Sono stati commessi errori nel contenimento del "coronavirus"?

Aperto da Eutidemo, 25 Febbraio 2020, 10:35:30 AM

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Eutidemo

Sono stati commessi errori nel contenimento del "coronavirus"?

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A mio avviso, costituisce un grave errore pontificare "prematuramente" in un senso o nell'altro; ciò, anche considerando che non solo i politici ma anche i virologi, stanno litigando tra di loro al riguardo.

***
Tra l'altro, secondo me, molte di tali controversie non sono solo di carattere "scientifico", ma anche di carattere meramente "logico" in quanto, ad esempio:
1)
Può essere sicuramente vero come sostengono taluni, che, "scientificamente", il coronavirus è poco più pericoloso di una normale influenza stagionale, e, per giunta, con un tasso di letalità molto basso per chi è giovane ed in salute.
2)
Però è anche vero che:
- per la normale influenza stagionale esistono efficaci vaccini, che vengono assunti in massa dalla "popolazione a rischio", e, cioè, che non è più giovane ed in salute;
- per il coronavirus, invece, NON esistono efficaci vaccini, che che possano essere assunti in massa dalla popolazione a rischio;
- più di un terzo della popolazione italiana è anziana, e quindi è a grave rischio, se non può premunirsi con un idoneo vaccino.
Ne consegue che, chi sottovaluta il pericolo epidemico:
a)
O è giovane, in forza e menefreghista;
b)
Oppure è un  vecchio imbecille.

***
Ciò premesso, io me ne guardo bene dall'emettere giudizi draconiani; ma mi limito semplicemente a prospettare, con cauto beneficio d'inventario, le seguenti considerazioni.

***
Quanto agli sbagli che sono stati "eventualmente" commessi, occorre distinguere tra:
a)
Quelli che sono stati commessi a causa di "strategie" sbagliate;
b)
Quelli che sono stati commessi, "tatticamente" per una erronea o carente "esecuzione" di strategie corrette, da parte di singoli operatori;

***
Al riguardo, a quanto mi risulta, a GENNAIO, non appena si è avuta tardivamente dalla Cina notizia virus, con ordinanza del nostro ministro della Salute:
a)
Sono stati interrotti tutti i voli da e per le Cina;
b)
Sono stati effettuati soltanto voli di recupero di Italiani che erano in  Cina, i quali sono stati tutti sottoposti a QUARANTENA.

***
L'analisi genetica ha da poco accertato che il CORANAVIRUS era comparso in Cina già dal novembre-dicembre 1919:
- o per via esclusivamente naturale;
- ovvero per manipolazione in laboratorio di virus già esistenti (altra materia di controversia tra gli esperti che qui mi astengo dall'affrontare).
Per cui, prima che la notizia fosse stata resa nota ed i voli bloccati e le quarantene applicate, evidentemente qualche Cinese infetto era già arrivato in Italia.

***
A questo punto occorre porsi due domande, tenendo ben presente la distinzione tra  il concetto di "necessario", ed il concetto di "sufficiente".

*1)*
E' STATO "NECESSARIO" IL BLOCCO DEI VOLI DA E PER LA CINA?
A mio parere, bloccare i voli diretti dalla Cina non è stata affatto un'"inutile fesseria"; come dichiarato da qualcuno.
Ed infatti, sin dai tempi della peste all'epoca di Giustiniano, il primo "necessario" provvedimento prudenziale da prendere in caso di epidemie, consiste nel bloccare "gli arrivi diretti dal paese infetto":
- a piedi;
- a cavallo;
- per nave;
- in automobile;
- in treno;
- in aereo.

Per i primi tre casi, vedi PANDETTE 1-34, per i secondi tre casi, vedi quello che hanno sempre fatto, in casi del genere, le Nazioni moderne; ed infatti, secondo me, a parte i protocolli internazionali, la cosa è talmente ovvia che anche un bambino ritardato la capirebbe da solo!

