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Voglio una pistola

Aperto da doxa, 21 Settembre 2016, 14:06:30 PM

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maral

#15
Non so, a me viene da chiedermi se qualcuno qui ha mai assistito a un pestaggio. Perché un conto è parlarne con tanto sacrosanta indignazione, un conto è vivere queste situazioni. Certo fanno schifo quelle persone che si voltano dall'altra parte, che vanno per gli affari loro, ma la violenza è questo che fa, fa paura e la paura fa fare le cose che pi, seduti tranquilli a casa propria  tanto si deprecano. Riconosciamolo una buona volta che gli eroi sono pochi e sono sempre stati molto ma molto pochi, oggi come ieri, E per questo ci fu il nazismo e continua a esserci sempre in idioti ancora più malati, e per questo c'è stata e c'è la mafia e tutto il resto, la più schifosa e ributtante vigliaccheria organizzata in branco. La vera differenza è che la paura (che è la prima inevitabile reazione per la gente comune, per i non psicopatici) la si supera tanto più facilmente quanto più si conosce la vittima e questo che oggi è ancora più difficile superarla: non ci si riconosce più l'un l'altro e allora a allora ognuno resta solo la sua paura, tanta da rendere difficile anche guardare, anche chiamare con un telefonino, altro che sparare! Tira diritto, non sono affari tuoi, dice la paura, chi lo conosce quello, chi lo ha mai visto!
Solo la madre è intervenuta con il suo corpo a difendere il figlio mentre quelle due bestie dementi strafatte di cocaina lo pestavano, almeno sua madre ancora lo conosceva perdiana!

acquario69

qualcuno pensa che con queste persone si possa arrivare a ragionare,questo e' lo sbaglio che ha commesso il ragazzo pestato,ed e' stato molto ingenuo,evidentemente anche nei modi non valutando le circostanze,perché in primo luogo taluni si sentono "forti" solo quando sanno di essere in gruppo,anche solo in due perché intorno a loro al contrario ci sono individui isolati,come lo e' appunto quello di società.

quindi se si ritiene che fenomeni del genere possono essere corretti in questa maniera e' come credere di svuotare l'oceano con il cucchiaino ma il punto essenziale e' appunto un altro ed e' nel concetto stesso di società che essendo appunto strutturata da individui isolati ed anonimi,vi sarebbe percio connaturata in se stessa tutta la debolezza già in partenza ed e' ovvia conseguenza che la debolezza in quanto tale generi solo paura che finisce per sovrastare su tutti indistintamente,in questa che e' evidentemente una convivenza forzata e artificiale

tutto questo non sarebbe altro e più semplicemente che un ulteriore conferma che tutto il sistema e' profondamente malato e al fallimento completo dell'uomo come essere ragionevole,ridotto ormai a bestia,preda dei suoi istinti più bassi e feroci.

e su quest'ultimo punto non ci sarebbero solo questi episodi,che sono i più evidenti,ma sono riscontrabili anche nelle più diverse forme ma non per questo meno violente e che hanno appunto la stessa origine in seno alla stessa società,come può essere ad esempio quello di non conoscere o comunicare più nemmeno col proprio vicino di casa,magari mentre scriviamo su un monitor con un perfetto sconosciuto a migliaia di km di distanza,oppure nell'oblio di quelli che erano i luoghi di frequentazione e umana socialità,come le piazze e i mercati rionali sostituiti dai non luoghi alienanti dei centri commerciali,riducendoci ad alieni consumatori e meccanici,oppure ancora di vivere in ambienti sempre più chiusi,grigi di cemento e metallici,allontanandoci sempre di più dalla natura e dai suoi cicli ed e' proprio da ingenui pensare di non farne parte,perché e' l'equivalente di un suicidio..come del resto i fatti stanno dimostrando.

doxa

Complimenti a tutti gli intervenuti.

