Perchè Renzi ha abbandonato il PD proprio adesso?

Aperto da Eutidemo, 19 Settembre 2019, 10:29:03 AM

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Eutidemo

Secondo me, possono immaginarsi molteplici spiegazioni della "secessione renziana" proprio in questo momento, ma, a meno che la cosa non mi sia sfuggita, nessuno ha accennato ad una in particolare; che, però, non è necessariamente in contrasto con le altre, con le quali secondo me può avere indubbiamente concorso.
Ed infatti, mi ha colpito (come a tutti) il fatto che Renzi, pur avendo osteggiato con tutte le sue forze l'eventualità di un governo giallorosso nel 2018, l'anno successivo 2019, invece, sotto la minaccia di elezioni anticipate, con tutte le sue forze ne ha auspicato la nascita; lui dice che lo ha fatto per evitare il pericolo di un governo post-elettorale di Salvini, e questo, forse, in parte è vero.
Però, se così fosse, avrebbe dovuto sponsorizzare un governo giallorosso già nel 2018:
- risparmiandoci così quattordici mesi di un Salvini vice-premier spadroneggiante  nel governo gialloverde;
- consentendogli così di raddoppiare i propri consensi, e rendendolo quasi certo vincitore di eventuali elezioni anticipate.

***
Ciò premesso, già da tempo era chiaro a tutti che Renzi aveva intenzione di crearsi un suo personale Regno-partito (la "Terra di Mezzo"); il quale, per quanto minuscolo, lo avrebbe però comunque riconosciuto come suo indiscusso despota.
Ed invero, Renzi potrebbe indubbiamente fare sue le famose parole di Giulio Cesare, quando, sperduto in un piccolo villaggio delle Alpi, gliene offersero il comando: "Malo hic esse primus quam Romae secundus!" (cioè "Preferisco essere primo qui, che secondo a Roma").
Ma perchè mai effettuare la "secessione" proprio adesso, e non prima o dopo?

***
Ovviamente potrebbe essere stata una decisione meramente umorale, ma io non credo: ha solo atteso quello, che, secondo lui, era il momento più opportuno.
Ed infatti, una volta caduto in modo pressochè subitaneo il governo gialloverde, Renzi:
a)
si spaventò, giustamente, come chiunque altro abbia un po' di cervello -anche se di destra moderata e liberale- , che con elezioni anticipate il Paese potesse cadere nelle dissennate mani di Salvini (o meglio, sotto i suoi zoccoli);
b)
si sbigottì ancor di più, però, almeno secondo me, all'idea che in sede di liste elettorali Zingaretti avrebbe epurato tutti suoi fedeli giannizzeri, per cui, dopo le elezioni anticipate, si sarebbe ritrovato in Parlamento con una truppa personale di soli quattro gatti.
Ed infatti, almeno per come la vedo io, in principio, proprio in vista di tale "repulisti", per inverso, a Zingaretti le elezioni anticipate non sarebbero dispiaciute affatto.

***
Ma allora cosa fare? ::)
Ovviamente, per evitare tale "deminutio", Renzi avrebbe dovuto secessionare quanto prima dal PD, e crearsi un partitino a sua immagine e somiglianza, in modo che le liste elettorali le avrebbe fatte tutte lui; però, con elezioni così a breve termine, non avrebbe avuto concretamente il tempo necessario per organizzare adeguatamente il suo nuovo partito.
Col rischio, dopo le elezioni, di restare in parlamento con un gatto solo, invece che con quattro.
Per cui Renzi aveva una disperata NECESSITA' che le elezioni venissero posticipate il più possibile, per meglio organizzarsi; e, poichè l'unico modo per raggiungere tale scopo era quello della nascita di un governo giallorosso, lui la sponsorizzò con tutte le sue forze!

***
Tuttavia, pur avendo già pronta in tasca la "DICHIARAZIONE D'INDIPENDENZA", Renzi attese cautamente che il governo giallorosso fosse già "partorito", prima di estrarla; ed infatti, se si fosse "scisso" prima, avrebbe rischiato "disturbare le doglie" e mandare tutto "a puttane"; ritrovandosi così da capo a dodici, di nuovo davanti ad immediate elezioni anticipate.
Per cui attese!

