Ontologia e disastri umanitari.

Aperto da PhyroSphera, 16 Aprile 2023, 21:23:20 PM

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Ipazia

Già il fatto di richiedere "titanismo" dimostra quanto artificio ci sia in questa posizione idelogica, il cui velleitarismo necessita delle fenomenologie estreme di "suicidi, folli e perversi"

Mi tengo il mio naturalismo d'accatto e vi lascio nel vostro infelice mondo di Alice a fare esercitazioni da titano.

Un mio insegnante di fisica ci spiegò la polarimetria dicendo che si prende il raggio straordinario e si scarta quello ordinario, "come accade solitamente nella società umana". Era un fisico che aveva capito tutto della psicologia umana, più di tanti filosofi.

Come il nativo americano, che si teneva la natura, lasciandoci quel prodotto titanico che è il denaro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

#46
Citazione di: Ipazia il 23 Aprile 2023, 17:21:22 PMGià il fatto di richiedere "titanismo" dimostra quanto artificio ci sia in questa posizione idelogica, il cui velleitarismo necessita delle fenomenologie estreme di "suicidi, folli e perversi"

Mi tengo il mio naturalismo d'accatto e vi lascio nel vostro infelice mondo di Alice a fare esercitazioni da titano.

Un mio insegnante di fisica ci spiegò la polarimetria dicendo che si prende il raggio straordinario e si scarta quello ordinario, "come accade solitamente nella società umana". Era un fisico che aveva capito tutto della psicologia umana, più di tanti filosofi.

Come il nativo americano, che si teneva la natura, lasciandoci quel prodotto titanico che è il denaro.


Quello che hanno in comune gli uomini e la natura e' l'impeto, la pulsione, lo slancio verso l'infinito.

Una comunita' di proggetto, una comunita' invisibile e indivisibile, una comunita', quella tra uomo e natura,
insita sostanzialmente nel fare, lo stesso, non nell'essere, lo stesso.

C'e' molto piu' amore per la natura nel titanismo, un amore di unione, che si esplicita nel convergere parallelo di uomo e natura  verso la stessa meta infinita, che nel razionalismo di chi vede la natura come esempio, come nomotetica.

Non vale la pena, di voler salvare i vincoli d'amore che gia' piu' non sono di causazione nel tempo, non vale la pena, di voler salvare i vincoli che non si possono spezzare.

La natura e' la fine di ogni giusto limite, di ogni possibile economia, compresa, all'estremo, quella della salvezza.

La natura e' spazio che indifferentemente da' spazio, e' Colei che desidera il desiderio dell'uomo, nella duplice forma dell'accoglimento, e della frustrazione.

La societa' della stampa e della catena di montaggio, la societa' iperfordista delle copie infiite, e' in fondo squisitamente naturale, una tappa naturale del corteggiamento naturale tra uomo e natura, uno snodo delle loro reciproche autocontinuazioni, per chi sa vedere la natura incompiuta e in-de-finita della "natura" e non gioca agli indiani senza esserlo.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#47
"Giocare agli indiani senza esserlo" non lo fanno più nemmeno i nativi americani dopo che l'uomo bianco li ha cacciati in una riserva che ha chiamato Civiltà. Mi limito alla natura del mio giardino e delle foreste ferite da Vaia, e devastate dai bonificatori, che trovo fuori dalla porta della mia tana. Esercitando il mio titanismo tra erbivori selvatici miti e guardinghi, erbivori domestici decisamente più pericolosi e le belle pensate di ecogretini che giocano alla foresta vergine dopo che è stata sverginata da secoli. Non trascurando le doppiette che nella loro breve stagione imperversano pure. Ma i sepolcri dei miei giganti abbattuti sono il farmaco irrinunciabile, sufficiente quanto e più dei sepolcri di Foscolo.

" Quello che hanno in comune gli uomini e la natura e' l'impeto, la pulsione, lo slancio verso l'infinito."

Seriale pure lui, da Prometeo in poi, come tutte le metafisiche nomotetiche di stampo naturalistico che messe in pratica scoprono, a posteriori, che ci sono limiti statistici pure alla mitopoiesi. Quando il cattivo infinito ti si ritorce contro e devi riparare nell'immanenza mobile, ma finita, entro il suo reale campo di esistenza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Alla fine ho preso in bibblioteca l'ultimo saggio di Gianni Vattimo, pubblicato in era precovidemica (2018), scritto da una mente filosofica ottuagenaria, col taglio anagrafico di chi vuole trarre le somme di una vita di ricerca nel mare magno della filosofia.

