge trovata dalla mente, per il sacrificio della loro generalizzazione (è il corpo), e il soggetto che desidera consciamente i desideri del corpo (è la mente).

Non c'è contesa dell'oggetto del desiderio, ma desiderio in comune, legge del desiderio.








Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 13 Giugno 2022, 23:35:56 PMMa spinoza non ha negato Dio , anzi ha detto che Dio è l'unica realtà , ha scritto nella sua etica " l'amore verso Dio deve occupare la mente in sommo grado" e ancora " questo amore verso Dio è il bene più alto che possiamo appetire secondo il precetto della ragione" e ancora " l'amore intellettuale di Dio che nasce dal terzo genere di conoscenza è eterno" e ancora " da ciò comprendiamo chiaramente in cosa consiste la nostra salvezza, la nostra beatitudine, la nostra libertà, consiste nel costante ed eterno amore verso Dio" .
E per finire " tutto ciò che è , è in Dio e nulla può essere ne essere concepito senza Dio" Insomma Spinoza sta dicendo che tutto ciò che esiste è natura e se Dio esiste cosa può essere , se non ha sua volta natura?
questo dice Spinoza, che non è quella visione materialista che riduce tutto a causa effetto fortuito e riduce il pensiero e la ragione a un sotto prodotto di cieche forze fisiche. Tutto quello che esiste è natura e la natura è Dio . è questa infine la tanto temuta eresia di Spinoza
Capisco che ci stiamo riferendo tu e altri utenti alla antica divisione forma sostanza di aristoteliana memoria, ma appunto aristotele era un materialista, quando dico che Spinoza è il campione ante-litteram del modernismo, dispongo dell'inequivocabile controcanto della storia, storia di odio e non d'amore.
Alle menzogne del cristianesimo, l'ebraismo ormai ci ha fatto la corazza.
Poi certo possiamo sempre credere e avere fede che l'amore trionferà, a me paiono barzellette.
Diciamo che quindi questo lato dello Spinoza non mi affascina.


Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 14 Giugno 2022, 07:18:02 AMLa macedonia è inscritta nella natura umana: siamo corpo e pensiero. Lanciare il pensiero oltre il corpo ci è semplicemente impossibile. Evocare cose in sé oltre le cose per noi porta ai sentieri interrotti, all'impotenza. Alla volontà più nefasta: la volontà di potenza fondata sull'impotenza, alla tarantola.

La soluzione metafisica di Spinoza, il suo monismo panteistico, è l'estremo limite di una spiritualità che ci permette di restare umani, espungendo il male dal mondo. Peccato mortale irredimibile per i mercanti dell'anima insediati nei sogli dell'azionariato spirituale.

Resta irrisolta la questione del male, ma si intravedono almeno le possibili soluzioni a misura umana,  il demone che si può sconfiggere.
Si ma la tua è come al solito una visione materialista.
La macedonia è riferita all'incapacità di fare comunità.
L'ebraismo mi pare un progetto di difesa del pensiero contro le atrocità della guerra.
E' solito tramite il pensiero, pensiero umano e giammai divino, che il progetto si svolge.
La differenza rispetto al socialismo è che il pensiero non è solo pensiero sociale, ma è anche pensiero spirituale, ossia della miseria umana rispetto a ciò che è in grado di pensare come alto e bello.
Le metafore che dal popolo sono lette (o vengono imposte) come dogmi, dall'intelletuale religioso sono interpretate come simboli.
Naturalmente accetto le tue critiche al primo aspetto, d'altronde sono anche le mie, e conosco da filosofo, il rischio di fare del simbolo una totalità.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: niko il 14 Giugno 2022, 16:07:31 PME' tipico degli integralisti, soprattutto religiosi, confondere il dissenso (non essere d'accordo con alcuni concetti, pensieri o principi che nel proprio contesto sociale vanno per la maggiore, e pensarla diversamente) con l'odio (volere il male di qualcuno o offendere una data comunità o società): Spinoza era un libero pensatore, non un odiatore, rientrava nel caso del dissenso, non dell'odio.

Bisogna assumere il punto di vista, irrazionalistico, dei veri odiatori, quelli che lo hanno scomunicato, per vederlo come un odiatore, e io non sono disposto a farlo.

Nascere presso una data comunità o società poi, non significa manco per niente "essere accolti" presso una data comunità o società, non è un concetto o uno status sovrapponibile, quello della nascita e della mera esistenza, con quello, molto più nobile, dell'accoglienza: accoglienza sarebbe stato al massimo tollerare il dissenso, di Spinoza, e non espellerlo, e ciò non è avvenuto.

Il vitalismo correttamente inteso è quello secondo cui la vita vale solo se vissuta bene, quindi io, da vitalista, non sono grato alle famiglie e alle comunità che aiutano i singoli meramente a vivere, cioè in un modo o nell'altro tutte, ma solo alle famiglie e alle comunità che aiutano i singoli a vivere bene, cioè solo le migliori. Altroché:

"onora il padre e la madre"

io dico:

"onora il padre e la madre se se lo meritano".

Il dissidente non è un ingrato, e non va calunniato come se lo fosse.