*2)*
E' STATO "SUFFICIENTE" IL BLOCCO DEI VOLI DA E PER LA CINA?
E' invece corretto asserire che chiudere i voli diretti dalla Cina non poteva essere, ovviamente, un provvedimento "sufficiente", in quanto:
a)
Ormai, prima che si sapesse del virus, probabilmente qualche cinese infetto era già arrivato in Italia;
b)
Anche dopo che si è saputo del virus, ed i voli diretti dalla Cina sono stati bloccati, molti cinesi sono comunque arrivati in Italia con voli indiretti.

***
TRACCIAMENTO DEI SOGGETTI

Ciò premesso, almeno "in teoria", è corretto asserire che  tutti quelli che avevano un timbro cinese sul passaporto nel periodo X dovevano essere messi in quarantena e mappati.
Il problema è che, poichè non viviamo in una dittatura:

a)
Al massimo, una volta avuta notizia del contagio, si può stabilire che, da quel momento in poi, i doganieri debbano comunicare all'"intelligence sanitaria" tutti i passeggeri in arrivo con recente timbro cinese sul passaporto:
- cinesi o meno che essi siano;
- a prescindere da qualsiasi altro scalo intermedio abbiano effettuato fuori della Cina.
Entrambe cose che a me risulta siano state fatte in Italia.

b)
Diversamente,  dopo che si sia avuta notizia del contagio, non si può più facilmente  sapere "a posteriori" quali e quanti passeggeri erano <<già>> precedentemente arrivati con "timbro cinese" sul passaporto; magari dopo aver fatto per giunta uno o più scali esteri.
Si può certamente cercare di farlo, come si sta facendo; ma, in pratica è un compito molto lungo e complicato.

***
La mia personale proposta fatta all'UNITA' DI CRISI venerdì scorso, è stata quella di tracciare e monitorare il "TRAFFICO DATI" dei cellulari, filtrando coloro che, a cavallo di novembre, dicembre e gennaio, hanno telefonato sia dalla Cina che (successivamente) dall'Italia; una volta identificati, peraltro, possono anche essere individuati i punti del nostro territorio dove si trovano attualmente.
Però i problemi, a parte quelli tecnici (non indifferenti), sono due:
a) Le leggi sulla tutela della privacy in Italia;
b) La collaborazione delle autorità cinesi, le quali, al riguardo, non hanno alcun problema di tutela della privacy, però, in genere, sono alquanto riluttanti a fornire informazioni su quello che sanno.

***
E' DIFFICILE STABILIRE SIN D'ORA QUALI STRATEGIE SIANO STATE ERRATE, E QUALI NO.

Ed infatti, sostenere che in Italia ci siano stati più contagi che altrove per "COLPA" di qualcuno è sicuramente "possibile", ma è pure decisamente "prematuro":  in quanto, in realtà, se vogliamo attenerci ad un corretto e razionale ragionamento di "intelligence" investigativa:
1)
Non si può ancora affermare "tout court" che in Italia ci siano stati più contagi che altrove;
2)
Per ora, infatti, si può SOLTANTO affermare che in Italia sono ci sono stati più "accertamenti di contagi" che altrove.
Il che è una cosa alquanto  diversa!

***
Ed infatti, è ovvio che laddove gli accertamenti sono più efficaci, si scoprono più contagi che altrove; altrimenti bisognerebbe pensare che in Africa il contagio praticamente non esista! :D
Ma (quasi) nessuno è così sciocco da supporre una cosa del genere!

***
CI SONO STATE "ESECUZIONI" ERRATE?

Occorre poi verificare quali e quanti errori siano stati eventualmente commessi per erronea o carente "esecuzione" di strategie corrette, da parte di singoli operatori; ma anche questi non potranno che essere verificati a posteriori

***
SBANDIERAMENTO DI VERI O PRESUNTI ERRORI

Quanto al fatto che adesso sia inutile e dannoso sbandierare "ipotetici" errori commessi, io aggiungerei  che, oltre che inutile e dannoso, è anche stupido e prematuro.
Ed infatti, domani, a consuntivo, magari si scoprirà:
- o che non abbiamo sostanzialmente commesso grossi errori;
- oppure che abbiamo, sì, commesso grossi errori, ma non quelli che qualcuno immagina adesso.