Che l'ontologia filosofica in chiave ermeneutica sia in rotta di collisione con ogni dogmatismo, ed in particolare con quello cattolico dell' "opener of the thread" è lampante, ma ridurre il tutto al gender mi pare critica poco consistente al nucleo del pensiero di Vattimo. Giustificherei pertanto la decisione dei gestori del sito di non pubblicarla.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: Ipazia il 28 Aprile 2023, 15:00:28 PMAlla fine ho preso in bibblioteca l'ultimo saggio di Gianni Vattimo, pubblicato in era precovidemica (2018), scritto da una mente filosofica ottuagenaria, col taglio anagrafico di chi vuole trarre le somme di una vita di ricerca nel mare magno della filosofia.

Che l'ontologia filosofica in chiave ermeneutica sia in rotta di collisione con ogni dogmatismo, ed in particolare con quello cattolico dell' "opener of the thread" è lampante, ma ridurre il tutto al gender mi pare critica poco consistente al nucleo del pensiero di Vattimo. Giustificherei pertanto la decisione dei gestori del sito di non pubblicarla.
Ringrazio tanto per l'appellativo "opener of the thread" che quasi quasi mi mette in soggezione ma non posso accettare la definizione di dogmatismo, tantomeno cattolico... Io non ho proposto nessun approccio dogmatico e il riferimento alla natura non è un dogma... Il fatto poi che abbia coinvolto di fatto dei valori, ciò non implica che siano da ridurre a un àmbito cattolico... E poi, quale? Io non trovo adeguati i messaggi del Vaticano in tema di natura, libertà, sessualità: mentre vogliono evitare un'aberrazione, si trovano a negare un bisogno... che però, ribadisco, non può essere certo quello di fingere senza un vero senso e finanche con cruenti interventi chirurgici!
Insomma, auspicherei più attenzione a quello che ho effettivamente detto, senza confonderlo con mere convenzioni, le quali non mi appartengono.

Mauro Pastore 

PhyroSphera

Che giri di parole in certe risposte che alcuni hanno dato... Mi ricordano gli eufemismi improbabili e politically correct dei "diversamente abili": a detta di molti (anche insediati in posti di potere) non si potrebbe nemmeno dire di zoppi e ciechi senza fare penose e stupide circumlocuzioni, come se la semplicità linguistica fosse di offesa... E che orrore che suscita chi replica prima negando la natura (un dramma assicurato se non peggio) e poi vaneggiandoci e scimmiottando un po' di romanticismo...
A chi è ancora perplesso su questa discussione, suggerirei di notare quanto è utile se si resta nel seminato.

Mauro Pastore

Ipazia

La mia critica alla critica è che Vattimo non si occupa solo di gender.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Se può aiutare credo che le difficoltà nel comprendersi nascano da una diversa concezione della natura. Da un lato vi è chi crede nella natura come un processo/struttura/entità perfetta con leggi che dovrebbero essere rispecchiate nelle leggi delle società umane. Dall'altro chi ritiene la natura come un lavoro artigianale, che si arrangia con quello che ha a mandare avanti la baracca. Le prove che la realtà sia questa sono ormai molte, almeno per quanto riguarda la natura della biologia (sulla fisica e sulla chimica non mi pronuncio per mancanza di competenze). Già se si ritiene la natura un arte creativa di arrangiarsi, ogni valutazione sul gender assume un altra prospettiva, nel senso che non vi è nessuna rottura con supposte leggi naturali superiori. In linea con quello che sappiamo attualmente su come evolve la vita sul pianeta terra, appunto come tentativi maldestri che hanno dato dei risultati sul lunghissimo periodo e senza progetti ingegneristici o da orologiaio.
Ma anche se la natura fosse un giardino incantato da cui prendere esempio, sarebbe ormai ora di considerare l'umanità qualcosa che sta con un piede nella natura e nell'altro nella cultura (o tecnica), cosa che ha avuto notevoli conseguenze oltre che sul piano pratico anche su quello filosofico come su quello del rispetto delle più diverse manifestazioni dell'essere umano. Voler imbrigliare quest'ultimo in supposte regole naturali di solito ha degli scopi o autoritari o fatalistici, del tipo "nihil sub sole novi". Da Socrate a Kant ed oltre, avremmo dovuto impararlo a memoria.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

