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Tutto scorre

Aperto da Jean, 03 Luglio 2019, 17:20:09 PM

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viator

Salve Bobmax.  Quindi tutto sarebbe relativo : il movimento, la vita, la morte.
Sei un relativista relativista (credi che ciascuna cosa sia relativa e l'assoluto non esista) o un relativista assolutista (credi che ciascuna cosa sia relativa ma l'insieme di tutte le cose risulti nell'assoluto) ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jean

Citazione di: bobmax il 07 Agosto 2019, 20:38:42 PM
Tutto scorre. Ma se tutto, veramente tutto scorre, allora... nulla scorre!
Affinché qualcosa scorra, occorre infatti che vi sia qualcos'altro che non scorre.
Ma non vi è nessuna cosa che non scorra.

Se tutto appare scorrere, non vi sarà allora solo lo scorrere stesso?

Non vi è nessuno che vive, nessuno che muore. Solo la vita.

Non vi è nessuno, neppure, ovviamente, me stesso.

Come (semplificando) diceva paul11, noi si vive in due ambiti, trascendentale e materiale, il che produce l'impressione d'essere come il guidatore all'interno della macchina. 

Quando la macchina è ben sollecitata nel suo "scorrere" il guidatore è meno presente, "assorbito" dalla guida e viceversa, in tranquillità – quasi una sospensione dello scorrere stesso – il legame del conducente con la vettura si indebolisce al punto (per alcuni) da sfuggire alla percezione (non dissolversi, sarebbe la fine del gioco).

Il dibattito sul "fantasma della macchina" per alcuni si risolve nel negarlo (ricordo Sgiombo, ad esempio) e per altri nel tentativo di afferrarne un po' più saldamente un lembo del lenzuolo, vieppiù con scarsi risultati. 

Naturalmente per la stragrande maggioranza delle persone codesti argomenti son aria fritta.

Di una sola cosa possiamo esser certi, dell'attività del pensiero, del suo scorrere, per restare in tema, pensiero che immancabilmente porta con sé la sensazione dell'io, del pensatore... il fantasma in cabina, là, più o meno sulla fronte. 

Qui, non essendo in filosofia, spiritualità o esperienze conviene fermarsi... non prima però d'averne trovato un minimo collegamento appunto con l'attualità.

Quale poteva essere lo stato di quel conducente (albanese) di 62 anni? 
Una vita sulla strada in condizioni sempre più soffocanti, stress, stanchezza... sonno represso in aggiunta al problemi quotidiani. 
Col risultato che la componente fisica e quella "mentale" non erano in equilibrio... le precipue forme di consapevolezza (dall'una all'altra e viceversa) ostacolate nel loro scorrere.

Le vittime, i due poveri operai stradali (altro lavoro a rischio) i cui corpi di carne han dovuto esser ricomposti ora son privi di quel fantasma... ma son certo che il dolore abbia lacerato internamente i loro cari come una lama. 
So di tante persone morte dal troppo dolore. L'uno agisce sull'altro.  
 
L'equilibrio, la via di mezzo, si ottiene con l'aderenza alla narrazione in atto, se non vi è nessuno che vive non ci sarebbero queste parole e all''inverso, nessuno che muore, potrebbero continuare per sempre. Ma non è così.

 
Cordialement
Jean

bobmax

Ciao Viator,
penso che il relativismo, un relativismo che non teme di perdere ogni certezza, sia indispensabile.
È indispensabile tuttavia come base di partenza.

Perché solo quando non vi è più nulla a cui possiamo aggrapparci, tocca a noi e solo a noi affermare ciò che davvero vale.

Allora dovremo dire, senza più infingimenti, se il Nichilismo è la verità, oppure se il Bene è! Nonostante tutto...
Dipenderà solo da noi.

L'Assoluto non esiste: non se sta lá fuori, non è "cosa". l'Assoluto è perciò il Nulla. 
Dipende da noi che non sia il Nulla assoluto, ma il Nulla fonte di infinite possibilità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Sì Jean, la narrazione deve continuare. Tuttavia il male, nella sua inaccettabilità non ci sospinge a cercare quanta "verità" in esso si celi?

