Sanremo: il festival della canzone italiana?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 02 Febbraio 2023, 17:22:39 PM

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Claudia K

Citazione di: Ipazia il 17 Febbraio 2023, 14:38:17 PMSanremo è solo un grosso iceberg dell'omologazione ideologica dell'Impero del Bene. Altri, grandi e piccoli, lo accompagnano in casa RAI. Perfino una rete culturale come Radio3 è diventata inascoltabile durante la covidemia, tanto evidente era il suo indottrinamento covidemico. Si salvava solo la grande musica, ma neppure quella, vista la codinità manifestata nella vicenda delle liste di proscrizione degli artisti russi, nell'omologazione a seguire.

L'omologazione ideologica, quando è così spudorata, sta nella realtà pilotata dei fatti, e non negli occhi di chi guarda. Spostare l'obiettivo causale sullo spettatore, in questo caso, sa tanto di tartufismo.
Leggo la tua costante tendenza a parlare (ancora e dovunque) di pandemia covid . 
Per me non sarebbe un problema, e quale che sia il governo e le sue misure in materia...effettivamente non la considero un'esperienza "archivata/archiaviabile". 
Ma sono vagamente sconvolta dal farne IL Parametro da cui ossservare e GIUDICARE (molto sprezzantemente) il mondo. 
E farlo da un qualche scranno non meglio definito/definibile, in base ad istanze di varia fauna con sviluppatissimo uso dei polpastrelli in funzione "social" , da cui sono emerse figure altamente patetico/deliranti che NON hanno mai avuto NIENTE di concreto su cui confrotarsi con la Comunità Scientifica Mondiale. 

Stavamo parlando di Sanremo o di pandemia? 

Ipazia

La Comunità $cientifica Mondiale meglio lasciarla nel bordello in cui prolifica ed è foraggiata. Sanremo e covidemia appartengono al medesimo filo nero omologativo che talvolta si presenta come farsa (Sanremo) e talvolta come tragedia (covidemia, Ucraina).
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: Ipazia il 18 Febbraio 2023, 07:25:55 AMmedesimo filo nero omologativo
Su un Forum di persone amanti della riflessione...non sarò io a dover ricordare che di "fili neri omologativi"  se ne possono vedere o immaginare a volontà e per tutti i gusti. 
Alcuni fili omologativi si vedono a colpo d'occhio (e sono quelli che tentano la pesca a strascico su fondali melmosi e vengono in breve tempo seppelliti dalla risata di chi li osserva). 
Altri fili omologativi si immaginano o vengono fatti immaginare (e sono quelli che magari esistono solo nella fantasia dell'osservatore o del sobillatore, di talchè non reggono ad  alcuna ipotesi di confronto dialogico, e possono essere dietrologicamente "sostenuti" soltanto per la via dell'offesa gratuitamente denigratoria e provocatoria). 
Altri ancora esistono davvero e possono essere determinanti per le sorti del Pianeta, ma sono quelli più attentamente gestiti nel segno di una così curata trama di simulazioni e dissimulazioni da risultare perfettamente blindate all'osservatore. Ne sono paradigma le massonerie affaristiche in senso lato, la cui prima regola di successo è nella segretezza dell'identità degli adepti e dei loro accordi, la cui funzionalità operativa è massimizzata dall'esporsi pubblicamente come perfetti sconosciuti o (ancora meglio) come "avversari". 

E mentre ancora tremo all'idea dell'occulto  supporto putiniano a Trump (peraltro spiegabilissimo tra despoti), non posso che prendere atto (e lo farei con tenerezza, se non fossero così compiaciuti d'essere villani) della visibilissima sprovvedutezza dei seguaci di Qanon. E VOGLIO dimenticare quella penosa cassa di risonanza costituita da una pletora di replicanti in orgasmo da social, che era capace di affermare a testa alta - e senza avvertire il minimo senso del ridicolo - anche che "nell'ago del vaccino c'è il microchip con cui ci controlleranno" (di solito quinta elementare presa male, ma con indottrinamento perfettamente riuscito), e VOGLIO dimenticare anche l'iper-patetica questione delle "mascherine bavaglio", cavalcata in declinazione italiota da persone che - come Sgarbi - non potevano mentire senza piena consapevolezza di MENTIRE; ma il filo nero dell'indottrinamento (per quanto evidentissimo già sul solo tema pandemia e vaccini e mascherine) è schizzato negli occhi di chiunque non ce li avesse chiusi...quando TUTTI i no-vax/no-pass/no-PAX...si sono ritrovati compatti nell'istinto russofilo e filo-putiniano!  :D

Sono italiana e ho un'idea abbastanza consolidata e motivabile dell'humus italiano medio. Senza farla troppo lunga : è proprio VISIBILE che una (fortunatamente esigua) percentuale di "italiani brava gente" non potrebbe essere sodale con l'invasore, piuttosto che con l'invaso, se non fosse condizionata e lusingata da un'illusionistica (non solo illusoria) prospettiva INDOTTA di "riscatto social-esistenziale"! E ne ho TANTE prove, che sarebbero documentabilissime se non vigesse la Privacy! 

Torniamo a Sanremo?  :)
Chi ha visto lo spettacolo (anche a sprazzi, come me), ha visto uno spettacolo MAI noioso e del tutto Garbato, perfettamente in grado di (come detto mille volte ormai) affogare nel mare della pacata tolleranza anche le derive soggettivo-istrioniche più stupidelle (che non sono mancate). 
Di "manifesti politici" NON ne ho visto davvero nessuno. E se tale vogliamo considerare la letterina insignificante di Zelensky letta in piena notte...quella era un "grazie" di Zelensky a quanto il governo italiano sta facendo, in comunione di intenti con UE. 
Ci vedi il "filo nero omologativo" ? 
In clima "Riflessioni" puoi spiegare dove e perchè lo vedi. 
Non mi sembra faccia onore alla Riflessione il solo barricarsi dietro lanci random di vere e proprie offese gratuite del tipo "baldracche RAI". 
Cordialmente. 



Pio

Con baldracca si intende di solito donna che si vende il corpo per soldi o per proprio tornaconto. Che la RAI  sia piena da decenni, dalla lottizzazione in poi, di baldracchi e baldracche che si vendono al potere o all'  ideologia culturale e sociale del momento più che un'offesa mi sembra una semplice constatazione di un dato di fatto. :-X
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Jacopus

Klaudia. Sono assolutamente d'accordo sulla tua tesi relativa all'italiano complottista, che ripone nel complottismo la speranza di un revanchismo socio-esistenziale, o semplicemente per gridare il suo bisogno di (sterile) rivolta . Aggiungo solo che, purtroppo non sembra essere un appannaggio esclusivamente italiano. È di questi giorni la notizia che il progetto di "vicinanza" di quartiere di Carlos Moreno, progetto encomiabile in termini ecologisti, venga attaccato in Francia, da coloro che lo ritengono la riproposta di un lockdown dettato dai "poteri forti".
In tutto questo complottismo in realtà forse si nasconde il grande capolavoro mediatico del C+H (capitalismo più Hollywood), ovvero far credere che bisogna vergognarsi di essere poveri e che la povertà non dipende da concreti rapporti di potere ma da ignavia. Pertanto preclusa la coscienza di classe perché "rimossa" ed alienata da C+H, non resta che il complottismo e la successiva sua manipolazione da parte di soggetti come Sgarbi & co.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Claudia K

Citazione di: Pio il 18 Febbraio 2023, 13:31:23 PMCon baldracca si intende di solito donna che si vende il corpo per soldi o per proprio tornaconto. Che la RAI  sia piena da decenni, dalla lottizzazione in poi, di baldracchi e baldracche che si vendono al potere o all'  ideologia culturale e sociale del momento più che un'offesa mi sembra una semplice constatazione di un dato di fatto. :-X
Nel migliore dei casi si tratta di un giudizio  del tutto trasversale, potenzialmente, a qualunque comparto. 
Potendo tranquillamente, nel suo qualunquismo, arrivare ad ognuno di noi. 
E in un mondo che, in qualunque ambito, vede "baldracchi e baldracche"...ma anche no. 
Quindi ?
Ti sembra così "intellettuale" questo qualunquismo randomizzato su frequenza becero-provocatoria? 
A me no...per niente.  :)

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 18 Febbraio 2023, 13:52:12 PMKlaudia. Sono assolutamente d'accordo sulla tua tesi relativa all'italiano complottista, che ripone nel complottismo la speranza di un revanchismo socio-esistenziale. Aggiungo solo che, purtroppo non sembra essere un appannaggio esclusivamente italiano.
Mai pensato che sia solo italiano! 
E che ci siamo dimenticati Capitol Hill?  ;D

Ipazia

La RAI è un lupanare pagato coi soldi di tutti i contribuenti. Privatizzatela, e farà la pro-paganda che meglio aggrada al suo padrone. Lo scandalo RAI, non generalizzabile ad cacchium, è l'essere pagata, imposta e dissimulata come servizio pubblico. Curioso che in un paese in cui si sono privatizzati tutti i gioielli di stato, rimane in carico al contribuente solo questa sentina lercia di propaganda di regime. Sovrassatura di baldracche/i strapagate/i dedite/i allo scopo. C'è che non li vuole nessuno, perche rendono evidentemente meno di telefoni, petrolio, chimica e autostrade.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Non essendo privo di pregiudizi circa il tormentone dell'omologazione, per esser certo che l'omologazione non sia solo negli occhi di chi guarda, non avendo visto il festival, non mi resta che appoggiare l'inevasa richiesta di Claudia (in aggiunta a quella sulla propaganda): cosa c'è stato di omologante in questo festival tale da consegnarlo al «filone nero» che porterebbe fino alla covidemia (prendendolo per buono)?
La domanda, forse la prima per chiarezza di comunicazione, è anche: «omologante» rispetto a cosa? Poiché è noto che può essere molto omologante, come sta emergendo qui, anche la retorica che di default puntualmente critica a priori alcune questioni, fra cui il festival (e ricordo che, come detto, non sono esattamente un suo fan, ma invece mi interessa capire come viene declinata la tematica dell'omologazione. e quanto siano omologati nella critica coloro che, eventualmente, parlano male di qualcosa più per partito preso che per constatazioni).

