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Tutti in pannolino!

Aperto da Fharenight, 07 Marzo 2017, 02:51:24 AM

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Eutidemo

Cara Fharenight,
insisto nel dire che parliamo di cose diverse. :o  
Ed infatti, tu continui a parlare di "omofobia", mentre, nella legge (almeno quella che ho riprodotto io), non c'è alcun riferimento a tale termine.
Leggi meglio!
Quanto a "di che cosa si potrebbe essere accusati", questo è chiaramente precisato nella norma; significa, semplicemente, che non si può licenziare qualcuno soltanto perchè è un "gay" (come non si può farlo se è di colore), nè "discriminarlo" in ragione della sua "diversità".
Il che, è un mero corollario dell'art.3 della Costituzione (principio di eguaglianza)!
Chiunque, invece, può mettere in discussione o rifiutare le teorie che vuole, ovvero credere in altre, perchè la legge in questione non lo vieta affatto; tranquilla! ;)
Quanto al fatto che, a denuncia avvenuta, spetterà al giudice di interpretare e decidere se si tratta di reato o meno, questo è tipico di qualsiasi ordinamento giuridico, con riferimento a qualsiasi presunta fattispecie criminosa; non è affatto una caratteristica dei sistemi totalitari. 
Altrimenti, dimmi tu, a denuncia avvenuta, a chi mai dovrebbe spettare di decidere se si tratta di reato o meno?
Ad un postino?
Atteniamoci, quindi, al diritto positivo, e lasciamo perdere le mistificazioni grossolane e disinformate della realtà, che criticano leggi che esistono (fittiziamente) solo nell'immaginazione di chi vuole criticarle a vanvera :) .

InVerno

Citazione di: Fharenight il 24 Marzo 2017, 00:14:59 AM
Caro Eutidemo, temo che invece stiamo parlando della stessa cosa ma che tu voglia interpretarla secondo l'ideologia di moda attualmente e secondo la lobby gay. Di fatti nel mio intervento avevo specificato che: dato il fatto che non si può definire esattamente cos'è l'omofobia, ma che la legge probabilmente andrà ugualmente in porto, resta vaga l'idea su che cosa si potrebbe essere accusati in riferimento all'omofobia (il termine è ambiguo ed è un vocabolo nuovo fatto apposta per tarpare le ali a chi voglia pensare e mettere in discussione o rifiutare determinate teorie) poi, a denuncia avvenuta, spetterebbe al giudice interpretare e decidere se si tratta di reato o meno. E questo è tipico dei sistemi totalitari.
E l'imbecillità prettamente occidentale attuale non voglia che si dovesse intraprendere una simile decisione anche per quanto riguarda l'altra parolina inventata e tanto di moda: "islamofobia", perché spianeremmo completamente la strada all'applicazione di diritto della sharia.

Guarda che il delirio (mania) di persecuzione è una patologia seria, tutte queste entità che trasformano il costrutto del tuo mondo in un ambiente ostile e vogliono minare la tua integrità personale hanno un nome, e possono alla lunga indurre alla schizofrenia. Cerca di aiutarti prima di vedere la lobby gay dietro la porta del bagno e gli islamici nella dispensa..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Duc in altum!

** scritto da Eutidemo:
CitazioneChiunque, invece, può mettere in discussione o rifiutare le teorie che vuole, ovvero credere in altre, perchè la legge in questione non lo vieta affatto; tranquilla!
Per adesso (e speriamo che resti così!), perché conversando con conoscenti e amici gay o lesbiche, e sapendo loro che io non ho difficoltà nell'accostare il desiderio sessuale omosessuale, con la voglia di drogarsi o con la cupidigia dell'adulterio etero, giacché in tutti e tre i casi ci sono dei centri, laici (per non parlare di quelli religiosi), abilitati al recupero da questo "libertinaggio", con risultati che confermano che nell'aiuto ci si può "emancipare", mi hanno detto che nella legge prossima, se approvata, sarà reato accostare un omosessuale (inteso nell'atto sessuale) a un tossicodipendente.

