meglio uno solo oppure meglio trecento

Aperto da viator, 05 Gennaio 2022, 18:02:03 PM

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Alexander

#15
Buongiorno Viator


Non è che volevo svicolare dal quesito, visto che ritengo dato per assodato che la cura verso un familiare stretto rientra nell'obbligo morale di una persona. Questo obbligo morale è anche un esercizio di carità, ma non sta sullo stesso piano della scelta che possiamo fare tra pagare la retta, per esempio, ad un anziano prozio o a trecento bambini. Considera che il quarto comandamento parla espressamente di "onorare il padre e la madre":
Il quarto comandamento apre la seconda tavola della Legge. Indica l'ordine della carità. Dio ha voluto che, dopo lui, onoriamo i nostri genitori ai quali dobbiamo la vita e che ci hanno trasmesso la conoscenza di Dio.

viator

Salve alexander. Grazie per averci fatto conoscere il tuo punto di vista. Però io - aprendo il presente argomento - intendevo affrontare le conseguenze logico-pratiche della alternativa etica che avevo proposto, una volta che una ipotetica scelta "300 bimbi" venisse realizzata per grandi numeri.

E' chiaro che se - all'etica laica e personale - noi sostituiamo una volontà divina, dei comandamenti, dei precetti, dei dogmi............la musica cambia completamente e - per chi vi confida - sarà fatta la volontà di Dio. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alexander

Buondì Viator


Non è solo la morale cristiana (o di altre religioni) che preveda un obbligo verso i genitori (o i figli). Anche quella laica. Infatti  "L'articolo 433 del codice civile prevede l'obbligo di assistenza ai genitori anziani da parte dei figli, fornendo un adeguato aiuto economico, qualora non siano in grado di mantenersi da soli. ... Tutti i figli sono obbligati all'assistenza dei genitori, sia chi è single, sia chi è sposato." Per questo scrivevo che, nel quesito da te posto, logica vuole che non ci sia una scelta prevalente sull'altra, nel caso di un gesto di carità verso una o molte persone a riguardo delle quali non si hanno obblighi morali. Pertanto  si andrà a scegliere quel gesto che più si trova confacente e che ci interroga. Nel vangelo  il samaritano si fa prossimo del malcapitato picchiato dai briganti perché la sofferenza che vede direttamente interroga la sua coscienza, a differenza del sacerdote o dello scriba. Ritengo un buon criterio quindi rivolgere in primis la carità verso colui che più direttamente ha bisogno di noi (prossimità a noi).

viator

#18
Salve alexander. Mai mi sognai di affermare che SOLAMENTE fedi e religioni diano per scontati i valori cui tu (ed anche io, anche se in forma assai diversa) credi.

Certo, io parlo di etica, tu di morale, di Leggi, Costituzioni, Codici.

L'etica è "il comportamento intimamente e liberamente scelto", e può consistere nel trovare degno ed ammissibile - a livello di scelte personali - sia la beneficenza che l'accoltellamento del prossimo.

La morale consiste nell'insieme di regole COLLETTIVE che una comunità decide (sinceritamente od ipocritamente) di darsi per regolare la propria esistenza comunitaria. La beneficenza, all'interno delle morali più diffuse potrebbe pure risultare attività immorale, se praticata - ad esempio - donando solamente a dei ricconi.


Costituzioni, Codici, Leggi......rappresentano la ovvia canonizzazione della morale vigente all'interno di quella data società (discendono dalle diverse morali, sincere, ipocrite, ragionevoli, assurde, giuste, inique, corrotte...........).


Infatti non esistono Costituzioni, Codici, Leggi che prevedano l'obbligo di fare beneficenza........e neppure che ne impongano il divieto. Ciò appunto perchè l'etica è affare completamente diverso ed estraneo alla morale ed ai suoi frutti.

Il "dovere morale di......." è infatti espressione in sè tanto abusata quanto assurda.

Infatti tutti i doveri morali, dal momento che essendo solo morali non obbligano nessuno.............sono in realtà solo dei convenzionali auguri, inviti, raccomandazioni lasciate al "senso ETICO" di chi dovrebbe accoglierli. Per questa ragione tutti i doveri morali fanno parte delle facoltà e non possono far parte degli obblighi. Saluti.



