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Litania

Aperto da Jacopus, 19 Maggio 2020, 19:42:29 PM

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Jacopus

Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.
Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria, scale.
Genova nera e bianca.
Cacumine. Distanza.
Genova dove non vivo,
mio nome, sostantivo.
Genova mio rimario.
Puerizia. Sillabario.
Genova mia tradita,
rimorso di tutta la vita.
Genova in comitiva.
Giubilo. Anima viva.
Genova di solitudine,
straducole, ebrietudine.
Genova di limone.
Di specchio. Di cannone.
Genova da intravedere,
mattoni, ghiaia, scogliere.
Genova grigia e celeste.
Ragazze. Bottiglie. Ceste.
Genova di tufo e sole,
rincorse, sassaiole.
Genova tutta tetto.
Macerie. Castelletto.
Genova d'aerei fatti,
Albàro, Borgoratti.
Genova che mi struggi.
Intestini. Caruggi.
Genova e così sia,
mare in un'osteria.
Genova illividita.
Inverno nelle dita.
Genova mercantile,
industriale, civile.
Genova d'uomini destri.
Ansaldo. San Giorgio. Sestri.
Genova di banchina,
transatlantico, trina.
Genova tutta cantiere.
Bisagno. Belvedere.
Genova di canarino,
persiana verde, zecchino.
Genova di torri bianche.
Di lucri. Di palanche.
Genova in salamoia,
acqua morta di noia.
Genova di mala voce.
Mia delizia. Mia croce.
Genova d'Oregina,
lamiera, vento, brina.
Genova nome barbaro.
Campana. Montale. Sbarbaro.
Genova di casamenti
lunghi, miei tormenti.
Genova di sentina.
Di lavatoio. Latrina.
Genova di petroliera,
struggimento, scogliera.
Genova di tramontana.
Di tanfo. Di sottana.
Genova d'acquamarina,
aerea, turchina.
Genova di luci ladre.
Figlioli. Padre. Madre.
Genova vecchia e ragazza,
pazzia, vaso, terrazza.
Genova di Soziglia.
Cunicolo. Pollame. Triglia.
Genova d'aglio e di rose,
di Prè, di Fontane Marose.
Genova di Caricamento.
Di Voltri. Di sgomento.
Genova dell'Acquasola,
dolcissima, usignola.
Genova tutta colore.
Bandiera. Rimorchiatore.
Genova viva e diletta,
salino, orto, spalletta.
Genova di Barile.
Cattolica. Acqua d'aprile.
Genova comunista,
bocciofila, tempista.
Genova di Corso Oddone.
Mareggiata. Spintone.
Genova di piovasco,
follia, Paganini, Magnasco.
Genova che non mi lascia.
Mia fidanzata. Bagascia.
Genova ch'è tutto dire,
sospiro da non finire.
Genova quarta corda.
Sirena che non si scorda.
Genova d'ascensore,
patema, stretta al cuore.
Genova mio pettorale.
Mio falsetto. Crinale.
Genova illuminata,
notturna, umida, alzata.
Genova di mio fratello.
Cattedrale. Bordello.
Genova di violino,
di topo, di casino.
Genova di mia sorella.
Sospiro. Maris Stella.
Genova portuale,
cinese, gutturale.
Genova di Sottoripa.
Emporio. Sesso. Stipa.
Genova di Porta Soprana,
d'angelo e di puttana.
Genova di coltello.
Di pesce. Di mantello.
Genova di lampione
a gas, costernazione.
Genova di Raibetta.
Di Gatta Mora. Infetta.
Genova della Strega
strapiombo che i denti allega.
Genova che non si dice.
Di barche. Di vernice.
Genova balneare,
d'urti da non scordare.
Genova di «Paolo & Lele».
Di scogli. Fuoribordo. Vele.
Genova di Villa Quartara,
dove l'amore s'impara.
Genova di caserma.
Di latteria. Di sperma.
Genova mia di Sturla,
che ancora nel sangue mi urla.
Genova d'argento e stagno.
Di zanzara. Di scagno.
Genova di magro fieno,
canile, Marassi, Staglieno.
Genova di grige mura.
Distretto. La paura.
Genova dell'entroterra,
sassi rossi, la guerra.
Genova di cose trite.
La morte. La nefrite.
Genova bianca e a vela,
speranza, tenda, tela.
Genova che si riscatta.
Tettoia. Azzurro. Latta.
Genova sempre umana,
presente, partigiana.
Genova della mia Rina.
Valtrebbia. Aria fina.
Genova paese di foglie
fresche, dove ho preso moglie.
Genova sempre nuova.
Vita che si ritrova.
Genova lunga e lontana,
patria della mia Silvana.
Genova palpitante.
Mio cuore. Mio brillante.
Genova mio domicilio,
dove m'è nato Attilio.
Genova dell'Acquaverde.
Mio padre che vi si perde.
Genova di singhiozzi,
mia madre, Via Bernardo Strozzi.
Genova di lamenti.
Enea. Bombardamenti.
Genova disperata,
invano da me implorata.
Genova della Spezia.
Infanzia che si screzia.
Genova di Livorno,
partenza senza ritorno.
Genova di tutta la vita.
Mia litania infinita.
Genova di stoccafisso
e di garofano, fisso
bersaglio dove inclina
la rondine: la rima.

Giorgio Caproni, Litania, da Tutte le poesie, Garzanti.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

 Così ,
lunga e stretta ,
è sul mare.
😊
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

#2
Salve Jacopus e Jano. Graziosa l'ode, ottima la scelta di Jacopus, saporito il commento geografico-geometrico di Iano.

Un componimento del genere, a mio parere, mostra quale possa essere il ruolo della poesia quale manifestazione del tutto indipendente dal concetto di arte (intendendo che il gudizio artistico potrebbe anche - in questo caso - venir del tutto omesso, potendo essere presente od assente in funzione della relativa sensibilità personale di ciascuno dei lettori-critici).

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Ecco il ruolo graziosamente intrattenitivo - appunto - che viene realizzato utilizzando semplicemente della METRICA ELEMENTARE (rimatura baciata) per generare una semplice corolla di parole, di termini incernierati sulla ripetitività, reiterazione, cantilenazione del luogo geografico (Genova), le quali parole risultano perfettemente libere, cioè prive di significati intercomunicanti.

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Sbilancianomi verso ciò che sopra ho dato come omissibile, dal mio personale punto di vista - e senza offesa per nessuno - nella composizione manca esplicitamente ogni effetto od anche solo intenzione artistica poichè la litania non riesce certo ad evocare un qualche sentimento comune tra l'autore ed il lettore, a meno che il lettore stesso non sia un genovese affezionato alla propria città.

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Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Hai ragione Viator. Per amare questa poesia bisogna conoscere Genova. Però è anche una specie di presentazione per incuriosire chi Genova non l'ha mai vista o ci è solo passato.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

cvc

Secondo.me questa è una grande poesia che crea, attraverso la ripetizione della parola Genova, un sentimento per questa città che si fa via via più pregnante con la ripetizione stessa, con la musicalità della rima, con le immagini visive e con le sensazioni delle libere associazioni.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.