Ora che gli dei sono fuggiti, e i rimedi inventati per fuggire l'orrore si sono rivelati vani, non è giunto il momento di fissare finalmente lo sguardo della Medusa?

Il dolore dei cari per quegli operai morti, nella sua assoluta inaccettabilità, non ci sospinge a cercare ancora più in profondità cosa allora è Vero?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Ciao Bobmax,

cerco il più possibile d'attenermi alle regole del forum, per rispetto all'ospitalità concessami, anche se qualche OT è inevitabile e talvolta alleggerisce la trattazione (ed altre l'appesantisce). 

Così rispondere (cerco di farlo sempre) a quest'ultimo tuo post mi mette un po' a disagio con la sua impostazione filosofica, non essendo questa la sezione specifica.

Quand'ero studente me la cavavo in italiano e ho sempre cercato d'attenermi ai consigli dei miei ottimi insegnanti (un po' di nostalgia...), in primis mantenersi in  tema ben dispone per la valutazione delle altre componenti l'elaborato.

Quel che qui ti rispondo necessariamente per me deve potersi ricondurre all'attualità (anche a costo di non percorrerne più interessanti sviluppi in altri ambiti) e mentre sto scrivendo non ho ancor idea di come lo svilupperò... ma una strada si trova, a cercarla...

Appunto si sta parlando di strade e di vite che per negligenza ed interessi in quelle terminano il loro scorrere. La narrazione che le contemperava continuerà come ricordo in chi resta.
 

Tu poni tre punti:

il male inaccettabile e la verità insita nella sua presenza

la/le Entità supreme che si son ritirate (o viceversa, chissà) dalla vita dell'uomo lasciandolo nudo in cospetto all'abisso

l'inaccettabilità del dolore

che in un modo o nell'altro sono sempre presenti in ogni evento che riguardi la vita.

Potremmo disquisire sul Narratore (o sulla sua mancanza che tuttavia ha prodotto e produce fenomeni ed eventi distinti dal caos) che per costruire la storia se l'è cavata con tre soli personaggi: isso, issa e o' malamente (bene, dolore e male ... per altre triadi chiedere a Carlo Pierini) ma le cose stanno così, tale è la realtà dell'esistenza.

Il libro è già scritto e nella pagina 6 agosto un camionista albanese travolge, uccidendoli, due operai - codesti i personaggi principali.

Ma le altre persone che avevano una qualche relazione con essi ed anche noi quali lettori (pur se ci sentiamo distanti come quel fantasma nella macchina) siamo nella stessa paginacome pure la risposta o la mancanza di risposte agli interrogativi che ci procura la trama. Dove potrebbe essere altrimenti

Nel nulla non c'è nulla, qui c'è una parte della storia che è andata avanti, adesso di due giorni.

... la vita continua, scorre come il serpente di macchine e camion sopra le ultime tracce di sangue.  

Quella pagina contiene questa che leggi, dove è stato scritto del disappunto per altre morti che si potevano evitare.

 
Cordialement
Jean

bobmax

Tuttavia Jean, se una "seria discussione argomentata su fatti e avvenimenti del momento" non implica di affrontare il senso della vita, cosa è allora, semplice cronaca?

Dove per non andare OT occorre limitarsi ai fatti e magari ai sentimenti che essi suscitano?

Comunque non importa, va bene così.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Buongiorno Bobmax,

nessuna intenzione di limitare alcunché, infatti la prima parte - confidenziale e personale - del post è OT e l'intento era di condividerne con i lettori (in primis con te) la genesi.

Può interessare o meno e come anticipavo alleggerire o appesantire, ma è solo un "cappello" alla risposta successiva, toglilo e il capo, con tanti o alcun capello a costituirne la chioma, a discrezione e valutazione del lettore era (il maggior corpus del post) questo:

Appunto si sta parlando di strade e di vite che per negligenza ed interessi in quelle terminano il loro scorrere. La narrazione che le contemperava continuerà come ricordo in chi resta.
Tu poni tre punti:
il male inaccettabile e la verità insita nella sua presenza
la/le Entità supreme che si son ritirate (o viceversa, chissà) dalla vita dell'uomo lasciandolo nudo in cospetto all'abisso
l'inaccettabilità del dolore
che in un modo o nell'altro sono sempre presenti in ogni evento che riguardi la vita.
Potremmo disquisire sul Narratore (o sulla sua mancanza che tuttavia ha prodotto e produce fenomeni ed eventi distinti dal caos) che per costruire la storia se l'è cavata con tre soli personaggi: isso, issa e o' malamente (bene, dolore e male ... per altre triadi chiedere a Carlo Pierini) ma le cose stanno così, tale è la realtà dell'esistenza.
Il libro è già scritto e nella pagina 6 agosto un camionista albanese travolge, uccidendoli, due operai - codesti i personaggi principali.
Ma le altre persone che avevano una qualche relazione con essi ed anche noi quali lettori (pur se ci sentiamo distanti come quel fantasma nella macchina) siamo nella stessa pagina, come pure  la risposta o la mancanza di risposte agli interrogativi che ci procura la trama.
Altrimenti dove potrebbe essere?
Nel nulla non c'è nulla, qui c'è una parte della storia che è andata avanti, adesso di due giorni.
... la vita continua, scorre come il serpente di macchine e camion sopra le ultime tracce di sangue. 
Quella pagina contiene questa che leggi, dove è stato scritto del disappunto per altre morti che si potevano evitare.
 
Nel quale l'attualità è impiegata qual scenario della rappresentazione dove sono inserite tutte le tue domande e fornita una direzione, ché la risposta non ce l'ha nessuno e si deve trovar la nostra, l'unica chiave in grado d'aprire la porta della propria vita. 
Credo che su questo conveniamo (ma potrei sbagliarmi, mi succede spesso).

Prendo atto (era messo in conto, naturalmente) che non ti sia interessata poiché non ne parli e la tua attenzione si è invece focalizzata sulle "premesse", certamente anche un mio errore  nel valutare tono & tema adeguati alla tua impostazione. 
Riaccadesse ci starò più attento.

Tuttavia, il bello della diretta... non tutto vien buttato e lo stimolo a rispondere al tuo post mi ha ispirato un raccontino (vivo di parole...) che, terminato, posterò in filosofia (al di là dell'aldilà), te ne anticipo il titolo nel caso un domani avessi curiosità di leggerlo: Un altro Principe.
 
................................


Intanto lo scorrer degli avvenimenti incalza... dopo Tsipras anche il governo italiano è giunto al capolinea... tutto fermo in attesa di un'altra ripartenza, un altro scorrere che gli spiriti semplici si augurano migliore del precedente (qualcuno dice che ci vuol poco ed altri che non c'è fine al peggio...).

Non ce l'ho neppure la TV e le notizie mi piace leggerle ma nell'occasione ho voluto guardare meno di una decina di minuti del discorso di ieri sera di Salvini (sul pc) per farmi un'idea  - non avendolo mai visto - dell'uomo e del suo uso del linguaggio. 

L'unica sensazione che riferisco (poiché le opinioni son come i commenti alle notizie... di tutto e di più, anzi meno...) è che la solerzia nell'accamparsi il merito di richiamare il c. dei parlamentari nella loro sede di lavoro pur se a ferragosto imminente a me dava il sentore di una preoccupazione più che di una forza... eh, si può prender a calci negli stinchi i cavalli della propria carrozza ma poi son loro che devono trainarti... vedremo.
 

Cordialement
Jean   

bobmax

Caro Jean,
ti leggo sempre volentieri, soprattutto perché percepisco nei tuoi scritti uno slancio etico, dovuto, mi sembra, all'insoddisfazione per questo nostro esserci mondano. Inoltre c'è senz'altro l'eleganza con cui ti esprimi.
 
Mi pare, scusami se sbaglio, che il tuo approccio sia più contemplativo che analitico. Di modo che i fatti che descrivi sono visti soprattutto sotto la luce del sentimento.
E il sentimento è certamente ciò che conta.
 
