Ipotesi regressive e minacciose dell’evoluzionismo

Aperto da hystoricum, 03 Aprile 2022, 07:06:09 AM

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Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 10 Aprile 2022, 07:56:19 AMUna risposta metafisica non è una risposta fisica.
un informazione fisica non è affatto qualcosa di metafisico.
Citazione di: Ipazia il 10 Aprile 2022, 07:56:19 AMSulle cause della vita ritengo non abbiamo conoscenze adeguate per sfuggire al labirinto delle finzioni ipotetiche.
ah bhè, se fosse per te il pensiero sarebbe statico, fermo al "non bisogna usare la metafisica" al "ciò di cui non si può parlare , bisogna tacere" e via discorrendo. Mi permetto quindi di dissentire dall opinione " Sulle cause della vita ritengo non abbiamo conoscenze adeguate per sfuggire al labirinto delle finzioni ipotetiche."  La scienza, a mio avviso, perverrà a una spiegazione convincente dell origine della vita, ma solo se il problema sarà affrontato su due livelli . Il primo è il livello molecolare , è qui che  fin'ora sono stati compiuti i progressi più vistosi grazie alla biologia molecolare. Ma non possiamo capire la vita semplicemente catalogando le sue attività molecolari. Per dirla con un cliché, l'intero non equivale alla somma delle sue parti. Lo stesso termine organismo sottintende una cooperazione a livello globale , che non si può cogliere col mero studio dei singoli componenti. Se non si comprende la sua attività complessiva , ogni spiegazione della vita rimane monca.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

daniele22

Cit:
".... Per dirla con un cliché, l'intero non equivale alla somma delle sue parti. Lo stesso termine organismo sottintende una cooperazione a livello globale , che non si può cogliere col mero studio dei singoli componenti. Se non si comprende la sua attività complessiva , ogni spiegazione della vita rimane monca."

Infatti, nel caso umano l'attività complessiva dei singoli componenti si può compendiare dopo aver studiato tutta la produzione linguistica che questi hanno prodotto, marziani e Dio compresi. Visto che di questi ultimi due non si ha testimonianza sensibilmente ecumenica, anche se Dio ha raggiunto molta più condivisione che i marziani, aspettiamo dunque che uno di questi due si manifesti prima di parlarne a vanvera ... Si potrebbe magari aggiungere al Forum la sezione Tematiche da Bar, tanto per non rinunciare alla libertà di pensiero

Alberto Knox

Prendo spunto dalla tua obiezione introducendo qualcosa che ho sentito dire spesso , cioè "mente cosmica" .  C'è una motivazione per la quale la teoria della "cosciena/mente cosmica" non la trovo soddisfacente sul piano intellettuale. Le leggi naturali sono tali che la materia e l'energia possono organizzarsi da sè nelle forme e nei sistemi complessi che ci circondano . Sarebbe azzardato dire che gli scienziati comprendano questa autorganizzazione a fondo , ma non sembra esserci una ragione fondamentale per cui , date le leggi della fisica , non si possono interpretare in modo soddisfacente tutti i sistemi fisici conosciiuti come il prodotto di normali processi fisici. Se l' evoluzione dell universo è un normale processo fisico regolato dalle leggi natarali perchè la vita non dovrebbe essere il risultato di processi fisici altrettanto normali e naturali senza metterci quel qualcosa in più ?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

viator

#78
Salve Alberto. Chi o cosa "crea" non può venir compreso (anche e soprattutto nel senso di "incluso") da chi o ciò che è stato "creato".

Sarebbe come se un elaboratore costruito dall'uomo fosse un giorno in grado di contenere e "capire" tutti i contenuti di chi l'ha costruito. Ovvero avremmo di fronte la parte che riesce a comprendere il tutto.