***
Una volta formato il nuovo governo, invece, con precisione cronometrica Renzi si è subito separato dal PD.
Alcuni dicono che ha deciso così, per fare il "Ghino di Tacco" della Situazione (cioè, l'ago della bilancia), e così poter meglio ostacolare eventuali provvedimenti a lui sgraditi; il che è fuor di dubbio.
Però, secondo me, questo lo poteva fare lo stesso anche senza separarsi, perchè i parlamentari al suo comando avrebbero in ogni caso eseguito i suoi ordini di interdizione, sia dentro che fuori il PD; come già avevano fatto in precedenti occasioni.
A mio parere, invece, premesso, come ho sopra spiegato, che Renzi non poteva "secessionare" dal PD prima della nascita del nuovo governo, per evitare il rischio che abortisse per lo spavento in dirittura d'arrivo, una volta venuto alla luce, non poteva però attendere un attimo in più a creare il suo partitino (anche a costo di turbare un po' il neonato).
Perchè mai?

***
Secondo me, il motivo di tanto machiavellico <<stop and go>> (in ossequio al principio del "festina lente"), è che Renzi è ben consapevole del fatto che questo governo, probabilmente, avrà vita molto breve; tanto più che, con le elezioni regionali alle porte, se cadranno le ultime roccaforti rosse, il governo giallorosso riceverà uno scossone da brividi!
Per cui, io credo che lui si sia affrettato al massimo a creare il suo partitino (non appena fatto il governo), per avere il maggior tempo possibile per organizzarlo in vista delle elezioni politiche (a quelle regionali non avrebbe chance); e magari, nel frattempo, erodere come meglio può i residui consensi di Forza Italia, e divenire così i leader del nuovo centro.
E così realizzando il suo sogno di essere il nuovo Berlusconi!
Ma, ovviamente, si tratta solo di mie personali congetture! :)

***
In ogni caso, la scissione delle due anime del PD, nelle sue originarie connotazioni DC e PCI (sebbene aggiornate al secolo), meriterebbe un discorso ben più ampio ed approfondito; per il quale, eventualmente, mi riservo di aprire un TOPIC a parte...se non lo aprono altri.
Questo TOPIC, invece, è limitato esclusivamente allo specifico tema concernente il perchè Renzi abbia abbandonato il PD proprio adesso; dal quale vi prego caldamente di non esorbitare nelle repliche.
Grazie! ;)

bobmax

Secondo me, vi è un motivo scatenante la decisione di Renzi che va al di là delle tattiche e strategie, che pure vi saranno.

Questo motivo deriva dall'aver toccato con mano, nel momento della crisi, la devastante mediocrità della classe dirigente PD.

Renzi è una persona intelligente, seppur alquanto limitata da un ego ipertrofico. Mentre la continua selezione di yes men nel PD ha comportato una sua profonda involuzione, cerebrale prima ancora che morale.

Basta vedere il comportamento di Zingaretti nell'evolversi della crisi politica.
È di tutta evidenza come abbia man mano corretto le sue posizioni, guidato dai pochi che ancora capiscono qualcosa, incluso Renzi.

Di fronte a tanta incapacità (non per niente davano Bersani di ritorno...) Renzi si è ritrovato "costretto" ad andarsene.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

