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Russia connection

Aperto da Eutidemo, 14 Luglio 2019, 12:28:08 PM

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Ipazia

E allora cominciamo a integrare anche la Russia in Europa invece di americanizzarci, africanizzarci e islamizzarci. Non so fino a quando lo zar, sotto embargo, sarà disposto a liberarci dai tagliagole islamici verso i quali dire che la NATO, vera anima nera di USA+CE, é contraddittoria, é gia ipocrisia politica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

#16
Non ci islamizzeremo e non ci africanizzeremo. Anche perché siamo già abbastanza islamizzati e africanizzati. Basta leggere qualche dichiarazione a caso di alcuni politici (che rispecchiano il sentire comune).
In realtà gli islamici e gli africani si europeizzano in fretta, al massimo entro la seconda generazione, in sintonia con tutte le teorie socio-antropologiche per le quali l'integrazione e la convivenza produce per forza di cose un mutamento delle idee e della visione del mondo. Tanto per intenderci, un italo-americano non è né un italiano né un americano, così come in piccola scala un siciliano che vive a Milano da 30 anni, non é né siciliano, né milanese.
Il fatto di unirci alla Russia denota ingenuità. Come chiedere a San Marino di unirsi a noi e poi concedere ai sanmarinesi il nostro stesso potere, con l'aggravante di ipotizzare questa situazione con un paese notoriamente imperialista. (Leggi il libro, il grande gioco, di Hopkirk, molto istruttivo sulla Russia, sulla Gran Bretagna e sull'imperialismo).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

#17
Stiamo andando troppo OFF TOPICS! :)
Restiamo al mio tema, per cortesia, altrimenti si rischia di "parlare d'altro", per deviare l'attenzione dal fatto che uno stretto sodale di Salvini stava trattando per un illegale finanziamento illegale alla lega...se mi consentite il "calembour".
Capisco che ai seguaci di Capitan Gradasso non faccia molto piacere parlarne, ma il TOPIC è quello, non altri!
Grazie ;)

Eutidemo

D'altra parte, se è davvero insostenibile che Salvini non conoscesse Savoini, visto che se lo portava sempre dietro in Russia per le trattative con Putin, è anche davvero poco sostenibile che Putin non ne fosse al corrente; ed infatti lo Zar si fa ritrarre solo assieme a chi possiede credenziali estere impeccabili.
Se poi uno vuole proprio fare voto di michioneria per "partito" preso, è libero di farlo; nessuno glielo impedisce!

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 17 Luglio 2019, 13:13:50 PM(Leggi il libro, il grande gioco, di Hopkirk, molto istruttivo sulla Russia, sulla Gran Bretagna e sull'imperialismo).

Bel libro già letto, ma datato. Oggi imperialismo significa NATO, vetero e neocolonialismo occidentale. Da lì partono le guerre, le armi e le strategie imperialistiche. La Russia è il male minore ed è l'unica variabile che può dare un diverso senso storico all'Europa. Che la Lega ci mangi, sarà sempre politicamente più dignitoso che la rissa per i Rolex della banda Renzi a cospetto dei santi protettori dei tagliagole islamici. Semmai questa vicenda dimostra che gli unici politici italiani a non avere (ancora) la rogna sono M5S. Cosa che mi gratifica molto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 17 Luglio 2019, 14:12:44 PM
Citazione di: Jacopus il 17 Luglio 2019, 13:13:50 PM(Leggi il libro, il grande gioco, di Hopkirk, molto istruttivo sulla Russia, sulla Gran Bretagna e sull'imperialismo).

Bel libro già letto, ma datato. Oggi imperialismo significa NATO, vetero e neocolonialismo occidentale. Da lì partono le guerre, le armi e le strategie imperialistiche. La Russia è il male minore ed è l'unica variabile che può dare un diverso senso storico all'Europa. Che la Lega ci mangi, sarà sempre politicamente più dignitoso che la rissa per i Rolex della banda Renzi a cospetto dei santi protettori dei tagliagole islamici. Semmai questa vicenda dimostra che gli unici politici italiani a non avere (ancora) la rogna sono M5S. Cosa che mi gratifica molto.

Ritorniamo al TOPIC, per favore :)
Si discuteva di quanto fa 2 + 2:

Elia

#21
:D

Ti ringrazio , Eutidemo, per  la bella raccolta di informazioni che ci dai sulla Russia. Ciò significa che la Russia può salvarci essendo l'unica grande Nazione europea non  rincretinita e  resa schiava dalla UE.  