PhyroSphera

Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2023, 17:22:07 PMSe può aiutare credo che le difficoltà nel comprendersi nascano da una diversa concezione della natura. Da un lato vi è chi crede nella natura come un processo/struttura/entità perfetta con leggi che dovrebbero essere rispecchiate nelle leggi delle società umane. Dall'altro chi ritiene la natura come un lavoro artigianale, che si arrangia con quello che ha a mandare avanti la baracca. Le prove che la realtà sia questa sono ormai molte, almeno per quanto riguarda la natura della biologia (sulla fisica e sulla chimica non mi pronuncio per mancanza di competenze). Già se si ritiene la natura un arte creativa di arrangiarsi, ogni valutazione sul gender assume un altra prospettiva, nel senso che non vi è nessuna rottura con supposte leggi naturali superiori. In linea con quello che sappiamo attualmente su come evolve la vita sul pianeta terra, appunto come tentativi maldestri che hanno dato dei risultati sul lunghissimo periodo e senza progetti ingegneristici o da orologiaio.
Ma anche se la natura fosse un giardino incantato da cui prendere esempio, sarebbe ormai ora di considerare l'umanità qualcosa che sta con un piede nella natura e nell'altro nella cultura (o tecnica), cosa che ha avuto notevoli conseguenze oltre che sul piano pratico anche su quello filosofico come su quello del rispetto delle più diverse manifestazioni dell'essere umano. Voler imbrigliare quest'ultimo in supposte regole naturali di solito ha degli scopi o autoritari o fatalistici, del tipo "nihil sub sole novi". Da Socrate a Kant ed oltre, avremmo dovuto impararlo a memoria.

Il tuo discorso non aiuta anzi svia perché tu assumi per oggetto del pensiero la natura ma poi pensi ad altro.

Mauro Pastore 

Jacopus

Phyrosphera@ puoi spiegarti meglio. In che senso assumo come oggetto del pensiero la natura ma poi penso ad altro?
A me pare di essere stato chiaro. L'ipostatizzazione della natura è già biologicamente innaturale, da Darwin in poi. Ma anche se la natura fosse "eterna" all'interno di leggi eterne (cosa di cui dubito anche a livello di fisica oltre che di biologia), l'uomo si è emancipato dalle leggi naturali da almeno 10.000 anni. E ripeto che chi non vede questa cosa, è perché avversa la possibilità che l'uomo possa superare il suo stato di minorità. 
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

PhyroSphera

Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2023, 20:22:00 PMPhyrosphera@ puoi spiegarti meglio. In che senso assumo come oggetto del pensiero la natura ma poi penso ad altro?
A me pare di essere stato chiaro. L'ipostatizzazione della natura è già biologicamente innaturale, da Darwin in poi. Ma anche se la natura fosse "eterna" all'interno di leggi eterne (cosa di cui dubito anche a livello di fisica oltre che di biologia), l'uomo si è emancipato dalle leggi naturali da almeno 10.000 anni. E ripeto che chi non vede questa cosa, è perché avversa la possibilità che l'uomo possa superare il suo stato di minorità.
Semplicemente, questo tuo discorso è un'illusione.

Mauro Pastore 

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2023, 17:22:07 PMcredo che le difficoltà nel comprendersi nascano da una diversa concezione della natura. Da un lato vi è chi crede nella natura come un processo/struttura/entità perfetta con leggi che dovrebbero essere rispecchiate nelle leggi delle società umane. Dall'altro chi ritiene la natura come un lavoro artigianale, che si arrangia con quello che ha a mandare avanti la baracca. Le prove che la realtà sia questa sono ormai molte, almeno per quanto riguarda la natura della biologia

Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2023, 17:22:07 PMMa anche se la natura fosse un giardino incantato da cui prendere esempio, sarebbe ormai ora di considerare l'umanità qualcosa che sta con un piede nella natura e nell'altro nella cultura (o tecnica), cosa che ha avuto notevoli conseguenze oltre che sul piano pratico anche su quello filosofico come su quello del rispetto delle più diverse manifestazioni dell'essere umano. Voler imbrigliare quest'ultimo in supposte regole naturali di solito ha degli scopi o autoritari o fatalistici

Personalmente non vedo la scissione e contrapposizione di visuali, riguardo alla natura, di cui parli.
E ciò malgrado sia frequente imbattersi nella qualifica di "contro-natura" (che allerta sempre anche me*). 

