Sapevate che cos'è l'"agricoltura biodinamica"?

Aperto da Eutidemo, 11 Giugno 2021, 07:14:59 AM

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InVerno

Condivido anche io un intervento esterno secondo me interessante, forse la più comprensiva difesa del biodinamico che mi sia capitata di leggere in questi mesi:

https://www.dissapore.com/alimentazione/caro-premio-nobel-ecco-i-limiti-della-scienza-in-agricoltura/

A differenza dei biodinamici, che attraverso le loro associazioni mi pare si siano lamentati dei "poteri forti" della lobby dell'industria chimica che vorrebbe farli "sparire" (mica li hanno messi fuorilegge?) e accusato a destra e manca i diversi scienziati intervenuti di essere dei "venduti" alle lobby (perchè le lobby dovrebbero interessarsi dei quattro gatti che fanno biodinamica, anzichè delle decina di migliaia di biologici, gli andrebbe chiesto?) questa difesa mi sembra molto più sensata ed intelligente... L'agronomo che scrive è stato molto bravo a condensare e riassumere un tipo argomento che si sente spesso, magari scritto peggio o con più fretta. Se non fosse che...l'intero argomento è imbastito intorno ad una fallacia logica, o comunque ad una tecnica retorica, alla luce della quale, l'argomento in sé risulta molto più debole di quanto appare, l'intera lettera infatti, mi pare un compiuto esercizio di motte-and-bailey* dove non si prendono in esame le prerogative specifiche della biodinamica, ma ci si ritira nel "forte" ben difeso della critica ai sistemi agricoli moderni. Mi sembra tralaltro che sia una casualità molto simpatica che l'esempio di wikipedia sfrutti una persona che sta cercando di sostenere la validità dell'astrologia, utilizzando lo stesso tipo di fallacia.


*https://en.wikipedia.org/wiki/Motte-and-bailey_fallacy

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sapa

Citazione di: InVerno il 22 Febbraio 2022, 18:40:41 PMCondivido anche io un intervento esterno secondo me interessante, forse la più comprensiva difesa del biodinamico che mi sia capitata di leggere in questi mesi:

https://www.dissapore.com/alimentazione/caro-premio-nobel-ecco-i-limiti-della-scienza-in-agricoltura/

A differenza dei biodinamici, che attraverso le loro associazioni mi pare si siano lamentati dei "poteri forti" della lobby dell'industria chimica che vorrebbe farli "sparire" (mica li hanno messi fuorilegge?) e accusato a destra e manca i diversi scienziati intervenuti di essere dei "venduti" alle lobby (perchè le lobby dovrebbero interessarsi dei quattro gatti che fanno biodinamica, anzichè delle decina di migliaia di biologici, gli andrebbe chiesto?) questa difesa mi sembra molto più sensata ed intelligente... L'agronomo che scrive è stato molto bravo a condensare e riassumere un tipo argomento che si sente spesso, magari scritto peggio o con più fretta. Se non fosse che...l'intero argomento è imbastito intorno ad una fallacia logica, o comunque ad una tecnica retorica, alla luce della quale, l'argomento in sé risulta molto più debole di quanto appare, l'intera lettera infatti, mi pare un compiuto esercizio di motte-and-bailey* dove non si prendono in esame le prerogative specifiche della biodinamica, ma ci si ritira nel "forte" ben difeso della critica ai sistemi agricoli moderni. Mi sembra tralaltro che sia una casualità molto simpatica che l'esempio di wikipedia sfrutti una persona che sta cercando di sostenere la validità dell'astrologia, utilizzando lo stesso tipo di fallacia.


*https://en.wikipedia.org/wiki/Motte-and-bailey_fallacy
Ciao Inverno, in realtà le lobby della chimica si interessano eccome alle decine di migliaia di coltivatori bio, ormai non c' è una multinazionale della chimica per l'agricoltura, che non annoveri nei propri cataloghi prodotti a base di micro-organismi o perfino delle cosiddette "sostanze di base", Syngenta, Bayer e Corteva in testa. Il contributo che hai postato a me sembra abbastanza coerente: affermando l' autore che agricoltura e scienza possono integrarsi, ma non coincidere, come in effetti è, diventa abbastanza inutile, in un contesto divulgativo,  addentrarsi e provare a spiegare la validità delle tecniche biodinamiche. Come dice il collega agronomo, in agricoltura son molte le cose che non si sanno e spesso il risultato non è conseguenza diretta delle azioni messe in atto. In questo io sono abbastanza d'accordo con lui, ammantare di scientificità l'agricoltura convenzionale e quella biologica, per poi bollare come "esoterica" quella biodinamica è fuorviante. Lasciando perdere l'agricoltura convenzionale/integrata, che ricorre a un uso di input chimici tale da far quasi sempre quadrare tutti i conti con le avversità ambientali (tranne ovviamente quelle atmosferiche, ancora lungi dall'essere circoscrivibili), come ci si può spiegare, in agricoltura biologica, che,  riducendo all'osso la chimica in campo, si possano ottenere produzioni qualitativamente buone e sane? Cioè, come avviene, dopo 2-3 anni di conversione al biologico, che  da  una situazione a forte impatto chimico si passi a una a basso impatto, con risultati buoni dal punto di vista fito-sanitario ( non quantitativamente, ma questo è un altro discorso)? E' chiaro che smettendo di impestare il campo con sostanze di sintesi, si instaura un equilibrio, le piante rafforzano i loro sistemi di autodifesa, il terreno aumenta la fertilità e diminuisce il degrado e di ciò beneficiano le colture. Ma tutto ciò è quantificabile e univocamente certo in tutte le situazioni?. No, non lo è. Se tu nella tua vigna biologica ti fai mangiare dall'oidio, io, nella mia, a poca distanza della tua, posso uscirne indenne con la metà dei trattamenti e questo perchè ci possono essere microclimi differenti, giaciture ed esposizioni più favorevoli, vene di terreno con caratteristiche fisico-chimiche diverse, e le mie viti possono essere più forti o più deboli delle tue, indipendentemente dalla mie e dalle tue azioni a supporto. Quindi, a ragione, secondo me, l'agronomo che citi sostiene che la chimica illude l'agricoltura di diventare scienza. L'unica parvenza in questo senso è la  formula grossolana  del " più dai e più ottieni", che può forse trovare una conferma dal punto di vista delle quantità di resa e nemmeno sempre. Premesso tutto ciò, tornando al biodinamico, io continuo a pensare che contestare l'anti-scientificità di questa pratica sia sbagliato. Intendiamoci, con questo non voglio certo dire che credo al cornoletame (vorrei vedere come si potrebbe fare e quante vacche primipare occorrerebbero se tutta l'agricoltura mondiale si convertisse al biodinamico), ma concordo con il collega agronomo, per esperienza diretta, che quando si visita una azienda biodinamica non ci si trova di fronte dei trogloditi e non vi si trovano dei Maghi Merlino. Se l'oggetto del contendere sono i finanziamenti per le indagini scientifiche, non vedrei scandalo che ne vadano per  approfondire il ruolo dei campi magnetici, ad esempio, sulle produzioni agricole. A presto

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