Però scusatemi, l'ot  a volte è necessario.
Rimango allibita quando leggo ciò che scrive Jaco,  anche per questo non partecipo molto alle discussioni. Trovo spesso molta superficialità nelle sue affermazioni.
"Dire che un l'europa fa schifo come gli Usa é semplicistico. L'Europa ha i sistemi di welfare più avanzati del mondo ed anche per questo qui si riversano tutti i migranti. Che alcuni paesi dell'Europa abbiano mire neocolonialiatiche è realistico, ma solo integrando di più l'Europa e abbandonando un ideale sovranista, possiamo sperare di non schiacciarci più i piedi l'un con l'altro. Tra l'altro il fatto di essere un insieme di stati cosí diversi eppure, malgrado tutto, uniti in qualche modo sarà annoverato in futuro, come uno dei grandi fatti della storia. Possiamo anche buttare alle ortiche questa esperienza e trasformarci definitivamente in una repubblica delle banane."

Semplicistico? Invece ciò che scrivi tu sarebbe ben ponderato e approfondito?
L'Europa, e soprattutto l'Italia,  AVEVA il sistema di welfare più avanzato del mondo, lo stiamo perdendo a poco a poco, ma forse non tutti ce ne siamo accorti, ed anche per questo qui non dovrebbero riversarsi tutti i migranti. Ipiedi l'un con l'altro ce li stiamo schiacciando già da un pezzo, anzi, l'Italia viene schiacciata tutta, non solo nei piedi, e grazie alle norme della tanto amata UE. Ma forse anche di questo non ci accorgiamo.

"Non ci islamizzeremo e non ci africanizzeremo. Anche perché siamo già abbastanza islamizzati e africanizzati. Basta leggere qualche dichiarazione a caso di alcuni politici (che rispecchiano il sentire comune).
In realtà gli islamici e gli africani si europeizzano in fretta, al massimo entro la seconda generazione, in sintonia con tutte le teorie socio-antropologiche per le quali l'integrazione e la convivenza produce per forza di cose un mutamento delle idee e della visione del mondo. Tanto per intenderci, un italo-americano non è né un italiano né un americano, così come in piccola scala un siciliano che vive a Milano da 30 anni, non é né siciliano, né milanese.
Il fatto di unirci alla Russia denota ingenuità. Come chiedere a San Marino di unirsi a noi e poi concedere ai sanmarinesi il nostro stesso potere, con l'aggravante di ipotizzare questa situazione con un paese notoriamente imperialista. (Leggi il libro, il grande gioco, di Hopkirk, molto istruttivo sulla Russia, sulla Gran Bretagna e sull'imperialismo)."


In questo caso c'è prima la negazione ma subito dopo afferma l'esistenza dell'islamismo... ma... 'occidentalizzato'. Benedetta (o maledetta) ideologia! Che ci impedisce di avere chiare le idee e di essere eccessivamente sicuri di quelle idee, senza approfondire e avere il coraggio di andare oltre.
In sintonia di cosa? Di quale integrazione ancora si parla? Vogliamo continuare a bendarci gli occhi e far finta che tutto va ben nell'esaltante speranza che... " il fatto di essere un insieme di stati cosí diversi eppure, malgrado tutto, uniti in qualche modo" (in qualche modo?) "...sarà annoverato in futuro, come uno dei grandi fatti della storia."? Accipicchia...
"Basta leggere qualche dichiarazione a caso di alcuni politici (che rispecchiano il sentire comune)."
Che rispecchiano il sentire comune? Comune a chi? Immagino di quali politici.

"In realtà gli islamici e gli africani si europeizzano in fretta, al massimo entro la seconda generazione, in sintonia con tutte le teorie socio-antropologiche per le quali l'integrazione e la convivenza produce per forza di cose un mutamento delle idee e della visione del mondo"

