Studentessi, gonne e vecchi professori

Aperto da Jacopus, 03 Dicembre 2021, 22:43:48 PM

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Jacopus

Al liceo Bottoni a Milano si è verificata una vicenda surreale. Alcuni studenti maschi si sono presentati a lezione, lo scorso 25 novembre, in gonna, per solidarizzare con le loro colleghe femmine in occasione della giornata contro la violenza di genere. Il professore di storia e filosofia, probabilmente un vecchio barbogio, misogino e beghino, li ha cacciati in malo modo. Mi sono chiesto cosa avrei fatto al posto del professore. Immagino anche i risolini, il tentativo di buttarla in caciara carnevalesca, magari per evitare qualche interrogazione e fare qualche storia su istagram il giorno dopo.
In tutto ciò il professore, oggi messo alla gogna, assume il carattere di un eroe che si oppone alla irreversibile tendenza verso la spettacolarizzazione di ogni protesta, shows continui H-24, atrezzati di giornate dedicate, leaders, gadgets, pulmini per le riunioni e sconti in catene alberghiere convenzionate.
Oggi ci sono anche le interviste agli studenti in gonna, che si sono "immedesimati" nelle vittime femminili della becera violenza del professore/filosofo, che probabilmente le violenta usando un tomo de "La Repubblica" di Platone.
Di fronte a questo spettacolo nello spettacolo (basta saperlo vedere), forse la strategia migliore sarebbe stata quella di riflettere con gli studenti maschi filogini a proposito della loro scelta. Un professore di filosofia in effetti non dovrebbe cacciare le persone, ma utilizzare anche le loro scelte scellerate per provare a riflettere sui motivi di quelle scelte, sulla sottostante società dei consumi e dello spettacolo e del denaro che scorre ovunque, anche eventualmente laddove si organizza "la giornata mondiale contro il denaro".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve. Un tempo i saggi (la minoranza) scrivevano e gli ignoranti (la maggioranza) parlava.

Oggi soffriamo dell'abnorme sviluppo della comunicazione (moriremo di troppa comunicazione, dato che non siamo in grado di porvi freno !)...........pertanto tutti possono scrivere e parlare quanto vogliono.

D'altra parte la dittatura degli ignoranti (i giovani non possono che ignorare, non avendo ancora avuto tempo di apprendere)........per la maggioranza (per gli ignoranti, appunto) è una semplice e luminosa espressione dell'avvicinarsi della perfezione democratica ed egualitaristica.

Al professore sarebbe stato sufficiente l'alzarsi dalla sedia e dichiarare : "Ragazzi, voi siete divertenti, ma io sono pagato per insegnare, non per gestire un circo equestre". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Phil

#2
Non frequento direttamente il mondo di ragazzi e adolescenti, ma ho l'impressione che vivano (per connubio di malleabilità giovanile e sovrastimolazione mediatica) una dimensione "ipersemantica", in cui la manifestazione plateale, il gesto simbolico, il "messaggio forte", a volte prendono il sopravvento sulla valutazione della strategia comunicativa, sul considerare l'interlocutore, sulla pertinenza del "contenuto" del gesto, sull'impatto su ciò che si vuole concretamente ottenere, etc. tutti aspetti cruciali sui cui arrancano goffamente anche moltissimi adulti, ovviamente, sebbene anche per motivi differenti dalla fascinazione verso lo "statement".
In ogni gruppo di manifestanti, in generale, ci sono sempre "la pecora", il giocherellone, l'indeciso che "accompagna l'amico", l'approfittatore, quello che "ci crede veramente", etc. tuttavia per saggiarne le motivazioni reali basta solitamente parlarci (ossia "interrogarli", per dirla scolasticamente): quel docente ha magari perso un'occasione per un dialogo socratico sulle usanze contemporanee, fra "corruzione dei costumi" e "attivismo giovanile", o forse conosceva così bene il manipolo di manifestanti da sapere che sarebbe stato un dialogo sterile, o forse non voleva dare un seguito a quello che ha ritenuto un gesto inopportuno al contesto, preferendo opporvisi con fermezza (come ha dichiarato ufficialmente, se non sbaglio).

