Riduzione dei parlamentari: una questione intricata!

Aperto da Eutidemo, 15 Agosto 2019, 07:19:44 AM

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Eutidemo

Per accellerare i tempi del voto, Salvini l'altroieri aveva tentato un "coup de theatre"; cioè, proponendo la riduzione dei parlamentari, e, subito dopo, il voto.
Ed infatti, secondo il (mini)ministro leghista,  sarebbe possibile:
- approvare subito la riduzione di deputati e senatori (il che è vero);
- subito dopo sciogliere le Camere;
-  infine votare con la vecchia legge, rinviando il compimento la riforma della riduzione dei seggi alla prossima legislatura, con il referendum.
Vale a dire che il nuovo parlamento erediterebbe il compito di organizzare il referendum confermativo, ma il "vecchio" numero dei parlamentari -di cui esso è composto- sarebbe fatto comunque salvo anche nel caso in cui il referendum confermativo avesse successo.

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Secondo i consiglieri giuridici di Salvini (visto che lui, di leggi, non ne capisce molto), tale "procedura" sarebbe perfettamente consentita dall'articolo 4 della legge da approvare, il quale recita:
"Le disposizioni di cui agli articoli 56 e 57 della Costituzione, come modificati dagli articoli 1 e 2 della presente legge costituzionale, si applicano a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore".
La precisazione "comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla data di entrata in vigore", sarebbe stata messa apposta lì, per significare che, se le camere venissero sciolte entro quei 60 giorni:
- la legge verrebbe posta in una sorta di "animazione sospesa";
- la riduzione dei seggi, quindi, non avverrebbe nella nuova legislatura (appena varata),  bensì in quella ancora successiva.
Molto sottile! ;)

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Però c'è un problemino!
L'articolo 4 della legge di riforma in base al quale Salvini (su suggerimento di qualcuno più esperto di lui) vorrebbe procrastinare le disposizioni degli articoli 56 e 57 della Costituzione, non va in vigore se la legge di riforma non viene prima validata dal "referendum confermativo"; per cui, nelle more, almeno secondo me, dovrebbe essere assolutamente INEFFICACE!
Tamquam non esset!
Ed infatti, se nel frattempo vengono sciolte le Camere, il testo dell'art.4, sia pure approvato dalle camere, non ha ancora efficacia (in attesa dell'eventuale referendum), e, quindi, non si può applicare, nè in questa nè nella successiva legislatura.
A mio parere, cioè, è una specie di "serpente che si morde la coda"! :D

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Peraltro, sempre che io non ricordi male, la quarta lettura, costituzionalmente prevista ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione, della legge di riduzione dei parlamentari, ormai non può più impedire l'eventuale referendum, posto che già la terza lettura del testo è stata approvata dal Senato con una maggioranza inferiore ai 2/3 prescritti; per cui, secondo me, il rinvio delle eventuali elezioni anticipate all'anno prossimo, se passa la quarta lettura, sarebbe pressochè inevitabile.

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Peraltro, visto che la "proposta accelleratrice" di Salvini è stata bocciata in aula, adesso si presenta un ulteriore problema, legato alla "CALENDARIZZAZIONE" parlamentare, e cioè:
- prima il voto di sfiducia a Conte?
oppure
- prima la quarta votazione parlamentare sulla riduzione dei parlamentari?
Ed infatti, se il Governo Conte non dovesse essere più in carica, e si fosse in piena crisi politica, la quarta votazione parlamentare sulla legge costituzionale non credo che si potrebbe ritualmente tenere; ma di questo (come, d'altronde, del resto), non sono del tutto sicuro!
Dovrei rifletterci e verificare meglio, ma adesso sono in villeggiatura e non ho i sacri testi sottomano!
Vedremo la settimana prossima.

***
Buon ferragosto a tutti!!! :)
***

anthonyi

Buon Ferragosto a te, Eutidemo, ed anche al nostro (mini)ministro per il quale questo non è un buon Ferragosto. Al di là delle questioni giuridiche delle quali tu e i tuoi libri sacri siete maestri, direi che la posizione di Salvini potrebbe essere rappresentata con il detto: "Andarono per suonare, e furono suonati!"
Quando Salvini ha presentato la sua proposta shock, di Maio gli ha risposto: "Va bene, però tu ritiri la mozione di sfiducia prima, e già che ci siamo, mi voti anche la riduzione degli stipendi dei parlamentari."
E' chiaro che questa risposta provocatoria evidenzia un mutamento nell'atteggiamento di Di Maio, che, forte del fatto che adesso ha i due forni di andreottiana memoria, può tranquillamente mettere il gemello dioscuro all'angolo.
E' evidente che la questione dei mesi necessari per "sistemare" la riduzione dei parlamentari è assolutamente relativa, chi gestirà il governo in questi mesi si caricherà anche la responsabilità della pesante finanziaria che ci aspetta e quindi non avrà comunque convenienza ad andare subito ad elezioni, per cui al governo ci rimarrà per qualche anno.
Un saluto.