Illusione, dolce chimera sei tu...
E chi ti assicura che in un tale guazzabuglio socio-antropologico, che alla sinistra piace tanto, non si produca per forza di cose un mutamento delle idee e si imponga una visione del mondo deleteria, di tipo nazista, come quella, per esempio, islamista?
Si dimentica spesso e volentieri che in molte zone d'Europa gli islamici sono tutt'altro che integrati, si dimentica che vi sono già intere zone sotto il controllo islamico, come Molenbeek e  Schaerbeek in Belgio, città che vivono di regole proprie, come anche  in diversi sobborghi in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia e altri Stati europei. Quando gli islamici, con tutta la libertà che gli stiamo regalando, saranno molto più numerosi e, sotto l'influenza di stati come l'Arabia Saudita, avranno un maggiore peso politico, chi ti assicura che non vorranno imporre "in qualche modo"  la loro visione del mondo? Dove attingerà allora la forza e la determinazione necessaria l'Europa, depauperata delle sue caratteristiche, privata delle sue radici e distrutta nella sua fisionomia socioculturale, per contrastare una tale visione deleteria?  Scrivere in quel modo denota totale ignoranza sull'islam e infinita fiducia nelle propria illusionistica ideologia.
La Russia è parte fondamentale storico-culturale dell'Europa, è da irresponsabili negarlo e relegarla fuori da una VERA unione europea.
Bisogna avere il coraggio, da europei appunto, di andare oltre le diatribe destra/sinistra, fascismo,nazismo, comunismo versus democrazia, e formulare una nuova ideologia che raccolga e sviluppi il meglio che la cultura europea ha prodotto finora, una sintesi che faccia da riequilibrio tra le distorsioni attuate dalla sinistra, che freni l'impetuoso ed invadente liberalismo, salvando ciò che di buone realmente può offre il progressismo e ciò che vogliono difendere le destre attuali. Andare oltre senza tagliare le proprie radice ed il proprio lungo e faticoso cammino che ci ha portato ad essere il continente col welfare più avanzato al mondo. Non dobbiamo imitare la società statunitense, ma proseguire sulla nostra strada, sullo stesso filo di progresso su cui ci siamo basati finora e respingere tutto ciò che  contrasta con l'avanzamento culturale e di pace per l'umanità intera, che di riflesso possiamo trasmettere agli altri. Ma per realizzare questo dobbiamo salvare l'Europa, non distruggerla tagliandole le radici e formando una realtà socio-culturale ibrida.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

Eutidemo

Ciao Elia.
Secondo me sono completamente rincretiniti coloro che vogliono tradire la patria comune europea, e la liberaldemocrazia occidentale (in buona fede o per denaro), per vendersi all'autocrazia imperialistica Russa, ed alla sua pseudodemocrazia illiberale; controllata da un leader criminale come Putin.
Vallo a chiedere ai Polacchi (e non solo a loro), come si vive bene sotto il tallone russo; ne hanno una tale paura, che il ministero della Difesa polacco ha presentato al governo e al Congresso degli Stati Uniti una proposta formale per ospitare in modo permanente una divisione corazzata Usa sul proprio suolo, per proteggersi dalle "evidenti" mire espansionistiche russe.
I russi già l'hanno invasa una volta, a braccetto con Hitler, nel 1939; e poi l'hanno tenuta sotto il proprio giogo per cinquanta orribili anni (che io ricordo quasi tutti).
E lo stesso dicasi per i liberi popoli baltici, i bielorussi e gli ucraini, che vivono nel terrore che Putin voglia pian piano ricostruire l'oppressivo impero zaristico-sovietico che li inglobava fino a qualche decennio fa; come ha cominciato a fare con la Crimea.

Spero che l'Europa e gli USA, unite nella NATO, evitino che si ripeta un simile abominio!
Sebbene sugli USA io nutra qualche dubbio. 
E, soprattutto, spero che quegli italiani che si sono fatti in buona fede abbindolare dalla propaganda antieuropea, antioccidentale e filorussa, rinsaviscano in fretta; ma, purtroppo, come già è accaduto in passato, nè dubito, perchè chi ha abdicato dalla ragione, con la ragione non può essere convinto.
Saranno convinti dai fatti, come accadde in passato...ma sarà ormai troppo tardi.
Per fortuna, però, sono ormai abbastanza vecchio da poter dire. "Après moi le déluge!"
Un saluto...e "Bonne chance"!!!

leibnicht1

Ma quale mondo frequenti, Eutidemo? Quale "patria" europea serpeggia nel tuo cuore? Ti esorto a "ripensare" la Realtà. Te lo dico con tanta tristezza.
Questa "Rivoluzione" massonica del mondo umano è razionale. 
Ma la Razionalità non esaurisce l'Umanità. Stanno sbagliando, di nuovo, tanto. 
Sarei finito in un Lager 75 anni fa: finirò nello stesso modo oggi.
Cenere per cenere
In solchen Augen sind verzauberten Seen

Eutidemo

Ciao Leibnicht1. :)
Purtroppo frequento lo stesso mondo che frequenti tu, Leibnicht1; e, a dire il vero, non mi piace per niente.
Per cui, lungi da me fare una apologia della Unione Europea; che, come tutte le soluzioni politiche umane è GRAVEMENTE  imperfetta, però, secondo me, "rebus sic stantibus", è SICURAMENTE l'opzione migliore per tutti noi europei.
Dio ci guardi dalle alternative! ::)