***
Chi (soprav) vivrà vedrà!

***
P.S.
Quanto alle misure più recenti, prese con il DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2020, n. 6, ne tratterò a parte, "melius re perpensa".


Ipazia

Le epidemie sono materia epidemiologica che é una scienza cenerentola perché si contrappone ad interessi economici ben consolidati al potere. La storia dell'eziologia tecnopatica del cancro é emblematica.

Nel caso specifico solo una accurata indagine epidemiologica può dirci la verità. La quale si sottrae per la forbice subdola tra casi aspecifici che portano all'autoguarigione con trattamenti influenzali classici e casi ostinati fino all'esito letale.

E' possibile che i pazienti 0, non lo sappiano neppure loro di esserlo perché portatori sani di un virus che nel loro organismo é stato combattuto efficacemente dal loro sistema immunitario senza sintomatologia alcuna.

E' pure possibile che nel suo ciclo evolutivo il virus abbia aumentato la sua capacità di sopravvivenza, letale per l'infettato, fino ai casi spedalizzati che gli hanno finalmente dato la sua carta d'identità, con gli infettivologi ancora una volta tra i più esposti come nel caso Urbani-sars e del giovane medico cinese deceduto a Wuhan.

Solo investire in virologia ed epidemiologia può darci le strategie e tattiche giuste per combattere le malattie dell'uomo e del pianeta.

Masters of war and peace, permettendo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Sariputra


Vedendo i numeri del contagio in Cina è abbastanza ovvio che il virus abbia iniziato a muoversi in novembre-dicembre e , in Italia, a fine dicembre-inizio Gennaio, ma sono solo ipotesi (anche se mi sembrano ragionevoli..).
Un errore tattico di qualche operatore sanitario sembra esserci stato all'ospedale di Codogno (ne ha parlato anche Conte..), ma il virus in quella zona già circolava da un pò.
Una cosa che non si tiene molto in considerazione (almeno dalle notizie che abbiamo...) è la prostituzione cinese. Le prostitute cinesi sono numerosissime, camuffate nei "centri di massaggio" più o meno tollerati (tacitamente tollerati..). Ovvio che una persona che abbia avuto rapporti con una di queste non va certo a dirlo, soprattutto se ammogliato. Una caratteristica delle prostitute cinesi è che girano in continuazione tra i vari centri massaggio, in diverse città e cittadine, e vanno e vengono dalla Cina, su volere del racket  cinese.
Cercherei di farli chiudere, in questa fase. Anche se...chiudi qui e aprono là, ovviamente...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Eutidemo

Citazione di: Sariputra il 25 Febbraio 2020, 11:32:16 AM

Vedendo i numeri del contagio in Cina è abbastanza ovvio che il virus abbia iniziato a muoversi in novembre-dicembre e , in Italia, a fine dicembre-inizio Gennaio, ma sono solo ipotesi (anche se mi sembrano ragionevoli..).
Un errore tattico di qualche operatore sanitario sembra esserci stato all'ospedale di Codogno (ne ha parlato anche Conte..), ma il virus in quella zona già circolava da un pò.
Una cosa che non si tiene molto in considerazione (almeno dalle notizie che abbiamo...) è la prostituzione cinese. Le prostitute cinesi sono numerosissime, camuffate nei "centri di massaggio" più o meno tollerati (tacitamente tollerati..). Ovvio che una persona che abbia avuto rapporti con una di queste non va certo a dirlo, soprattutto se ammogliato. Una caratteristica delle prostitute cinesi è che girano in continuazione tra i vari centri massaggio, in diverse città e cittadine, e vanno e vengono dalla Cina, su volere del racket  cinese.
Cercherei di farli chiudere, in questa fase. Anche se...chiudi qui e aprono là, ovviamente...

