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Voto ai sedicenni?

Aperto da Eutidemo, 01 Ottobre 2019, 15:07:00 PM

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Eutidemo

Esaminiamo vari aspetti:

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Il cervello di un adolescente di 14-15 anni è parzialmente sviluppato e fortemente legato alle emozioni; ed infatti, il sistema limbico che media l'emotività e gli impulsi si sviluppa precocemente, ed è situato nelle strutture profonde del cervello.
La corteccia prefrontale e frontale, invece, che sono le parti legate alla razionalità, alla cognizione, alle funzioni sociali e al linguaggio, maturano più tardi, così come si evince visivamente dalla immagine che segue.


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Peraltro, da anni è stata studiata la correlazione tra l'età del soggetto e la percentuale di errori cognitivi commessi utilizzando il WCST (Wisconsin Card Sorting Test); si tratta di uno strumento neuropsicologico che valuta le abilità di ragionamento astratto e di cambiamento delle strategie cognitive al mutare delle circostanze ambientali in soggetti tra i 6 e i 70 anni.
E' stato riscontrato che la capacità cerebrale di evitare errori di tipo perseverativo, aumenta all'aumentare dell'età, per la maggiore strutturazione della corteccia frontale in grado di operare un'azione di migliore controllo "attentivo".

Come si evince dal grafico, tra i 13 ed i 15/16 anni si ha una considerevole diminuzione di tale tipo di errori; la quale, però, oscilla in una fascia abbastanza omogenea tra i 15 e i 20, per poi riprendere a calare sia pure in modo più attenuato.

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Ci sono differenze in entrambi i casi di cui sopra, ma tra i 15 ed i 20 anni appaiono molto minori che tra i 10 e i 15 (vedi immagini sopra); quindi, a mio sommesso avviso, almeno sotto il profilo cerebrale, non appaiono di tale entità da rendere "impeditivo" un voto ai sedicenni.
Ma ci sarebbe un'infinità di altri profili da considerare!

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Peraltro, poichè con gli anni, ad un certo punto, le capacità cerebrali cominciano "fisiologicamente" a diminuire, se ci basiamo su tale aspetto,  bisognerebbe proibire il voto a chi supera  una certa età.
E' vero che ci sono dei geni che, a novanta anni, sono più lucidi e performanti di un quarantenne; ma, allora, è anche vero che ci sono gli "enfant prodige", che, a dieci anni, hanno la stessa capacità mentale di un cinquantenne.
Per cui, se si usa l'età come discrimine, poi bisogna basarsi sulle "medie", e non si può tenere conto delle eccezioni particolari: o in un senso, o nell'altro.

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In tal caso, ed a tal punto, si potrebbe consentire il voto solo a chi ha un Q.I. superiore ad una certa soglia, e/o un titolo di studio adeguato; ma, a mio avviso, sebbene in teoria potrebbe essere una soluzione elettoralmente molto PROFICUA, non sarebbe però molto GIUSTA sotto il profilo sociale  ed umano.
L'età, invece, è un parametro INELUDIBILE, perchè non si può certo concedere il voto ai poppanti!
Quando io ero giovane, il limite era di 21 anni, ora è di 18, per cui, teoricamente, non vedo perchè non potrebbe essere di 16; in IRAN una volta si votava a 15 anni, oggi non lo so.
Però, sinceramente, non saprei proprio dire quale sarebbe l'opzione migliore, tra i 15 ed i 25 anni; è una cosa che supera le mie capacità di analisi, perchè ci sono troppi fattori da valutare (l'esperienza dei più vecchi, la tendenza al rischio dei più giovani ecc.)
Per cui, la mia conclusione è: BOH! ;D