E' solo questa la ragione che rende vana la tua visione dell'argomento. Tu pensi che il contenuto possa un giorno capacitarsi del contenitore. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

CitazioneSe l' evoluzione dell universo è un normale processo fisico regolato dalle leggi natarali perchè la vita non dovrebbe essere il risultato di processi fisici altrettanto normali e naturali senza metterci quel qualcosa in più ?
Alberto. Intanto ti ringrazio per la tua spiegazione dei processi di riproduzione cellulare nel topic "codice genetico e codice cosmico". Sei stato molto più chiaro, nei tuoi primi due interventi, di molti "libroni" sull'argomento.
Qui però sono d'accordo con Ipazia e prima di lei, con Newton. Si possono fare tante congetture, ma sia nel mondo fisico che in quello biologico, dobbiamo necessariamente accreditare come "relativamente" vere, solo ciò di cui abbiamo le prove. Quindi se il big-bang è stato sufficientemente provato (https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_cosmica_di_fondo), e se la teoria evoluzionistica è stata ampiamente provata, da ultimo proprio dalla genetica, cosa è accaduto prima e perchè non lo sappiamo ancora. Se vi sono dei big-bang ripetuti nel tempo, se ogni buco nero racchiude un universo infinito, se siamo il frutto della teoria inflazionistica, sono tutte ipotesi, su cui bisogna lavorare, ma sono ipotesi. Allo stesso modo credo che siano ipotesi quelle che fanno risalire la vita ad un processo di autorganizzazione che procede dall'inorganico all'organico. Anche se sono ipotesi molto interessanti, hanno ancora il rango di ipotesi. A partire da questa premessa, ben venga ogni ragionamento in proposito.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Alberto Knox

Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2022, 16:09:38 PMAnche se sono ipotesi molto interessanti, hanno ancora il rango di ipotesi. A partire da questa premessa, ben venga ogni ragionamento in proposito.
grazie del complimento sulle mie spiegazioni. Vorrei anche dire che , visto che siamo su un forum che tratta di argomenti, sto semplicemente argomentando. Quello che dice Ipazia è giusto, ma io fin'ora non ho  fatto nemmeno un ipotesi concreta riguardo la nascita della vita . Quello che ho fatto è analizzare e trasmettere i dati che mi sembrano essere coerenti con una buona ricerca riguardo l avvicendamento genetico. Farò ipotesi? sì , è probabile. Ma tanto per cominciare le mie ipotesi non avranno nulla di metafisico, nulla che riguarda il pensiero, nulla che riguarda Dio, o anima o spirito, nulla che riguarda il vitalismo o energia vitale nulla di trascendentale , nulla che riguarda la mente cosmica . Niente di tutto questo , e mi sembra che fin qui io non abbia parlato di tali cose. E non lo farò non perchè a qualcuno non piace, ma perchè non serve. 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#81
Citazione di: daniele22 il 10 Aprile 2022, 11:31:42 AMCit.
"E quindi dire, tutto è sotto un inviolabile legge di causalità , è corretto. E si può a giusto titolo parlare di evoluzione cosmica . Ma qui stiamo parlando di un genoma. Il primo genoma non ha avuto modo di evolvere da alcunchè , visto che si parla del primo , credo che non si possa parlare di Evoluzione darwiniana riguardo ai primi genomi comparsi"

La conclusione di un pensiero del genere non possiede alcuna rilevanza filosofica, trattandosi di puro arbitrio. Il pensiero avrebbe senso qualora si chiedesse se quello che noi chiamiamo "vita" fosse in realtà una nostra fantasia e non vi fosse alcuna differenza tra organico ed inorganico
Il genoma svolge una funzione.
Come si può affermare che questa funzione l'abbia svolta il genoma  in prima assoluta?
Non c'è un solo modo di svolgere una funzione.
La funzione è quella di replicare una forma , aggirando la probabilità infima che le è propria di ripetersi.
Improbabile perchè ''significativamente'' asimmetrica.
Soggetta a mutazioni nel suo replicarsi perchè una forma asimmetrica è intrinsecamente instabile.
Quando la materia replica le sue forme simmetriche attribuiamo ciò alle leggi fisiche cui la materia sottostà oppure a una proprietà della materia stessa, a una sua tensione, a una sua anima?
Nel corso della nostra storia abbiamo cambiato opinione su ciò, e possiamo ancora cambiarla.
La meccanica quantistica ci ha regalato un balzo della tecnica spettacolare, ma un balzo indietro filosofico per recuperare l'ipotesi animistica.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

#82
Citazione di: iano il 10 Aprile 2022, 17:16:13 PMIl genoma svolge una funzione.
Come si può affermare che questa funzione l'abbia svolta il genoma  in prima assoluta?
Non c'è un solo modo di svolgere una funzione.
Precursori, qualcosa di molto, ma molto più grezzo di un genoma così come lo conosciamo oggi. Sto parlando di qualcosa che non era affatto un genoma, ma che aveva delle similitudini importanti.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#83
Resteremmo in un ambito tradizionalmente materiale, se non fosse che di solito non rientra in esso l'automantenimento di forme complesse asimmetriche prima, e la loro capacità di replicarsi, dopo, sconfinando nell'ambito della vita, ma senza pretendere di spiegarla a partire da ciò.