Quindi mi fa piacere, poiché non conosco bene quanto te le leggi degli uomini, accertare dalle tue precise considerazioni (che condivido appieno, soprattutto questa:
CitazioneQuanto a "di che cosa si potrebbe essere accusati", questo è chiaramente precisato nella norma; significa, semplicemente, che non si può licenziare qualcuno soltanto perchè è un "gay" (come non si può farlo se è di colore), nè "discriminarlo" in ragione della sua "diversità".
Il che, è un mero corollario dell'art.3 della Costituzione (principio di eguaglianza)!
...), che ancora c'è (e speriamo ci sarà sempre) libertà d'espressione e licenza per profetizzare.  :D

Pace & Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

baylham

Citazione di: Eutidemo il 20 Marzo 2017, 08:39:42 AM
Ecco, infatti, il testo base della legge contro l'omofobia e la transfobia:
" In conformità a quanto disposto in materia di discriminazioni dall'articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, le disposizioni dell'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni, e le norme del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, si applicano integralmente anche in materia di discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere della vittima."

Il richiamato art.3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, invero, così recita recita:
"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell'attuazione dell'articolo 4 della convenzione, è punito:
a) con la reclusione fino a un anno e sei mesi chiunque, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima

Il tema del rifiuto della discriminazione mi sembra molto più complesso e difficile, addirittura paradossale. Peccato che si sia insinuato dentro i pannoloni.

Il problema è che la stessa legge antidiscriminazione è discriminatoria: discrimina i fatti proprio sulla base delle differenze che rifiuta. Il problema di fondo mi sembra sempre l'autoreferenzialità: l'antidiscriminazione nega la differenza che la giustifica, rende uguale ciò che è diverso. Per esempio un'associazione religiosa discrimina i propri associati proprio sulla base religiosa, come l'innamorato discrimina proprio sulla base sessuale.

In breve le differenze biologiche, etniche, religiose, sessuali esistono e producono effetti in campo politico e sociale.
Probabilmente una parziale soluzione dal punto di vista giuridico è proprio la distinzione dei casi in cui le differenze sono rilevanti da quelle in cui sono irrilevanti.

Personalmente ritengo il principio della libertà di pensiero e di espressione superiore al principio di non discriminazione per cui non condivido la prima parte e non mi convince affatto la formulazione della seconda parte della lettera a). 

Eutidemo

Citazione di: Duc in altum! il 24 Marzo 2017, 10:52:01 AM
** scritto da Eutidemo:
CitazioneChiunque, invece, può mettere in discussione o rifiutare le teorie che vuole, ovvero credere in altre, perchè la legge in questione non lo vieta affatto; tranquilla!
Per adesso (e speriamo che resti così!), perché conversando con conoscenti e amici gay o lesbiche, e sapendo loro che io non ho difficoltà nell'accostare il desiderio sessuale omosessuale, con la voglia di drogarsi o con la cupidigia dell'adulterio etero, giacché in tutti e tre i casi ci sono dei centri, laici (per non parlare di quelli religiosi), abilitati al recupero da questo "libertinaggio", con risultati che confermano che nell'aiuto ci si può "emancipare", mi hanno detto che nella legge prossima, se approvata, sarà reato accostare un omosessuale (inteso nell'atto sessuale) a un tossicodipendente.