Riguardo a quanto affermato su materialismo e modernismo, Spinoza non crede che Dio sia -solo- materia, crede che Dio sia sostanza, quindi -anche- materia.

Ma anche infiniti altri attributi.

Ci sono altre infinite cose o eventi, o meglio altre infinite meno 2 cose o eventi, oltre allo spirito e oltre alla materia, nel
Dio-Natura, e questo dovrebbe far capire quanto sia piccolo l'uomo, che solo lo spirito e la materia conosce.

Tutte queste infinite cose, sono perfettamente accordate tra di loro, accordate causalmente, se si resta nell'ambito dei dettagli di una singola cosa, delle sotto-cose in cui si può scindere una singola cosa, e accordate consustanzialmente, accordate per il semplice fatto di essere due attributi della stessa sostanza, se si esce dalla contemplazione dei dettagli di una singola cosa e davvero si contemplano insieme due o più cose: se un gatto è marrone e miagola, io che lo contemplo avvertirò sempre insieme sia il marrone che il miagolio, senza che il miagolio sia causa del marrone o che il marrone sia causa del miagolio.

Tutto in dio è legame necessario e tutto ciò che esiste è in dio, quindi tutto ciò che esiste è collegato a se stesso e al resto, ma c'è un tipo di legame derivato dall'essere -mediatamente- parte della parte di dio, parte che si conosce in rapporto a se stessa suddividendosi in sotto parti, e questo legame è la causalità, e un tipo di legame derivato dall'essere immediatamente e direttamente parte di dio, parte che si conosce in rapporto ad altre parti, e questo altro tipo di legame è la consustanzialità.

Venendo dunque all'uomo, l'uomo è quella cosa che conosce una piccola parte del legame causale presso l'estensione, del legame causale presso il pensiero, e del legame consustanziale intercorrente tra l'estensione e il pensiero. E basta, per quanto riguarda l'uomo.

Ma vale la pensa di considerare che la sequenza di infinite catene "verticalmente" legate causalmente, e "orizzontalmente" legate consustanzialmente, si continua infinitamente oltre l'uomo, che ne è e ne conosce in minima parte due (e tutte le altre non le è, e non le conosce, affatto).

Il dualismo tra spirito e materia, questo nostro due-tra-le-unità, è dunque un fatto relativo e relativizzato all'uomo, ma quel dualismo in realtà, dal "punto di vista di Dio", se noi potessimo per un attimo assumerlo, è solo un parte non privilegiata e non particolare di un "infinitismo" derivato da una danza di unità tutte coordinate, un numero infinito vivente, in cui ogni unità è semplicemente se stessa e semplicemente collegata con tutte le altre.

L'unità psicosomatica è già un punto di vista, una rescissione, un perdere l'accesso a tutti gli altri possibili punti di vista di dio sul nostro "centro", sull'incrocio di infiniti flussi e trame che noi siamo, o meglio che noi potremmo essere: con l'unità psicosomatica diciamo addio, (a-dio in un senso anche un po' levinassiano) a tutti gli altri legami infiniti che universalmente e particolarmente potrebbero corrisponderci e di fatto, non visti, ci corrispondono, meno i due che ci toccano in sorte, e il loro singolarmente contemplato incrocio.

La mente è l'idea del corpo, ma questo legame può essere soddisfattivo di un sottostante, e vitalistico, desiderio di infinito perché deriva, realmente, da un legame infinito, da una sovra-posizione infinita: la mente e il corpo non sono semplicemente due, ma sono due nell'infinito, due tratto dall'infinito.

Non si resiste alle avversità per guadagnare tempo, ma per essere eterni in quanto auto-causati nelle proprie rispettive almeno due sequenze causali che ci sono, appunto, toccate in sorte: massimo stoicismo nel saper resistere e sopportare, perché il corpo non è causa attivante della mente, e massimo pragmatismo perché la mente non è causa movente del corpo, perché è accettata fino in fondo la chiusura causale del mondo fisico: i due dell'unità psicosomatica, la mente e il corpo, si amano perché non hanno bisogno l'uno dell'altro, ma desiderio l'uno dell'altro.

Si amano liberamente.

Il soggetto che offre i casi particolari alla legge trovata dalla mente, per il sacrificio della loro generalizzazione (è il corpo), e il soggetto che desidera consciamente i desideri del corpo (è la mente).

Non c'è contesa dell'oggetto del desiderio, ma desiderio in comune, legge del desiderio.









Come già detto a Ipazia accetto le critiche di autoritarismo e dogmatismo, ma d'altronde ogni comunità ha le sue regole, e quello di Spinoza non è un semplice dissenso, ma un andare contro.
Siamo troppo abituati a rimanere nel nostro individualismo e non riusciamo più nemmeno a capire cosa vuol dire aprirsi all'Altro.
Non è una operazione semplice, infatti l'amore non aiuta per nulla.
E' pura poesia, nella verità è invece la guerra, il polemos.
E d'altronde rimanere nel proprio individualismo non ci si accorge di come il polemos sempre ci accompagna, anche se non lo sappiamo.

La soluzione è la comunità dentro il polemos (come Nietzche insegnava), ossia il progetto ebraico.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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