Quando la matematica diventa una opinione

Aperto da Eutidemo, 29 Settembre 2016, 11:53:48 AM

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Eutidemo

[font="Trebuchet MS", Verdana, Helvetica, Arial, sans-serif][font="Lucida Grande", "Trebuchet MS", Verdana, Helvetica, Arial, sans-serif]A me sembra che la Riforma sia carente non solo in Italiano, ma anche in Matematica.[/font][/font]
[font="Lucida Grande", "Trebuchet MS", Verdana, Helvetica, Arial, sans-serif]Vi faccio solo tre esempi, dei molti che potrei farvene:
1)
Il numero di firme necessario per richiedere un REFERENDUM POPOLARE è stato aumentato da 500.000 a 800.000 sottoscrizioni.
L'elevazione di tale limite è stato matematicamente giustificato col fatto che esso è stato aumentato in proporzione all'incremento numerico della popolazione italiana dal 1948 ad oggi; ma anche in questo caso è evidente che il redattore della riforma è scarso non solo in italiano, ma anche in matematica.
Ed infatti, nel 1948 la popolazione era di 46.210.000 cittadini, mentre oggi è di 59.801.000 (ultimo censimento); e pare che sia pure in calo.
Per cui, se la matematica non è un'opinione:
46.210.000 : 59.801.000 = 500.000 : 647.000
Quindi, in proporzione all'aumento della popolazione, il limite di firme per chiedere il REFERENDUM doveva essere aumentato al massimo a 650.000 firme, non certo a 800.000.
Tale ultimo limite, evidemente, è stato fissato solo per evitare che i cittadini disturbino troppo spesso il potere costituito.
2)
L'elezione dei senatori, per la legge di riforma, dovrebbe avvenire in proporzione alla popolazione delle varie Regioni, ma le province autonome di Trento e di Bolzano, sempre in base alla la legge di riforma, hanno diritto a due senatori, e poiché la popolazione di entrambe le province ammonta all'1,6% dell'intera popolazione italiana, se a ciascuna delle due province si attribuiscono necessariamente due senatori (come sancisce la riforma), ne consegue, se la matematica non è un'opinione, che a loro spetterà più del 4% della rappresentanza; invece dell'1,6%, come vorrebbe il comma il comma precedente, che prevede un "metodo proporzionale demografico" .
3)
La Corte costituzionale è composta da quindici giudici, dei quali un terzo nominati dal Presidente della Repubblica, un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative, tre dalla Camera dei Deputati e due dal senato della Repubblica.
Ma la Camera dei Deputati è composta da 630 Deputati eletti dal popolo, mentre il senato da 100 senatori non eletti dal popolo; perciò i giudici costituzionali nominati dal senato non sono in proporzione, in quanto per nominarne 2, i senatori sarebbero dovuti essere più del quadruplo, cioè 420 (630: 3 = 420 : 2).[/font]

baylham

Il primo punto non riporta correttamente la modifica costituzionale: il numero delle firme richieste per indire un referendum è rimasto invariato a 500.000. Il testo variato sostanzialmente sul referendum popolare è il seguente, che considero un modesto cambiamento positivo.

"La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da ottocentomila elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi."

Indipendentemente dalla matematica e da alcuni singoli aspetti positivi tengo a ribadire che la riforma complessiva è un pessimo prodotto di un ceto politico che per conservarsi sfrutta le forze dell'antipolitica a proprio vantaggio.

sgiombo

L' attuale classe dirigente del nostro paese per parassitismo, protervia, improntitudine, voracità, incapacità, ignoranza, disprezzo del popolo, ecc, tende sempre più ad assomigliare alla corte francese negli anni immediatamente precedenti il 1789.

Spero ardentemente che faccia al più presto la stessa fine.

Eutidemo

Citazione di: baylham il 29 Settembre 2016, 15:09:59 PM
Il primo punto non riporta correttamente la modifica costituzionale: il numero delle firme richieste per indire un referendum è rimasto invariato a 500.000. Il testo variato sostanzialmente sul referendum popolare è il seguente, che considero un modesto cambiamento positivo.

"La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto o, se avanzata da ottocentomila elettori, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi."

Indipendentemente dalla matematica e da alcuni singoli aspetti positivi tengo a ribadire che la riforma complessiva è un pessimo prodotto di un ceto politico che per conservarsi sfrutta le forze dell'antipolitica a proprio vantaggio.

E' vero, ma, appunto, per fare riferimento alla maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei deputati, occorrono appunto 800.000 elettori (per adeguarsi all'aumento della popolazione), non 500.000. Però, in effetti, io mi ero espresso male...il tuo posto è una corretta precisazione.



Eutidemo

L'osservazione di Baylham è corretta.
Ed infatti, per correttezza di informazione, occorre considerare che l'aumento ad 800.000 firme è richiesto solo per fruire della (positiva) innovazione della riforma concernente il quorum referendario; ed infatti, se si raggiungono 800.000 firme, il quorum referendario non è più dato dalla metà più uno degli aventi diritto, ma dalla metà più uno di chi ha votato alle ultime elezioni.
Io volevo solo contestare la giustificazione che è stata pubblicamente fornita circa l'elevazione ad 800.000 firme, in base all'aumento della popolazione italiana; la quale giustificazione è statisticamente e matematicamente inesatta, come da me rilevato nel precedente post.

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