***
D'altronde, non dimentichiamoci che dopo il fallito tentativo di Napoleone di creare una "Confederazione Europea", come si legge nelle "Memoriale" di Las Casas, in buona sostanza, con la "Santa Alleanza", si tentò di realizzare qualcosa di analogo; però (almeno teoricamente) su un piede di parità tra le nazioni, e  non sulla base di una potenza egemone come era la stata la Francia Napoleonica.
Si parlò allora di un "trattato generale tra tutti gli stati europei", che avrebbe dovuto formare, testualmente, la base di una vera e propria "Confederazione Europea"; la quale, sotto alcuni aspetti, può anche considerarsi -molto alla lontana- una anticipazione delle odierna Unione Europea.
l "Patto a Quattro" annunciato a Roma il 7 giugno 1933, tra Francia, Gran Bretagna, Germania ed Italia, costituì un ulteriore (molto debole) tentativo nella stessa direzione; sebbene con prospettive molto limitate.
L'"Ordine Nuovo" nazifascista, invece, fortunatamente per un breve periodo, l'Europa l'unificò tutta sul serio (sempre Svizzera a parte, ovviamente); ma non è che la cosa riuscì molto gradevole per i popoli conquistati con le armi.
Tali tentativi fallirono tutti, per i motivi storici più vari, che qui non è il caso di riepilogare; ma, il solo fatto che ci si provò storicamente più volte, dimostra che si trattava di una esigenza ineludibile: ed infatti, se con il progresso il mondo diventa sempre più piccolo, figuriamoci i continenti.
D'altronde, se si abita in uno stesso palazzo costituito da una trentina di appartamenti, è semplicemente da folli presumere che ognuno possa fare come gli pare; tutti quanti, invece, magari litigando durante le assemblee, devono tuttavia sottostare allo stesso regolamento condominiale (l'inquilino a piano terra non può fare falò a casa sua).

***
Paragonato agli altri tentativi di addivenire ad una (storicamente) inevitabile unione europea, credo che sia molto difficile negare che quello attuale, pur con tutti i suoi difetti e le sue carenze, sia tuttavia il MIGLIORE; ed infatti, caro Leibnicht1, 75 anni fa forse saresti finito in un Lager, ma, oggi, nella libera Europa, sicuramente NO!
Ed infatti sei qui ad esporre liberamente le tue opinioni (in Russia ti avrebbero già arrestato assieme ai mille oppositori di poche settimane fa)! ;)

***
Se poi, invece di confronti storici vogliamo fare confronti geopolitici, in effetti, oggi come oggi, un'alternativa all'Unione Europea c'è: il PROGETTO EURASIA, a cui sta alacremente lavorando lo zar Putin, il quale cerca di reclutare più "quinte colonne" possibili in occidente (come faceva per il KGB negli anni 70 e 80, in qualità di "agente reclutatore esteri").
Il piano di Putin è iniziato anni fa con il graduale e "vaselinato" rientro nell'orbita di Mosca dei Paesi dell'ex Unione Sovietica: la manovra di riallineamento si è concretizzata con la fondazione nell'ottobre del 2014 dell'Unione Economica Eurasiatica (EEU), di cui oggi sono membri oltre che la Russia anche Bielorussia, Kazakhstan, Armenia e Kirgyzistan, con Tagikistan e Uzbekistan a coprire per il momento il ruolo di osservatori.
Obiettivo imperiale dell'EEU putiniana, è quello di creare, nell'ordine:
- PRIMA uno spazio economico unificato a cavallo tra Europa e Asia;
- POI uno spazio politico unificato, al cui interno il Cremlino detterà ovviamente un ruolo centrale ed egemone.  
Per adesso, Putin usa l'organismo economico EEU con due scopi:
a)
Da una parte per esercitare pressione sul versante est dell'Europa, mettendo sul piatto partnership economiche appetibili per quei Paesi di confine "contesi" con l'UE;
b)
Dall'altro provare a ritagliarsi un peso negoziale e politico sempre maggiore all'interno degli stati democratici "occidentali" dell'EU:
- influenzando informaticamente i risultati delle loro elezioni ed i loro assetti istituzionali (vedi il caso Cambridige Analytica, il "Bombardamento Mattarella" del maggio 2018 e molto altro);
- sovvenzionando i partiti che indeboliscono l'EUROPA, favorendo così gli interessi russi (vedi finanziamenti agli "antieuropeisti" La Pen in Francia, Arron Banks in UK, Savoini in Italia ecc.).
https://www.open.online/2019/07/12/eu-russia-la-lunga-mano-di-mosca-sulla-politica-europea/
c)
Allettando gli aspiranti dittatorelli occidentali, con la promessa di scioglierli dalla loro troppo stringente briglia europea, per aggiogarli alla sua.

***
In conclusione, anche io ti esorto a "ripensare" la Realtà; perchè, indebolire l'Europa democratica significa rafforzare la Russia antidemocratica, dando spago alle sue squallide e demagogiche quinte colonne nostrane.
Ed allora sì che potresti rischiare nuovamente di finire in un lager: o meglio, in un gulag siberiano.