anthonyi

Ciao Eutidemo, intanto già ti avevo comunicato che i nomi dei politici non si storpiano, mi hai costretto a correggere un post per la prima volta.
Riguardo alla questione sul perché Renzi (E non Re Enzi) ha fatto quello che ha fatto c'è la data di registrazione del marchio di Italia Viva, 8 agosto 2019. In altri termini la strategia di far nascere il governo M5s-PD-Leu è un tutt'uno con la scelta di farsi un partito proprio, e non di uscire dal PD, nel senso che  Renzi mantiene comunque un numero adeguato di agganci nel PD da utilizzare alla bisogna.
Diciamo che Renzi ha fatto di necessità virtù, con il suo intervento ha salvato il sistema dal pericolo Salvini e questo lo ha reimmesso al centro dell'agone politico facendo quindi nascere la sua creatura in un contesto di più positiva visibilità mediatica.
L'obiettivo per me è chiaro.
Intanto cominciamo dall'origine, alle ultime Europee Calenda, un soggetto moderato e liberale, conquista 280 mila preferenze nel Nord-Est. Si tratta di un risultato sbalorditivo che indica la possibilità di attaccare la Lega proprio nei luoghi dove essa è più forte.
E' questo secondo me l'obiettivo di Renzi, provare ad allargarsi proprio dove la Lega è forte, e dove molti elettori moderati ed interessati a tematiche economiche magari non sono pienamente convinti del sovranismo di Salvini.
Un saluto

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
In parte sono d'accordo con la tua analisi, sebbene non del tutto.
Ed infatti, non metto in dubbio la devastante mediocrità della classe dirigente del PD;  il guaio è che la classe dirigente  degli altri partiti è ancora peggio. 
Ivi compresa quella di ITALIA VIVA!
In ogni caso, come d'altronde lui stesso ha ammesso tra le righe, lo scopo principale della sua scissione è quello di resuscitare la BALENA BIANCA; scorporandola dal PD, per andare a caccia di pesci democristiani nel centro del lago stagnante del nostro bolso corpo elettorale.
Comunque il mio TOPIC riguardava soprattuto la "scelta del momento"!
Un saluto! :)

bobmax

Ciao Eutidemo,
penso anch'io che la situazione negli altri partiti sia peggiore. 
Tuttavia il PD, proprio per i valori che professa, per la storia da cui proviene, una tale mediocrità non se la può permettere! Infatti,  in sostanza non è più granché distinguibile da tutti gli altri.

Ma è pure peggio perché intanto, essendoci, fa da tappo ad un reale cambiamento.
Cambiamento che non verrà certo da Renzi, che la sua occasione l'ha avuta e sprecata.

Comunque, è proprio la scelta "del momento" a venire determinata dalla inaccettabile mediocrità nel PD.
Il piano di andarsene c'era già, ma il momento è stato determinato dal esplicito vuoto mentale nel PD.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

#5
Ciao Anthony. :)


***
Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi, in quanto, effettivamente, un soggetto moderato e liberale può risultare davvero utile a sottrarre determinate fasce elettorali al fascino "indiscreto" di Salvini.

***
Quanto al fatto che la data di registrazione del marchio di Italia Viva risale all'8 agosto 2019 (cosa che ignoravo), tale circostanza suffraga in pieno la mia tesi; ed infatti, non appena Renzi ha visto delinearsi all'orizzonte il pericolo di elezioni anticipate -per lui, come ho spiegato, doppiamente rischiose- si è affrettato subito a dare il via alla sua operazione, per i motivi che ho detto.
Poi, però, ha subito frenato l'effettiva scissione!
Ed infatti, avendo (giustamente) compreso che:
- per impedire le elezioni anticipate era necessaria la nascita di un governo giallorosso;
- ma che, per favorire la nascita di un governo giallorosso era preferibile non creare ulteriori complicazioni in sede di formazione dello stesso (a Mattarella, a Conte e Di Maio);
ha rinviato l'effettivo varo del nuovo partito, al giorno successivo a quello in cui il governo si era già formato.

***
Ed infatti,  a parte le altre complicazioni, se ITALIA VIVA fosse nata prima del governo, come leader del partito Renzi si sarebbe dovuto sedere allo stesso tavolo di trattative con Di Maio; il quale aveva drasticamente escluso tale eventualità, perchè, per lui, Renzi è un tabù peggio di Berlusconi. >:(
Invece, celato Renzi dietro lo schermo del PD, si è potuto così "eludere" tale problema.

***
E' vero che tale problema si ripresenterà adesso; ma, a Governo già formato, tutti gli interessati sperano che esso risulterà meno ostativo di quanto non sarebbe stato prima, in sede di trattative per la formazione del governo.
Resta da vedere se tale speranza risulterà o meno fondata!

