Navalny - Giochi di voci e di spie

Aperto da Eutidemo, 23 Dicembre 2020, 14:51:53 PM

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Eutidemo

PREMESSA
Aleksej Anatol'evič Naval'nyj, che, per semplicità, di qui in avanti chiameremo Navalny, un noto oppositore di Vladimir Vladimirovič Putin, che, per semplicità, di qui in avanti chiameremo Putin, il 20 agosto 2020,  "collassò" mentre viaggiava su un aereo partito dalla Siberia e diretto a Mosca.
L'aereo fu fatto atterrare ad Omsk, la città più vicina, dove Navalny fu ricoverato in terapia intensiva lamentando sintomi da avvelenamento; ma i medici russi  negarono recisamente che si trattasse di un avvelenamento.
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Dopo diversi giorni di tensione internazionale, poichè i sintomi di Navalny stavano gravemente peggiorando, le autorità russe consentirono il trasferimento del malato all'ospedale Charité di Berlino.
Qui, con metodi d'accertamento supersofisticati,  i medici rilevarono che, effettivamente, Navalny era stato avvelenato con l'agente nervino Novichok; il quale è un composto neurotossico usato anche come arma chimica, i cui elementi non sono tracciabili con i metodi chimici di rilevamento "standard" (per aggirare la convenzione di Ginevra contro l'uso dei gas, se qualcuno si trovasse morto a causa sua).
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Ciò premesso, essendo stato individuato -presumibilmente dalla CIA e dal BND-  il presunto team di agenti dei servizi segreti russi (FSB) che farebbe parte di un gruppo clandestino specializzato nell'uso di tossine per sopprimere gli avversari politici di Putin,  lo stesso Navalny sotto il falso nome di "Maxim Ustinov", un assistente del capo del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, con tale falsa identità ha chiamato  Konstantin Kudryavtsev per chiedergli quali fossero state le ragioni del "fallimento" dell'operazione relativa al suo avvelenamento.
Kudryavtsev ha confermato indirettamente che l'obiettivo della missione era ucciderlo e che tutto sarebbe andato diversamente se l'aereo non avesse operato un'atterraggio di salvataggio; non entro nel dettaglio delle sue scuse per il fallito omicidio, perchè sono da lui esaurientemente spiegate nell'audio originale della telefonata e la relativa traduzione in inglese, che qui sotto vi accludo.
https://www.youtube.com/watch?v=gwvA49ZXnf8
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Ovviamente, i servizi segreti russi hanno  definito "un falso" la telefonata, in quanto, secondo loro,  la voce all'altro capo del telefono, non sarebbe affatto quella di Konstantin Kudryavtsev, che è un rappresentante ufficiale del servizio di sicurezza federale del Cremlino; quindi, per l'FSB (ex KGB), la telefonata sarebbe soltanto "una provocazione pianificata" che "non avrebbe potuto avere luogo senza il supporto organizzativo e tecnico di intelligence straniere".
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Sull'ultima considerazione dell'FSB, non nutro dubbi neanch'io; ma, per il resto, mi sembra proprio che i servizi segreti russi manifestino una evidente "coda di paglia".
Ed infatti, se la voce all'altro capo del telefono, secondo loro, non sarebbe quella di Konstantin Kudryavtsev, la prima cosa che logicamente avrebbero dovuto fare, sarebbe stata quella di offrire la possibilità di un pubblico "riscontro vocale biometrico" della voce di Kudryavtsev (che, come detto, è un agente russo che esiste effettivamente) e di quella che si sente al telefono;  tale riscontro, oggi come oggi,  costituisce ormai uno strumento univoco per il riconoscimento di una persona, che agisce da identificativo alla stessa stregua delle impronte digitali o del rilevamento oculare.
E' vero che anche i processi di identificazione o autenticazione biometrici, compresi quelli vocali, possono essere aggirati attraverso tecniche che permettono di assumere l'identità di un'altra persona; tuttavia nessuna di tali tecniche potrebbe mai superare gli esami degli analisti di un qualsiasi servizio di "intelligence".
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Ed invece, non solo l'FSB non ha offerto la possibilità di tale pubblico riscontro a livello internazionale, ma, per giunta, ha messo il "silenziatore" al signor Kudryavtsev; in tal modo nessuno può fare il confronto tra le dichiarazioni pubbliche che sarebbero indubbiamente attribuibili a lui, se gli si consentisse di esternarle personalmente in TV, e la voce che si sente al telefono.
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In parole povere:
- se negasse Kudryavtsev in persona, e l'identificatore biometrico vocale mi confermasse che quella al telefono non è la voce che adesso sto ascoltando negare, gli crederei senz'altro (o, meglio, crederei all'identificatore e alle verifiche al riguardo degli analisti d'intelligence);
- se, invece, a negare è Putin (o qualunque altro russo), per me tale diniego non ha il benchè minimo valore...anzi, mi insospettisce ancora di più!
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Pertanto, in conclusione, sospendo il giudizio finchè non sentirò "cinguettare" in prima persona il vero Kudryavtsev, la cui identità è ben nota; anche io dispongo di un identificatore vocale "anticontraffazioni".
Solo allora, infatti, si potrà oggettivamente sapere se la persona all'"altro capo del filo" era lui, oppure un complice di Navalny.
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InVerno

