Qualche dubbio "investigativo-penale" sul caso Morisi.

Aperto da Eutidemo, 02 Ottobre 2021, 13:33:49 PM

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Eutidemo

Riguardo al caso Morisi, gli organi di informazione, almeno sinora, hanno divulgato notizie secondo me alquanto confusionarie, contraddittorie e carenti; a meno che non me ne sia sfuggita qualcuna più circostanziata (il che è possibilissimo).
Però ci sono alcuni aspetti della vicenda che, secondo me, risultano  alquanto "singolari":

1)
Uno dei due "escort gay" rumeni che aveva partecipato al "droga-gaysex-party" con Morisi, ha pubblicamente dichiarato: "Ad un certo punto mi sono sentito molto male a causa delle sostanze assunte (GHB, la cosiddetta "droga da stupro"); per cui sono scappato dall'abitazione e ho chiamato per telefono i carabinieri".
I carabinieri, invece, negano di essere stati chiamati per telefono dal rumeno, e affermano che i due immigrati gay sono stati fermati casualmente durante un controllo di routine lungo la strada che stavano percorrendo in macchina.
Chi stia dicendo la verità e chi stia mentendo, però, è molto facilmente appurabile:
- dalla "memoria interna" del cellulare del rumeno che afferma di aver chiamato il 112;
- dai "tabulati telefonici".
***
Trovo strano che, tra le tante notizie "tracimate" sul caso (molte delle quali del tutto inutili e di mero "folklore"), al riguardo non sia trapelato nulla.
Ed infatti:
- se il rumeno ha mentito su questo punto, può aver mentito anche sul resto;
- se, invece, hanno mentito i carabinieri, la faccenda è molto più grave.

2)
Ancora più strano è che, almeno stando alle fonti che ho avuto modo di consultare, non viene precisato se il quantitativo di droga trovato nella loro auto (il flacone di GHB) fosse o meno eccedente il consumo personale dei due rumeni; il che ha rilevanza al fine di stabilire se loro fossero tenuti o meno a rivelare chi fosse lo "spacciatore".
***
Ed infatti:
a)
Se il quantitativo di droga trovato nella loro auto avesse ecceduto i limiti consentiti, in capo ai due rumeni si sarebbe configurato il "reato" di cui all'art. 73 del TUS ("Testo Unico Stupefacenti"); e, quindi, salvo che intendessero farlo spontaneamente per ottenere uno sconto di pena, i due non potevano essere costretti legalmente a rivelare il nome di colui che aveva loro consegnato la droga.
Ed infatti,  in base al combinato disposto dell'art.24 della Costituzione, e degli artt.497 comma2,  498, 499 e 503 del Codice di Procedura penale, l'imputato ha il diritto di "tacere", ed anche quello di "mentire" ("Nemo tenetur ipsum detegere").
b)
Se, invece, il quantitativo di droga trovato nella loro auto non avesse ecceduto i limiti consentiti, si sarebbe configurato soltanto l'"illecito amministrativo" di cui all'art.'art. 75 del TUS ("Testo Unico Stupefacenti"); per cui i due potevano essere sentiti in qualità di testimoni, e, quindi, non sarebbe stato loro consentito nè tacere nè mentire.
Ed infatti, secondo la Cass. Pen., Sez. Un., sentenza n. 21832, del 5 Giugno 2007, il cessionario di un modica quantità di sostanze stupefacenti dovrebbe "ex se" essere sentito come persona informata sui fatti, con l'obbligo di rispondere a tutte le domande secondo verità.
***
Per cui non è ben chiaro a che titolo i due abbiano dichiarato che il flacone  di HGB era stato consegnato loro da Luca Morisi; però, poichè non sembra che siano stati incriminati, presumo che le loro dichiarazioni rientrino in quanto da me descritto nella lett.b).
***
Tuttavia, di fatto, in entrambi i casi, chi viene colto a detenere droga, che sia poca o tanta, non rivela quasi mai chi gliela ha data; quindi è comunque strano che i due rumeni abbiano "cantato", subito e con tanta facilità!