***
E' anche perfettamente vero, come tu scrivi, che Renzi mantiene comunque un numero adeguato di agganci nel PD da utilizzare alla bisogna; sarà molto interessante vedere che uso ne farà.

***
E' anche perfettamente vero, come tu scrivi, che, con il suo intervento, Renzi ha salvato il sistema dal pericolo Salvini, e che questo lo ha reimmesso al centro dell'agone politico facendo quindi nascere la sua creatura in un contesto di più positiva visibilità mediatica.

***
Tuttavia, secondo me, Renzi ha fatto solo da "mosca cocchiera", perchè era OVVIO che un governo giallorosso sarebbe nato comunque, a prescindere dal suo intervento!
Ed infatti, in data 12 Agosto 2019 (badate bene alla data), nel mio TOPIC "Elezioni: l'alternativa del diavolo!", io scrivevo:
--------------------------------------------------------
"Partito Democratico e Movimento 5 stelle, hanno entrambi un'unica alternativa; che non può essere soltanto quella di procrastinare di qualche mese le elezioni, visto che tanto, comunque, le perderebbero lo stesso. (OMISSIS)
Secondo me, invece, Partito Democratico e Movimento 5 stelle hanno un'unica "concreta" alternativa: coalizzarsi dando vita, o apertamente o in modo istituzionalmente "velato", ad un governo che cerchi di resistere i restanti quattro anni della legislatura"
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/elezioni-l'alternativa-del-diavolo!/
------------------------------------------------------
Io l'avevo detto PRIMA di Renzi, per cui dovrebbe pagarmi il COPYRIGHT (mi pare che lui abbia sostenuto la mia stessa tesi, ma DOPO di me, però non ne sono sicuro).

***
In ogni caso, come ci siamo arrivati io e Renzi, tempo qualche giorno e le dirigenze di PD e M5S sarebbero arrivate alle stesse inevitabili conclusioni; ed infatti, più che di POLITICA, si trattava di mera elementare LOGICA.
Bastava rifletterci un attimo! :o
Per cui, come ho detto, Renzi ha fatto solo da "mosca cocchiera", perchè era OVVIO che, secondo me, un governo giallorosso sarebbe nato comunque!


***
Per concludere, condivido anche la tua ultima riflessione; e cioè che l'obiettivo di Renzi (oltre quello di soddisfare il suo ego ipertrofico) è di provare ad allargarsi proprio dove la Lega è forte, e dove molti elettori moderati ed interessati a tematiche economiche magari non sono pienamente convinti del sovranismo di Salvini.
Tutto, però, sta a vedere quanta parte dell'elettorato di Salvini è costituita da tali soggetti, e quanta, invece, è costituita da sovranisti puri, che vedono Renzi come fumo negli occhi; ho cercato disperatamente un sondaggio al riguardo, ma non sono riuscito a trovarlo!

Un saluto. :)

anthonyi

Ciao Eutidemo, io l'accordo tra M5s e PD non lo consideravo così scontato, e non do per scontato neanche che durerà a lungo.
Naturalmente dopo la botta delle Europee molto è cambiato per il M5s sempre più disponibile a qualsiasi compromesso pur di sopravvivere. E' interessante notare come, così come nel governo con la Lega, era la lega con le sue posizioni a dettare l'agenda mediatica, adesso, nel governo col PD sta succedendo la stessa cosa. Si parla delle dichiarazioni della Bellanova, della De Micheli, della "fuoriuscita" di Renzi. Ultimamente anche Salvini ha commentato davanti al suo popolo le azioni di Renzi, questo vuol dire che almeno mediaticamente il PD e derivati è avanti e gli altri gli corrono dietro.
Sarà interessante vedere gli effetti di questa situazione sulle prossime tornate elettorali.
Un saluto.

