Miliardari nazisti e loro discendenti dominano l'economia tedesca.

Aperto da Freedom, 06 Maggio 2022, 17:51:17 PM

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Freedom

Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

In fondo anche in italia fu lo stesso. La famiglia agnelli fu tra i principali finanziatori del fascismo, ma non mi pare che dopo la guerra qualcuno le ha detto niente. 
E in questo c'é anche una logica, I "capitalisti" sono comunque portatori di competenze che sono fondamentali per far risorgere il sistema economico dopo la tragedia della guerra. 

viator

Citazione di: Freedom il 06 Maggio 2022, 17:51:17 PMhttps://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/nbsp-quot-miliardari-nazisti-39-orribile-storia-dinastie-309270.htm

Non aggiungo altro.
Salve Freedom. Dagospia non mi sembra proprio un sito-guida per contenuti culturali, storici, etici etc.etc. Ogni tanto lo consulto e lo trovo molto "divertente" perchè sguaiatamente folcloristico. Non vorrei tu ci invitassi a riflettere sui suoi contenuti. O magari sì ?.

Circa il successo dell'economia e della finanza tedesche, esso venne reso possibile dal cocktail protestantesimo+capitalismo.


Naturalmente, essendo il capitalismo una ideologia in sè amorale, il capitale tedesco si limitò ad approfittare delle politiche e delle strategie che il Potere (espressione stessa del medesimo capitalismo) gli porgeva o gli permetteva di esercitare.....senza scrupolo alcuno.

Occorre secondo me però notare che uguale cinismo ed indifferenza per i valori umani vennero praticati sia nell'Unione Sovietica di Stalin che nella Cina di MaoTseTung.

La vera differenza era ed è semplicissima : il capitalismo occidentale sfruttò ed uccise milioni di vite umane allo scopo di creare e mantenere una minoranza di ricchi e strati decisamente ampi di borghesi.

Il "socialismo reale" sfruttò ed uccise milioni di vite umane riuscendo solamente a costruire la propria burocrazia e lasciando i suoi popoli in una condizione complessivamente molto, molto meno florida di quella generabile da uno dei tanti capitalismi. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: viator il 06 Maggio 2022, 19:12:31 PMCirca il successo dell'economia e della finanza tedesche, esso venne reso possibile dal cocktail protestantesimo+capitalismo.


Naturalmente, essendo il capitalismo una ideologia in sè amorale, il capitale tedesco si limitò ad approfittare delle politiche e delle strategie che il Potere (espressione stessa del medesimo capitalismo) gli porgeva o gli permetteva di esercitare.....senza scrupolo alcuno.


Ciao viator, vedo che segui la visione weberiana. Ti faccio però notare che, per questa visione, l'affermazione che il "capitalismo" é amorale é assurda. Per Weber il "capitalismo" si fonda sui rapporti etici. 

viator

Salve anthonyi. Citandoti. "Ciao viator, vedo che segui la visione weberiana. Ti faccio però notare che, per questa visione, l'affermazione che il "capitalismo" é amorale é assurda. Per Weber il "capitalismo" si fonda sui rapporti etici".

Spero che almeno l'amico Max Weber avesse ben chiara la distinzione tra il significato di MORALE e quello di ETICA. Ma sono autorizzato a dubitarne, dato che il capitalismo è fondato su dei patti sociali (quindi MORALI) che assegnano i previsti ruoli (produttore, prestatore d'opera, consumatore) necessari al funzionamento del capitalismo stesso.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: viator il 06 Maggio 2022, 22:31:04 PMSalve anthonyi. Citandoti. "Ciao viator, vedo che segui la visione weberiana. Ti faccio però notare che, per questa visione, l'affermazione che il "capitalismo" é amorale é assurda. Per Weber il "capitalismo" si fonda sui rapporti etici".

Spero che almeno l'amico Max Weber avesse ben chiara la distinzione tra il significato di MORALE e quello di ETICA. Ma sono autorizzato a dubitarne, dato che il capitalismo è fondato su dei patti sociali (quindi MORALI) che assegnano i previsti ruoli (produttore, prestatore d'opera, consumatore) necessari al funzionamento del capitalismo stesso.


Vedo che siamo d'accordo sul fatto che il "capitalismo" non é amorale. 
Ha una moralità fondata su una ragione sociale. 
Alla domanda poi se il capitalismo sia anche etico verrebbe da domandarsi: quale etica? 
Io ne conosco due, quella filosofica, e quella religiosa. Quella religiosa, contestualizzata nel tempo storico, é quella della quale ci parla Weber.
Magari tu ti riferisci a qualche tipo di etica filosofica, ritieni realmente che ne possa esistere una non fondata sulla stessa ragione sociale, naturalmente generalizzata quanto vuoi, su cui si fonda la morale? 

InVerno

Si sono dimenticati di tanti, per esempio Hugo Boss etc.. peraltro l'esercito tedesco ha un continuo apparire di "casi isolati" di neonazismo, tanti "casi isolati" cosa fanno?.. Io direi che messe insieme le due cose, abbiamo un casus belli valido per invadere la Germania, denazifichiamola una volta per tutte, almeno il sud, che storicamente è appartenuto ai romani perciò ci accoglieranno a braccia aperte, sarà un operazione di tre giorni massimo, andiamo?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Concordo, inverno, denazifichiamo la Baviera, e già che siamo di passaggio occupiamoci anche dell'Austria. 

viator

Salve anthonyi. Risulta confermato che nè tu nè Weber avete chiara la distinzione tra etica e morale.