Vedo una natura che indiscutibilmente ha le proprie leggi, e vedo l'umano che, con l'intelligenza (e presunzione) che lo caratterizza, riesce a "correggere"* alcuni effetti della natura, proprio perchè ne ha comprese alcune leggi, ma non certo perchè abbia potuto istituire leggi diverse e superiori rispetto a quelle di natura. 
In questo processo la stessa intelligenza  pone all'umano anche il problema ontologico ed etico, e qui torno ai due asterischi : "correggere" (usando le leggi note di natura) nel senso di guarire il tumore pediatrico...tranquillizza e non crea alcun problema sovrastrutturale degno di nota, e nessuno penserebbe che sia "contronatura". Altre prassi però, che hanno la stessa genesi e finalismo, ne creano eccome : basti pensare all'accanimento terapeutico che consente di mantenere artificialmente in vita (anche per decenni) persone che per età o accidenti vari sono del tutto defedate e magari desiderose LORO solo di trovare requie nella morte, se e quando recuperano ATTIMI di contatto con la realtà. e in questi casi, a mio vedere, il problema etico del "contronatura" si pone, eccome! 

Tornando più strettamente al tema gender : non ho letto il testo di Vattimo, nè ho in programma di leggerlo. 
Credo corretto confessare che il problema non mi ha mai riguardato da una distanza prossima al punto da attivarmi per farmene un'idea che meriti di definirsi tale. 
Molto ha contribuito, in questo mio non-iter, il constatare che - con estrema disinvoltura politacally orientata - il tema passa nei DSM dall'essere <patologia psichiatrica> al...non esserlo più...

Vorrà dire che l'umano ha compreso di più, o vorrà dire (soltanto) che "legittimare" autoritativamente una postura risponda in primis alle esigenze di un umano che si illude di poter governare tutto, con corredo di istanze (anche lobbistiche) di chi è prontissimo a capitalizzare questo mercato? 

Chiunque abbia frequentazione con persone che patiscono identità di genere SA, e non può non sapere, che il Problema ha connotazioni molto più pervasive del "solo" voler vivere LE INSEGNE del genere opposto a quello con cui si nacque. E l'aspetto più facilmente riscontrabile  è in una qualche forma di ossesivizzazione sulla sessualità  e sulla sua performanza. Ne derivano crolli psicologici letteralmente letali (qualcuno giustamente ricordava gli impulsi suicidiari che tornano anche in chi ha pienamente soddisfatto il proprio mutamento, e che tornano quando - in età ancora godibilissime - semplicemente...non si ha più lo stesso sex appeal, per l'umana "ragione" che un 20enne attira più di un 50enne). 

E...io che plaudo all'ingegno umano nel'APPRENDERE le leggi natura e suo saperle gestire per guarire un bambino da una malattia potenzialmente mortale...ho TANTE perplessità circa molti altri applicativi dello stesso ingegno umano, che mi suonano come delirio, persino anti-etico, di onnipotenza. 

Concludo con una domanda nello stile concreto terra-terra di chi non intende vivere nell'iperuranio: se avessi un adolescente che vuole volare come un'aquila, e che si danna l'esistenza per questo, troveresti più etico impiantargli una protesi alata per farlo volare...o - invece - soccorrerlo nel prendere consapevolezza che l'umano non è abilitato al volo dell'aquila ? 




Jacopus

#57
Phyrosphera: appunto. La visione illusoria è quella che ci ha permesso da Prometeo  in poi, di trasformare il mondo ed è una delle grandi risorse dell'umanità. Ridurla a sogno irrealizzabile è il desiderio di chi sta bene nello "status quo", di cui la natura con le sue supposte leggi fondative è uno dei puntelli principali.