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Sono d'accordo con te che l'accordo tra M5s e PD sembrava (ed in effetti era) un po' contro natura; così come lo era l'allenza  tra Churchill e Stalin.
Ma la NECESSITA' produce spesso strani compagni di letto.
"Salus rei publicae suprema lex esto,"

***
In effetti, a me era parso subito impensabile che due forze politiche, le quali sommate insieme avevano la maggioranza in Parlamento, si sarebbero rassegnate senza motivo a regalare tale maggioranza parlamentare ad un'altra forza politica, concedendole magnanimamente  (e scioccamente), delle elezioni anticipate a cui essa non aveva alcun diritto!
Non avrebbe avuto alcun senso!

***
Quanto al fatto che tale (necessitato) matrimonio d'interesse possa durare a lungo, invece, sinceramente ne dubito MOLTO anche io; come, peraltro, ho scritto in più volte in questo FORUM.
Tutto dipende dalla forza dell'istinto di sopravvivenza di entrambe le componenti del nuovo governo!

***
Oltre a questo, sono d'accordo con te anche sul fatto che il PD abbia accettato l'innaturale alleanza, in quanto ha supposto che, dopo la botta delle Europee molto è cambiato per il M5s, sempre più disponibile a qualsiasi compromesso pur di sopravvivere; e, quindi, il PD spera di poterlo gestire meglio di quanto non sarebbe accaduto nel 2018, quando il M5s era ancora in auge.

***
Quanto al fatto, invece, che la secessione di Renzi possa giovare mediaticamente sia a lui che al PD, non ne sono così sicuro; per saperlo, secondo me, occorre attendere i sondaggi.
E, come giustamente osservi tu, sarà interessante vedere gli effetti di questa situazione sulle prossime tornate elettorali; dalle quali (le regionali) ITALIA VIVA si è saggiamente astenuta, per evitare il rischio di risultare nata già MORTA, con solo l'1% dei voti.
Un saluto. :)

InVerno

Perchè è un narcisista con una coorte di adepti, e vuole avere la mano sull'interruttore di questa maggioranza, ma dall'esterno, in modo tale che non gli capiti in mano la patata che è capitata a Salvini quando ha fatto cadere l'allenza (dall'interno). Dei narcisisti vale quello che Mussolini diceva di d'Annunzio, "o lo ricopri d'oro o lo ammmazzi". Essendo che ammazzare Renzi era impossibile, lo stesso si è ricoperto d'oro da solo, creandosi un villaggio vacanze per soli renziani dove tutti finalmente lo riconosceranno per il leader che si sente dentro.. più che un partito è uno sviluppo personale e psicoanalitico..

E' tanto "naturale" che Renzi se ne vada dal Pd quanto che il m5s abbia fatto l'alleanza con il PD. Il primo lo programmava da tempo (e secondo me era anche stufo di aspettare e ha scelto un momento improvvido) i secondi hanno SEMPRE proposto alleanze con il PD (dalla tessera di Grillo al PD, a Rodotà, ad altro). Si può dire che fossero offerte farlocche, finte politiche, ma in fin dei conti le hanno SEMPRE fatte al PD e mai alle Lega, quindi se questa coalizione è innaturale, quella di prima lo era anche di più.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao InVerno. :)
Hai messo in tavola un bel poker di narcisisti, sia pure appartenenti ad epoche diverse, e di ben diverse levature e modalità espressive:
- Mussolini
- D'annunzio
- Renzi
- Salvini
Si tratta di soggetti molto diversi tra di loro, ma tutti con un minimo comun denominatore: un ego ipertrofico e narcisista! :D

***
Però, a parte le egotistiche motivazioni personali di Renzi, stavo riflettendo sul fatto che la scissione renziana, in fondo, una cosa buona l'ha fatta per davvero: ed infatti, ha finalmente separato due anime politiche ben poco compatibili tra di loro, che erano state ficcate a forza nel corpaccio di uno stesso partito, il PD.
Se alla guida c'è un autista bipolare, è giocoforza che l'autobus sbandi in continuazione!
Ora, invece, ormai annullato il matrimonio, "PDS" e "DC" (tra virgolette), potranno esprimere ciascuno le proprie autonome e indipendenti potenzialità; magari SICURAMENTE alleandosi, ma mai più risposandosi di nuovo!