Sì, il sentimento è importante, ma il suo è un valore di per se stesso o perché ci porta ad altro?
L'empatia per i cari dei poveri operai morti, ci fa condividere, in qualche modo, la loro sofferenza.
E possiamo intuirla, questa sofferenza, perché anche noi, magari in situazioni differenti, una sofferenza l'abbiamo pur provata.
Ma questa benedetta sofferenza, che se ne sta sulla pagina ormai scritta, è fine a se stessa?
 
No, non è fine a se stessa, ne sono convinto.
 
Così non mi sono trattenuto dall'intervenire sul tuo "Tutto scorre"
Perché il sentimento, che nelle tue righe scorre anch'esso copioso, dovrebbe, secondo me, dare i suoi frutti.
Soltanto che, per anche solo avvertirne il profumo, occorre affrontare l'assoluta inaccettabilità del male!
E questo significa mettere TUTTO in discussione.
In nome di che cosa? In nome dell'Etica!

Citazione
Il libro è già scritto e nella pagina 6 agosto un camionista albanese travolge, uccidendoli, due operai - codesti i personaggi principali. Ma le altre persone che avevano una qualche relazione con essi ed anche noi quali lettori (pur se ci sentiamo distanti come quel fantasma nella macchina) siamo nella stessa pagina, come pure la risposta o la mancanza di risposte agli interrogativi che ci procura la trama. Altrimenti dove potrebbe essere? Nel nulla non c'è nulla, qui c'è una parte della storia che è andata avanti, adesso di due giorni. ... la vita continua, scorre come il serpente di macchine e camion sopra le ultime tracce di sangue. Quella pagina contiene questa che leggi, dove è stato scritto del disappunto per altre morti che si potevano evitare. Nel quale l'attualità è impiegata qual scenario della rappresentazione dove sono inserite tutte le tue domande e fornita una direzione, ché la risposta non ce l'ha nessuno e si deve trovar la nostra, l'unica chiave in grado d'aprire la porta della propria vita.  Credo che su questo conveniamo (ma potrei sbagliarmi, mi succede spesso)

Sono anch'io convinto che la risposta possa nascere solo da noi stessi.
Ma cosa significa ciò?
Non significa forse che la "risposta" non è affatto nella pagina scritta?
Perché la pagina non è "verità", ma solo una "rappresentazione" che richiede infatti da noi una "risposta"?
 
Se il primato è dell'Etica, e il sentimento non fa appunto che invocare questo primato, allora tutto, ma proprio tutto non solo scorre, ma deve pure sottostarVi. Anche se ciò appare assurdo alla mente logico-razionale.
 
Troppo frettolosamente trattiamo il Nulla come "il non esserci di qualcosa".
Come nella famosa riflessione considerata fondamentale: "Perché c'è qualcosa piuttosto che il Nulla?" che di fondamentale non ha proprio un bel niente. Proprio perché dà per scontato l'esserci.
 
No, il Nulla è ben altro! Il Nulla è l'Essere stesso. Che non può esserci, proprio perché è!
 
E il pensiero logico-razionale, che si fonda sull'esserci, questo non può assolutamente comprenderlo.
 
Ma il sentimento?
Il sentimento non è comprensione razionale ma può però condurci sino all'orlo dell'abisso. Dove tutto è perduto... E lì sta a noi, e solo a noi, affermare: Il Bene è!
A costo di negare assolutezza ad ogni fatto, ogni evento, ogni cosa o persona.
 
Il male, allora, acquista il proprio fondamentale significato: è lo stimolo per farci tornare ad essere ciò che siamo: l'Uno
 
E l'Uno, nel nostro esserci mondano, non può che essere il Nulla.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Ciao Bobmax,

l'ultima che ho letto sull'attualità del male riguarda i predoni d'organi (di bambini soprattutto). 
Peggio di questo c'è solo infliggere la morte torturando la vittima e dalla notte dei tempi ad oggi è una brutta gara a trovar le peggiori.

Tutto sembrerebbe indicare che il male sia connaturato all'essere umano e, senza affidarsi a interpretazioni spirituali, ancor ignota la fonte di tale eredità. 
Tuttavia dici che il male agisce (stimolo) per ricondurci ad essere ciò che siamo, l'uno (cit.).
Messa così il male pare un bene... o perlomeno il fine giustifica i mezzi. 