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

green demetr

Nell'ebraismo è vietato dare tutti i soldi guadagnati perchè è un atto di superbia.
E' invece consigliato dare il 10% del proprio introito.
Con questo ordine, prima i parenti, poi i poveri che conosci, poi lo stato che ridistribuirà ai poveri che non conosci.
per quel che mi compete i soldi li do ai miei parenti, i bambini in africa se li scordano i miei soldi, cosi come pure gli accattoni e i comunisti.
che si dessero da fare loro! noi abbiamo pagato col sangue i nostri benefit, anche se ora li stiamo perdendo, chi cavolo cià 2700 euro da dare in beneficienza, se non le solite rockstar isteriche. :D
sinceramente non vedo uno straccio di prova etica, tutto è già chiaro sin dall'inizio: siamo noi che abbiamo bisogno di elemosina  :D !
Melancholia

Mariano

Citazione di: viator il 12 Gennaio 2022, 17:35:31 PM
Salve alexander. Mai mi sognai di affermare che SOLAMENTE fedi e religioni diano per scontati i valori cui tu (ed anche io, anche se in forma assai diversa) credi.

Certo, io parlo di etica, tu di morale, di Leggi, Costituzioni, Codici.

L'etica è "il comportamento intimamente e liberamente scelto", e può consistere nel trovare degno ed ammissibile - a livello di scelte personali - sia la beneficenza che l'accoltellamento del prossimo.

La morale consiste nell'insieme di regole COLLETTIVE che una comunità decide (sinceritamente od ipocritamente) di darsi per regolare la propria esistenza comunitaria. La beneficenza, all'interno delle morali più diffuse potrebbe pure risultare attività immorale, se praticata - ad esempio - donando solamente a dei ricconi.


Costituzioni, Codici, Leggi......rappresentano la ovvia canonizzazione della morale vigente all'interno di quella data società (discendono dalle diverse morali, sincere, ipocrite, ragionevoli, assurde, giuste, inique, corrotte...........).


Infatti non esistono Costituzioni, Codici, Leggi che prevedano l'obbligo di fare beneficenza........e neppure che ne impongano il divieto. Ciò appunto perchè l'etica è affare completamente diverso ed estraneo alla morale ed ai suoi frutti.

Il "dovere morale di......." è infatti espressione in sè tanto abusata quanto assurda.

Infatti tutti i doveri morali, dal momento che essendo solo morali non obbligano nessuno.............sono in realtà solo dei convenzionali auguri, inviti, raccomandazioni lasciate al "senso ETICO" di chi dovrebbe accoglierli. Per questa ragione tutti i doveri morali fanno parte delle facoltà e non possono far parte degli obblighi. Saluti.


Salve Viator, a me sembra che il tuo quesito nasconda il credere che esista un'Etica universale assoluta in funzione della quale potremmo sentirci più meritevoli.


viator

Salve Mariano. Premetto che l'Assoluto (concetto sinonimo di Unicità e Totalità e pure di altri concetti) non può risultare aggettivabile (ovvero non possono esistere singole e molteplici manifestazioni aventi in carattere di assolutezza, dal momento che ciascuna di esse - esistendo - non potrebbe che ovviamente risultare RELATIVA!!).
Perciò l'etica assoluta non può esistere e l'uomo farebbe bene ad evitare parentele ed associazioni con l'inesistente (l'Assoluto è entità citabile e concepibile ma unicamente astratta).

Personalmente preferisco credere in quello che io chiamo "Il principio naturale dell'etica benefica" e che trovo riassunto nel seguente principio, il quale altro non sarebbe che la doverosa interpretazione del principio entropico :

"NESSUNO ABBIA IL DIRITTO DI SOTTRARRE O DI DISTRUGGERE CIO' CHE EGLI NON SARA' IN GRADO - ALL'OCCORRENZA - DI RESTITUIRE O DI RIGENERARE".

Infatti il principio entropico include la "famosa" legge fondamentale del mondo fisico (Lavoisier : "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma") la quale viene espressa ed applicata dalla natura nel suo vivere (la sua "vita" infatti consiste nel trasformare tutto continuamente).

Perciò l'uomo - dovendosi astenere da atti che solo la natura ha diritto di gestire poichè essa solamente può "governare" ed i cui effetti "compensare" o "rimediare"..............non dovrà uccidere, non dovrà consumare smodatamente, non dovrà pensare solo alle proprie utilità...........e via con tutti i comportamento che la specie umana magari è in grado di tenere ma ai quali non è o non sarà in grado di porre rimedio o controllare.

Il "sentirci più meritevoli", caro Mariano, per me significherebbe il "meritare veramente di sopravvivere". Saluti. 



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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