Tutte considerazioni degne di considerazione.
Circa le prostitute cinesi, però, non ne sapevo niente; ma sei sicuro?

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 25 Febbraio 2020, 11:26:19 AM
Le epidemie sono materia epidemiologica che é una scienza cenerentola perché si contrappone ad interessi economici ben consolidati al potere. La storia dell'eziologia tecnopatica del cancro é emblematica.

Nel caso specifico solo una accurata indagine epidemiologica può dirci la verità. La quale si sottrae per la forbice subdola tra casi aspecifici che portano all'autoguarigione con trattamenti influenzali classici e casi ostinati fino all'esito letale.

E' possibile che i pazienti 0, non lo sappiano neppure loro di esserlo perché portatori sani di un virus che nel loro organismo é stato combattuto efficacemente dal loro sistema immunitario senza sintomatologia alcuna.

E' pure possibile che nel suo ciclo evolutivo il virus abbia aumentato la sua capacità di sopravvivenza, letale per l'infettato, fino ai casi spedalizzati che gli hanno finalmente dato la sua carta d'identità, con gli infettivologi ancora una volta tra i più esposti come nel caso Urbani-sars e del giovane medico cinese deceduto a Wuhan.

Solo investire in virologia ed epidemiologia può darci le strategie e tattiche giuste per combattere le malattie dell'uomo e del pianeta.

Masters of war and peace, permettendo.


Hai ragione: ed infatti è possibilissimo che i pazienti 0, non lo sappiano neppure loro di esserlo perché portatori sani di un virus che nel loro organismo é stato combattuto efficacemente dal loro sistema immunitario senza sintomatologia alcuna (oppure lieve)
Aggiungerei che, specie in Africa, più dell'80% della popolazione è giovane, per cui molti di essi "passeranno" il CORONAVIRUS come un semplice raffreddore; quindi, nè loro nè altri sapranno mai che se lo sono beccato!
Forse "anche" per questo in Africa risultano pochi casi!

anthonyi

Citazione di: Sariputra il 25 Febbraio 2020, 11:32:16 AM

Vedendo i numeri del contagio in Cina è abbastanza ovvio che il virus abbia iniziato a muoversi in novembre-dicembre e , in Italia, a fine dicembre-inizio Gennaio, ma sono solo ipotesi (anche se mi sembrano ragionevoli..).


Le stime degli epidemiologi, in realtà, parlano di tempi ancora più lontani che arrivano fino ad 8 mesi nei quali il virus si è trasmesso prima in maniera latente per poi svilupparsi in forma più aggressiva in coincidenza con la stagione invernale, proprio come fanno tutte le forme influenzali.

Sariputra

https://www.spraynews.it/.../[/size]è[/size]-[/size]boom[/size]-[/size]di[/size]-[/size]prostituzione[/size]-[/size]cinese[/size]-viaggio-nei- bordelli-made-in-china[/size]
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Se leggi questo articolo ti si "illumina" quel mondo e il fatto che il 'contagio', anche se non è detto, potrebbe essere arrivato anche per quella via[/size]
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

baylham

Ho la netta sensazione che, date le caratteristiche del virus e lo stato della sua diffusione, l'errore principale sia quello di perseguire l'obiettivo primario di eliminarlo, invece di puntare su un rallentamento della sua morbilità e mortalità attraverso una normale e diffusa prevenzione e il rafforzamento dei servizi sanitari.