Possiamo dire allora che c'è una terra di mezzo fra il regno puramente materiale e la vita, nella quale la materia non sembra essere soggetta esclusivamente a leggi naturali a noi note, e che non mi risulta nemmeno siano mai state cercate, forse intimiditi dallo sconfinare in un ambito tradizionalmente sacro.
Concentrarsi sulla complessità và bene, a patto che ciò non ci distolga dalle funzioni svolte dalle strutture materiali più o meno complicate e dall'attribuzione di queste funzioni, se a leggi fisiche o se proprie della materia.
La funzione svolta dal genoma e da tutti i suoi comprimari, se non fosse per il fatto che non conosciamo leggi fisiche a cui attribuire l'intero processo, hanno un carattere comunque materiale, tanto è vero che non abbiamo problemi a descriverle, seppur non dentro un quadro teorico unificato attraverso leggi fisiche.
in mancanza di queste leggi resta come surrogato una qualche forma di animismo, una tensione da attribuire, se non alla materia, alle sue forme.
Tutto ciò può sembrare filosoficamente superato, ma non vi è nulla che in filosofia non si possa recuperare per lo stesso motivo che nessuna filosofia può mai considerarsi definitivamente confutata.
L'inseparabile ancella della fisica, la metafisica, non ha scadenza.
Le ipotesi metafisiche come ad esempio quelle dell'azione locale e dell'azione non locale non smettono di alternarsi con successo, senza che una prevalga sull'altra in modo definitivo, perchè non esistono metafisiche giuste o sbagliate, ma solo metafisiche da usare alla bisogna.
La difficoltà a saltare con disinvoltura da una ipotesi metafisica a un altra, quando necessario, sta nel fatto che su queste ipotesi edifichiamo il nostro senso di realtà, il nostro senso comune, la bussola con la quale ci orientiamo senza doverci portare dietro i manuali di fisica.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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niko

Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2022, 16:09:38 PM
CitazioneSe l' evoluzione dell universo è un normale processo fisico regolato dalle leggi natarali perchè la vita non dovrebbe essere il risultato di processi fisici altrettanto normali e naturali senza metterci quel qualcosa in più ?
Alberto. Intanto ti ringrazio per la tua spiegazione dei processi di riproduzione cellulare nel topic "codice genetico e codice cosmico". Sei stato molto più chiaro, nei tuoi primi due interventi, di molti "libroni" sull'argomento.
Qui però sono d'accordo con Ipazia e prima di lei, con Newton. Si possono fare tante congetture, ma sia nel mondo fisico che in quello biologico, dobbiamo necessariamente accreditare come "relativamente" vere, solo ciò di cui abbiamo le prove. Quindi se il big-bang è stato sufficientemente provato (https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazione_cosmica_di_fondo), e se la teoria evoluzionistica è stata ampiamente provata, da ultimo proprio dalla genetica, cosa è accaduto prima e perchè non lo sappiamo ancora. Se vi sono dei big-bang ripetuti nel tempo, se ogni buco nero racchiude un universo infinito, se siamo il frutto della teoria inflazionistica, sono tutte ipotesi, su cui bisogna lavorare, ma sono ipotesi. Allo stesso modo credo che siano ipotesi quelle che fanno risalire la vita ad un processo di autorganizzazione che procede dall'inorganico all'organico. Anche se sono ipotesi molto interessanti, hanno ancora il rango di ipotesi. A partire da questa premessa, ben venga ogni ragionamento in proposito.



In realtà, non mi stancherò mai di ripetere, che mentre il big bang come se lo immaginano i più, cioè come un
oggetto puntiforme e come un inizio del tempo è qualcosa di illogico, ovvero che va contro il logos (niente è puntiforme, e niente è davvero inizio del tempo) la nascita "casuale" della vita (cioè la vita come risultato di un movimento di auto-organizzazione dall'inorganico all'organico, dunque l'abiogenesi), non ha niente di illogico.

L'abiogenesi è solo un'ipotesi che se la gioca alla pari con il progetto intelligente, della vita da parte di un qualche architetto o Dio, se non un'ipotesi migliore.