Un saluto! :)

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 20 Settembre 2019, 12:46:00 PM
la scissione renziana, in fondo, una cosa buona l'ha fatta per davvero: ed infatti, ha finalmente separato due anime politiche ben poco compatibili tra di loro, che erano state ficcate a forza nel corpaccio di uno stesso partito, il PD.[/size]

Condivido, Eutidemo. E credo sia anche importante chiarire quali sono queste due anime, dalla parte di Renzi c'è l'anima liberale di sinistra, dall'altra parte c'è l'anima di quelle tradizioni egualitariste, sindacaliste e caratterizzate da una visione conflittuale del rapporto lavoro-impresa.
Un saluto

paul11

Eppure qualcosa è accaduto all'interno dei partiiti.
Se il PD fosse l'eredità della tradizione democristiana DC e del PC partito comunista,
i partiti "pionieri" avevano fondamenti teorici e ramificazioni nelle pratiche che arrivano all'Azione Cattolica, e alle cellule comuniste nella fabbriche e alle sezioni locali.. La rete capillare dalle sedi del patito centrale giù fino alla parrocchia e alle sezioni era coinvolgimento.
Altra grande differenza è che il partito "monolitico" sapeva tenere molte correnti interne, dalla sinistra alla destra, che sapevano tenere gruppi sociali anche diversi, la Dc contava 12 milioni di elettori.

Con la caduta del muro di Berlino , il famoso referendum ,lo spartiacque fra la prima repubblica e la seconda repubblica vede la fine del partito comunista e anche della dc e un passaggio successivo dagli antipodi cristianosociali al comunismo legato alla URSS, fino a fondersi in vari passaggi.
Finisce il rapporto società politica, quella capillarità che portava il consenso dai dibattiti delle sezioni locali fino ai programmi delle segreterie.
Ed ecco apparire la forma partito-personale con Berlusconi, simile all'ultimo Craxi, quello che non ha dibattiti di partito, quello che non ci sono voti sui programmi in congressi dove chi decide è  la segreteria di partito: questi sono accoliti non persone con una propria testa.

Non vorrei essere frainteso, non sono un nostalgico, ma manca totalmente il rapporto fra partito e società e non è una pseudo piattaforma di democrazia diretta come la Rousseau a sopperire, perchè manca la massaia, manca l'operaio in fabbrica, manca il disoccupato e il precario, il pensionato a dire quali sono i problemi della società.

La forma partito personalizzata presuppone fonti di finanziamento esterni, non sono quai più le campagne di tesseramento che accompagnavano il dibattito e il coinvolgimento nelle ramificazioni locali dove si sviluppavano i nuovi gruppi dirigenti.

Oggi appaiono personaggi che non si sa come e quando e da chi sono appoggiati e finanziati e questo è un pericolo per la democrazia che deve garantire il rapporto periferie centralità .quella dialettica interna in un partito sul come e cosa fare.

Oggi siamo in regime di totale cooptazione che non è trasparente, è la segreterai di partito che sceglie il gruppo dirigente e non i voti dal basso che danno mandato ai rappresentanti nei congressi e dopo aver scelto una mozione congressuale.

anthonyi

Citazione di: paul11 il 20 Settembre 2019, 14:10:55 PM


Oggi siamo in regime di totale cooptazione che non è trasparente, è la segreterai di partito che sceglie il gruppo dirigente e non i voti dal basso che danno mandato ai rappresentanti nei congressi e dopo aver scelto una mozione congressuale.