Quindi mi fa piacere, poiché non conosco bene quanto te le leggi degli uomini, accertare dalle tue precise considerazioni (che condivido appieno, soprattutto questa:
CitazioneQuanto a "di che cosa si potrebbe essere accusati", questo è chiaramente precisato nella norma; significa, semplicemente, che non si può licenziare qualcuno soltanto perchè è un "gay" (come non si può farlo se è di colore), nè "discriminarlo" in ragione della sua "diversità".
Il che, è un mero corollario dell'art.3 della Costituzione (principio di eguaglianza)!
...), che ancora c'è (e speriamo ci sarà sempre) libertà d'espressione e licenza per profetizzare.  :D

Pace & Bene

Ci mancherebbe altro!
Noi due abbiamo idee molto diverse (almeno su certe cose), ma sarei disposto a dare la vita per impedire che qualcuno cerchi di impedirti di esporle ;)

Eutidemo

Caro Baylham
indubbiamente, il tema del rifiuto della discriminazione è molto complesso e difficile, ma, a dire il vero, non ho ben capito il tuo ragionamento...che mi sembra un tantinto contorto!
Ed infatti, tu scrivi: 
" Il problema è che la stessa legge antidiscriminazione è discriminatoria: discrimina i fatti proprio sulla base delle differenze che rifiuta."
DOVE?
Se leggi il testo della legge, infatti, in sostanza essa prevede semplicemente, che non si possa licenziare qualcuno soltanto perchè è un "gay" (come non si può farlo se è di colore), nè "discriminarlo" in ragione della sua "diversità"; magari impedendogli di entrare in un pubblico bar, o di alloggiare in un albergo.
Tutto qui: come ho già detto, è un mero corollario dell'art.3 della Costituzione (principio di eguaglianza)!
A meno che, tu non ritenga "discriminante" "discriminare" tra un datore di lavoro che "discrimina" i propri dipendenti in base all'orientamento sessuale (o alla religione o alla razza), e un datore di lavoro che, invece, , al riguardo, non "discrimina" affatto, considerandoli tutti eguali di fronte alla legge. :D
Se è questo che intendi, il tuo ragionamento (a parte il "calembour"), mi sembra alquanto paralogistico!
Così come è paralogistica l'affermazione circa l'assurdità di "rendere uguale ciò che è diverso".
Ed infatti, qui si parla di ESSERE EGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE, cioè, di poter fruire delle stesse opportunità di lavoro, di alloggio ecc.; certo NON DI ESSERE EGUALI ANCHE SOTTO IL PROFILO ANTROPOLOGICO, perchè è ovvio che ciascun individuo (tendenze sessuali a parte) è diverso da tutti gli altri, e non può essere omologato ad alcun archetipo.
Per cui non è affatto vero che "l'antidiscriminazione nega la differenza che la giustifica, rendendo uguale ciò che è diverso", bensì pretende soltanto di rendere tutti uguali di fronte alla legge, senza distinzione di orientamento sessuale, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' ovvio, infatti, che io, "antropologicamente", sono MOLTO "diverso" da un gay pechinese, che parla cinese, ed è comunista e taoista, e non vorrei mai essere uguale a lui; però voglio che la legge ci tratti entrambi alla stesso modo, e che non ci discrimini sotto nessun aspetto. :D
Quanto all'esempio dell'associazione religiosa, che  "discrimina" i propri associati proprio sulla base religiosa, così come l'innamorato "discrimina" proprio sulla base sessuale; ancora una volta, secondo me, tu confondi il piano "giuridico" con quello "antropologico".
Ed infatti, io non mi sentirei affatto "discriminato" se una associazione taoista non mi accogliesse nelle sue file, in quanto cattolico, nè mi sentirei "discriminato" se una lesbica rifiutasse i miei approcci; mi sentirei, invece,  discriminato se in Cina o nel Paese delle Amazzoni, io non godessi degli stessi diritti civili dei taoisti o delle lesbiche, e venissi discriminato sul lavoro (o altrove).
Leggetevi le "Lettere Persiane", di  Montesquieu!
Dire che esistono differenze biologiche, etniche, religiose, sessuali e che producono effetti in campo "politico" e "sociale", è una mera constatazione di fatto che nè io, nè alcuna legge, mette in discussione (nè potrebbe); ma tali differenze non possono produrre effetti in campo "giuridico", per quanto concerne l'eguaglianza di tutti i cittadini, per quanto concerne anche la politica e la società. 
Venendo al testo della legge, infine, tu scrivi che ritieni: "....il principio della libertà di pensiero e di espressione superiore al principio di non discriminazione per cui non condividi la prima parte e non ti convince affatto la formulazione della seconda parte della lettera a)"
Tale lettera, cioè la lett.a) dell'art.3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654,  prevede sanzioni a carico di:
"...chiunque, in qualsiasi modo:
- diffonde idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico (prima parte) 
- ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima (seconda parte)".
Ti faccio notare, in primo luogo, che  il testo base della legge richiama "espressamente" tale norma, solo con riferimento alla seconda parte di tale disposizione; e, cioè con riguardo alle DISCRIMINAZIONI motivate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere della vittima, e non anche alla prima parte, che riguarda la DIFFUSIONE DI IDEEE.
Per cui, il tuo rilievo, "stricto iure" mi sembra alquanto opinabile.
Ad ogni modo, anche a voler intendere il richiamo in modo estensivo, a mio avviso, un conto è voler sostenere che l'"omosessualità" costituisce una degenerazione patologica, ovvero una malattia, ovvero un peccato (il che è lecito)...ed un'altra cosa è  diffondere idee fondate sulla superiorità o sull'odio nei confronti dei gay.
Per cui, secondo me, sia a volerlo interpretare restrittivamente, sia a volerlo interpretare estensivamente, il testo base della legge non impedisce affatto di esprimere (ed anche diffondere) le idee che si vogliono circa l'omosessualità, altrimenti bisognerebbe incarcerare tutti i sacerdoti cattolici; ma, al massimo, vieta di diffondere idee fondate sulla "superiorità" degli eterosessuali o sull'"odio" contro gli omosessuali,
Che sono cose ben diverse! ;)

Fharenight

Citazione di: Eutidemo il 24 Marzo 2017, 12:32:13 PM

Ci mancherebbe altro!
Noi due abbiamo idee molto diverse (almeno su certe cose), ma sarei disposto a dare la vita per impedire che qualcuno cerchi di impedirti di esporle ;)
Ed è proprio questa la battaglia che attualmente è iniziata nella società e in questo forum!

Il ragionamento di Bay non è contorto, perchè è previsto già nella nostra Costituzione il divieto di ogni forma di discriminazione... e allora che bisogno c'è di quest'altra legge?  ;D
Ma quando mai si è licenziato qualcuno solo perché gay? Al massimo si poteva pensare di evitare che, a contatto con minori, nel caso fosse stato "anche" pedofilo, si poteva ritenere di prendere determinate decisioni... Ma ovviamente sarebbe discriminatorio nel caso in cui l'omosessuale non è anche pedofilo. L'argomento è complesso e delicato e non può essere liquidato con una legge del genere.
Ciò che oggi "bolle" in pentola sono le teorie gender che sono da mettere seriamente in discussione, ma invece credo si vogliano imporre attraverso leggi come questa. Capito l'astuzia?
Inoltre, la discriminazione "religiosa" oggi sarebbe da discutere ampiamente e seriamente, se vogliamo essere degni dell'intelligenza che il buon Dio (o la buona sorte) ci ha donato. Perché se una religione dovesse avere in sè delle norme assolute che cozzano con la Costituzione, cosa si fa?

Continuo dopo, in questi giorni sono molto impegnata per il lavoro...

baylham

A Eutidemo

Non ho elaborato e riflettuto a lungo sul tema, ma ho colto e segnalato alcuni problemi reali.

"E' vietato discriminare sulla base di motivi biologici, etnici, religiosi, sessuali": non cogli l'autoreferenzialità e quindi la contraddittorietà del divieto?
Infatti nella pratica delle leggi antidiscriminazione sorgono problemi insolubili proprio per questo motivo.

Vedi ad esempio le leggi francesi sui simboli religiosi nelle istituzioni pubbliche: se la mia religione obbliga a portare il velo o la barba è discriminata rispetto a religioni che non richiedono alcun simbolo. La pratica della circoncisione è chiaramente una fonte di discriminazione in Italia.
Un altro esempio: un sussidio a favore di inabili biologici discrimina proprio per il motivo dell'inabilità biologica. Oppure l'8 per mille alle associazioni religiose discrimina rispetto a tutte le associazioni che non lo sono o che sono escluse dal riconoscimento.
L'anno scorso hanno fatto il loro ingresso un'associazione buddista e una induista.
Oppure l'aggravamento delle pene proprio per motivi antidiscriminatori di alcuni reati.

Massima cautela poi a trattare l'odio, che è un sentimento essenziale alla vita, primario o secondario che sia: ciò che minaccia l'oggetto amato è odiato.

Alcune tendenze antiomofobiche sono altrettanto pericolose delle tendenze omofobiche: c'è il rischio che assecondando queste tendenze la Bibbia o il Corano o l'associazione cattolica o islamica o induista vengano considerate fuori legge e bandite. I talebani che distruggono ciò che è diverso da loro non mi piacciono.
Ricordo comunque che l'induismo o derivati produce divisioni in caste e nel Corano gli atei e gli omosessuali sono gravemente discriminati per usare un eufemismo.

Duc in altum!

**  scritto da Eutidemo:
CitazioneCi mancherebbe altro!
Noi due abbiamo idee molto diverse (almeno su certe cose), ma sarei disposto a dare la vita per impedire che qualcuno cerchi di impedirti di esporle.
Benissimo, ma più che la vita basterà essere disposti a contribuire a che le "lobby" distinguano che non si può ascoltare solo la verità che piace o che conviene.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

**  scritto da Fharenight:
CitazioneInoltre, la discriminazione "religiosa" oggi sarebbe da discutere ampiamente e seriamente, se vogliamo essere degni dell'intelligenza che il buon Dio (o la buona sorte) ci ha donato. Perché se una religione dovesse avere in sè delle norme assolute che cozzano con la Costituzione, cosa si fa?
Facile, si elimina Dio così tutto è permesso!!  :-[
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Jacopus

#25
Da alcuni commenti sembra che imperi davvero molta confusione. Come se le guerre di religione del cinquecento e le posizioni filosofiche e politiche successive siano state cancellate, si siano come slavate in questa continua eruzione di notizie, informazioni, gossip, insomma la pseudocultura che si raggruma attorno agli innumerevoli media di cui disponiamo.
La legge anti-omofobia credo che risponda all'esigenza di non discriminare una persona perché gay o trans-gender così come non si dovrebbe discriminare un bravo informatico perché con la pelle nera. Le discriminazioni su base razziale, politica, di genere o religiosa credo che siano un retaggio medievale. Se ci piace il Medioevo possiamo anche ripristinarle. A me personalmente il Medioevo affascina come materia di studio ma viverci è un altro conto. Intanto sarei stato messo al rogo in men che non si dica insieme a gran parte dei frequentatori di questo forum. Probabilmente si sarebbero salvati solo Giona e Duc in Altum, che però avrebbe dovuto sicuramente dirsi pentito di qualche cosa.

Le discriminazioni comunque possono anche essere funzionali ad un certo tipo di società. Le leggi razziali ad esempio in Italia aprirono la strada alla carriera di tanti funzionari meno competenti ma ariani, mentre gli ebrei competenti furono licenziati. Quindi le leggi anti-discriminazione sono un incentivo per sviluppare meglio le capacità di ognuno a vantaggio dell'intera società.
Se un singolo o una setta o una religione,  pensano che i neri siano una specie di scimmie lontana dall'uomo caucasico, in grado invece di svolgere azioni grandiose a causa di una parte dell'ipotalamo o dell'amigdala che solo lui possiede, liberi di farlo. Si scontreranno nei vari luoghi di discussione virtuali e non, con chi non la pensa come loro.
Ma le istituzioni hanno il dovere di cercare, anche attraverso le norme, di porre tutti i singoli soggetti che abitano lo spazio governato da quelle istituzioni, in una posizione il più possibile paritaria. Quindi parlare di discriminazione nei confronti di chi discrimina è una potente scemenza, che tra l'altro viene rivendicata proprio da chi parla di razzismo proprio perchè non può propalare le proprie teorie razziste. Parlate pure, dite la vostra ma un conto sono le opinioni, un conto è la difesa dei diritti delle persone.
Credo che la legge antiomofobia, in questo senso, difenda anche me, che sono felicemente sposato e con prole, così come penso che lo sia qualsiasi legge che difenda una minoranza che viene attaccata, anche se non facessi parte di quella minoranza.
Se in futuro i pescatori di orate fossero dichiarati dei malfattori, dei tarati mentali, o degli psicolabili, ben venga una legge che difenda i pescatori di orate. Poi che qualcuno continui pure a dichiarare i pescatori di orate dei cretini, ma il potere pubblico deve tutelarli, almeno finchè non vi sia una scoperta scientifica esatta, verificata dalla comunità scientifica e non falsificabile che dica che i pescatori di orate sono davvero pericolosi e da sopprimere (ed anche in questo caso bisogna agire con prudenza, poichè altrimenti la scienza diventa un nuovo motore della discriminazione). Questa scoperta scientifica però non è ancora stata fatta nè nei confronti dei cattolici o dei neri o dei mussulmani o dei gay o delle donne.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Duc in altum!

**  scritto da Jacopus:
CitazioneQuesta scoperta scientifica però non è ancora stata fatta nè nei confronti dei cattolici o dei neri o dei mussulmani o dei gay o delle donne.
Quindi speriamo che i pescatori di orate facciano delle marce o manifestazioni per concedere e legittimare i diritti  della poligamia, del matrimonio tra ultra-maggiorenni e minorenni e dell'uso libero di qualsiasi droga.  ;)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Fharenight

Comunque vorrei dire un sentito  grazie a Duc e a Bay per aver sbloccato ed elevato il discorso che non riuscivo a far comprendere a Eutidemo, il quale,  pur avendo idee  molto differenti dalle mie è tuttavia capace di affrontare un contraddittorio e discutere civilmente.

L'argomento  è molto interessante anche per le eventuali implicazioni deriva a proposito di libertà di espressione. Non solo; il mio intento principale è far riflettere sulle assurdità della suddette teorie gender che si vogliono imporre anche o soprattutto attraverso quel disegno di legge da regime totalitario. Vi invito alla riflessione dunque. Ma sarebbe bene aprire un topic apposito.

Eutidemo

Caro Baylham,
tu scrivi: "E' vietato discriminare sulla base di motivi biologici, etnici, religiosi, sessuali": non cogli l'autoreferenzialità e quindi la contraddittorietà del divieto?"
Risposta ASSOLUTAMENTE NO! :)
Dove sarebbe la contraddizione?
Non la vedo proprio!
Quanto alle leggi francesi sui simboli religiosi nelle istituzioni pubbliche, si tratta di una normativa che non ha NIENTE a che vedere con quella relativa alle discriminazioni; si tratta di una materia completamente diversa, sulla quale, eventualmente, andrebbe aperto un topic a parte.
Poi scrivi: "...se la mia religione obbliga a portare il velo o la barba è discriminata rispetto a religioni che non richiedono alcun simbolo."
Non mi pare proprio che esistano discriminazioni concernenti le barbe (che sono obbligatorie anche per i sacerdoti ortodossi) o i veli (che anche le donne cattoliche portano in chiesa); e quanto alla circoncisione, tutti gli ebrei della mia città sono circoncisi, ed a nessuno è mai venuto in mente di impedirglielo. 
Quanto al fatto che il sussidio a favore di inabili biologici discriminerebbe proprio per il motivo dell'inabilità biologica, questa mi sembra una vera e propria corbelleria; sarebbe come dire che il sussidio a favore poveri discriminerebbe proprio per il motivo della loro povertà. 
Non bisogna confondere, infatti, due cose completamente diverse:
- il "trattamento agevolatorio" nei confronti di chi si trova in situazione di disagio economico, sanitario ecc. (ed infatti, trattare in modo eguale situazioni diverse, viola il principio di eguaglianza come trattare in modo diverso situazioni simili);
- il "trattamento discriminatorio"nei confronti delle minoranze, che hanno credenze religiose, orientamenti sessuali ecc., diversi da quelli della maggioranza, solo perchè urta la sua "pruderie".
Se si confondono cose così diverse, si butta tutto in una sofistica "caciara", senza alcun costrutto "logico" o "dialogico"!
Quanto, invece, al fatto che l'8 per mille alle associazioni religiose discrimina rispetto a tutte le associazioni che non lo sono o che sono escluse dal riconoscimento, si tratta di un altro discorso ancora; ed infatti, in tale fattispecie, il riconoscimento dipende dal "riconoscimento giuridico" o meno dell'ente percipiente...perchè se io e te fondiamo una associazione e pretendiamo l'8 per mille, ovviamente non abbiamo diritto a nulla se prima non veniamo "riconosciuti giuridicamente" (altrimenti le truffe si sprecherebbero più di adesso).
Quanto alla cautela nel "trattare l'odio" (il quale, secondo me, è un sentimento più essenziale per la morte, più che per la vita), primario o secondario che sia, secondo me chi propugna tale sentimento, politico, religioso o razziale che sia, deve essere messo in condizioni di non nuocere.
Proprio per "cautela", appunto! ;)
Quanto al fatto che alcune tendenze "antiomofobiche", se portate all'eccesso, possano essere altrettanto pericolose delle tendenze "omofobiche", sono perfettamente d'accordo: e proprio per gli stessi motivi.
Ma, almeno nel testo di legge che ho avuto modo di leggere, non c'è nessun eccesso "antiomofobico"; in base ad essa, infatti, non sussiste il benchè minimo rischio che la Bibbia o il Corano o l'associazione cattolica o islamica o induista vengano considerate fuori legge e bandite. 
A meno che, ovviamente, dei musulmani esaltati non pretendano di decapitare un omosessuale a Campo dei Fiori, perchè ha violato la Sharia!
Perseguire i persecutori, non costituisce persecuzione, bensì elementare civiltà giuridica! ;)

Jacopus

Citazione
CitazioneQuesta scoperta scientifica però non è ancora stata fatta nè nei confronti dei cattolici o dei neri o dei mussulmani o dei gay o delle donne.


Quindi speriamo che i pescatori di orate facciano delle marce o manifestazioni per concedere e legittimare i diritti  della poligamia, del matrimonio tra ultra-maggiorenni e minorenni e dell'uso libero di qualsiasi droga.  

Solita confusione. Le leggi anti-discriminazione servono di solito per proteggere i più deboli e proclamare il diritto di matrimonio fra maggiorenni e minorenni va proprio nella direzione opposta. Anche se è possibile, in casi particolari, autorizzare il matrimonio di minorenni, proprio perché il minore viene considerato da "proteggere" non può certo sposarsi. Stesso discorso per la poligamia. Di solito la poligamia presuppone un ordinamento familiare costruito sul dominio di un genere sull'altro. Non mi sembra che si debba tutelare chi domina. Sull'uso delle droghe ancora dovrebbe essere fatto un discorso diverso che è anche culturale. Da molti studi discende che la sostanza più pericolosa per l'uomo a tutti i livelli (quindi sia a livello individuale che sociale, sul breve e sul lungo periodo) è l'eroina ma subito dopo c'è l'alcol e la cannabis è leggermente al di sopra, in questa classifica, alla nicotina. Comunque l'abuso di sostanze è un capitolo a parte. Non c'è un parte della popolazione che discrimina rispetto ad un'altra.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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