Nelle poche righe che hai scritto e nelle ancor meno mie a commento ci si sta inoltrando su un cammino filosofico sconfinato... come testimoniato anche da lunghe, appassionate e articolate discussioni su questo forum, dove alla fine ognuno resta della propria opinione o la cambia di poco.

Personalmente opto per una sola mente e diversi tipi di intelligenza (Howard Gardner- 8 tipi di intelligenze cognitive: logica, linguistica, musicale, corporeo-cinestetica, spaziale, naturalistica, inter ed intrapersonale) in dotazione ad ognuno di noi, in tutte le combinazioni possibili, anche se una, o alcune, risultano prevalenti (Gardner sostiene l'assenza di profili puri).

Qui nel forum le più impiegate sono quella logica e quella linguistica, questione di limiti del mezzo e scelte. 
Beh, a me piace talora associare o inserire nei post dei riferimenti musicali e il sentimento che rilevi nei miei scritti forse è riconducibile a quella interpersonale, attraverso gli scritti e non corporea. 
Sì, alla ricerca di un'empatia in grado di affrancarci un pochino dalle due prevalenti.

Queste forme di intelligenza singolarmente son come il ramo d'un albero che si sviluppa (pur in direzione del sole) rigogliosamente a discapito dell'equilibrio dell'intera forma... almeno uno opposto, a spalliera la stabilizzerebbe, però in due dimensioni ecc., penso che hai compreso cosa intendo.

Torniamo al male... c'è un solo tipo d'intelligenza che ne può sondare la natura? Solo quella di Nietzsche, Kant, Severino  ecc.?

Per dire, chi avesse spiccata quella naturalistica, non avrebbe maggiori possibilità di trarsi d'impaccio in una situazione potenzialmente pericolosa, ad es. assembramenti, qualcuno che viene verso di te in modo strano ecc.?

E quella stessa persona riguardo il male potrebbe non avvertirne il sentor d'abisso di chi vi si dedica con l'intelligenza intrapersonale, quella dei teologi, psicologi, sociologi e filosofi.

Chi ha ragione?

Dipende da quello che accade, non per niente l'intelligenza è la capacità di risolvere i problemi... e se quello del male non è stato ancora risolto (filosoficamente)...

 
Cordialement
Jean

bobmax

Ciao Jean,
la mia considerazione sul possibile senso del male derivava da una constatazione ben più ampia.

Questa constatazione non è una com-prensione, perché non vi è nulla da 'prendere".

L'intelligenza, in qualunque forma la vogliamo intendere, può infatti portarci solo sino al "limite" del comprensibile e lì naufragare.

La spinta per giungere al limite può scaturire dall'orrore del male che appare assoluto.
E ogni male, anche il più banale, una volta avvenuto appare irrimediabile. Se lo guardiamo con sincerità.

Tuttavia, sollecitati a ricercarne il senso, possiamo via via osare sempre di più nella nostra orientazione nel mondo.

Possiamo così giungere a constatare come il nostro stesso "io" sia un'illusione.
E che questo esserci molteplice, non sia in realtà "molteplice" ma espressione del Nulla.
O se vogliamo, della Negazione della negazione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Tutto giusto e logico... ma manca un tassello importante che alcuno ha sin qui tenuto in considerazione: Giuseppe Conte (l'unico che si è dimesso... il che è tutto dire.)

Se ci troviamo qui (politicamente) lo dobbiamo, nel bene e nel male, a lui.

Ripristinare l'alleanza tra Lega e M5S con Conte tolto di mezzo sarebbe un regalo troppo grande a Salvini, quasi una vittoria completa che Di Maio non potrà accettare, occorrerebbe metter fuori anche lui.

Conte altresì – a onor del vero non per Renzi, dotato di maggior fiuto – è un problema anche per il PD.

Ogni soluzione che non contempera un ruolo di alto prestigio per Conte non potrà aver successo e a quel punto forse le elezioni saranno inevitabili. Ma prima voleranno altri stracci, da tutte le parti.
 

Così scrivevo sul topic di Eutidemo "la pecora gradassa" due giorni fa, tempi geologici per la politica (al tempo della crisi), prima ancora che Di Maio lanciasse il guanto di sfida proponendo o Conte o... morte.