Phil

Nel tema del voto non credo siano fondamentali le performance del cervello medio ad una determinata età, al massimo, forse, contano le prestazioni del cervello di chi viene votato, ma anche in quel contesto ci sono altre mille variabili, come hai ricordato, che evitano di farmi pensare che si possa passare dall'ideale re filosofo a quello del politico ideale a base di silicio: se la politica non è una scienza esatta, ma una questione di ideali normativi, di problem solving, di relazioni pubbliche, etc. contano molto anche il vissuto e la visione del mondo di quel cervello (senza voler sminuire il ruolo del ragionamento astratto e delle capacità cognitive di interagire con l'ambiente circostante). 
Alcuni fattori secondo me da considerare, in brain storming:
- a 16 anni, se non erro, il programma scolastico non ha ancora raggiunto la storia contemporanea (e non so a che punto sia l'eventuale corso di educazione civica, se c'è), per cui si darebbe il diritto di voto a chi potenzialmente non ha mai sentito parlare seriamente di democrazia e non ha idea di come funzioni uno stato moderno o il suo stesso stato
- tuttavia, anticipare il diritto di voto potrebbe stimolare i giovani (o almeno una loro minoranza) ad iniziare prima a informarsi per costruirsi una coscienza politica; per quanto a quell'età il primo pensiero non sia esattamente il sommo bene per la comunità d'appartenenza
- risulterebbe quantomeno anomalo che un giovane possa votare, concorrendo alla determinazione di chi guida il paese, ma non possa poi guidare un'auto, comprarsi un pacchetto di sigarette, etc. non perché ci sia un oggettivo legame logico fra voto/patente/fumo/etc. ma perché sarebbe insolito il profilo social-antropologico di un individuo che ha una delle responsabilità più importanti nella sua comunità, mentre sottostà ancora a divieti che ne mettono in discussione la capacità discrezionale e l'affidabilità
- in altri tempi e in altri luoghi, come si suol dire, si era/è già padri/madri di famiglia a 16 anni, il che spinge(va) al doversi interessare di questioni da adulto: non certo il cambio di pannolini, ma la gestione economica della famiglia, la partecipazione a scelte comunitarie (condominiali, etc.), il seguire tematiche di attualità, burocrazia, leggi, etc.; il profilo del 16enne medio di oggi, in confronto, non mi sembra sia più rassicurante e maturo
- se al diritto di voto venisse associata anche la maggiore età (viceversa mi suonerebbe un po' forzato discriminare fra i due) verrebbe modificato anche l'habitat delle famiglie e tutte le dinamiche connesse (relazionali, psicologiche, etc.) con ripercussioni sociali sicuramente interessanti.

In sintesi: far votare i giovani ne aumenterebbe la maturità o è l'idea di farli votare a rivelare la sua stessa immaturità?


P.s.
Sul tema dell'epistocrazia non entro nel merito, essendo ancora uno dei tabù della nostra società.

baylham

Il diritto di voto va allineato agli altri diritti che sono legati alla capacità di agire che si acquista con la maggiore età. 
Se si ritiene che un sedicenne sia maggiorenne, abbia quindi la piena capacità di agire, allora gli spetta anche il diritto di voto.
Personalmente sono nettamente contrario, l'ennesimo cedimento all'antipolitica e all'ignoranza.

pincopallo

Io a 16 anni non ero nemmeno in grado di capire se volessi andare a giocare a pallone o uscire con le ragazze, ero terribilmente condizionato nel modo di vestire dalle mode del momento e consideravo i miei genitori dei despota e facevo l'opposto di quel che chiedevano... ora vedo mio nipote che a 16 anni passa i pomeriggi a rimbambirsi nel sentire musica trap, la testa costantemente ciondolante sullo smartphone e passa le serate con i suo amici rincoglionendosi facendosi le canne.
Un giorno gli ho chiesto cosa ne pensasse della politica; mi ha risposto con un laconico: A Zì... che c...o mi frega a me della politica! 
Ovviamente non posso certo generalizzare con tutti i sedicenni d'Italia, però, se queste sono le premesse è meglio che Greta abbia ragione e tra 50 anni sarà la fine per tutti... 
Quindi sono, personalmente, contrario al voto ai 16enni
La vita è breve come un sogno e consumarla tutta a fare una cosa he non ti piace è pura follia...

Ipazia

Il voto ai sedicenni dovrebbe accompagnarsi con la maggiore età ed una piena punibilità penale. Penso avrebbe più vantaggi che svantaggi, considerando il significato che rasenta l'irrilevanza del voto politico in un contesto sociale in cui una oligarchia sedicente epistocratica governa il mondo con strumenti che risentono assai poco delle fluttuazioni del circo elettorale  che sempre più riveste un ruolo prevalentemente cosmetico in cui la giovinezza, su tutti i fronti dell'immaginario e degli affari, paga.

Sarebbe anche un modo per responsabilizzare gli adolescenti, stimolare la proliferazione di Grete non solo parlanti, e toglierseli di torno quando bivaccano maldestramente, sovraccarichi di pretese, sulla vita di chi li ha generati.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Freedom

Non capisco perchè a 16 anni puoi essere traviato da un maggiorenne che viene a letto con te ma hai il diritto di eleggere niente popò di meno di colui che fa le leggi.