***
Un saluto! :)

leibnicht1

"Europa democratica"? Mio Dio, non vi fu mai. Tu davvero pensi che alle genti russe interessi davvero assumere il controllo di paesi esotici come l'Italia o il Portogallo...?
Credo che tu non conosca affatto la cultura (antropologica) dei popoli slavi. Di essi i russi sono i più consapevoli esponenti.
Nella mentalità russa ogni convinzione etica o religiosa è accettabile, purché non si voglia imporre con la forza o con il terrore.
In solchen Augen sind verzauberten Seen

Eutidemo

#26
Ciao Liebnicht. :)
"Europa democratica"?
Mio caro Liebnicht, tutto è relativo a questo mondo: l'Europa non è certo, in astratto, il massimo della "democrazia" ipotizzabile, ma, in concreto, è almeno dieci volte più democratica della Russia di Putin!
In ogni caso, stiamo ben attenti a distinguere la "cultura" di un popolo, da suo vigente "regime politico"; si tratta di due cose in parte indubbiamente connesse, però completamente diverse tra di loro.

***
Quanto alla cultura (antropologica) dei popoli slavi, di cui i russi sono i più consapevoli esponenti, a dire il vero al riguardo una certa conoscenza ce l'ho; ed infatti, anche per esigenze di lavoro, ho dovuto approfondire il tema già all'età di venticinque anni (cioè, negli anni '70).
Al riguardo, invero, bisognerebbe distinguere culturalmente, ed in parte anche etnicamente, Bielorussi, Ucraini e Grandi Russi, per come si sono evoluti dal Principato di Kiev, attraverso la "Russia degli appannaggi", fino alla Moscovia, e poi alla Russia di Pietro il Grande, di cui quella attuale è una sostanziale prosecuzione.
Nel corso della mia vita ho letto parecchi libri al riguardo, sino a quello che sto leggendo ora, "Storia della Russia" di Nicholas V. Riasanovsky; il quale, pur essendo alquanto ponderoso, costituisce nello stesso tempo una lettura scorrevole ma molto approfondita, che consiglio a tutti.

Letture a parte, in Russia ci sono stato parecchie volte; ed in tali occasioni ho fatto conoscenze e stretto relazioni abbastanza significative.
Per cui, pur non essendo io certamente un esperto "russologo", qualche cosa ne so.

***
Quanto al regime politico pro tempore, come disse un famoso zar: "Solo un autocrate può governare tutte le russie".
Ed infatti, dietro la patina della democrazia, non c'è dubbio alcuno che Putin sia un autocrate e la Russia l'ultimo "Impero Coloniale" rimasto sul pianeta!
Magari, come dici tu, alle genti russe non interessa affatto  assumere il controllo di paesi esotici come l'Italia o il Portogallo, ma alla autocrazia imperialstica russa, di cui Putin è lo zar, sicuramente sì (almeno l'Italia); ed infatti non dimentichiamoci che l'impero russo si era esteso fino alla California settentrionale (cosa che molti ignorano), e che, fino all''89, l'egemonia sovietica opprimeva metà dell'Europa.
L'Italia per fortuna no, ma solo grazie al Patto di Yalta!

***
Con questo non voglio certo dire che i cavalli dei cosacchi presto si abbevereranno alle fontane di Piazza San Pietro; ciò, in quanto Putin, come ho spiegato nel mio precedente intervento, non intende certo arrivare in Portogallo con i suoi carri armati, bensì solo creare i presupposti per una egemonia geopolitica russa in Europa, e, soprattutto, nel Mediterraneo.
Per questo, oltre ad un'intensa guerra cibernetica nei confronti delle nostre democrazie liberali, sta reclutando "utili idioti politici" che gli facilitino in compito; i quali non mancano di certo, soprattutto nel nostro Paese (in Polonia la cosa è un po' più difficile).

***
Quanto al fatto che, nella mentalità russa ogni convinzione etica o religiosa è accettabile, purché non si voglia imporre con la forza o con il terrore, la storia ci insegna che, da quelle parti, è sempre avvenuto esattamente il contrario.
E, purtroppo, sta accadendo anche ora, visto le migliaia di arresti di oppositori avvenuti il mese scorso.
https://www.repubblica.it/esteri/2019/07/27/news/russia_arresti_manifestazione_anti_putin-232168122/

***
Per concludere:
a)
Non intendo cadere nella trappola del "ce l'hai con i Russi"; ed infatti io non ce l'ho affatto con i Russi, ma ce l'ho con il regime che li opprime (controllando e manipolando subdolamente il loro consenso), e che un giorno potrebbe estendere il suo controllo, più o meno indiretto, anche su di noi.
b)
Non intendo cadere nella trappola "veterostalinista" del "tanto anche qui in Europa non c'è democrazia"; il che equivale ad equiparare un raffreddore alla broncopolmonite, solo per il fatto che, formalmente, sul prontuario medico, sono entrambe affezioni del sistema respiratorio. ;D  ;D  ;D