Io tra le due ipotesi quindi, ci vedo una bella differenza.

Certo il big bang è uno stato caldo e denso dell'universo, ma presentato così non interesserebbe i filosofi, che sono sempre alla ricerca di una causa prima. Voglio dire che è il big bang come causa prima dell'universo, ad essere qui sotto accusa presso il tribunale del logos, non il big bang come stato caldo e denso iniziale, che ha appunto, esso sì per davvero, ricevuto numerose conferme scientifiche.

L'improbabilità stessa della vita testimonia la probabile presenza di universi multipli, o quantomeno di un universo esistente molto più grande di quello effettivamente osservabile e osservato, perché il tempo di vita dell'universo osservabile non è sufficiente, per quello che ne sappiamo finora, a generare casualmente la vita a partire dalle interazioni, appunto casuali, tra i suoi componenti.

Comunque la vita è una struttura dissipativa, cioè è un qualcosa che, anche complessivamente, e non solo singolarmente, intercetta l'ordine generando fuori da essa disordine; quindi, se proprio non vogliamo, come io qui suggerisco, vedere la vita come un qualcosa che nasce per caso da un sorteggio avvenuto in una molteplicità di universi diversi e non in un universo solo, o in un universo grandissimo e non solo nell'esigua "pallina" dell'universo osservabile, dovremo vederla quantomeno come un'aggregazione, in astratto, di tutte le probabilità della sua nascita singolarmente inferiori a una probabilità ragionevole, ad opera molto probabilmente di una selezione darwiniana operante sui suoi stessi componenti pre-biotici.

Insomma la selezione può operare su ogni oggetto anche molto raramente e fortunosamente autoreplicante meno complesso di un vivente, favorendone l'essenza autoreplicante in sintonia con i mutamenti dell'ambiente o a pari condizioni ad ambiente immutato. E come ci possono essere pre-viventi selezionati da un'evoluzione darwiniana, ci possono essere pre-ecosistemi che vengono ad instaurarsi tra questi pre-viventi, cioè la condizione di auto-replicabilità può derivare da una sovrapposizione, o contenimento, tra oggetti. E comunque, data l'impossibilità di una cellula di colonizzare la terra, con ogni probabilità la vita deve nascere già moltitudinaria, già in forma di moltitudine di viventi, quindi non come un qualcosa da pensarsi come proprietà straordinarie di un singolo oggetto, ma come serie di proprietà diffuse in più oggetti, che evolvono insieme e mostrano la confluenza in un destino comune prima ancora di essere propriamente viventi.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

iano

#85
Citazione di Alberto Knox:
Precursori, qualcosa di molto, ma molto più grezzo di un genoma così come lo conosciamo oggi. Sto parlando di qualcosa che non era affatto un genoma, ma che aveva delle similitudini importanti.
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Il fatto che entro limitati, per quanto ampi ambiti, riusciamo a ridurre la complessità della dinamica materiale passata, presente e futura, condensandola in leggi fisiche, ci autorizza a concludere che sconfiniamo dal regno materiale quando ciò non riusciamo a fare, quando non riusciamo a condensare la dinamica materiale, costretti a farne lungo elenco apparentemente irriducibile?
Non sembra essere una logica conclusione credere di aver sconfinato un ambito in base alle difficoltà o facilità che riscontriamo nel descriverlo.
In effetti non è neanche logico escludere che la materia sia soggetta a tensioni ''animistiche'', o altrimenti soggetta a leggi fisiche le quali altro non fanno che riassumere queste tensioni in modo esemplare.
Sarebbe più logico dire che la materia non è soggetta  a leggi fisiche e non ha alcuna tensione animistica, ma che possiamo servirci di queste metafisiche alla bisogna per descrivere la sua dinamica.
Se anche domani riuscissimo a ridurre a leggi fisiche le dinamiche della materia in ambito organico, con ciò non avremmo fatto alcun passo avanti nel mistero della vita, così come la scoperta delle leggi fisiche non ci hanno spiegato cosa sia la materia, ma al massimo ci hanno presentato sue versioni alternative, in forma di energia o altro, non meno insondabili nella loro essenza.
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daniele22