Sul "baldracchismo" sono forse ancora più perplesso che sull'omologazione: se si intende essere mercenari che cercano solo lo stipendio a prescindere da chi lo fornisce, allora i dipendenti pubblici, pagati con soldi pubblici e al servizio di chiunque sia al potere (prima che "al servizio dei cittadini"), dovrebbero interrogarsi se fare "obiezione di coscienza" ed eventualmente licenziarsi ad ogni cambio di governo non conforme ai loro ideali? E chi si licenzia per andare in un'altra azienda che offre contratto o condizioni migliori? E i liberi professionisti che passano disinibitamente da un cliente all'altro? E chi lo fa davvero di mestiere (sulla scia di «il corpo è mio e lo gestisco io»)? Chiedo solo per capire meglio cosa qui si intenda con «baldracca» e quanti di noi, eventualmente, lo siano (stati), in potenza o in atto.

Pio

Siamo sicuri che uno show in definitiva abbastanza insignificante come Sanremo valga un dibattito?  O:-)
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Aspirante Filosofo58

In realtà la mia domanda era abbastanza chiara, o perlomeno pensavo e penso che lo fosse. Chiedevo se fosse lecito chiamare Festival della canzone italiana un programma che trasmette una ventina di canzoni su cinque ore di tempo totale. Purtroppo vedo che abbiamo divagato e parecchio. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

#86
Il filo nero dell'omologazione e del baldracchismo va dalle perculate di Fiorello contro i no-cavia dell'anno scorso alla promozione del regime ucraino quest'anno. Lasciando perdere, come mali minori, le sceneggiate gender e i cahiers de doléances di un'africana ben nutrita.

Tutti baldracche, nessuna baldracca, rientra nel tartufismo notturno da vacche nere caro a chi preferisce vedere il dito al posto della luna. La RAI, fin dai tempi DC, ha svolto una funzione di egemonia ideologica anticomunista e filoatlantista che almeno al tempo dell'URSS aveva una controparte nazionale politicamente importante con diritto di tribuna e rappresentanza nel media ufficiale di stato. Oggi l'omologazione atlantista, capitalista, $cientista, postveritativa, proscrittiva,...ha raggiunto livelli tali di laminazione che chi opera nell'informazione e cultura RAI qualche domanda se la dovrebbe fare.

E anche chi paga il canone.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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Pio

#87
Secondo me no. Non si può chiamare festival della canzone uno show dove la canzone occupa solo una parte minore del programma. Ho visto però che ormai viene chiamato da tutti semplicemente come Festival di Sanremo. Titolo onnicomprensivo, dove ci infilano di tutto e di più. Io lo vieterei per decreto legge, ma purtroppo ( o per fortuna) non governo io il paese  :)) al suo posto organizzare un meraviglioso festival floreale von esposizione di fiori e piante ornamentali da tutto il mondo e un brigantino ormeggiato.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Phil

@Ipazia

Dunque quei pochi minuti a notte fonda (stando a quanto dice Claudia) in cui è stata letta quella lettera, rendono tre giorni e non so quante ore di festival "propaganda omologatrice"? Va bene, basta solo intendersi sulle quantità del presunto "veleno" (a questo punto sono curioso di ascoltare tale "manifesto" del leader ucraino).
Colgo meno il nesso tra omologazione e «sceneggiate gender e i cahiers de doléances di un'africana ben nutrita»(cit.): intendi che per parlare credibilmente di razzismo bisogna essere di colore ma poveri, con buona pace del contenuto di ciò che si dice?
Su cosa ci sia di "omologante" nella «sceneggiata gender» chiederei chiarimenti perché forse, non avendo visto il festival, mi sono perso qualche episodio (o anche qui è una questione di occhi maliziosi che guardano?).
Sul "baldracchismo" ho chiesto quali fossero i parametri di identificazione per poter valutare i discorsi in merito, proprio per non confondere tutti e nessuno, ma rilevando delle possibili incoerenze pare si indulga nel "tartufismo" (imputazione in veste di scappatoia  un po' troppo comoda per l'interlocutore non-omologato).
Non chiedo oltre su «omologazione atlantista, capitalista, $cientista, postveritativa, proscrittiva»(cit.) perché suppongo di trovare le risposte in quei cruciali cinque minuti di compendio della lettera dall'Ucraina (giusto? Oppure stiamo parlando addirittura dei festival quando c'erano la DC, l'URSS, etc.?).

Ipazia

Tanta carne al fuoco, proprio come il festival sanremese, tutta in un'unica direzione, ciascuna delle quali avrebbe bisogno di un approfondimento specifico. Mi limito al buffone Nato ucraino che ha polarizzato l'attenzione sul festival ben più dei due minuti di geremiadi guerresche alle due di notte. Le premesse indecenti erano comunque molto più invasive, poi stoppate da proteste e raccolta firme.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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