3)
In ogni caso, poichè Merisi, per bocca del suo avvocato, nega di aver consegnato il flacone  di HGB ai due immigrati gay, non si capisce come mai, pur avendo eseguito "l'esame chimico" sul "contenuto" del flacone, la polizia scientifica non abbia ancora eseguito, sulla "superficie" del flacone stesso:
- nè un "esame dattiloscopico" (cioè delle impronte digitali);
- nè un "esame genico" (cioè delle tracce di DNA).
***
Ed infatti, trattandosi non di una "bustina" di droga, bensì di un "flacone" (in vetro o in plastica), è "quasi" impossibile che se Morisi l'ha toccato per consegnarlo ai due Rumeni non sia rimasta la benchè minima traccia nè delle sue impronte digitali nè di tracce del suo DNA.

***
Ovviamente:
a)
L'assenza di impronte digitali e di tracce del DNA di Morisi  sul flacone, non costituirebbe una "prova inconfutabile" che non è stato lui a consegnarlo ai due Rumeni.
Ed infatti, almeno in teoria:
- potrebbe aver toccato tale flacone usando dei guanti (sebbene la cosa sia alquanto improbabile);
- pur avendolo toccato direttamente con le sue mani, se, poi, il flacone è stato maneggiato anche da altri, le sue tracce "dattiloscopiche" o "geniche" si sarebbero potute cancellare (il che anche, però, è poco probabile).
b)
La presenza di impronte digitali e di tracce del DNA di Morisi  sul flacone, invece, costituirebbe senz'altro un "indizio" abbastanza "probante" che è stato lui a consegnarlo ai due Rumeni; questo, però, soltanto nel caso in cui il contenuto del flacone fosse ancora integro.
Ed infatti, in caso contrario, sarebbe anche possibile che il flacone l'avessero portato da Morisi i Rumeni; e che, poi, prima di riportarselo via, se lo siano passato di mano l'un l'altro per consumarne parte del contenuto in casa di Morisi durante il "droga-gay-party".
***
Non mi spiego, comunque, come mai, riguardo al caso Morisi, si parli di "tutto" meno che di tale aspetto; il quale, secondo me, potrebbe invece risultare molto rilevante, se non addirittura decisivo, per capire se Morisi abbia o meno commesso un reato.
Ed infatti costituisce reato la pura e semplice cessione di droghe:
- anche se cedute a titolo gratuito;
- anche se cedute in minima quantità.

                                                           CONCLUSIONI
Per adesso, in assenza di tali essenziali riscontri, non saprei ancora esprimere un giudizio davvero circostanziato sulla vicenda.
Tuttavia:
- la sicurezza con la quale l'avvocato di Morisi sostiene a spada tratta la sua innocenza, mi lascia supporre che lui "sia certo" che sul flacone impronte digitali e tracce del DNA di Morisi  non possono assolutamente essercene, perchè non è stato lui ad averlo dato ai due Rumeni;
- però, se ne è davvero così sicuro, non capisco perchè mai non abbia denunciato i due Rumeni per "calunnia", ai sensi dell'art. 368 Codice Penale.
***
Ad ogni modo, come ho scritto in premessa, per ora, sul caso, possono avanzarsi soltanto dei dubbi e delle perplessità, ma nessuna certezza;  almeno sotto il profilo "penale".
Sotto il profilo "politico" ed "etico", invece, emergono molte verità scomode; ma questo non costituisce assolutamente l'oggetto del presente TOPIC, per cui qualsiasi replica che non riguardi lo specifico aspetto investigativo e penale, verrà considerata OFF TOPIC!
Grazie!
:)

anthonyi

Ciao eutidemo, per quanto mi riguarda l'ipotesi che effettivamente Morisi abbia dato la droga ai due rumeni e improbabile. Assai più probabile che abbiano voluto metterlo in mezzo per necessità, per non rivelare l'effettiva provenienza della droga.
Anche un'ipotesi dietrologica è possibile, cioè che i due rumeni siano stati pagati per farsi prendere e così inguaiare l'immagine di  Morisi e del suo compare Salvini.
Nessuno poi ha evidenziato che la droga trovata non è una droga da tossicodipendenti, chi la usa non la assume, ma la fa assumere a qualcun altro, per cui i rumeni con difficoltà possono avocare all'uso personale.