Tempo fa esistette in Gran Bretagna un tizio (rimasto poi sconosciuto) che venne chiamato Jack lo Squartatore.

Io sono l'unico che lo conobbe. Costui viveva nell'affollata Londra e andava in giro vestito (non nudo), quando incontrava qualcuno si toglieva il cappello, frequentava regolarmente le funzioni religiose, era astemio e decorosamente coniugato con prole...........ecco, era una persona la quale - pubblicamente - non dava adito ad alcun sospetto o rimprovero circa la propria moralità, cioè il proprio comportamento SOCIALMENTE MANIFESTATO.

Poi però, essendo dotato di una propria etica personale (cioè della capacità e volontà - rigorosamente individuali - di decidere comportamenti magari diversi da quelli MOSTRATI ai propri "simili").......io venni a sapere che - la notte - la sua personale etica dei rapporti umani non gli impediva di godere dell'uccisione e squartamento delle prostitute cui si avvicinava.

Sembra dimostrato che l'ETICA sia l'insieme delle convinzioni intime di una persona QUALE VIENE DIMOSTRATA DALLE SCELTE E COMPORTAMENTI individuali, libere, private, di essa.

Ma questi, a quanto sembra, sono concetti troppo difficili da comprendere. Saluti.







Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Per quanto riguarda il sito Dagospia fa un errore chi ne sottovaluta le qualità informative: spesso e volentieri veicola notizie trascurate o non trattate con il dovuto rilievo dalla stampa.....diciamo "normale". In quel sito c'è una libertà difficilmente riscontrabile altrove.

E' certamente vero che, altrettanto spesso, scivola nel gossip e in argomenti diciamo pruriginosi ma, in primo luogo a me interessa l'evoluzione del costume e del livello culturale italiano e mondiale (ha milioni di accessi quotidiani e non so se è uno dei siti più clikkati al mondo o giù di lì), in secondo luogo nessuno obbliga a leggere tutto ma possiamo fare discernimento e saltare ciò che non ci interessa o, addirittura (talvolta mi capita) disturba.

Per quanto riguarda i miliardari tedeschi sono due i messaggi che volevo trasferire: il primo è di sincero disgusto perchè un conto è fare i nazisti come, in definitiva, fecero gli Agnelli facendo i fascisti, altra cosa è arruolarsi nelle SS. Mi pare ci sia una certa differenza, almeno a me sembra di coglierla.

Il secondo messaggio è quello colto da inverno e cioè che o ci mettiamo nell'ordine di idee napoletano (chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato) o non è più finita.

La storia va certamente studiata e imparata! ma se non guardiamo avanti giriamo in tondo e non ne usciamo più.

Per quanto infine riguarda l'efficienza, la sostenibilità del capitalismo ha ragione chi afferma che  sono nettamente superiori a quelle della dittatura comunista. In altre parole si vive meglio sotto il capitalismo che sotto il comunismo. Anche se il sottoscritto, inguaribile ottimista nonché sognatore, attende l'evolversi dell'unico esperimento mondiale non ancora andato in malora cioè Cuba. Resto tuttavia convinto che le cose buone della dittatura comunista (istruzione/sanità/lavoro/casa per tutti) andrebbero, in qualche modo, recuperate.

Bisogna tuttavia riconoscere, concludendo, almeno secondo il mio punto di vista, che l'etica capitalistica si può agevolmente sintetizzare con: "la legge del più forte è giusta e appropriata perché rispecchia l'ordine naturale delle cose e, a cascata, fa anche l'interesse di tutti, sino al più debole". Diciamo del relativamente debole perché l'assolutamente debole è meglio che sparisca nel nulla.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Ciao viator, secondo me é quel libere che crea il problema. Le scelte libere, cioè non condizionate socialmente, sono indeterminate, e oltretutto sono più vicine a una logica della giungla, che a una qualsiasi logica civile. 
Poi cosa ti fa pensare che le convinzioni più intime siano indipendenti dal condizionamento sociale? Come puoi dimostrarmi che esista, o possa esistere un'etica individuale non socialmente condizionata quando l'individuo nasce nella società, viene educato nella società, e tutte le informazioni esperienziali necessarie anche alla formazione di un'etica individuale le riceve dalla società? 

baylham

Vorrei mettere in risalto l'istituto dell'eredità, che ha origini millenarie, e che è fondamentale per capire le dinamiche economiche anche del capitalismo.
Su questo istituto si deve agire se si vuole ridurre la disuguaglianza economica e sociale.

Il regime politico nazista in Germania non ha intaccato profondamente l'economia, per cui alla sua caduta la struttura economica, nel senso di cultura, logica, è rimasta intatta.
Il sistema culturale economico dei vincitori occidentali era simile a quello degli sconfitti, per cui non c'era alcun interesse a rivoluzionarlo, come invece è accaduto nella Germania dell'Est. 
Infine in uno stato totalitario che coinvolge quasi tutta la popolazione come fai a fare facilmente discriminazioni politiche, soprattutto se vuoi rifondare un regime democratico.

Non sono affatto d'accordo che la logica capitalistica sia quella del "più forte".

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