Claudia. La tua ultima metafora avrebbe fatto contento Gorgia, il più famoso fra i sofisti. Sicuramente il mercato nella sua forma più recente e pervasiva può incidere molto sulla percezione fluida di genere, semplicemente perché così si raddoppiano i mercati di quegli articoli che sono tradizionalmente appannaggio di un solo genere. Questo aspetto non mi sfugge. Ma anche ammesso che questa sia una delle cause, cosa è più giusto fare? Questo è il compito della filosofia. Curare la pecorella smarrita per farla tornare nei ranghi? Disinteressarsi ed invitarla ad andare in Turchia e farsi operare privatamente?

A proposito della natura, quella del regno animale per lo meno, va detto che vi sono comportamenti non proprio esemplari. Vi sono insetti che copulano fra fratelli e sorelle e mangiano, per crescere, il corpo della madre. Linneo, per primo, distinse le piante in monogynia, digynia o tryginia a seconda della quantità dei maschi necessari per la fecondazione, il 10 per cento della popolazione dei cigni neri è omosessuale. I leoni e molti altri mammiferi sono organizzati con un maschio alfa che impedisce a tutti gli altri maschi del gruppo di copulare con le femmine del branco. I leoni sono anche quelli che talvolta mangiano i cuccioli per far tornare in calore le femmine. Vogliamo parlare della mantide religiosa? Insomma, questa natura così perfetta di fronte all'uomo così cattivo e decaduto, mi sembra il solito polpettone ad usum fidei, per far risaltare di più la perfezione di un supposto iperuranio, che prima era religioso ed ora non si sa bene cosa sia.
Finisco a proposito del novello Icaro. Non mi risulta che nel corpo umano vi siano ormoni che ci spingono a volare, mentre è noto che sia nel corpo maschile che in quello femminile, vi sono, in proporzioni singolari ed uniche per ognuno di noi, sia ormoni maschili che ormoni femminili.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

CitazioneEssere e dintorni. Un breviario teologico-filosofico. Invece di un trattato
1. Quale metafisica, quale bisogno?
2. Filosofia e contraddizione
3. Wittgenstein e la storicità
4. Paradosso iniziale
5. Il futuro dell'ermeneutica
6. Le conseguenze dell'ermeneutica
7. Ermeneutica dell'indignazione
8. Ermeneutica del nichilismo europeo
9. Ermeneutica crocevia della critica alla globalizzazione
10. Democrazia ed ermeneutica
11. Emergenza ed evento. Tecnica, politica, opera d'arte
12. Fondamentalismo democratico e dialettica del pensiero
13. Della politica e dell'amore
14. Come si diventa antisionista
15. Trasparente totalitarismo
16. La questione della tecnica oggi
17. Nichilismo passivo o reattivo
18. Il riconoscimento reciproco oltre l'universalismo
19. Riflessioni sulla dialettica dello sviluppo
20. I confini dell'arte
21. Esperienza religiosa europea
22. Religione ed emancipazione
23. Cristianesimo senza verità
24. Che cosa (diavolo) è l'illuminismo?
25. Vero e falso universalismo cristiano
26. Dall'estetica all'ontologia
27. Interpretare il mondo è trasformare il mondo
28. Storicità e differenza
29. Un pragmatismo amichevole
Appunti: dopo Heidegger
30. Heidegger teologo
31. Appunti su Heidegger
Fonti

Ridurre tutto ciò ad una marchetta pro gender è indegno di chiamarsi critica di un testo.

Anche solo il cap. 16 sulla dittatura della tecnica merita la lettura e il confronto con la tesi. Questione ben più spessa dei tormentoni erotici.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Esiste solo la natura, nient'altro che natura.
Che altro mai potrebbe esistere?

Esistenza = Natura

Con "artificiale" si indica ciò che è prodotto dall'uomo. Ma è erroneo intenderlo non naturale.
Perché tutto è natura.

La separazione, la distinzione, sono utili per il nostro agire nel mondo. Ma soltanto come modellazione necessaria della realtà, non perché vi sia davvero una differenza tra le cose!
Il considerare l'uomo diverso dal resto, cioè differente dalla natura, è un grave fraintendimento.

Perché il male nasce dalla separazione creduta "verità" assoluta.
Il due è fonte di ogni male.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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