Secondo me una domanda da porsi è: sotto la gonna di quei ragazzi, sotto il "messaggio forte", c'è solo un gesto simbolico, un goliardico protagonismo, o anche una seria convinzione di quegli ideali che automaticamente (e retoricamente) vengono attribuiti a quel gesto? Nel primo caso, in fondo, non ci sarebbe niente di anomalo (vista l'età); nel secondo, il passo successivo è chiedersi quanto valga "pragmaticamente" un gesto del genere e se ci sia una conseguenza reale che vada oltre la ritualità simbolica di una determinata giornata dedicata a un tema/problema.
Su questa "sensibilizzazione semel in anno", credo che la «festa della donna» abbia già una storia piuttosto eloquente, al punto che gli sono poi state affiancate altre "date simboliche" come quella in questione... magari un domani oltre alle mimose per l'8 marzo, si venderanno anche le "gonne da uomo" per il 25 novembre, gonne che probabilmente dureranno meno di una mimosa e tanto quanto la loro ripercussione sociale, temo (non so quanti maschi violenti si siano ricreduti osservando scarpette rosse in piazza, forse le iniziative più efficaci in cui impegnarsi sono un po' più complicate e meno simboliche... e se consideriamo le dinamiche antropologiche di "espiazione sociale", esorcizzazione simbolica, "pinkwashing", etc. non è nemmeno ovvio che un gesto simbolico sia "comunque meglio di niente").

Jacopus

Phil. L'episodio è minimo, ma esemplificativo della ns epoca. Non è il fatto della gonna a renderlo ridicolo ma il mondo spettacolarizzante che ci gira intorno. Il prof, passionalmente si è opposto, ma è stata una opposizione sterile, un canto del cigno. Sempre meno gli studenti affronteranno queste tematiche in modo serio, per sposare invece questi set teatrali, che paradossalmente fanno rimpiangere il patriarcato e "l'uomo che non deve chiedere mai". Il mondo dei mass/media non vuole altro. Se un gruppo di studenti avesse fatto uno studio sulla violenza di genere e l'avesse presentato, che notizia vi sarebbe? Perché non andare sotto il consolato di un paese maschilista come l'Arabia Saudita e protestare? Troppa fatica, meglio una gonna, quattro risate è una storia istagram con 100 likes. Ovvero: fine del pensiero critico.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Secondo me c'è un piccolo quanto importatissimo cortocircuito lessicale, il professore insegna non tanto filosofia, ma storia della filosofia..Così come si studia storia della letteratura, e non certo letteratura, l'obbiettivo è instruire riguardo alle date di nascita e i pensieri principali di uomini morti e sepolti, nella abusatissima lettura mitologica della storia solcata da "grandi uomini" che il pischello può solo ammirare da distante. Nella tipica ricetta italica della scuola, 99% istruzione 1% educazione, metti le crocette giuste che alle 13 dobbiamo andare a mangiare.. l'idea che il professore chiami tutti a cerchio per instaurare un dialogo maieutico sulle violenze di genere, è trasfigurare ciò che il sistema si aspetta da lui: che superi il test per cominciare a compilare il curriculum da presentare al supermercato.
Che poi che cosa sarebbe stato questo dialogo? Se lo avessero fatto con in mano le statistiche dell'istat degli ultimi trent'anni, magari si sarebbero conto che la violenza verso le donne è in diminuzione costante, se lo avessero fatto con le statistiche globali, magari si sarebbero conto che le donne in Italia vivono in uno dei paesi più sicuri al mondo per il loro benessere e sicurezza. Se lo avessero fatto senza numeri, allora sarebbe potuto intervenire Hume: Does it contain any abstract reasoning concerning quantity or number? No. Does it contain any experimental reasoning concerning matter of fact and existence? No. Commit it then to the flames, for it can contain nothing but sophistry and illusion.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Citazione di: InVerno il 05 Dicembre 2021, 08:42:31 AM
Secondo me c'è un piccolo quanto importatissimo cortocircuito . Se lo avessero fatto senza numeri, allora sarebbe potuto intervenire Hume: Does it contain any abstract reasoning concerning quantity or number? No. Does it contain any experimental reasoning concerning matter of fact and existence? No. Commit it then to the flames, for it can contain nothing but sophistry and illusion.
Lo scientismo è un cancro dell'anima che ti preserva finchè la statistica non si ricorda di te.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2021, 14:10:06 PM
Citazione di: InVerno il 05 Dicembre 2021, 08:42:31 AM
Secondo me c'è un piccolo quanto importatissimo cortocircuito . Se lo avessero fatto senza numeri, allora sarebbe potuto intervenire Hume: Does it contain any abstract reasoning concerning quantity or number? No. Does it contain any experimental reasoning concerning matter of fact and existence? No. Commit it then to the flames, for it can contain nothing but sophistry and illusion.
Lo scientismo è un cancro dell'anima che ti preserva finchè la statistica non si ricorda di te.
Non ho assolutamente niente contro i novax che "accolgono e mettono  in pratica" il mio caloroso "invito" a tenersi fuori dai piedi; cioè, fuori degli ambienti che frequento io.
Ed infatti ciascuno è libero di mettere a rischio la propria salute come meglio crede, nè io ho alcun diritto di impedirglielo; purchè, però, non pretenda di mettere a rischio anche la mia!
;)

