Menu principale

Questione di lessico?

Aperto da Pensarbene, 23 Giugno 2023, 09:35:41 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Pensarbene

ma anche di semantica e buon gusto!
Usare parole come "virale" per sbandierare video,immagini e news è una cosa che non approvo.
Già a suo tempo l'uso di "contaminazione" per descrivere implementazioni e fusioni parziali tra culture,musiche e altro non mi trovava d'accordo.
A me piace scrivere un po' di tutto,posso capire un uso eclettico di significanti ma fino ad un certo punto.
Per dire su questo forum nessuno "vira" ma 
contribuisce attivamente alla vita del forum stesso,tutto il contrario di un virus.
E non "contamina" quando propone discussioni 
e partecipa a discussioni altrui.
Semmai "semina","suggerisce","sprona","scuote","diverte","informa".
Le mode internettiane e youtubiste mi danno fastidio perchè ESSE virano e contaminano davvero !!!

Jacopus

La lingua è una delle manifestazioni più importanti di una cultura e la riflette come in uno specchio. Ben più grave di questi neologismi ritengo l'appiattimento del linguaggio e la comprovata diminuzione delle parole conosciute da una persona media. Se infatti è possibile pensare anche senza parole, la ricchezza del linguaggio e la conformazione della sue regole grammaticali strutturano lo stesso pensiero ed anche lo stesso cervello dei pensanti, al punto che pensare in inglese comporterà un tipo di pensiero "algoritmicamente medio" diverso dal tipo di pensiero, pensato in un'altra lingua.
Rispetto al concetto di contaminazione invece lo ritengo un concetto molto produttivo, essendo noi stessi il risultato di una contaminazione fra due dna diversi, quelli dei nostri genitori. Per non parlare della continua contaminazione dovuta ai circa 100 miliardi fra virus e batteri che ospitiamo normalmente nel nostro corpo, alcuni dei quali simbiotici (al punto che senza di essi vivremmo peggio o non vivremmo affatto), altri neutri ed altri più o meno patogeni. La purezza e la non contaminazione sono sempre stati modi di pensare molto pericolosi. La purezza del sangue è uno dei principi fondamentali delle teorie autoritarie di destra (con questo non voglio dire che Pensarbene sia di destra, ma mi ha dato lo spunto per scrivere quello che ho scritto).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Pensarbene

Cristo diceva:"Beati i puri di cuore" 
Era di destra?
Dai Jacopus,siamo seri 
Le mode lascia il tempo che trovano ,ma giustificarle come stai facendo te(nota'il "te" e non il "tu")mi pare eccessivo.
Al tempo del '68 andavano di moda il "cioè","al limite" ecc...
Scomparsi.
Poi "contaminazione" oggi usata di rado,quindi "virale"  che spatirà tra qualche anno.
In attesa di "AIrale" o "AIstico" o "AI...lander"
Per non parlare di "quantistico"...  :-*
L'unico nome di moda probabilmente ...eterno è sicuramente di sinistra:"CHE Guevara",laddove "CHE" era una specie di "cioè" con cui Guevara infiorettava ogni sua frase al punto di esserne soprannominato 
Scommetto che questo lo sanno solo quelli di destra...
COMUNQUE,come dissero Gesù e Berlusconi:
"NON SAPPIA LA SINISTRA QUELLO CHE FA LA DESTRA!"
:)) :)) :)) :))


Ipazia

Per non parlare del pensiero unico politicamente corretto che mi ha portato a rivalutare eresie semantiche proibite come: negro, zingaro, frocio, puttana, vecchio, disabile, cieco, sordo, zoppo, al posto degli eufemismi che li hanno esclusi dalla liceità linguistica.

È certamente un terreno scivoloso, ma di fronte alle albionate che aboliscono "woman" dalle cartelle cliniche, mettendoci "individuo con una cervice uterina", trovo che la distinzione tra "donna" e "frocio" sia intellettualmente molto più onesta, di fronte alla misogina usurpazione dello spazio femminile da parte del travestitismo maschile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

CitazionePer non parlare del pensiero unico politicamente corretto che mi ha portato a rivalutare eresie semantiche proibite come: negro, zingaro, frocio, puttana, vecchio, disabile, cieco, sordo, zoppo, al posto degli eufemismi che li hanno esclusi dalla liceità linguistica.