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Circa le tue acute e condivisibili considerazioni, osservo quanto segue:

A) IL GHB
Il GHB (acido gamma-idrossibutirrico), è un acido grasso "a catena corta" presente in modo naturale anche nel nostro organismo.
***
Elaborato "farmacologicamente", invece, a seconda dei casi:
1)
Sul "mercato legale" è approvato in alcuni paesi europei, fra i quali l'Italia, per il trattamento della dipendenza da alcool; ed infatti il GHB determina un incremento della disponibilità  di dopamina e serotonina nel cervello e questo antagonizza i sintomi dell'astinenza (vedi "Gamma-hydroxybutyrate -GHB- for mid/long term treatment of alcohol dependence: a systematic review").
2)
Sul "mercato illegale", invece:
a)
A "dosi basse", il GHB viene definito "ectasy liquida", in quanto la sua assunzione provoca una variazione dei livelli di dopamina, serotonina e acetilcolina, alterando blandamente le funzioni del cervello; il che provoca uno stato di euforia, benessere ed elevata socialità, con conseguente aumento della sensibilità a livello sensoriale e del desiderio sessuale.
Gli effetti si manifestano a partire dalla mezz'ora successiva all'assunzione e durano circa tre ore. Successivamente si registrano gli effetti tipici di un dopo sbronza come vertigini, confusione, nausea e parziale assenza si ricordi.
b)
A "dosi elevate", invece, viene definita "droga da stupro", perché viene solitamente utilizzata per abbattere le barriere inibitorie della vittima, ovvero addirittura stordirla, e renderla così incapace di resistere coscientemente ad un violenza carnale; ed infatti, dosi elevate, possono provocare disturbi alla vista, alla respirazione, stati di incoscienza e perdita di memoria, in modo tale che la vittima difficilmente può ricordare di essere stata stuprata.

B) LA PROVENIENZA DEL FLACONE DI GHB
Anche secondo me l'ipotesi che Morisi abbia dato lui il flacone droga ai due rumeni non è molto probabile; ed infatti, visto che in casa aveva una scorta così limitata di droghe, mi sembra strano che abbia voluto depauperarla donando un intero flacone di droga ai due prostituti.
A meno che, avendo scarsità di denaro contante, e non potendo ovviamente pagarli con un assegno, non abbia inteso integrare il pagamento del prezzo della loro prestazione  aggiungendo alle banconote anche un flacone di droga.
Però, come ho detto, senza stare a fare troppe congetture, sarebbe molto meglio conoscere il risultato del test dattiloscopico e del test del DNA sulla superficie esterna flacone; e riscontrare, così, se è stato toccato da Morisi oppure no.
Come mai non se ne sa ancora niente?

C) LA "SOFFIATA"
Circa le tue due ipotesi, osservo quanto segue:

1)
Ritengo "possibile" ma "improbabile" che i due abbiano voluto mettere in mezzo Morisi per non rivelare l'effettiva provenienza della droga; ed infatti, in tal caso, essendo abbastanza facile smascherare una simile bugia, rischierebbero una condanna al carcere per:
a)
"Falsa testimonianza" ex art.372 c.p.  (se, come sembra, finora non sono stati incriminati);
b)
"Calunnia" nei confronti di Morisi ex art.368 c.p.  .
c)
"Favoreggiamento" nei confronti dello spacciatore ex art.378 c.p.
Però non si può escludere che i due rumeni siano così stupidi, da rischiare tanto.

2)
Ritengo solo un po' meno "improbabile" una eventuale "ipotesi dietrologica"; e, cioè, che i due rumeni siano stati pagati per inguaiare l'immagine di  Morisi e del suo compare Salvini.
Ed infatti, in tal caso, correrebbero comunque gli stessi rischi di cui alle lettere a), b) e c), però potrebbero fruire di una ben maggiore "copertura" da parte di chi li ha pagati; i quali, secondo delle voci che circolano, farebbero parte di una potente fazione interna della Lega avversa a Salvini, e mirante a scalzarlo dalla sua posizione di leader.
Però:
- io, per natura, sono alieno dalle ipotesi complottistiche;
- inoltre, nel caso di specie, almeno per ora, non mi risulta che siano emersi elementi idonei a suffragare concretamente una tesi del genere.
***
Un saluto! :)
***

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