Concordo anche pienamente con chi sostiene che devi dunque avere anche la piena e totale responsabilità penale.

Concludendo. Siccome è vero che a 16 anni non puoi avere il diritto di andare a letto con chi ti pare e infatti è giustissimo perseguire i maggiorenni che seducono i minorenni e siccome è vero che a 16 anni non puoi avere la stessa responsabilità penale di un maggiorenne; non puoi nemmeno eleggere i rappresentanti parlamentari.

Ricordo che ai miei tempi dovevi avere 21 anni per partecipare al voto legislativo. E, sinceramente, fu un pò un azzardo abbassare la soglia di voto ai 18enni. Lo si fece strumentalizzando il fatto che a 18 anni facevi il servizio militare. E dunque si sostenne che se 18 anni erano l'età giusta per cominciare a morire poteva essere anche l'età giusta per cominciare a votare. 

Quello che penso io è che 18 anni sono pochi per cominciare qualsiasi cosa che non sia l'Università. Io non li farei nemmeno lavorare.

Figurarsi 16 anni!

Mi pare di poter affermare che ogni giorno si inventano deliri nuovi e per nulla divertenti.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

La questione sessuale non mi pare un problema. Le nostre madri e nonne si sposavano vergini, oggi un/a sedicenne vergine è notizia giornalistica. Per quello che interessa loro, i nostri adolescenti sono fin troppo maggiorenni. Si piglino anche le responsabilità della maggiore età e vadano pure a votare. E si piglino pure la libertà da patrie potestà indigeste come quelle dei genitori e fratelli schiavisti musulmani e non. Per le donne, tutto di guadagnato. Non tutte hanno genitori liberal.

Last but not least, diventerà più difficile appiopparci minorenni con la barba d'importazione il cui mantenimento e la cui possibilità di rinvio al mittente costano assai più e sono ope legis vietati. I figli di stranieri diventeranno italiani due anni prima, ma senza il traino del genitore delinquente che nel caso di minori italianizzati impedisce l'espulsione.

Decisamente tutto questo delirio non lo vedo. Il nipote di pincopallo non è poi diverso da tanti italiano che gli potrebbero essere genitori o nonni. Se la politica non ti interessa, non vai a votare. Lo fa il 30-40% di italiani. Dov'è il problema ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Pincopallo : SOTTOSCRIVO INTEGRALMENTE LA TUA VISIONE di un problema del tutto inesistente. Povera Italia, !. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Citazione di: Ipazia il 01 Ottobre 2019, 20:55:06 PM
La questione sessuale non mi pare un problema. Le nostre madri e nonne si sposavano vergini, oggi un/a sedicenne vergine è notizia giornalistica. 
Risponderò solo a questa proposizione perchè se non troviamo accordo su questo il resto diventa secondario.

Cosa intendi per "La questione sessuale non mi pare un problema."?
Dunque tu non ritieni, oltre che giustamente perseguibile penalmente, moralmente inaccettabile che, per esempio, un cinquantenne porti a letto una sedicenne? Tralascio la questione della verginità perchè è intuitivo: se una sedicenne va a letto centocinquanta volte con un ragazzo della sua età o con diversi è del tutto legittimo e parliamo di relazioni sostanzialmente paritetiche. Magari sconvenienti se si eccede in promiscuità ma corrette.  

Se va a letto con uno di cinquantanni non va bene. Per carità, magari c'è pure il caso che sia il cinquantenne ad avere la peggio :o ma rappresenta una eccezione. E' del tutto evidente che il rischio è quello ci condizionare pesantemente la vita futura affettiva e sessuale della minorenne.