È certamente un terreno scivoloso, ma di fronte alle albionate che aboliscono "woman" dalle cartelle cliniche, mettendoci "individuo con una cervice uterina", trovo che la distinzione tra "donna" e "frocio" sia intellettualmente molto più onesta.
Come dire: "Tu sei zoppo? E allora io, per dispetto divento paralitico!".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Restando nel linguaggio classico si può dire "claudicante", ma non "diversamente abile", chè è una coglionata politica assai peggio di "zoppo" per chi lo è.

La neolingua ha bandito pure "vecchio", come fosse un maleficio.

Così dei romanzi classici diventano "Il diversamente giovane e il mare", oppure "I maturi e i giovani".
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Ipazia il 23 Giugno 2023, 14:59:36 PMRestando nel linguaggio classico si può dire "claudicante", ma non "diversamente abile", chè è una coglionata politica assai peggio di "zoppo" per chi lo è.

La neolingua ha bandito pure "vecchio", come fosse un maleficio.

Così dei romanzi classici diventano "Il diversamente giovane e il mare", oppure "I maturi e i giovani".
Poiché fui io a coniare il termine "diversamente abile", e a proporlo in una riunione di redazione della rivista "Capire Oggi", di cui ero caporedattore, e non un politico, spiego come sono giunto a quella definizione. Essendo stufo di essere etichettato per ciò che mi manca: disabile, invalido, handicappato, ecc..., cercavo un'alternativa valida. Il là me lo diede il termine "diversamente capaci", che avevo letto su un'agenzia di stampa (H-press),  che a mio avviso, però, mi pareva che mancasse di qualcosa. "Capace" mi dava l'idea di un contenitore che avesse capacità (in litri, multipli o sottomultipli). Invece occorreva qualcosa di più preciso. 

E' innegabile che ogni essere umano nasca "plurihandicappato", ossia che non sappia fare assolutamente nulla, ma che debba imparare tutto (nessuno nasce imparato ;)  ) . La vita, quindi, è anche una continua liberazione dalle varie forme di handicap: c'è chi ci riesce in un ambito e chi in un altro. Il fatto stesso che io (e tanti come me) riesca a guidare un'automobile con acceleratore e freno a volante, dovrebbe dare il senso di questa diversa abilità: fare in modo diverso ciò che riesce naturale ad altri, utilizzando, per esempio, le braccia in sostituzione delle gambe; avere delle abilità diverse, e in tal caso, essendo ogni essere umano unico e irripetibile, significa che tutti, indistintamente, siamo abili in qualcosa e disabili in qualcos'altro: ognuno è diversamente abile, in questo senso. 


La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

baylham

Non condivido Aspirante Filosofo58 la tua tesi, diversamente abile diventa un superfluo sostituto di uomo, che non dice nulla sull'uomo singolo, sulle sue individualità.

Apprezzo molto la disponibilità e la conoscenza di nomi con cui classificare, distinguere gli aspetti rilevanti della realtà, come quelli relativi alle differenze tra gli uomini, tra cui le loro malattie e disabilità.

Apprezzo inoltre il linguaggio politicamente corretto che metta al bando nomi, parole che abbiano un significato dispregiativo, offensivo verso altri. Parole, nomi comuni come cieco o lebbroso non hanno alcuna valenza negativa in tal senso, mentre frocio o negro si.

Pensarbene

#8
tutto dipende dal punto di vista:"vecchio" riferito obiettivamente all'età  è differente di "vecchio" soggettivizzato in senso negativo.
Ma io posso dire:"sei una vecchia volpe" come complimenti e anche "vecchio mio" affettuosamente.
E perchè non dire "vecchio pirata" a un nonno vispo,arzillo e ancora sulla piazza sessuale?
Il "grande vecchio" invece non è un nome allegro e rassicurante  ma se io dico "sei un grande,vecchio mio" le cose cambiano.
Insomma la mente dev'essere libera e creativa anche nel linguaggio.
Quello che trovo banali sono le nominalizzazioni che ho citato all'inizio,adolescenziali e  a dire il vero,semplicistiche e d'effetto contingente.
"meteorico" mi piace già di più,"cometario" è estetizzante,"vulcanico" è un classico sempreverde come me.
PS io abito a Malvaglia,un paesino del Canton Ticino famoso per il nulla umano che lo caratterizza
Ogni volta che ne scrivo il nome,come un momento fa,faccio un lapsus linguae e scrivo Malvagia.
Ecco,in questo caso apprezzo il fatto che mi permette di esprimere chiaramente la mia opinione.I lapsus linguae possono svelare la verità in un modo fulmineo e letale colpendo i bersagli con un centro perfetto e nel contempo elegante e divertente.





 





Discussioni simili (5)