Il titolo provocatorio a questo topic l'ho pensato per suscitare il nostro dibattito sugli aspetti psico-sociali della violenza e sulle reazioni delle persone che sono casualmente presenti.

Le vostre opinioni sono molto interessanti, riguardano l'ambiente sociale in cui viviamo, gli atteggiamenti ed i comportamenti derivanti dalla personalità di ognuno.


Questa sezione dedicata all'attualità ci dà la possibilità di esternare tratti caratteriali discettando su fatti di cronaca.

verdeidea

La cosa che più mi spaventa e mi rattrista è rilevare una certa rassegnazione nel tono delle risposte dei più. Poi è ovvio che dipende dalle situazioni e che non tutti possiamo intervenire come dei Rambo; ma è l'indifferenza o la paura che attanaglia ad essere biasimevole. Di fronte ad un pestaggio si può anche reagire telefonando alle forze dell'ordine ma mai si dovrebbe rimanere indifferenti. Caspita, può capitare a chiunque di noi, e non si tratta di essere ingenui o meno, non è questo il punto; va condannata la violenza balorda a prescindere. L'altra considerazione che mi avvilisce e indigna è che la persona aggredita non si trovava in un lungo isolato, c'era tanta gente intorno e solamente la madre ha cercato di difenderlo ed è stata malmenata anche lei; possibile che tra i tanti presenti nessuno si sia sentito istintivamente spinto ad intervenire? Gli uomini presenti? Tutti conigli, vigliacchi, codardi.
Se fossero intervenute altre due o tre persone sarebbero invece stati accoppati i due aggressori.  E se fossero intervenuti tutti, i due balordi si ritroverebbe loro all'ospedale o al cimitero.
Certo, non sarebbe comunque una bella cosa. Occorre innanzitutto una maggiore presenza dello Sato, delle forze dell'ordine che se li chiami devono intervenire subito, certi luoghi devono essere monitorati e controllati in maniera da intervenire immediatamente e le leggi non devono garantire il delinquente ma la persona perbene; ma ciò che non dovrebbe mancare è il senso  di civiltà e di giustizia nella gente. L'aspetto più preoccupante è l'incapacità di reagire, la passività, la rassegnazione molto diffuse ormai ultimamente. Di fatti sta accadendo di tutto anche a livello politico...  e lasciamo correre, non abbiamo più  la forza di reagire, di impedire, di contrastare, di ribellarci, di lottare, anzi, ipocritamente tendiamo a giustificare tutto. È terribile! Non si costruisce nulla di buono con la passività.
Troppe cose non vanno più. Davvero la situazione sociale sta precipitando sotto tutti i punti di vista, non so chi o cosa ci sta volontariamente riducendo a una società infelice e spaventosa come quella statunitense. C'è chi manovra e dirige il corso degli eventi. Questo degrado è certamente conseguenza dell'impoverimento dovuto all'Ue e l'immigrazione incontrollata e interminabile ci darà il colpo di grazia.

doxa

"addenda"

Fabrizio Roncone: "Furti, botte e molestie. In metrò a Roma tutti zitti"
(Corriere della Sera, 21 9 – 2016)


Una giornata tra i passeggeri minacciati. Le ragazzine ladre sotto gli occhi di due militari «Non interveniamo, siamo dell'antiterrorismo». Su 110 colonnine Sos, ne funzionano solo 22. La paura del personale Atac: meglio non vedere.

I punkabbestia sono scesi dentro la stazione Barberini, metropolitana linea A, e bivaccano chiedendo l'elemosina, aggressivi e barcollanti, il bottiglione del vino già vuoto, due molossoidi bastardi che ronfano tra i loro stracci. Mezzogiorno. Tanfo di chiuso, di urina, di qualcosa andato a male. Il giro nella pancia ferrata di Roma comincia da qui. Tanto una fermata vale l'altra: ovunque avverti pericolo imminente, ti senti solo e indifeso, in viaggio dentro un territorio buio e senza legge, dove la regola è non guardare e non parlare e infatti ragionando sulla sorte toccata a quel poveretto finito in coma con il cranio fratturato per aver osato dire a due mezzi criminali casertani che non si fuma sulla banchina dei treni, molti passeggeri rassegnati pensano che un po' se l'è cercata, perché devi farti gli affari tuoi, qui sotto, devi startene buono e zitto e poi quando arrivi a destinazione, se ci credi, fatti pure il segno della Croce.

L'addetto dell'Atac annuisce — «Sì, lo ammetto: anch'io ho paura, una paura fisica» — ma poi si volta di scatto, abbassa la voce. «Eccole...».
Cinque ragazzine nomadi rapide come locuste, silenziose, scendono gli ultimi gradini. Le manine spuntano da sotto buste e maglioni arrotolati sulle braccia. Occhiate d'intesa. È lì, la preda: una signora americana con il trolley (via Veneto a cento metri in superficie, l'Ambasciata degli Stati Uniti poco più avanti).
Due dietro, le altre ai fianchi e una davanti che le sbottona la camicia. La turista prova istintivamente a proteggersi il petto e però molla il bagaglio. Le ragazzine s'avventano, velocissime aprono la cerniera, la turista allora urla, molla un ceffone, ma le cade la borsa e il gioco è fatto (la signora americana racconterà che c'è comunque tutto, manca solo un'agenda di pelle, le ladruncole l'hanno evidentemente confusa con il portafogli).
Venti secondi.
Tutto è durato non più di venti secondi.
Tutto sotto lo sguardo distratto di decine di passeggeri e di due militari dell'esercito, in tenuta da combattimento.
Perché non siete intervenuti?
«Perché non è nostro compito intervenire».
Può essere più chiaro?
«Siamo qui in servizio anti-terrorismo».
Quindi...
«Non facciamo servizio anti-borseggio».
Nelle fermate più importanti è di solito presente anche un vigilantes. Su 110 colonnine Sos installate, ne funzionano solo 22: le altre, ancora nel cellophane.

Le aggressioni sono continue. I derubati — a decine, ogni giorno — neppure sporgono più denuncia. Contro chi? Per ritrovare cosa? I borseggiatori diventano temute figure leggendarie. Tempo fa hanno arrestato un giapponese noto come «Ninja», appariva e spariva e tu eri ancora lì a capire come avesse fatto a sfilarti il telefonino dalla tasca interna della giacca. Molti sudamericani — i più temuti — lavorano in coppia: un uomo e una donna. Lei elegante, appariscente, avanti, che distrae: e lui dietro, con dita di velluto.
Le molestie ai passeggeri cominciano davanti ai distributori automatici di biglietti. Sbandati, tossici, i punkabbestia di prima. Li evitano i passeggeri che hanno l'abbonamento e quelli che viaggiano gratis. Migliaia.
Alla fermata di Ponte Lungo, due ragazzi e una ragazza s'infilano tra lo spazio delle due alette di plastica chiuse. Esercitano una lieve pressione, le allargano, in un balzo sono già sulla scala mobile.
Ragazzi, ma è un bel rischio.
«No, è normale».
Siete studenti, vero?
«Sì. Siamo del liceo classico Augusto e...».
Ma se vi beccano?
«Chi dovrebbe beccarci? Non ci sono controlli, niente, zero... E poi no, scusi: dovremmo pure pagare per viaggiare su cessi simili?».
I vagoni sono luridi. I sedili hanno macchie inquietanti. I vetri, una patina di grasso. Spesso l'aria condizionata non funziona. I guasti — su tutte le linee: A-B-B1-C — sono continui. Il 25 maggio, la fermata di Termini, snodo centrale, rimase completamente al buio per un'intera mattina. Un anno fa, un convoglio in transito tra Anagnina e Cinecittà si bloccò nella galleria e centinaia di passeggeri furono costretti a camminare sui binari, come in uno di quei catastrofici film americani. A Pietralata l'impianto antincendio scatta periodicamente. Alla stazione Graniti — linea C — rimasero chiusi in un ascensore cinque persone e un bambino. Furono messi in salvo dopo ore.
A Furio Camillo, nel luglio scorso, le operazioni di salvataggio andarono male e il piccolo Marco di 4 anni morì precipitando nel vuoto.
Si muore, qui sotto.

Il 26 aprile del 2007, Doina Matei, una ragazza romena, nella bolgia si sentì spingere: si girò e infilò l'ombrello nell'occhio di Vanessa Russo, 23 anni. Un giorno di agonia, poi il decesso.
L'agonia di Marcisca Hahaianu, 32 anni, infermiera romena e madre di tre figli durò invece una settimana: mortale il pugno con cui l'aveva stesa Alessio Burtone, dopo una lite davanti alla biglietteria.
Chi non muore, finisce all'ospedale. Alla fermata Cipro tre persone — giubbetto bomber e anfibi — aggrediscono un ragazzo sospettato d'essere gay. Insulti razzisti e poi calci e pugni per il professor Nazir Rafiq Ahmad, 50 anni, indiano, da dieci in Italia.
Per questo i viaggiatori dicono: testa bassa e non guardare, non sentire, non vedere.
Le donne viaggiano nel terrore. Soprattutto quando arriva la sera. Molte tengono il telefonino impostato sul numero del papà, del fidanzato, del marito. Due settimane fa hanno scoperto un tipo che saliva sui convogli e posava la sua sacca accanto a qualsiasi donna avesse la gonna: incastrato nella sacca, dentro un foro, un cellulare con il quale spiava e filmava (in gergo, «upskirt»).
Succede di tutto.
Come adesso.
In fondo al vagone c'è un tipo grande e grosso in jeans e giacca blu, tutto sudato e fuori di testa, che urla al telefono. «Me lasci? Che voi, da me? Voi che me vendo pure casa de mamma?».
Un ragazzo filippino lo osserva perplesso. E allora il gigante ha uno scatto e s'avventa, e lo insulta, e agita i pugni mentre tutti restano a capo chino, certi guardano nel vuoto, certi aprono un libro, perché tutti vogliono solo tornare a casa, anche stasera, con le ossa sane.

maral

#20
Il problema non credo sia la violenza: episodi di violenza ci sono sempre stati in forma diversa (sociale, politica) ed energumeni alterati che sbraitano e agitano i pugni e sbraitano senza motivo contro il primo malcapitato che gli entra a tiro si sono sempre visti, come ci sono sempre stati borseggi, scippi e guardoni. Certo in società di tipo autoritario c'è un più basso livello di violenza diffusa, questo perché un soggetto, in virtù della sovrastante potenza che la massa gli affida, si arroga il ruolo di esercitare tutta la violenza e di delegare chi può esercire violenza in nome suo secondo il suo arbitrio (è quello che capita nelle società mafiose o in quelle fasciste, del tutto equivalenti sotto questo aspetto). Il problema vero è l'indifferenza e la paura e le ragioni specifiche da cui nascono questa indifferenza e paura, in primo luogo il senso di totale estraneità dell'altro, un'estraneità che ci isola e insieme ci minaccia continuamente.
Ognuno è per conto suo, una piccola monade isolata esposta a un reale incomprensibile, circoscritta nel suo mondo virtuale. Ognuno con il suo cellulare davanti agli occhi e il suo auricolare nell'orecchio, per non vedere e non sentire quello che ha davanti, isolato ed esposto, indifferente e tremebondo nella folla di monadi come lui che lo circonda e lo spintona.
Abbiamo il fantastico mondo del baraccone delle meraviglie a portata di dito, questo è il rovescio della medaglia della bacchetta magica che ci trascina come sue appendici e ci seduce (e la pistola è un'altra bacchetta magica: mi basta premere con il dito per ristabilire la giustizia; povera monade illusa!).

verdeidea

Ok, ad alcuni spaventa anche solo pensare al fascismo tanto che è stato cancellato il mio precedente post, ma ero pronta ad addolcire l'opinione espressa precedentemente con quest'altro intervento; ho tardato per problemi di connessione; però la signora Maral mi ha preceduto; d'altronde ama eliminare i miei interventi anche quando sono innocenti.