Inoltre, anche se è certamente il sogno segreto di tutti gli adolescenti maschi è vero anche nel caso in cui l'adulto sia di sesso femminile.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Jacopus

Il problema, dal mio punto di vista, esiste e si chiama "senso del limite".
Gli adolescenti, a causa di profonde trasformazioni ormonali, tendono a dare risposte e agire comportamenti che tendono a "saggiare"il limite.
Gli adulti devono fronteggiare la sfida se vogliono aiutarli, e mantenere il limite.
Nella società attuale vi sono forze economiche e culturali che vanno in direzione opposta e la conseguenza é la diffusione del "narcisismo", della incapacità a reggere un fallimento.
Corentemente a questo quadro, si innesta il diritto di voto a 16 anni. Un ulteriore elemento di confusione fra diritti e doveri, un ulteriore abbassamento del senso del limite.
Per quanto il sistema politico elettorale sia ormai depotenziato simbolicamente, mantiene un suo valore di passaggio.
Pertanto, per coerenza, si dovrebbe abbassare a 16 anni tutta una serie di diritti e doveri, la maggiore età in primo luogo, e quindi anche la sottoposizione dei sedicenni al diritto penale ordinario, cosa che non credo sia possibile per via degli svariati trattati internazionali firmati dall'Italia.
In sintesi, é una proposta strumentale ad alcuni interessi di partito, che si armonizza con alcune tendenze di lungo periodo della società, ma che comporta conseguenze serie sul rapporto generazionale e sulla stessa maturazione degli adolescenti.
I traguardi bisognerebbe conquistarseli. Invece sembra tutto a portata di mano.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

#10
Ciao PHIL :)
Che nel tema del voto siano fondamentali le performance del cervello medio ad una determinata età, è talmente ovvio, che non necessita neanche di essere dimostrato;  sarebbe sufficiente la dimostrazione "a contrario", per la quale, se per votare non fossero fondamentali le performance del cervello medio ad una determinata età, ne conseguirebbe che potremmo far votare anche i bambini di otto anni.
Il problema è capire quale sia l'età migliore per consentire ad un cittadino di cominciare ad esprimere il proprio voto!

***
Ovviamente, "a fortiori", ne consegue che ancora più fondamentali siano le performance del cervello medio ad una determinata età,  per essere candidabili alla Camera o al Senato; ed infatti, salvando Di Maio, non credo che sarebbe molto opportuno eleggere ed offrire incarichi di governo ai bambini di otto anni.

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Hai invece perfettamente ragione nell'osservare che, oltre alle performance del cervello medio ad una determinata età (da cui non si può in nessun caso prescindere), ci sarebbero altre mille variabili da considerare, ai fini della concessione del voto attivo e passivo; ed io, personalmente, non mi sento all'altezza di considerarle tutte.

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Quanto al fatto che, a 16 anni, il programma scolastico non ha ancora raggiunto la storia contemporanea, questo penso che sia vero; ai miei tempi, comunque, nel terzo Liceo Classico, non siamo andati oltre la seconda guerra mondiale; era il 1969, ed io avevo 18 anni.

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Quanto all'Educazione Civica, non sono sicuro di averla mai studiata a scuola; forse un'ora al mese alle scuole medie, ma non di più!

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Sono invece sicurissimo, che a scuola io non ho mai sentito parlare, nè seriamente nè per scherzo, nè di democrazia nè di come funzioni uno stato moderno;  la prima volta che ne ho sentito parlare, fu nel secondo anno della Facoltà di Giurisprudenza, a vent'anni.

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E' anche vero che, anticipare il diritto di voto potrebbe stimolare i giovani (o almeno una loro minoranza) ad iniziare prima a informarsi per costruirsi una coscienza politica; per quanto, però, come osservi giustamente tu, a quell'età il primo pensiero non sia esattamente il sommo bene per la comunità d'appartenenza.
Il sommo bene, a quell'età, è indubbiamente un altro; me lo ricordo perfettamente!

***
E' anche vero che risulterebbe quantomeno anomalo che un giovane possa votare, concorrendo alla determinazione di chi guida il paese, ma non possa poi guidare un'auto, comprarsi un pacchetto di sigarette, etc.; in passato, a dire il vero, era ancora peggio, perchè a 18 anni ti consideravano abbastanza adulto per uccidere, ma non ancora abbastanza adulto per votare.
Strana concezione!
Come giustamente diceva Barry McGuirein "Eve of Destruction".
https://www.youtube.com/watch?v=I98KeKV_F9g

***
Quanto alle diverse epoche, invece, non sono molto d'accordo, in quanto è verissimo che, in altri tempi e in altri luoghi, si era/è già padri/madri di famiglia a 16 anni; ma  questo, secondo me, dimostra che i ragazzi di allora erano molto meno maturi, accorti ed informati di quelli di oggi, che, per lo più sono in grado di evitare simili iatture.