Quindi Conte c'è... e sempre grazie a Conte la mossa di Di Maio si è sgonfiata come un palloncino bucato...

Tutto scorre in fretta, ecco comparire Fico nei desiderata di PD e congrua parte del M5S e gli aggiornati sondaggi del Sole 24  che sono ben diversi da quelli del M5S.

Il gioco si fa difficile (eufemismo) per Di Maio che si era ritrovato miracolato ancora al suo posto dopo le disastrose Europee e nuovamente graziato dal tentativo fallito di Salvini (calcoli sbagliati, succede...)  grazie alla fortuita (?) alleanza Conte-Renzi.

Qualunque cosa farà NON sarà un successo... a meno che, capendo che non c'è due senza tre ripieghi sull'uovo lasciando ad altri denti la gallina. 
Denti a cui potrebbe non bastare una sola gallinella... sic transit gloria mundi.


Cordialement
Jean

paul11

Caro  Jean,
Tutto scorre.... Leggevo l'inizio della "Metafisica" di Aristotele,quando elenca il pensiero dei presocratici e poi Socrate e Platone.
Platone era amico e seguace di Cratilo (fra l'altro è uno dei protagonisti di un dialogo socratico negli scritti di Platone sull'etimo dei nomi, quindi del linguaggio).Cratilo a sua volta era seguace di
Eraclito ,passato alal storia come il filosofo del divenire, del "tutto scorre".
Se Eraclito diceva che non si può bagnarsi due volte nelle stesse acque, perché anche l'acqua scorre, Cratilo ancor di più sosteneva che non è possibile nemmeno bagnarsi.
Il mondo sensibile e molteplice, muta così velocemente,e che neppure i nomi "fermano" il mutamento, per cui Cratilo ,di cui storicamente si sa poco, riteneva che bisognasse solo indicare con il dito le cose, neppure più nominarle, perché i nomi si illudono di fermare le cose, ma le cose scorrono appunto velocemente......

A quante crisi politiche abbiamo assistito? Nemmeno nomi ed eventi mi ricordo più, e fra dieci anni chi si ricorderà più di questi nomi di protagonisti.
Platone quando seguì Socrate che a sua volta abbandonò di scrutare e indagare "sulla natura", ma si rivolse all'etica per trovarvi i principi universali, arrivò a pensare la suddivisione in "idee", ma che stavano in dominio diverso dal sensibile, dalla molteplicità della natura, proprio perché rimase sempre influenzato dal pensiero di Cratilo ed Eraclito.

Lo scorrere, questa idea di tempo e di movimento si accompagna al mondo delle idee di come noi interpretiamo lo stesso scorrere e fuggevole dominio .
L'idea di politica, di governo, di democrazia rimane più stabile in noi rispetto allo scorrere di fuggevole di volti, di nomi, di persone, tanto che tutto ciò che ci gira attorno ,che ci da il mondo, noi lo riconduciamo alle nostre idee di mondo e cerchiamo il senso di queste narrazioni, che si da a sua volta come un film, come fotografie destinate ad ingiallire e scomparire nel tempo.

p.s il nostro forumista Eutidemo ,prende il nome da un sofista erista(che significa battagliero)

acquario69

Citazione di: paul11 il 25 Agosto 2019, 14:14:31 PM
p.s il nostro forumista Eutidemo ,prende il nome da un sofista erista (che significa battagliero)

L'eristica viene presentata abbastanza dettagliatamente nell'Eutidemo, dialogo giovanile di Platone
Qui Platone mostra come i sofisti Eutidemo e Dionisidoro, due fratelli originari di Chio usino giochi di parole col fine di confutare il proprio avversario dialettico senza, tuttavia, minimamente interessarsi della validità oggettiva delle proprie affermazioni o sul significato delle parole che vengono impiegate. Ne emerge, così, un personaggio a cui non interessa la conoscenza delle cose, ma solo la vittoria dialettica sugli altri. Non a caso questo uso della ragione è stato definito «distruttivo»

Chiaramente ciò è in pieno contrasto con la filosofia Socratica che concepisce la conoscenza come un momento di dialogo costruttivo nel quale gli interlocutori rinunciano (o, perlomeno, mettono tra parentesi) ai propri pregiudizi per ricercare insieme la verità.

