Una visione pessimistica ma realistica degli omicidi/suicidi di massa di questi

Aperto da Freedom, 24 Luglio 2016, 17:17:44 PM

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Freedom

ultimi tempi.

Il link è un po' lungo ma fa un'analisi molto profonda del fenomeno riportato nel titolo del topic.
Vi anticipo subito che rilevo una forzatura e una vena di pessimismo che, a mio modesto avviso, è diretta conseguenza di "troppo" intellettualismo. Resto convinto che un approccio più pragmatico paga sempre.
Non voglio togliere il gusto dello scoprire (per chi ha la forza di leggere tutto ;D ) da soli ciò a cui alludo dico solo, tuttavia, che una significativa speranza di cambiamento e, perché no, di miglioramento la rilevo nelle contraddizioni del sistema stesso che era, è e temo rimanga, imperfetto.....

http://tysm.org/franco-berardi/
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

paul11

L'intellettualismo attuale di fa cultura e politica è figlio della disillusione degli anni Sessanta e Settanta.

Quella sinistra politico culturale ,non solo italiana, osservava più le sovrastrutture che le strutture (detto in termini marxisti) e ha continuato sempre più a o pensare ciò che appariva piuttosto di ciò che è nascosto e fa apparire.

La dematerializzazione, la caosmosi, il semiocapitalismo, l'infosfera ,sono tipici concetti che si trovano nella sociologia degli ultimi decenni.

La problematica indicata dal link e riferita a un leader bolognese degli anni Settanta diciamo della controcultura alternativa ètroppo vasta per riuscire a tematizzarla brevemente.

La premessa è che l'operaismo della cultura di sinistra finisce negli anni Ottanta con le ristrutturazioni e riconversioni produttive e il mutamento del modello delle organizzazioni del lavoro.
L'operaio massa viene  disarticolato nel mutamento del processo produttivo(questa analisi manca nella sociologia da tavolino),
che viene segmentato, deterritorializzato, dematerializzato (ma questi sono effetti economico-produttivi, non sono le cause).

E' vero che la costruzione di ansie, fobie, si è moltiplicata a dismisura proporzionalmente alla enorme quantità di consumo di psicofarmaci (ci aggiungerei alcol e droghe).

Una problematica che infatti è discusso è il rapporto identità e dematerializzazione nell'infosfera..
La velocità del mutamento nell'ipermodernità disarticola i rapporti identità e paradigmi di coscienza, mancando i punti di riferimento,
 l'individuo vive con ansia il futuro e non ha tempo di radicare una sua identità.C'è chi ritiene che l'identità sia un bene che muti e chi no.
Quindi il suicidio di massa , lo stragismo, potrebbe essere l'effetto di problematiche mentali, nel momento in cui la coscienza non riesce a dare senso alle relazioni continuamente mutevoli della dematerializzazione dell'informazione, della valanga di dati.
E' come se mancasse la terra sotto i piedi.

Finito l'operaismo è finito il centralismo di classe che ideologicizzava lo scontro di classe ,perchè la precarizzazione ha tolto la solidarietà di classe presupposto fondamentale del conflitto di classe e relativa perdita identitaria.
Anche se già prima la classe operaia aveva smesso di essere identità di classe.

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