InVerno

Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2021, 14:10:06 PM
Citazione di: InVerno il 05 Dicembre 2021, 08:42:31 AM
Secondo me c'è un piccolo quanto importatissimo cortocircuito . Se lo avessero fatto senza numeri, allora sarebbe potuto intervenire Hume: Does it contain any abstract reasoning concerning quantity or number? No. Does it contain any experimental reasoning concerning matter of fact and existence? No. Commit it then to the flames, for it can contain nothing but sophistry and illusion.
Lo scientismo è un cancro dell'anima che ti preserva finchè la statistica non si ricorda di te.
Ipazia, vedo che non argomenti sostanziali per controbattere, spiace solo vedere che per colpa della spaccata che hai fatto sui vaccini non riesci più ad alzarti in piedi, e dalla pentola di Marx sei finita nella padella di Rasputin.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Se bastasse taroccare la realtà con formule matematiche saremmo già allo stadio distopico del termitaio. Alla fine di quel delirio metafisico, chi ancora una volta ci provò, scrisse:

6.52, "Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto una risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure toccati."

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Da Marx a Rasputin ci sono finite legioni di comunisti pentiti che si sono lasciti sedurre non solo dal capitale, ma pure dagli affaristi stregoni della scienza del capitale.

Tra cui la statistica, già ben posta nel mirino critico da Trilussa, che pensa di risolvere problemi esistenziali ed etici facendo il conto della serva degli eventi avversi. Rispetto a questo orrore numerabile, ben vengano i ragazzi con le gonne. Auspicando che imparino a portarle anche fuori dai riflettori, laddove  diventano più impegnative e pesanti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

#10
Citazione di: Ipazia il 06 Dicembre 2021, 19:34:20 PM
Se bastasse taroccare la realtà con formule matematiche saremmo già allo stadio distopico del termitaio. Alla fine di quel delirio metafisico, chi ancora una volta ci provò, scrisse:

6.52, "Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto una risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure toccati."

L'affermazione in "6.52" risulta perfettamente coerente.

Infatti loro SENTONO che, una volta che siano arrivati a conoscere tutto lo scibile............pur tutto SAPENDO non troveranno certo mutilata la loro capacità di SENTIRE...........cioè di CREDERE INTERIORMENTE CIO' CHE MEGLIO LI SODDISFI.

Alla gente non frega una mazza il SAPERE=CONOSCERE, se ciò che sanno-conoscono non soddisfa le loro attese, credenze, speranze.

Si chiama POTENZA DELLA SPERANZA messa a confronto con la IMPOTENZA DELL'EVIDENZA. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Se è pur vero che la nostra psiche è fatta della stessa sostanza dei sogni ci resta ancora la possibilità di decidere se agirla in un incubo o in un eden.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Citazione di: Ipazia il 07 Dicembre 2021, 08:13:17 AM
Se è pur vero che la nostra psiche è fatta della stessa sostanza dei sogni ci resta ancora la possibilità di decidere se agirla in un incubo o in un eden.

Non capisco la locuzione "agirla". Che forse pensi che i contenuti psichici siano soggetti alla nostra volontà ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

La parte di psiche che coincide con la nostra creatività materiale e intellettuale: sì
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