InVerno

#8
Nel valutare gli eventuali errori secondo me bisogna tenere in considerazione il risultato finale che si vuole ottenere. La mia impressione è che la risposta sia stata commisurata all'entità del problema, in particolar modo intorno alla pericolosità del virus e alla mortalità. Tutti gli anni vengono importati patogeni animali\vegetali (ho parlato per esempio del cinipide del castagno) e il livello di controllo per essi è praticamente nullo. Tutti gli anni vengono importati patogeni  umani con una scarsissima mortalità, e nessuno fa niente. Questo virus è un pò più cattivello e sono state prese contromisure. Ora ipotizziamo che un ipotetico covid-X con la stessa capacità di infettare, e una mortalità del 50%. Diremmo, nella situazione attuale, che sono stati commessi degli errori? Io dico assolutamente di si, perchè davanti ad un virus del genere si spera che il sistema sia capace (cosa di cui dubito fortemente) di bloccarsi completamente ed evitare che si sparga sul globo. Il mio dubbio perciò, anzichè chiedermi se sono stati commessi errori, è diverso, ovvero "è questo il massimo che sappiamo fare?" perchè se lo è, ho paura che dovremmo riflettere con molta serietà sull'eventualità di virus altamente più aggressivi e le nostre eventuali risposte di sistema. Se il virus si è sparso è anche perchè ragionando in ottica di costi-benefici, si è deciso che certi "errori" potevano essere commessi. Ovviamente non mi riferisco ai medici, ma ai politici. E altrettanto ovviamente non è una ipotesi fantascientifica, visto che la resistenza agli antibiotici è un fenomeno ben conosciuto e che può dare vita a patogeni tremendi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

All'importante osservazione di InVerno rispondono le scienze cenerentole - perchè meno facilmente convertibili in profitto ed anzi spesso controcorrente - della prevenzione. Solo indagini approfondite di tipo genetico, virologico e epidemiologico ci possono spiegare perchè e in che modo si sopravvive ad epidemie e condizioni igieniche pestilenziali (tipo molte situazioni terzomondo).

Anche in questa epidemia non sapremo mai la letalità "in sè" del virus perchè ci manca il denominatore, che potrebbe essere molto significativo, dei positivi asintomatici, ovvero di coloro che "motu proprio" hanno contrastato il virus col solo ausilio del loro sistema immunitario. A loro, e nostra, totale insaputa.

Un'indagine epidemiologica statistica mirata (ricerca anticorpi popolazione asintomatica) nei focus del contagio potrebbe rispondere a tale quesito a bocce ferme dopo la fine della fase epidemica. La tecnoscienza le risposte le dà: basta valorizzarla per quanto merita. Più risposte ci dà la tecnoscienza, meno ce ne deve dare la (più fallace) politica.

Riguardo al quesito principale penso che il principio di precauzione - melius abundare quam deficere - sia la migliore strategia quando ci vanno di mezzo la salute e la vita.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Sono convinto che i principi siano inutili: fino a che punto si può spingere il principio di precauzione?
Spinto all'estremo ottiene il risultato opposto.
Perciò entra in gioco la politica, di cui non apprezzo gli inviti all'unanimità.


anthonyi


Sto riflettendo sul ruolo dell'OMS. La cosa più sensata in questi casi sarebbe che ci fossero dei protocolli definiti a livello internazionale ai quali i singoli stati semplicemente dovrebbero adeguarsi, ciascuno in relazione alla problematicità della sua posizione.
Consideriamo il caso del blocco dei voli, se lo fa solo un paese non serve a nulla, anzi, complica la circolazione aerea, per funzionare dovrebbero essere tutti i paesi a farlo concordemente.

Ipazia

Citazione di: baylham il 26 Febbraio 2020, 10:52:27 AM
Sono convinto che i principi siano inutili: fino a che punto si può spingere il principio di precauzione?
Spinto all'estremo ottiene il risultato opposto.
Perciò entra in gioco la politica, di cui non apprezzo gli inviti all'unanimità.

Il principio di precauzione entra in campo tutte le volte che non si ha il pieno controllo di un evento naturale. Ad esempio: non si autorizza un albergo all'imbocco di un canalone dove possono precipitare valanghe; non si autorizza un farmaco senza un rigoroso iter di valutazione della tossicità; in zona sismica sono obbligatori certi criteri costruttivi; ...
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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