Citazione di: Alberto Knox il 08 Aprile 2022, 13:37:23 PMLa vita però non è un esempio di autorganizzazione, ma è organizzazione specificata, cioè diretta geneticamente.  la pioggia cade  il vento soffia in una direzione ma non c'è autorganizzazione in loro, nemmeno per la galassia e l arcobaleno. vi è se mai un principio di causalità. Erano queste ultime parole la risposta. Ora questo principio di causalità lo possiamo intrudurre anche per i sistemi biologici viventi? Se è diretta geneticamente cioè dai dati genetici che sono istruzioni per fare qualcosa, come può esserci un pricipio di causalità o ancora peggio , di casualità? c'è un prncipio di informazione specifica se mai. o no?
Perdona un momento, ti sei mai chiesto se l'istruzione sia essa stessa una causa? Stai cercando di introdurti in un ipotetico campo di indagine partendo da un presupposto errato. E' inutile dibattersi nell'errore

iano

#87
@Niko.
Il fatto che la vita tenda, anche,  alla complessità, non implica che nella  complessità stia la sua origine, allo stesso modo che lo stato particolare di densità dell'universo nel suo passato non ci dice che che la sua origine stia nella densità.
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Jacopus

Buonasera Niko. Provo a risponderti.
CitazioneL'abiogenesi è solo un'ipotesi che se la gioca alla pari con il progetto intelligente, della vita da parte di un qualche architetto o Dio, se non un'ipotesi migliore.
Assolutamente d'accordo. Però la differenza sta nel metodo. Si può credere alla creazione divina per questione di fede e senza farsi ulteriori domande . L'abiogenesi, se considerata una teoria scientifica va dimostrata. La difficoltà è tutta qui. Anzi, nella storia della scienza è avvenuto proprio il contrario, ovvero si dimostrò che l'abiogenesi che si riteneva avvenisse in modo spontaneo per le forme di vita più semplici, era falsa (e fu Pasteur a dimostrarlo).

CitazioneVoglio dire che è il big bang come causa prima dell'universo, ad essere qui sotto accusa presso il tribunale del logos,
Per quanto mi riguarda, non ho le competenze sufficienti per parlare in modo completo di questo argomento. Posso solo seguire la vulgata più diffusa, ovvero che non è possibile, al momento, descrivere l'universo prima del big bang, mentre fino al big-bang riusciamo a dare un'occhiatina. Quale sia la causa prima dell'universo è ancora e solo speculabile in via ipotetica, esattamente come è ancora e solo speculabile in via ipotetica e teorica il passaggio dall'inorganico all'organico.

CitazioneInsomma la selezione può operare su ogni oggetto anche molto raramente e fortunosamente autoreplicante meno complesso di un vivente, favorendone l'essenza autoreplicante in sintonia con i mutamenti dell'ambiente o a pari condizioni ad ambiente immutato. E come ci possono essere pre-viventi selezionati da un'evoluzione darwiniana, ci possono essere pre-ecosistemi che vengono ad instaurarsi tra questi pre-viventi, cioè la condizione di auto-replicabilità può derivare da una sovrapposizione, o contenimento, tra oggetti. E comunque, data l'impossibilità di una cellula di colonizzare la terra, con ogni probabilità la vita deve nascere già moltitudinaria, già in forma di moltitudine di viventi, quindi non come un qualcosa da pensarsi come proprietà straordinarie di un singolo oggetto, ma come serie di proprietà diffuse in più oggetti, che evolvono insieme e mostrano la confluenza in un destino comune prima ancora di essere propriamente viventi.
 
Rispetto al termine pre-viventi, occorrerebbe definirlo meglio. In cosa consiste il pre-vivente? E come fa il previvente a doversi adattare all'ambiente, se non è vivente? E soprattutto perchè? A me l'unico elemento che mi è venuto in mente a proposito di questi pre-viventi è l'RNA e il DNA, che però non si possono duplicare e riprodurre in assenza di forme di vita più complesse come i batteri, che però sono ufficialmente viventi e non pre-viventi.

A proposito della cellula cui è impossibile colonizzare la terra...non capisco in realtà cosa vuoi dire. Forse che il destino delle cellule è quella di colonizzare ogni pianeta? Ma da cosa lo deduci? In realtà la possibilità che noi siamo qui per puro caso, dopo un storia biologica lunga eoni,  ha la stessa validità di un possibile impulso vitale olistico e moltitudinario. Inoltre vi è una prova abbastanza consistente nel fatto che la vita sia eccezionale e non così ordinaria. Basta guardare il resto del sistema solare e constatare che tranne sul pianeta terra, la vita non c'è, o se c'è è probabilmente limitata a qualche microorganismo. Per fugare ogni dubbio, il mistero dell'inizio della vita fa parte di ciò che non è ancora conosciuto, ma questo non significa alcuna ritirata metafisica. Anzi anche queste discussioni, nel loro piccolo, servono per interrogarci e diffondere un tipo di conoscenza aperta alle possibilità e alla curiosità.


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Alberto Knox

#89
Citazione di: niko il 10 Aprile 2022, 18:26:25 PMInsomma la selezione può operare su ogni oggetto anche molto raramente e fortunosamente autoreplicante meno complesso di un vivente, favorendone l'essenza autoreplicante in sintonia con i mutamenti dell'ambiente o a pari condizioni ad ambiente immutato. E come ci possono essere pre-viventi selezionati da un'evoluzione darwiniana, ci possono essere pre-ecosistemi che vengono ad instaurarsi tra questi pre-viventi, cioè la condizione di auto-replicabilità può derivare da una sovrapposizione, o contenimento, tra oggetti. E comunque, data l'impossibilità di una cellula di colonizzare la terra, con ogni probabilità la vita deve nascere già moltitudinaria, già in forma di moltitudine di viventi, quindi non come un qualcosa da pensarsi come proprietà straordinarie di un singolo oggetto, ma come serie di proprietà diffuse in più oggetti, che evolvono insieme e mostrano la confluenza in un destino comune prima ancora di essere propriamente viventi.
ottimo, chiedetevi se questa è un ipotesi oppure sono conclusioni oggettive ora. Ad ogni modo è una premessa molto azzeccata , infatti, anche se l'evoluzione Darwiniana richiede un materiale ereditario replicabile associato alla selezione naturale si possono concepire altri tipi di selezione, più deboli, che permetterebbero una rudimentale forma di evoluzione capace di dare il via al processo. Bisogna tenere a mente  che la specifica forma chimica degli acidi nucleici diventa irrilevante, come noi possiamo registrare le stesse informazioni digitali su un floppy disk o su un nastro magnetico, così l'informazione genetica potrebbe risiedere su strutture diverse dal DNA e RNA. forse la vita ha avuto inizio con informazioni codificate in qualche altro modo, e solo in uno stadio relativamente tardivo la funzione genetica è stata affidata agli acidi nucleici. E qui ci troviamo di fronte al grave problema che riguarda il genere di strutture che potrebbero aver fatto da archivio per i dati genetici originari. ma c'è chi suggerisce un'allettante possibilità (Cairn-Smith) che suggerisce che questi possano essere dei cristalli di argilla. Meno fragili degli acidi nucleici, i cristalli sono comunque capaci, con una certa approssimazione, di replicarsi. Le particelle di argilla possono essere piene di ioni metallici disposti irregolarmente, e in linea di principio l'informazione genetica potrebbe essere scritta nella loro disposizione e sarebbe riprodotta con la crescita del cristallo, strato dopo strato. Un cristallo sporco somiglia ben poco ad un organismo vivente, ma le propietà essenziali per l'evoluzione : replicazione, variazione e selezione potrebbero senz'altro essersi manifestate nell'argilla. Una volta che l'evuluzione dei cristalli aveva preso piede, il passo successivo è stata la formazione di molecole organiche dai cristalli . Forse inizialemente questi composti sono stati creati dai cristalli a propio beneficio, per aumentare la velocità di replicazione, cementare le facce del cristallo o svolgere altri compiti di secondo piano. Qualunque fosse la loro funzione, le molecole avrebbero dovuto offrire al cristallo un vantaggio selettivo per poter essere perfezionate con l'evoluzione . I cristalli che imparavano a produrre acidi nucleici autoreplicanti sarebbero stati destinati al successo. Ma nel compiere questo passo, la vita dei cristalli avrebbe gettato i semi della propia fine. Quando gli acidi nucleici iniziarono a replicarsi più dei loro creatori cristallini, in breve tempo li soppiantarono e si inposero come forma di vita predominante. Bisogna dire che ci sono pochissimi dati sperimentali a sostegno di tale teoria. Tuttavia il principio dell'avvicendamento genetico è sensato. Può darsi che l'attuale organizzazione biochimica derivi dal perfezionamento di un precursore più rudimentale come i cristalli di argilla.
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