Un saluto :)

leibnicht1

Riconosco ed apprezzo le tue considerazioni, caro amico. A parte il fatto che mi sto scervellando con la questione del messaggio criptato... Ma ci arrivo, dammi solo tempo! Comunque, in breve, io credo che il concetto di "democrazia" sia oggi a tal punto abusato e così tanto applicato a sproposito in un politichese trasmutato nel volgare quotidiano, epperò insieme vituperato nella neolingua orwelliana del "politicamente corretto", da non sapersi più attribuire ad un "senso", inteso come "denotabile". 
Succedeva già decenni fa che il concetto di "democrazia" fosse la masticazione insulsa di imbecilli che ne confondevano le stigmate semantiche con la semiologia della "libertà".
Tocqueville inorridito, ovviamente... 
Ma oggi il caos impera. A tal punto che, parafrasando un innominabile, io direi che "ogni volta che si porta un dibattito sul terreno infelice e ipocrita della 'democrazia' un certo prurito guida la mia mano al revolver".
Eppure... Se ritorniamo al significato naif ed originale della parola "democrazia", ecco che qualche tremulo lume rivela qualcosa. Perlomeno la nebbia...
Ma no, molto di più. Se il potere sovrano compete al Demos, ebbene... Nessuno si aspetti che possa esistere una democrazia "universale". Ogni etnia intenderà, infatti, il suo esercizio della giustizia, della convivenza civile ed anche il modo in cui la società stessa si organizzi, a modo suo. Seguendo tradizioni, convincimenti religiosi ed etici, storia, contingenze, speranze e indole popolare in un tentativo di armonica progettualità.
Ecco perché io disconfermo la tua presunzione di non-democrazia del mondo Russo, la quale avrei motivato conseguente ad una insufficiente conoscenza della cultura russa.
Invece tu ritieni di possederne le chiavi interpretative.
Allora, la domanda che ti pongo è questa: "Riconosci che il 'Demos' russo ha delle peculiarità specifiche che lo rendono diverso dai tanti popoli e tante etnie dell'occidente del mondo?"
Quindi, in subordine, la conseguente: "Ritieni che il modo di interpretare la 'democrazia' nell'occidente sia universale?" Tutto può essere detto, ogni opinione è legittima, secondo il mio modo occidentale di dialogare. Tuttavia l'argomento è richiesto e portare buone ragioni è il minimo pratico.
Portarne una "vera" sarebbe celestiale.
In solchen Augen sind verzauberten Seen

InVerno

I Russi, sopratutto più giovani (nati dopo il crollo dell'USSR), sono assai vogliosi di democrazia di stampo europeo.. molti si sono affidati speranzosi alle  proteste di Navanlnyi..ma lo zoccolo duro (e vecchio) della Russia non hai mai vissuto nessuna democrazia (fatto salvo per qualche mese di Duma fatta la rivoluzione), ma la democrazia non si instaura dal giorno alla notte, votando o parteggiando per chissà chi, va coltivata e sviluppata nel tempo (tempo che manca anche a noi Italiani). Il requisito indispensabile per la democrazia rappresentativa del 900 è una classe media forte e attiva politicamente, cosa che in Russia non si è ancora sviluppata, con le sue estreme disparità di reddito. Le differenze tra il centro moscovita, pullulante di Porsche e Maserati (persino le biciclette) e le periferie dei vecchi alveari sovietici, non sono il terreno ideale per la democrazia.

Il NYT ha pubblicato un lungo inserto interattivo https://www.nytimes.com/interactive/2019/08/14/magazine/1619-america-slavery.html
dove si ripercorre la storia della schiavitù in america attraverso una serie di saggi uno dei quali proposti racconta "L'america rimane ancorata ad un assunto antidemocratico sin dalla sua fondazione: che alcuni meritano più potere degli altri" (Il NYT rimane ancorato ad un assunto antidemocratico sin dalla sua fondazione online: che per fruire le sue pagine bisogna "registrarsi" ) Ciò che poi si delinea all'interno di questo percorso, è che la democrazia americana si è compiuta con l'emancipazione dei neri e non attraverso le belle parole dei bianchi, arrivando persino a considerare i neri come i veri "founding fathers" americani.