La disputa dialettica per questi sofisti è, al contrario, semplicemente un gioco che simula una battaglia nella quale è necessario avere la meglio a prescindere da ciò che si sostiene. In tal senso gli eristi estremizzano la dottrina dei "doppi discorsi" di Protagora.
Se, infatti, in Protagora essa veniva utilizzata per dimostrare la relatività di valori culturali ed etici gli eristi la usano solamente per dimostrare in toto che l'interlocutore ha torto e che si può asserire il vero, e il contrario di qualsiasi cosa.

Fonte: 
wikipedia

...Tutto continua a scorrere

Jean

Citazione di: Jean il 25 Agosto 2019, 11:44:12 AM
Tutto giusto e logico... ma manca un tassello importante che alcuno ha sin qui tenuto in considerazione: Giuseppe Conte (l'unico che si è dimesso... il che è tutto dire.)

Se ci troviamo qui (politicamente) lo dobbiamo, nel bene e nel male, a lui.

Ripristinare l'alleanza tra Lega e M5S con Conte tolto di mezzo sarebbe un regalo troppo grande a Salvini, quasi una vittoria completa che Di Maio non potrà accettare, occorrerebbe metter fuori anche lui.

Conte altresì – a onor del vero non per Renzi, dotato di maggior fiuto – è un problema anche per il PD.

Ogni soluzione che non contempera un ruolo di alto prestigio per Conte non potrà aver successo e a quel punto forse le elezioni saranno inevitabili. Ma prima voleranno altri stracci, da tutte le parti.


Così scrivevo sul topic di Eutidemo "la pecora gradassa" due giorni fa, tempi geologici per la politica (al tempo della crisi), prima ancora che Di Maio lanciasse il guanto di sfida proponendo o Conte o... morte.

Quindi Conte c'è... e sempre grazie a Conte la mossa di Di Maio si è sgonfiata come un palloncino bucato...

Tutto scorre in fretta, ecco comparire Fico nei desiderata di PD e congrua parte del M5S e gli aggiornati sondaggi del Sole 24  che sono ben diversi da quelli del M5S.

Il gioco si fa difficile (eufemismo) per Di Maio che si era ritrovato miracolato ancora al suo posto dopo le disastrose Europee e nuovamente graziato dal tentativo fallito di Salvini (calcoli sbagliati, succede...)  grazie alla fortuita (?) alleanza Conte-Renzi.

Qualunque cosa farà NON sarà un successo... a meno che, capendo che non c'è due senza tre ripieghi sull'uovo lasciando ad altri denti la gallina.
Denti a cui potrebbe non bastare una sola gallinella... sic transit gloria mundi.


Cordialement
Jean

La telenovela che ha portato alla formazione del nuovo governo pare terminata. La puntata, naturalmente, che la storia politica, come ogni altra storia è infinita.

Di Maio – costretto a mollare la gallina - si è dovuto accontentare di un buon uovo e di un altro mezzo da spartire col sottosegretario... sempreché costui gli rimanga fedele, tutto da vedere. 
La fedeltà in politica è come la fata Morgana che sussurra al disperso nel deserto di stare sereno...

Zingaretti, nelle condizioni date, ha ottenuto molto di più di quanto ci si poteva attendere da un condottiero col poco esercito a disposizione.

Renzi, che il suo esercito l'ha mantenuto, troverà la battaglia giusta per mettere quelli degli altri alla prova.

Chi ha perso in questa mano di poker esce (per il momento) di scena... quella che con tutti i mezzi occupava, arrivando a chiedere i pieni poteri... quel potere che adesso in altre mani logorerà chi non ce l'ha, Andreotti docet.

Come dissi, la soluzione era Conte o elezioni.

Alla fine tutti l'han capita, avanti con la prossima puntata che questa è ormai scorsa...
 

Cordialement
Jean

Ipazia

Vista la lista dei ministri penso che stavolta il potere logorerà chi ce l'ha. L'unica incognita é sul tempo del logoramento. In ogni caso non superiore a tre anni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri