Menu principale

Nave Diciotti

Aperto da Eutidemo, 20 Agosto 2018, 07:59:46 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Caro Donquixote, 
1)
Tu scrivi:
"Dal 2013 al 2017 oltre 900.000 stranieri immigrati hanno ottenuto la cittadinanza italiana e quindi, statisticamente, non rientrano più nel novero degli stranieri e non incidono più su tale percentuale, oltre alle centinaia di migliaia di illegali che non essendo censibili non sono statisticamente rilevabili."
E allora? ;D
Osservo:
a)
Così come le dozzine di milioni di Italiani che hanno ottenuto la cittadinanza americana sono americani (ovvero Belgi, Tedeschi ecc., sia pure in minor misura), allo stesso modo gli africani che hanno hanno ottenuto la cittadinanza italiana sono italiani a tutti gli effetti.
Ed infatti, ti ricordo che l'art.3 della nostra COSTITUZIONE (Vangelo a parte), sancisce che:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge , senza distinzione di sesso, di RAZZA, di LINGUA, di RELIGIONE, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". ;)
Capisco che a te e a Salvini, il quale si rammaricava di non poter espellere gli zingari di cittadinanza italiana, la cosa non piaccia; ma mi dispiace di informarvi che le LEGGI RAZZIALI sono state abrogate.
b)
Quanto, invece, alle centinaia di migliaia di illegali che non essendo censibili non sono statisticamente rilevabili, questo è vero; ed infatti pare che la maggior parte di loro sia soltanto TRANSITATA per l'Italia, per poi raggiungere irregolarmente altri Paesi Europei.
Ed infatti è notorio che moltissimi migranti e  profughi, una volta arrivati in Italia dalla rotta del Mediterraneo, lasciavano il nostro paese per raggiungere altri paesi europei; probabilmente la MAGGIORANZA, fino a che gli altri Paesi, recentemente, hanno cominciato a controllare i confini.
Ovviamente, non si hanno numeri certi; però è CERTO, che i richiedenti asilo in Italia sono MOLTO al di sotto della media europea; il che, secondo logica, lascia capire che la maggior parte di loro è soltanto TRANSITATA per l'Italia, per poi andare a chiedere l'asilo in altri Paesi Europei.

Se poi vuoi proprio la PROVA DEL NOVE di quanto sopra, è noto che quando quel GENIO DELLA GEOPOLITICA di Salvini si recò ad  Innsbruck, per saggiare "l'asse sovranista" con il tedesco Horst Seehofer (e l'austriaco Herbert Kickl) chiedendogli di ricollocare i nostri migranti, lui gli ha risposto "Prima, però, riprendetevi le centinaia di migliaia che avete illegalmente mollato, consentendogli di arrivare da noi". :P
Salvini ha risposto "No, grazie"; ed è mestamente tornato in Italia (con l'"asse" sì, ma nel posto sbagliato). ;D  ;D  ;D

2)
Tu scrivi:
"La "percezione" della gente è elaborata sulla base delle semplici evidenze e tiene conto anche di costoro dato che nessuno è in grado di leggere in faccia a un nero o a un arabo se costui ha ottenuto la cittadinanza o meno, e nessuno chiede loro il passaporto, per cui li si considera genericamente stranieri a dispetto di ogni statistica."
Questa, a differenza delle altre, è una OSSERVAZIONE MOLTO GIUSTA, ed anche acuta; pur essendo una considerazione abbastanza ovvia, ammetto che non ci avevo mai fatto mente locale...ma hai ragione.
E' probabile, infatti, che l'errore percettivo sia attribuibile anche al fattore che dici tu...MA COSA CAMBIA?

3)
Poi  scrivi:
"Se per ipotesi si facesse una sanatoria per cui tutti gli stranieri presenti in Italia potrebbero ottenere ipso facto la cittadinanza allora sarebbe corretto dire che in Italia ci sono solo italiani e neanche più uno straniero? Certo "statisticamente" lo sarebbe, ma avrebbe senso comune?."
Secondo me, senza alcun dubbio, sarebbe senz'altro corretto dire che in Italia ci sono solo italiani e neanche più uno straniero:
- sia giuridicamente;
- sia statisticamente;
- sia secondo il buon senso civile.
Non c'è alcun dubbio, invece, che, secondo il senso comune "RAZZISTA" non lo sarebbe; ed infatti (a prescindere dal discutibile concetto di "razza"), convengo con te che un "razzista" non potrebbe mai considerare "italiano", chi ha ascendenze ebree, africane o di analogo genere.
E, dal suo punto di vista, avrebbe perfettamente ragione; trattandosi, infatti, di scelte valoriali di fondo, è ovvio che non si possa OGGETTIVAMENTE dire se la sua "Weltanschauung" sia o meno preferibile alla mia (o a quella di Hitler, che li avrebbe addirittura sterminati, presumo).
Per cui, "se" sei razzista, il discorso si chiuderebbe qui; perchè da tale punto di vista (che non è il mio), avresti perfettamente ragione, essendo il tuo ragionamento perfettamente consequenziale alle tue convinzioni primarie "pre-razionali". ;)

4)
Infine scrivi:
" Curioso anche il fatto che più è elevato il titolo di studio e più la "percezione" si avvicina alla cifra statistica reale. Per gli eruditi iperrazionalisti è più che ovvio che la statistica (che leggono sui giornali dato che loro si tengono "informati") conti più dell'evidenza, e la teoria conti più della pratica e dell'esperienza, e poi sono proprio quelli che vanno fuori strada perchè seguono pedissequamente le indicazioni del navigatore anzichè usare innanzitutto gli occhi e il cervello. Dai tempi di Kant la perdita del senso della realtà è una delle evidenze maggiori, e se tutte le costruzioni filosofiche e le ideologie moderne sono miseramente fallite è proprio perchè i "pensatori" che le hanno concepite e i loro epigoni che le studiano non hanno fatto i conti con la realtà, che alla fine prevale sempre."
Non c'è alcun dubbio che la perdita del senso della realtà sia una delle evidenze maggiori del deterioramento dell'attuale società, che sta rapidamente tornando al Medioevo.
Ed invero, se c'è una manifestazione davvero evidente di PERDITA DI SENSO DELLA REALTA', è contestare il valore della scienza statistica, a favore del grufolante "spannometro" dei frequentatori del Bar dello Sport; ed infatti, non solo per gli "eruditi iperrazionalisti", ma anche per coloro che abbiano conseguito un semplice diploma di scuola media, è SICURAMENTE OVVIO che la statistica (eventuali errori a parte) conta molto più di quella che SEMBRA evidenza, ma, che, in realtà, NON LO E' AFFATTO. 
E ti rendo noto che la scienza (non solo statistica) non è affatto solo "teoria", ma, soprattutto,  "pratica" ed "esperienza".
Ma mi rendo conto che viviamo in mondi completamente diversi, per cui il nostro dibattito sta diventando senza senso.
Ed infatti, per me, è come se uno mi chiedesse che ora è, e allora io guardo il mio orologio e gli rispondo che sono le ore otto e sette minuti.
E lui mi replicasse: "Nahhhh, guarda bene la posizione del sole nel cielo, per me sono le nove e un quarto".
Allora io gli faccio leggere il mio orologio (ammesso che ne sia capace), e lui si arrabbia ribattendo: "E tu vorresti che io credessi di più a quell'aggeggeto scientifico che al Sole? Ma fammi il piacere!"
Dovrei continuare a discutere con un tipo del genere.
Senza offesa.
Ciao :)

 

Discussioni simili (1)