Non è necessario allora ricorrere per forza al fascismo. Ormai è acqua passata, e gli errori commessi sono stati pagati a carissimo prezzo; discorso chiuso. Siccome la democrazia e la libertà, entro certi limiti, mi piacciono, penso che anche in un regime democratico si possono realizzare le cose che avevo elencate nel post eliminato. Ma bisogna volerlo, convinti e senza timori.
La sinistra mi ha assolutamente deluso, anzi mi fa paura, credo che ci farà precipitare sempre di piú e fino alla nostra completa distruzione.
La sinistra ha smarrito il senno, non capisce che per mantenere la pace c'è bisogno di equilibrio, di giustizia, altrimenti è inevitabile che si   sfoci in conflitti e guerre. Ma non lo capiscono ...

Maral, non c'entra niente la violenza? Caspita! Ahahah...
Beh al tuo intervento penso non valga la pena rispondere innanzitutto perché non mi pare onesto, leale che hai risposto come niente fosse al mio post che era stato eliminato: o lo lasci stare e rispondi, oppure elimini il post, ne spieghi il motivo e basta, ma rispondere cosí mi sembra un metodo "mafioso" (ln riferimento al "mafioso" del tuo post). Inoltre non vale la pena rispondere  perché a mio avviso il tuo post è palesemente intriso di falsità, banalità e luoghi comuni che farebbe sorridere anche un bambino delle elementari.
È piú una presa di posizione, non è un ragionamento.

P.S.: Spero non venga eliminato anche quest altro post; c'è il diritto di replica;  e poi siamo in democrazia, non in Turchia o nell'ex Unione Sovietica.

acquario69

Citazione di: verdeidea il 18 Novembre 2016, 04:36:27 AM
Non è necessario allora ricorrere per forza al fascismo. Ormai è acqua passata, e gli errori commessi sono stati pagati a carissimo prezzo; discorso chiuso. Siccome la democrazia e la libertà, entro certi limiti, mi piacciono, penso che anche in un regime democratico si possono realizzare le cose che avevo elencate nel post eliminato. Ma bisogna volerlo, convinti e senza timori.
La sinistra mi ha assolutamente deluso, anzi mi fa paura, credo che ci farà precipitare sempre di piú e fino alla nostra completa distruzione.
La sinistra ha smarrito il senno, non capisce che per mantenere la pace c'è bisogno di equilibrio, di giustizia, altrimenti è inevitabile che si   sfoci in conflitti e guerre. Ma non lo capiscono ...

verdeidea io credo che sia necessario rivedere e superare certe ideologie e capire innanzitutto la loro genesi

la sinistra abbiamo visto che equivale sostanzialmente ad un utopia e nella sua ultima trasformazione rappresenta l'esatto contrario di quei valori (appunto utopici) che diceva di poter realizzare.
ma anche la destra,come la sinistra ha la stessa matrice di provenienza (illuminista) che e' basata sul presupposto economico (mercantile)...quindi da un certo punto in poi e' la politica economica che stabilisce i "valori" sull'uomo anziché il contrario,quindi cio che e' venuto a mancare fino alle disastrose conseguenze che oggi conosciamo sono proprio quei Valori che dovrebbe venire prima di tutto e che va comunque riconosciuto appartengono ad una certa tradizione in antitesi con l'attuale dominante :)

qui se ti interessa ce' un ottimo articolo che lo spiega molto meglio e nei dettagli

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53274

Freedom

Citazione di: verdeidea il 18 Novembre 2016, 04:36:27 AM
P.S.: Spero non venga eliminato anche quest altro post; c'è il diritto di replica;  e poi siamo in democrazia, non in Turchia o nell'ex Unione Sovietica.
Visto che altri hanno eliminato il tuo post intervengo a difesa del loro operato poiché non sono parte in causa. Ritengo corretta la scelta di eliminarlo perché fare apologia di fascismo è vietato dalla legge.