Ciao paul11, mi sembra che questa questione sia un po' differente da come la poni. I voti dal basso possono eleggere un segretario oppure eleggere dei rappresentanti che poi concordano la segreteria e il gruppo dirigente.
Per come la sapevo io la politica trasparente era quella che eleggeva direttamente il segretario relativizzando il ruolo delle correnti (I famosi caminetti di renziana memoria).
La questione della cooptazione, poi, è un'altra cosa, perché deriva dal sistema elettorale che, avendo eliminato le preferenze, massimizza il potere dei segretari di avere controllo sul partito. Però fino al 1992 avevamo le preferenze e allora dominavano le clientele, e proprio per questo si abolirono le preferenze.
Un saluto

paul11

#13
Citazione di: anthonyi il 20 Settembre 2019, 20:58:19 PM
Citazione di: paul11 il 20 Settembre 2019, 14:10:55 PM


Oggi siamo in regime di totale cooptazione che non è trasparente, è la segreterai di partito che sceglie il gruppo dirigente e non i voti dal basso che danno mandato ai rappresentanti nei congressi e dopo aver scelto una mozione congressuale.

Ciao paul11, mi sembra che questa questione sia un po' differente da come la poni. I voti dal basso possono eleggere un segretario oppure eleggere dei rappresentanti che poi concordano la segreteria e il gruppo dirigente.
Per come la sapevo io la politica trasparente era quella che eleggeva direttamente il segretario relativizzando il ruolo delle correnti (I famosi caminetti di renziana memoria).
La questione della cooptazione, poi, è un'altra cosa, perché deriva dal sistema elettorale che, avendo eliminato le preferenze, massimizza il potere dei segretari di avere controllo sul partito. Però fino al 1992 avevamo le preferenze e allora dominavano le clientele, e proprio per questo si abolirono le preferenze.
Un saluto
ciao Anthonyi
Eppure è evidente...che Berlusconi sceglie chi vuole, che non c'è un congresso con una segreteria uscente, non ci sono altri che si presentano come candidati...eppure è evidente che "o si è d'accordo con me o quella è la porta" e infatti nascono altri partiti personali con altri sponsor industriali e finanziari.

In passato i morotei, i fanfaniani, i Rumor, i Donat-Cattin come la destra nel Pc di Amendola (di cui faceva parte Napolitano) era opposta all'operaismo di Ingrao, e c'era Paietta e c'era Berlinguer.
La stessa cosa avveniva nei sindacati.

C'è una preparazione al congresso con una proposta della segreteria uscente che vine discussa nelle perifierie delle sezioni locali.Anche qui c'erano varie posizioni filo destra e sinistra interna.
Il segretario locale era eletto a maggioranza con conseguente mozione approvata.
Quindi, per farla breve il congresso finale nazionale aveva rappresentanti di tutte le correnti ed è altrettanto chiaro che la nuova segreteria era di fatto rispondente ai rappresentanti di base.

I partiti persona sono esattamente come una società proprietaria economica, il proprietario decide tutto, il gruppo dirigente, le public reltion (basta guardare quanti ne ha cambiati Berlusconi che curan l'immagine del marketing), come ha copiato Renzi d'altra parte.

Il sistema elettorale è un'altra cosa . Il partito e il sindacato sono associazioni private libere.
Ma se i partiti stessi non hanno al loro interno un regime democratico e trasparente con forti dibattiti, ma le cui correnti interne sanno fare "sistema", perché l'identità del partito è al di sopra delle correnti, significa che non esiste dialettica interna e se non c'è è puro dirigismo dall'alto senza nulla conoscere della realtà del Paese.E il dirigismo del proprietario del partito è cooptazione.
Un movimento come il cinque stelle non può avere un proprietario del marchio in Grillo e Casaleggio con una pseudo democrazia diretta elettronica digitale. La democrazia non è on-off.

Un saluto anche a te

anthonyi

Siamo d'accordo, paul, sul fatto che la politica ha assunto toni personalistici a danno della politica assembleare. In questo però un vantaggio c'è. Renzi fonda il suo partito, se ti sta bene la politica di Renzi lo voti, se non ti sta bene non lo voti. E' più trasparente di una situazione in cui tu voti un PD perché ti aspetti un certo tipo di politica, e poi questa cambia perché i manovratori delle correnti hanno deciso di destituire Prodi che alle elezioni era stato presentato come candidato premier.
Berlusconi nominerà chi gli pare a lui, ma questo i suoi elettori lo sanno e, presumibilmente, lo condividono.
Un saluto

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