***
Far votare i giovani ne aumenterebbe la maturità o è l'idea di farli votare a rivelare la sua stessa immaturità?
La sua di chi?
Se ti riferisci ad Enrico Letta, direi che la sua idea è tutt'altro che "immatura", ma semmai è un po' "paracula", perchè dai sondaggi sembra che i più giovani tendano a votare a sinistra; non che la cosa mi dispiacerebbe, però, onestamente, non posso non rilevare la dissimulata "paraculaggine" dell'idea!

***
Sul tema dell' epistocrazia mi sono già espresso, sia pure molto sinteticamente.

Un saluto! :)

Eutidemo

Ciao Baylham. :)
Come ho già detto rispondendo a Phil, quando io avevo 18 anni, mi consideravano abbastanza adulto per uccidere, ma non ancora abbastanza adulto per votare.
Strana concezione!
Come giustamente cantava Barry McGuirein "Eve of Destruction".
https://www.youtube.com/watch?v=I98KeKV_F9g
Un saluto! :)

Eutidemo

Ciao Pincopallo :)
Io ho sentito gente di cinquanta anni, che, circa la politica, si è espressa con un'indifferenza ed una ignoranza ancora peggiori di quelle di tuo nipote.
Il metodo "Ab uno disce omnes" non funziona; è solo una fallacia logico-argomentativa!
Un saluto! :)

Eutidemo

Ciao Ipazia. :)
Hai ragione, però ti ricordo che:
1)
Ai sensi dell'art. 97 del Codice penale, non è in alcun modo imputabile soltanto colui che non abbia ancora compiuto il quattordicesimo anno d'età al momento della commissione del reato; ed infatti, in tal caso si presume "iuris et de iure" l'incapacità di intendere e di volere dell'agente.
2)
Ai sensi dell'art. 98 del Codice penale, invece, è pienamente imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto aveva compiuto i quattordici anni, ma non ancora i diciotto, se aveva capacità d'intenderee di volere (la pena è solo diminuita).
Ciò significa che la capacità di intendere e volere del minore tra quattordici diciotto anni deve essere accertata volta per volta, potendo essere riconosciuta o esclusa in ragione della concreta maturità psichica raggiunta dal minorenne al momento della commissione del reato; proprio per consentire questo particolare accertamento, si è previsto che questi soggetti non siano mai processati dai Tribunali ordinari, bensì unicamente dai Tribunali per i minorenni. 
In queste particolari Corti di giustizia, l'organo giudicante è sempre di tipo collegiale ed è composto al suo interno sia da magistrati che da esperti dell'età evolutiva, quali psicologi e psichiatri.

***
Quanto al fatto che tu ritieni "irrilevante il voto politico in un contesto sociale in cui una oligarchia sedicente epistocratica governa il mondo con strumenti che risentono assai poco delle fluttuazioni del circo elettorale  e che sempre più riveste un ruolo prevalentemente cosmetico in cui la giovinezza, su tutti i fronti dell'immaginario e degli affari, paga", le tue sono tutte congetture "fusariane" che suonano molto "chic", e "shockma riguardo alle quali mancano concrete dimostrazioni di un sistema politico, sociale ed elettorale alternativo che sarebbe in grado di sostituire quello attuale in modo più equo, giusto ed efficace.
Forse la piattaforma "Roussau"? :D  :D  :D

Un saluto! :)

Eutidemo

Ciao Freedom. :)
Quanto al fatto che tu non capisci perchè a 16 anni puoi essere traviato da un maggiorenne che viene a letto con te ma hai il diritto di eleggere niente popò di meno di colui che fa le leggi, come ho già detto rispondendo a Phil, quando io avevo 18 anni, mi consideravano abbastanza adulto per uccidere, ma non ancora abbastanza adulto per votare (come anche tu ricordi).
Strana concezione!
Come giustamente cantava Barry McGuirein "Eve of Destruction".
https://www.youtube.com/watch?v=I98KeKV_F9g

***
Quanto alla responsabilità penale, ne ho già parlato rispondendo alle giuste ed acute osservazioni di Ipazia, alle quali rinvio.

***
Quanto al fatto che 18 anni sono pochi per cominciare qualsiasi cosa che non sia l'Università, e che tu non li faresti nemmeno lavorare, oggettivamente, mi sembra una tesi un "tantino" eccessiva; in base alla mia esperienza, infatti, non mi risulta affatto che l'"immaturità" sia esclusivo appannaggio dei giovani.

***
Un saluto!  :)

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