Detto questo vorrei aggiungere che nei tuoi interventi, spesso, si nota un desiderio di risolvere le cose con la forza. E' umano e comprensibilissimo: chi non lo ha desiderato almeno una volta nella sua vita si alzi in piedi! Sono certo che rimarremo tutti seduti.

Anche per educare i figli la tentazione di imporre una ferrea disciplina è forte. Farsi obbedire da loro è, in realtà, facilissimo: basta terrorizzarli. Ma è la strada giusta? Io credo di no. Io penso che ognuno di noi abbia diritto di crescere in altro modo. Che la forza sia l'estrema ratio, applicabile solo per motivi di autodifesa da pericoli importanti.

In definitiva io credo che fascismo e comunismo abbiano fallito proprio per questo motivo: hanno applicato con la forza principi che, almeno parzialmente, potevano essere condivisibili.

Penso anche ai terroristi sia di destra che di sinistra: erano giovani che invece di abbruttirsi con la droga o con altre pericolose alienazioni, invece che inseguire il sogno marcio della ricchezza tout cort, etc. avevano ideali. Gradi ideali! E, ad essi, hanno sacrificato tutto. Quale generosità! Eppure hanno rovinato tutto mettendosi ad uccidere e si sono trasformati in spietati assassini che hanno abbracciato logiche di morte. Arrivando al grottesco paradosso di ammazzarsi tra di loro (i pentiti).

In conclusione è necessario, a mio avviso, intraprendere la strada più lunga e difficile del ragionamento, del convincere, del persuadere. A me pare più giusto e più saggio.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

doxa

#24
Freedom ha scritto
Citazioneè necessario, a mio avviso, intraprendere la strada più lunga e difficile del ragionamento, del convincere, del persuadere. A me pare più giusto e più saggio.

Con gli emarginati, i bulli, i violenti (psicopatici) il "ragionamento" è inutile. Solo pochi riescono a redimersi. La violenza va repressa con la violenza.  
Per  riuscire a redimerne alcuni è necessario escluderli dal loro ambiente sociale.


Anche i writers che imbrattano, sporcano treni, metro, edifici vanno presi a ceffoni, messi ai lavori forzati. Per molti di loro è gioco non arte. E' cattiveria che procura danni  sia economici sia al decoro della città.

Degradano i centri storici pure i finti accattoni, gli zingari (ed ora anche i neri) che praticano l'accattonaggio come professione. Questi vanno catturati e messi a lavorare in mezzo alle montagne. Sono persone socialmente inutili e molte dedite al furto con varie modalità.


CitazioneVisto che altri hanno eliminato il tuo post intervengo a difesa del loro operato poiché non sono parte in causa. Ritengo corretta la scelta di eliminarlo perché fare apologia di fascismo è vietato dalla legge.
La tua proposizione è l'esempio di come la storia  venga scritta dai vincitori. Se vincevano i fascisti questi vietavano l'apologia del comunismo.
Verdeidea, la prossima volta che invochi la dittatura, scrivi  che la vuoi di tipo comunista, così il moderatore non dovrebbe desumere gli estremi del reato.

Freedom prima di difendere il moderatore sarebbe opportuna la riflessione se ha agito in modo corretto. A parole si condanna l'autoritarismo ma si  agisce in modo autoritario. Il  moderatore prima di cancellare un post altrui perché non gradito, deve invitare, per bon ton, a modificare le frasi inopportune, avvisando l'autore con messaggio privato ma anche pubblico, con un post. Poi, in caso di rifiuto, si passa all'eliminazione del post "incriminato". In questo caso mi sembra che non ci sia stato il segnale di preavviso, e così non agisce un moderatore. O no ?