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 15 Agosto 2019, 10:38:12 AM
Buon Ferragosto a te, Eutidemo, ed anche al nostro (mini)ministro per il quale questo non è un buon Ferragosto. Al di là delle questioni giuridiche delle quali tu e i tuoi libri sacri siete maestri, direi che la posizione di Salvini potrebbe essere rappresentata con il detto: "Andarono per suonare, e furono suonati!"
Quando Salvini ha presentato la sua proposta shock, di Maio gli ha risposto: "Va bene, però tu ritiri la mozione di sfiducia prima, e già che ci siamo, mi voti anche la riduzione degli stipendi dei parlamentari."
E' chiaro che questa risposta provocatoria evidenzia un mutamento nell'atteggiamento di Di Maio, che, forte del fatto che adesso ha i due forni di andreottiana memoria, può tranquillamente mettere il gemello dioscuro all'angolo.
E' evidente che la questione dei mesi necessari per "sistemare" la riduzione dei parlamentari è assolutamente relativa, chi gestirà il governo in questi mesi si caricherà anche la responsabilità della pesante finanziaria che ci aspetta e quindi non avrà comunque convenienza ad andare subito ad elezioni, per cui al governo ci rimarrà per qualche anno.
Un saluto.

Sono d'accordo su tutto, meno sul fatto che chi andrà al governo ci rimarrà per qualche anno; ciò sarebbe auspicabile (sempre che fosse un buon governo), ma ne dubito! :(
Un saluto :)

Ipazia

Era già emersa la questione della lunga durata dell'iter di questa riforma. E nel frattempo bisogna governare. Come ? Seppellendo il TAV sotto un tappeto per sempre ? Sostenendo ministri tecnici assetati di sangue di quel popolo che si pretende di tutelare (ho già visto foto orrende in conto Mattarella) come fece il PD all'epoca del golpe Monti-Napolitano ? Fossi M5S andrei alle urne in fretta, con la legge attuale, prima di mangiarmi quello che resta del mio elettorato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 15 Agosto 2019, 16:15:42 PM
Fossi M5S andrei alle urne in fretta, con la legge attuale, prima di mangiarmi quello che resta del mio elettorato.

L'elettorato viene e va, mentre le poltrone da deputato e senatore quelle restano, almeno fino alla scadenza dei cinque anni.

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 15 Agosto 2019, 17:22:38 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Agosto 2019, 16:15:42 PM
Fossi M5S andrei alle urne in fretta, con la legge attuale, prima di mangiarmi quello che resta del mio elettorato.

L'elettorato viene e va, mentre le poltrone da deputato e senatore quelle restano, almeno fino alla scadenza dei cinque anni.

Diarie a parte, una indennità parlamentare "netta" mensile di 5.346,54 euro, moltiplicata per 12 mesi e poi per 5 anni, dà la bella sommetta di 320.760 euro; in effetti non è tanto facile rinunciarci! ;)

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 25 Agosto 2019, 04:58:25 AM
Citazione di: anthonyi il 15 Agosto 2019, 17:22:38 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Agosto 2019, 16:15:42 PM
Fossi M5S andrei alle urne in fretta, con la legge attuale, prima di mangiarmi quello che resta del mio elettorato.

L'elettorato viene e va, mentre le poltrone da deputato e senatore quelle restano, almeno fino alla scadenza dei cinque anni.

Diarie a parte, una indennità parlamentare "netta" mensile di 5.346,54 euro, moltiplicata per 12 mesi e poi per 5 anni, dà la bella sommetta di 320.760 euro; in effetti non è tanto facile rinunciarci! ;)

Se controlli i c/c di deputati e senatori, Eutidemo, ti accorgi che sono un po' di più, tra i 20 e i 23 mila Euro mensili, per tutti i rimborsi spese, chiaramente non tassati, che sono aggiunti allo stipendio.
Tra questi quello più singolare è quello concesso per gestire i rapporti con l'elettorato del territorio che lo ha votato. Eh si! I nostri parlamentari vengono rimborsati anche per le spese sostenute per gestire le clientele!
Un saluto e W l'Italia.

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Infatti io avevo scritto "diarie a parte", perchè non è facile calcolarle tutte.
Ed infatti, a me risulta che i deputati percepiscono, oltre all'indennità di base, anche:
- una diaria standard di 3.503,11;
 - un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro; 
- 1.200 euro annui di rimborsi telefonici;
- da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti;
- e, forse, anche altro che adesso mi sfugge.
Comunque, anche se non è facile calcolarle tutte, una somma complessiva "percepita" tra i 20 e i 23 mila Euro mensili, oggettivamente, mi sembra forse un po' accessiva; salvo volerla considerare al lordo di:
- IRPEF 
- CONTRIBUTI.
Nel qual caso, il netto percepito sarebbe un po' più della metà (perchè moltissimi importi sono esenti da imposte e contributi); il che mi sembra una cifra molto più plausibile, sebbene tutt'altro che irrilevante!
Però, se consideriamo anche gli altri "fringe benefit" di varia natura, che è molto difficile individuare, direi che un "valore economico reale" percepito mensilmente intorno ai 20.000 euro, non è affatto da scartare come ipotesi!
Un saluto :)

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