Finchè la Russia manterrà gran parte della sua popolazione in uno stato di sussistenza-indigenza, non ha importanza quanti Navalnyi usciranno fuori..  e fintanto che in Europa la classe media verrà impoverita a dismisura, possiamo solo aspettarci modelli come quello russo o cinese nel nostro futuro. Il capitalismo in Cina e in Russia ha dimostrato di non aver bisogno nè di democrazia nè di classe media, spetta a noi conservare questo lusso.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Liebnicht. :)
A proposito del mio messaggio "steganografato" (ma non "criptato") e di Russia, se ti può consolare, quaranta anni fa, neanche il KGB sarebbe riuscito a interpretarlo; e oggi non ci riuscirebbe neanche l'FSB, pur usando i sofisticatissimi programmi di computer che ha a sua disposizione.
Però, tu e gli altri partecipanti al FORUM, prima o poi, sono convinto che ci riuscirete.
Tu mi dirai: "Come è possibile che ci riusciamo noi, se il KGB non ci è riuscito?"
Se trovi la risposta a questa domanda, sono convinto che dopo un po' riuscirai a capire  anche il messaggio nascosto: ""Mario voleva leccare, ieri, il chierico in chiesa: ma l'ha trovato molto maldisposto, ci credete?". :D

***
Sono perfettamente d'accordo con te che il concetto di "democrazia": "...è oggi a tal punto abusato e così tanto applicato a sproposito in un politichese trasmutato nel volgare quotidiano, epperò insieme vituperato nella neolingua orwelliana del "politicamente corretto", da non sapersi più attribuire ad un "senso", inteso come "denotabile".  :)

***
Ed infatti, a ben vedere, il termine "democrazia", senza predicati, può significare la pura e semplice istituzionalizzazione della "legge della giungla"; ed invero, una assemblea nella quale sette leoni e cinque gazzelle si radunano per votare quello che sarà il menù della cena, prenderà sicuramente a maggioranza una decisione nello stesso tempo molto prevedibile e molto "democratica". ;D  ;D  ;D
Ma, personalmente, non è un tipo di "democrazia" che mi piacerebbe molto (soprattutto se io fossi una gazzella). ::)

***
Comunque, a parte tale ipotesi di "democrazia estrema", paradossalmente, si sono verificati casi di "democrazie" le quali, a maggioranza, hanno eletto un "tiranno"; che però, come, nel caso di Psittaco, veniva chiamato "esimneta" (αἰσυμνήτης), e che era alquanto diverso dal "dittatore" romano, sebbene sembra che tale magistratura ne sia derivata.

***
Poi, come è noto, sono esistite "democrazie dirette", nelle quali tutti i cittadini partecipavano alle decisioni pubbliche; il che andava bene:
- quando i cittadini erano pochi;
- quando le decisioni da prendere erano semplici.
Attualmente esistono solo "democrazie rappresentative" (sia pure con alcuni correttivi di "democrazia diretta"), nelle quali i cittadini delegano le decisioni pubbliche a soggetti che vengono eletti con un voto libero e segreto:
Ciò, in quanto:
- i cittadini sono troppi per partecipare direttamente ad ogni decisione politica;
- le decisioni da prendere sono troppo complesse, perchè possano parteciparvi cittadini del tutto impreparati alla bisogna.
Teoricamente, quindi, in tale tipo di democrazia (come accadeva un tempo), i cittadini dovrebbero esprimere il proprio voto:
- non solo a favore di chi ha le loro stesse idee politiche;
- ma anche e soprattutto a favore di chi si presume che abbia un minimo di preparazione e competenza. 
Ed infatti, chi governa, non dovrebbe fare quello che "piace" al popolo, ma, soprattutto, quello che al popolo "serve" (capendo cosa gli serve sul serio, ovviamente); peccato, però, che ormai questo non lo capisca più nessuno, e che tutti scelgano il dietologo che prescrive soprattutto Nutella e pastasciutta.
Un dietologo del genere, avrà sempre MOLTA clientela, potete scommetterci. :D  :D  :D

***
A parte questo, una "vera" democrazia deve essere:
- costituzionale;
- liberale;
- pluralista.
Cioè, il potere della maggioranza deve essere limitato da una GRUNDNORM che ne limiti gli eccessi, ed i poteri dello Stato devono essere separati e indipendenti, onde evitare che uno solo finisca per prevalere sugli altri; inoltre il corpo sociale deve essere composto da gruppi di diversa tipologia, ivi compresi anche i cosiddetti "poteri forti", che sono indispensabili per evitare che un solo uomo assuma il potere assoluto.
Ed infatti, a cominciare da Giulio Cesare (che era un "popolare") chi aspira alla dittatura punta sempre a far fuori o a limitare i poteri intermedi, facendo leva sul favore della gran massa popolare; il che proseguì con gli imperatori giulio-claudi (Nerone era destato dai senatori, ma amato dalla plebe), con le signorie rinascimentali e così via dicendo.

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Hai anche ragione, quindi, quando deprechi gli imbecilli che confondono le stigmate semantiche della democrazia, con la semiologia della "libertà"; ed infatti la libertà democratica è solo quella che, dalla legge, è:
- garantita (dalle prepotenze altrui)
- limitata (per non prevaricare la libertà altrui)
Soprattutto, però, la libertà democratica è quella che, in uno STATO DI DIRITTO, pone limiti ben precisi alla invadenza dello STATO APPARATO, che è cosa diversa dallo STATO COLLETTIVITA'.

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Non sono, pertanto, minimamente d'accordo con te sul fatto che ciascun popolo può "declinare" il concetto di LIBERTA' come gli pare: un popolo o è libero, o non lo è (salvo, ovviamente, le misure intermedie).
E' vero, come scrivi tu: "...che ogni etnia intenderà, infatti, il suo esercizio della giustizia, della convivenza civile ed anche il modo in cui la società stessa si organizzi, a modo suo,  seguendo tradizioni, convincimenti religiosi ed etici, storia, contingenze, speranze e indole popolare in un tentativo di armonica progettualità"; ma proprio per questo io affermo che molti Paesi non sono (ancora?) "democratici", nel senso che non rispettano in pieno i principi di libertà, eguaglianza, diritto, che a fatica il   mondo occidentale ha raggiunto con la Rivoluzione Americana e la Rivoluzione Francese. Sebbene, storicamente, tali principi fossero già insiti nella cultura occidentale, sin dallo scontro tra le libere democrazie greche, e l'assolutismo autocratico della Persia.

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Ora io non voglio certo arrivare all'estremo di tracciare un parallelo tra:
- Grecia vs. Persia;
- Europa vs. Russia.
Si tratta, invero, di un paralello improponibile; però, indubbiamente, non si può negare che la Weltanschauung orientale sia stata quasi sempre ispirata dall'assolutismo "monarchico", mentre quella occidentale molto meno (sia pure con eccezioni e fasi alterne).
In ogni caso, come dirò più avanti, la Russia è un po' un MIX. ;)

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Per cui, riconfermo la mia assoluta CERTEZZA (non solo mera presunzione) della non-democrazia del regime putiniano, in quanto:
- lui stesso ha dichiarato pubblicamente di essere "contro" la democrazia liberale (si badi, ha detto "liberale", non "liberista"), e, quindi, contro i principi di libertà che ne costuiscono il fondamento;
- lui stesso ce ne dà continuamente prova, facendo assassinare ed arrestare i suoi oppositori.

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Quanto alla tua domanda: "Riconosci che il 'Demos' russo ha delle peculiarità specifiche che lo rendono diverso dai tanti popoli e tante etnie dell'occidente del mondo?", ti rispondo come segue.
Come ho detto, un conto è l'attuale REGIME russo, ed un altro conto è il MONDO russo; la cui cultura, per la verità, è molto variegata e contraddittoria, essendo la risultanza di contaminazioni tra culture indoeropee e culture asiatiche.
Ad esempio, la "Veče" nella Russia di Novogorod era un'assemblea popolare di carattere indubbiamente "democratico"; tanto che alcuni storici l'hanno ritenuta addirittura un embrione di PARLAMENTO, e che tutelava la libertà dei cittadini da eventuali eccessi del governo.
Secondo tali storici, peraltro, la la "Veče"  non era altro che una evoluzione del "Thing" variago degli scadinavi RUS, che era l'assemblea di governo delle società germaniche, costituita dalle persone libere della comunità e presieduta da alcuni "lögsögumaður".
Tale istituzione, fu cancellata dalla occupazione di Novgorod da parte della autocratica Moscovia; ma, evidentemente, qualche traccia ne rimase.
Ma non c'è qui lo spazio per sviluppare il tema, pur essendo evidente, se non altro per ragioni geografiche, che il Mondo Russo, è nato da un mix ti culture ed etnie diverse: occidentali e orientali.

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Poi arriva la solita "domanda trappola": :)
"Ritieni che il modo di interpretare la 'democrazia' nell'occidente sia universale?" 
La risposta è già contenuta semanticamente nella domanda, visto che la parte (occidentale), non può certo corrispondere all'intero (universale).
Concettualmente, peraltro, ti sei risposto da solo, scrivendo una cosa che CONDIVIDO IN PIENO: "Tutto può essere detto, ogni opinione è legittima, secondo il mio modo occidentale di dialogare."
Sotto il regime di Putin, invece,  non tutto può essere detto, nè ogni opinione è legittima; il che una volta avveniva anche in Italia, mentre ora non più, e, quindi, non era necessariamente un indice della nostra "cultura".
Per cui non è affatto da escludere che (come è accaduto nella breve parentesi "pre-putiniana"), un giorno non possa tornare anche in Russia una autentica liberal-democrazia; cosa che io vivamente auspico ai Russi.
Per adesso, mi accontento che il regime di Putin (con le sue quinte colonne nostrane) tenga ben lontane le sue grinfie dal mio Paese! >:(

Un saluto! :)

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