A me sembra che alcuni moderatori abbiano la tendenza a cancellare post altrui senza dare spiegazioni.

verdeidea

Scusa... tizio, come ti chiami, Freedom? Ho scritto bene? Sí.
E non te ne uscire con quel discoso di chi vuol trattare con sufficienza, perché non impressioni nessuno. "Dai tuoi discorsi si nota un desiderio di voler risolvere le cose con la forza". È umano? Ècompressibilissimo? Sí? Ma non mi dire!
Tutti vorremmo trattare con la forza e terrorrizzare i nostri figli?
Sí?
Ma che cavolate dici?
Siete tutti cosí voi di mentalità di sinistra? Sconcludenti e deleteri. Ecco perché stiamo ridotti cosí male.
No, non mischiamo noci e scorze; il comunismo è fallito, come sta fallendo la mentalità siniatroide attuale. Mentre il fascismo non è fallito per la violenza o altre favole che sento raccontare,  ma solo ed esclusivamente per i disastri causati dalla scelta di entrare in guerra al fianco di Hitler. Gli stessi disastri d'altronde che stanno causando adesso molti politici italiani; la sciagurata UE; i buonisti e i cattocomunisti vari.
Hanno ridotto l'Italia alla situazione peggiore del dopoguerra. Sentivo ieri alla radio ch la situazione sanitaria e di aspettativa di vita al sud è talmente regredita che è scesa al livello del dopoguerra. Ma mentre il fascismo lo ha causato, non volendo, per una  guerra sbagliata (ma voleva fare grande l'Italia) ed è stato condannato, giustiziato e dichiarato  fuori legge, i soggetti attuali che comandano e hanno in mano le sorti dell'Italia non sono né condannati, né giustiziati, né messi fuori legge; non ancora.
Oggi stiamo peggio che subito dopo la guerra persa. Miei parenti vissuti all'epoca vedevano per le vie della città neri, bianchi, turchi, musulmani e altra feccia d'invasione, ma non cosí tanta come quella attuale.
Sono d'accordo con Altamarea. Un conto sono i terroristi, tutt'altra cosa è un governo autorevole. La mafia come vuoi sconfiggerla? Col dialogo, con le carezze, con la psicoterapia? Solo durante il fascismo fu quasi del tutto debellata, quasi del tutto perché poi scoppiò la guerra, poi arrivarono gli "alleati" e ristabilirono lo stato mafioso sia per dare il colpo di grazia all'Italia, sia in cambio di collaboborazionismo.
Ma tranquilli; non dico  che debba tornare quel fascismo, io sono per le innovazioni!

maral

#26
Un paio di osservazioni per la gentile sig.a Verdeidea (io invece non sono una signora ma un maschietto, giusto per presentarci dietro lo schermo virtuale, ma non ha importanza)
In primo luogo, come moderatore la invito a mantenersi nel rispetto dovuto verso ogni utente: cominciare un intervento con un
CitazioneScusa... tizio, come ti chiami, Freedom?
è da attaccabrighe all'osteria.
In secondo luogo non ho cancellato io l'ultimo suo intervento di cui si rammarica per l'eliminazione, ma ha ben poca importanza perché l'ho letto dopo che era stato segnalato e l'ho trovato già cancellato, ma ne condivido l'eliminazione da parte di chi l'ha fatto.
E qui chiudo il ruolo del moderatore, avvisando la gentile signora che ulteriori polemiche in merito saranno da me direttamente cancellate senza replica ulteriore e se la cosa proseguirà chiederò la bannazione dell'utente al gestore. Si regoli lei, signora, dato che le piacciono i metodi forti sono sicuro che apprezzerà: law and order e gli attaccabrighe da osteria a casa loro.