Stando a quanto mi pare dichiari Navalny, pare che l'intento non fosse di fare questo "scherzo" ma di tenere al telefono i soggetti che secondo l'investigazione precedente lo stavano pedinando, per un tempo sufficiente a geolocalizzarli, e che questo particolare individuo ci sia cascato più di quanto si aspettassero \ avessero bisogno per la geolocalizzazione. Mi pare un punto narrativo di difficile costruzione, nel caso in cui ci fosse stato l'intento preciso di falsificare la telefonata, così come altri dettagli della narrazione che mi pare difficile siano stati inventati.

Il Cremlino gioca la carta "James Bond", ovvero "le nostre spie non sono così stupide, le nostre spie sono James Bond". Si può tranquillamente affermare che le spie russe, al di là di aver ereditato dal USSR un sistema e una prassi di primissimo ordine, abbiano dilapidato questo vantaggio negli anni dopo la caduta dell'Unione, fregiandosi in tempi recenti di tanto assurde quanto comiche avventure nel regno dell'assurdo. Ricordo ancora vivamente la faccia delle due spie che avvelanerano Skripal, affermare con perfetta nonchalance che si trovavano a Salisbury per "ammirare le cattedrale", come se avere una versione credibile fosse totalmente superfluo, come effettivamente è se si ci si confronta con un investigazione nazionale. Abituate a cotanta protezione in territorio nazionale, le spie russe non sono poi così temibili se qualcuno si intestardisce a vederci chiaro. Il team che seguiva Navalny aveva celato i propri veri nomi attraverso anagrammi facilmente risolvibili, tanto che è stato potuto ricostruire l'intera lista di nomi da un indagine giornalistica basata su dati pubblici. Questo è dilettantismo, altro che James Bond.

Il punto è che, un paese corrotto produce una catena di comando corrotta, e quelli che vi operano all'iterno vengono scelti anzichè attraverso sistemi meritocratici, in base alla loro capacità di essere corrotti a loro volta o di saper fare comunella. In Russia, se operi nell'FSB puoi cavartela praticamente con qualsiasi cosa ed essere una "buona spia" non è un prerequisito importante, quanto conoscere le persone giuste e avere le giuste protezioni. Sul lungo andare questo produce pessime spie, e onestamente non mi meraviglio che le spie russe caschino negli scherzi telefonici, perciò in generale ritengo plausibile l'avvenimento, e i dettagli narrati sufficientemente corroboranti.
Non ci sarà nessuna analisi biometrica, Kudryavtsev probabilmente è già irreperibile, in qualche lontano casolare in Siberia, cercando di adattarsi alla nuova vita e alla nuova professione designatagli dall'alto comando: il boscaiolo  :D
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo


Ciao Inverno.
Non sapevo che l'intento di Navalny fosse anche quello di tenere al telefono i soggetti che secondo l'investigazione precedente lo stavano pedinando, per un tempo sufficiente a geolocalizzarli; se tu affermi che lui lo ha detto, ci credo senz'altro, ma non capisco bene a quale scopo lo avrebbe fatto.
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Se così è, comunque, anche a me sembra un punto narrativo di difficile "costruzione", nel caso in cui ci fosse stato l'intento preciso di falsificare la telefonata, così come altri dettagli della narrazione che mi pare difficile siano stati inventati.
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Sono anche d'accordo sul fatto che le spie russe, al di là di aver ereditato dal USSR un sistema e una prassi di primissimo ordine, abbiano dilapidato questo vantaggio negli anni dopo la caduta dell'Unione, fregiandosi in tempi recenti di tanto assurde quanto comiche avventure nel regno dell'assurdo.
Come quelle da te così puntualmente descritte.
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Sono anche d'accordo sul fatto che un paese corrotto produce una catena di comando corrotta, e quelli che vi operano all'iterno vengono scelti anzichè attraverso sistemi meritocratici, in base alla loro capacità di essere corrotti a loro volta o di saper fare comunella; il che ha certamente contribuito ad infrollire anche l'FSB.
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Infine penso anch'io che non ci sarà nessuna analisi biometrica, in quanto Kudryavtsev probabilmente è già irreperibile, in qualche lontano casolare in Siberia, cercando di adattarsi alla nuova vita e alla nuova professione designatagli dall'alto comando: il boscaiolo.
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Per non limitarmi a ripetere e a concordare in pieno, punto per punto, su tutto quello che hai scritto, aggiungerò un mio divertente aneddoto personale, che risale a circa 40 anni fa; sebbene, a dire il vero, si tratta più che altro di un aneddoto "de relato", della cui autenticità dubito alquanto.
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All'epoca avevo meno di trent'anni, e prestavo temporaneo servizio come ufficiale analista dei nostri servizi di controspionaggio; un giorno vidi il mio comandante, il cui poco "eroico" nome in codice era "Nonna Papera", il quale stava accompagnando fuori dal suo ufficio un colonnello tedesco "occidentale", con le mostrine della NATO, e sotto la sorveglianza di due carabinieri.
Quando gli chiedemmo notizie al riguardo, lui ci spiegò che quel tizio era sospettato di essere una spia della STASI (Staatssicherheit); l'organo di sicurezza interna della DDR, che, però, di fatto, mandava spie all'estero un po' dappertutto.
Ci raccontò che per mesi avevano cercato di farlo confessare, senza mai riuscirci, ma che, alla fine, quella mattina ci era riuscito lui con una semplice domanda "Herr Oberst, so che lei insiste a sostenere che è un ufficiale di collegamento della NATO a Pratica di Mare. Ma, se davvero è così, lei è in grado di darmi la sua 'parola d'onore di ufficiale tedesco' che non è una spia della Germania Est?"
"Nonna Papera" ci disse che, per un po', lui restò zitto; e poi rispose semplicemente "Es tut mir leid, ich kann nicht!" ("Mi dispiace, io non posso!"); il che costituiva, ovviamente, una aperta ammissione di colpevolezza.
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Ora, personalmente, io ho sempre dubitato molto del suo racconto; perchè, se fosse davvero autentico, quel tizio aveva sicuramente azzeccato la scelta di fare l'ufficiale prussiano, però altrettanto sicuramente aveva sbagliato a fare anche il mestiere della spia!
Vera o falsa che sia la storia, comunque, era tanto per dire come nel mondo dello spionaggio possano incontrarsi i tipi più bizzarri, imprevisti...e, talvolta, anche molto poco idonei a fare quella particolare professione.
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Un saluto!
***


InVerno

Citazione di: Eutidemo il 26 Dicembre 2020, 14:42:51 PM

Ciao Inverno.
Non sapevo che l'intento di Navalny fosse anche quello di tenere al telefono i soggetti che secondo l'investigazione precedente lo stavano pedinando, per un tempo sufficiente a geolocalizzarli; se tu affermi che lui lo ha detto, ci credo senz'altro, ma non capisco bene a quale scopo lo avrebbe fatto.

Penso, che una volta ricostruito che questo gruppo lo seguiva dappertutto, volesse verificare la loro posizione attuale, per vedere se si trovassero in Germania.. a onor del vero gli altri o hanno riconosciuto la sua voce o hanno riattaccato visto il tipo di linea usata, ma penso che l'intento fosse farli rimanere in linea una trentina di secondi e capire se il pedinamento stava continuando. Secondo me con questa inchiesta Navalny si è guadagnato una bella assicurazione sulla vita, è vero che metà dei russi credono alla versione governativa, ma circa l'altra metà - che piaccia Navalny politicamente o meno - ha creduto alla sua versione.. e insomma, un secondo tentativo dopo questo "smacco" a me pare improbabile.
Riguardo alle "spie russe" bisogna anche intendersi su cosa si intende, ci sono persone che fanno spionaggio in maniera totalmente integrata nel sistema (per esempio nelle "camere di commercio") e si capisce se cadono nei buchi della gruviera, ma questi, visto il tipo di incarico, avrebbero dovuto essere i "James bond" della situazione..e a parte il fatto che avevano già fallito parecchie volte, rispondono pure agli scherzi al citofono!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo


Ciao Inverno. :)
I servizi di intelligence russa, che io sappia, utilizzano due sistemi per evitare che i cellulari dei loro agenti vengano "geolocalizzati":
a) La custodia "anti-localizzazione", denominata "BIG STALIN".
Una volta chiusa ed attivata, blocca tutte le connessioni del telefonino, per cui divengono impossibili:
- la trasmissione di dati;
- l'intercettazione;
- gli SMS "invisibili";
- e, appunto, la geo-localizzazione.
La fodera interna è costituita da 3 strati di HNG100, che è un tessuto di poliammide fortemente metallizzato per la schermatura ad ampia superficie di radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza e campi elettrici alternativi a bassa frequenza; la chiusura magnetica al suo interno, provvede a far sì che nessun segnale entri o esca, anche in caso di elevata sollecitazione.
b) Un processore di "de-localizzazione", detto REPING, il quale, durante le telefonate, può consentire (se lo si desidera) l'intercettazione, ma che "dirotta" la "localizzazione" su luoghi fittizi (in cui il soggetto, in realtà, in quel momento non si trova); il funzionamento è un po' più complicato di quello sub a).
***
Ciò premesso, mi sembra strano che Navalny non sapesse queste cose; in ogni caso dov'è che Navalny avrebbe "geolocalizzato"  Kudryavtsev?
Sarebbe molto interessante saperlo!
Quanto agli altri del gruppo, non ti saprei dire, perchè non ho approfondito la vicenda.
***
In ogni caso, sono perfettamente d'accordo con te che, con questa inchiesta Navalny si è guadagnato una bella assicurazione sulla vita; ormai, pure se dovesse morire di COVID19, tutti i sospetti ricadrebbero su Putin.
***
Non ho idea di quanti russi credano alla versione governativa; ma, che io sappia, sono talmente abituati alle menzogne sistematiche dei loro governanti, che ormai non ci credono più neanche quando dicono la verità (ПРАВДА).
A maggior ragione tale diffidenza vale nei confronti Putin, che è sempre stato un "professionista" della menzogna; io non gli crederei neanche se affermasse di avere cinque dita per ciascun piede!
***
Riguardo alle "spie russe", hai perfettamente ragione nel dire che bisogna anche intendersi su cosa si intende al riguardo; ed infatti, la loro professionalità, almeno una volta, variava molto a seconda che appartenessero al GRU o al KGB (oggi FSB), ed anche a seconda del "Direttorato".
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Un saluto! :)
***

InVerno

Citazione di: Eutidemo il 27 Dicembre 2020, 13:30:52 PM

Ciao Inverno. :)
I servizi di intelligence russa, che io sappia, utilizzano due sistemi per evitare che i cellulari dei loro agenti vengano "geolocalizzati":
a) La custodia "anti-localizzazione", denominata "BIG STALIN".
Una volta chiusa ed attivata, blocca tutte le connessioni del telefonino, per cui divengono impossibili:
- la trasmissione di dati;
- l'intercettazione;
- gli SMS "invisibili";
- e, appunto, la geo-localizzazione.
La fodera interna è costituita da 3 strati di HNG100, che è un tessuto di poliammide fortemente metallizzato per la schermatura ad ampia superficie di radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza e campi elettrici alternativi a bassa frequenza; la chiusura magnetica al suo interno, provvede a far sì che nessun segnale entri o esca, anche in caso di elevata sollecitazione.
b) Un processore di "de-localizzazione", detto REPING, il quale, durante le telefonate, può consentire (se lo si desidera) l'intercettazione, ma che "dirotta" la "localizzazione" su luoghi fittizi (in cui il soggetto, in realtà, in quel momento non si trova); il funzionamento è un po' più complicato di quello sub a).
***
Diverse volte Kudryatzev si "lamenta\preoccupa" della linea che stanno usando (vedi es. minuto 11, 15.30 etc), non ti so dire che linea fosse, ma probabilmente qualche telefono personale su cui avrebbe dovuto sapere che certe telefonate non arrivano e non vanno portate avanti! Va detto che era anche affetto da coronavirus, perciò il suo fiuto era sicuramente debilitato, e non è riuscito a sentire la puzza di bruciato!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Inverno. :)
Mah, non saprei cosa dirti!
Ad ogni modo, sebbene io non disponga di nessun "de-localizzatore" russo, tuttavia, se voglio, quando parlo con qualcuno al cellulare, sono perfettamente in grado:
- non solo di non farmi "geolocalizzare" là dove mi trovo;
- ma persino di farmi "geolocalizzare" in un luogo in cui non mi trovo per niente.
;)
***
E, questo, anche se, dall'altra parte, ci fosse un agente della CIA dotato:
- delle più evolute tecnologie di "geolocalizzazione", per mezzo delle quali può individuare con la massima accuratezza dove si trova il cellulare in cui sto parlando in quel momento;
- delle più evolute tecnologie di "biometria vocale", per mezzo delle quali può accertarsi con la massima sicurezza che la voce che sta parlando nel microfono in quel momento è senz'altro quella mia (e che, ovviamente, che non si tratta di una registrazione, perchè i moderni identificatori vocali se ne accorgerebbero subito).
***
In realtà, conosco varie "tecniche" idonee a conseguire tale scopo (alcune delle quali ideate da me); la più semplice delle quali te la lascio indovinare.
Se non la indovini, quella te lo posso anche rivelare nel mio prossimo post (perchè già l'ho rivelata su un libro che l'anno prossimo andrà alle stampe); ma le altre è meglio di no...sennò poi dovrei ucciderti!
8)
(ovviamente scherzo).
***
Un saluto! ;)
***

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