In merito alla risposta invece gradirei che si tentasse piuttosto di argomentare, anche perché non mi pare proprio che se il mio post è  
Citazioneintriso di falsità, banalità e luoghi comuni che farebbe sorridere anche un bambino delle elementari
il suo che auspica le maniere forti e l'uso delle pistole (la bacchetta magica che risolve tutto del mitico Far West della nostra infanzia ) sia da meno. Capisco che per chi ha tanto bisogno dell'uomo forte castigamatti (duce, capoclan o capo manipolo, basta che tenga ben saldo il bastone nodoso e usi maniere spicce) sia tanto difficile, ma ci provi, con i tempi che corrono sarebbe davvero meritevole.
Per come la penso non si tratta di destra o sinistra, di fascismo o di comunismo: sotto le dittature comuniste l'ordine, la legge e la pulizia sociale sono e sono state rispettate proprio come sotto quelle fasciste, basti pensare alla vecchia URSS come si rigava diritto! Non è un caso che Hitler e Stalin sotto sotto si ammirassero reciprocamente, due facce diverse, ma stessa razza che piace a chi crede nei padri padroni che sistemano ogni cosa in due e due quattro (e magari per un po' ci riescono pure, a prezzo di qualche milione di morti poi o altre inezie del genere).  Lo stesso vale in un quartiere o un paese in mano a un boss mafioso, la violenza è delegata a lui e al suo clan che ne gestisce il monopolio in esclusiva. Se questo alla signora piace, a me no e non ci trovo alcun maggior benessere sociale, anche se di manigoldi e sporcaccioni in giro non ce ne sono più tranne quelli che hanno il giusto distintivo ben appuntato sul berretto. Per me questa è solo una sconfitta in partenza per qualsiasi società fosse anche la più etnicamente pura che si possa immaginare, fosse anche un condominio di parenti stretti circondato da venti cinte di muraglie invalicabili.

Freedom

#27
Citazione di: altamarea il 18 Novembre 2016, 09:11:35 AM
Freedom prima di difendere il moderatore sarebbe opportuna la riflessione se ha agito in modo corretto. A parole si condanna l'autoritarismo ma si  agisce in modo autoritario. Il  moderatore prima di cancellare un post altrui perché non gradito, deve invitare, per bon ton, a modificare le frasi inopportune, avvisando l'autore con messaggio privato ma anche pubblico, con un post. Poi, in caso di rifiuto, si passa all'eliminazione del post "incriminato". In questo caso mi sembra che non ci sia stato il segnale di preavviso, e così non agisce un moderatore. O no ?

A me sembra che alcuni moderatori abbiano la tendenza a cancellare post altrui senza dare spiegazioni.
In primo luogo il comportamento del moderatore è insindacabile e, se proprio vuoi dire la tua, devi scrivergli privatamente. Non sono ammesse, come da regolamento, pubbliche critiche al suo operato.

In secondo luogo non è assolutamente vero che bisogna dare all'autore del thread la possibilità di modificare quanto scritto. Dove sta scritto? Adesso cosa fai, ti inventi il regolamento? Al contrario bisogna ringraziare che non siano state comminate sanzioni.

Questo è tutto. Non saranno tollerate repliche a questo post.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: verdeidea il 18 Novembre 2016, 13:03:20 PM
Scusa... tizio, come ti chiami, Freedom? Ho scritto bene?
Come giustamente ha scritto Maral certi modi da attaccabrighe da osteria (cito testualmente perché non saprei come meglio definire il tuo atteggiamento) sono del tutto fuori luogo.

Questo è un Forum serio, con una grande credibilità, molto seguito in Italia e dunque importante.

Non hai ottemperato al punto 9 del regolamento. Alla prossima intemperanza, come già detto da Maral, sarai sanzionato.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

cvc

Scusate, ma il solo fatto che sia passata una discussione dal titolo "Voglio una pistola" non vi sembra già una prova di pazienza sufficiente da parte dei moderatori?
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

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