Migranti: lavandini e vasi comunicanti!

Aperto da Eutidemo, 19 Dicembre 2019, 13:43:09 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

niko

Citazione di: Ipazia il 02 Gennaio 2020, 15:55:08 PM
Ciao Eutidemo,

Stai certo che finchè l'Europa si prenderà in carico i clandestini dal porto franco libico, anche attraverso la sua flotta ONG, i "lager libici che solo un nazista può prendere in considerazione" continueranno ad essere un'attrazione irresistibile per tutta l'Africa e anche un bel po' di Asia che paga pure il biglietto aereo per andarci.

Il fatto che accettino il rischio di finire nei lager non vuol dire che gli piaccia finirci eh...

per dire, un essere umano, bianco o nero che sia, può andare in guerra accettando il rischio di morire, ma ciò non vuol dire automaticamente che gli piaccia morire in guerra, oppure scendere le scale accettando il rischio di cadere, ma ciò non vuol dire che gli piaccia cadere dalle scale, attraversare la strada accettando il rischio di essere investito da un'auto, fare una passeggiata accettando il rischio di essere colpito da un fulmine eccetera, non so se devo continuare..

quindi questo sadismo un po' autocompiaciuto da occidentale populista so-tutto-io per cui ai migranti invece gli piace finire nei lager libici, e si può dedurre legittimamente che gli piaccia solo perché obbiettivamente e volontariamente corrono il rischio di finirci,  ha un po' rotto le scatole eh.. e non è la prima volta che mi tocca leggerlo..

poi nella retorica populista c'è anche il sempreverde "gli piace affogare" perché corrono il rischio di affogare..

se corrono il rischio di finirci evidentemente è perché l'alternativa per loro è peggio, come un essere umano medio non sta tutto il tempo in casa solo perché se esce potrebbe essere colpito da un fulmine..
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

L'argomento di niko è  così  lapalissiano da rendere opprimente, incomprensibile e vagamente inquietante il continuo ripetere in ogni contesto i ragionamenti che Niko stigmatizza.
Una ipotesi che lancio per capire questo stravolgimento della logica comune riguarda lo spaesamento che produce questo flusso continuo di migranti con tradizioni, culture, abbigliamento, cibo diversi. La paura spesso inconfessabile che le loro idee siano più retrograde e che ci costringano a venerare con la forza idoli stranieri, e così  via.
Ma accanto a questa interpretazione culturale ne aggiungerei una seconda. Ovvero l'identificazione del migrante come di colui che è "oggi", ciò che noi saremo "domani". Vorremmo tornare ad un mondo di "residenti" e l'idea non sarebbe così  sbagliata. Non stavano forse così  bene gli hobbit nella loro contea prima che i Nazgul andassero a molestarli?
I Nazgul odierni però sono in grado di spostare merci, energia, posti di lavoro, dati, apparati culturali, istituzioni, forza militare da un continente all'altro, possono requisire un'area perché ricca di cobalto e costringere gli abitanti ad una prima migrazione verso la metropoli più vicina  oppure, come ha fatto un noto imprenditore Veneto, acquistare milioni di ettari di terreno per allevare pecore e cacciare da quei terreni popoli che ci vivevano da secoli.
Siamo di fronte all'ennesimo "gatto di Schrodinger". Le migrazioni vanno bene se c'è  una multinazionale occidentale a volerla, altrimenti vanno contenute, bloccate, contingentate, e ai miseri cenci umani che arrivano sulla soglia è sufficiente un cinico "peggio per loro", talvolta pronunciato da soggetti dichiaratamente cattolici (ecco un altro gatto di Schrodinger).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Vi sono migrazioni, cooperazioni, melting pot,... fisiologici e patologici. Io concordo con Jacopus e Niko che il modello capitalistico asimmetrico di rapina e sfruttamento insozza tutto, ma non è che chi viene insozzato sia immune da responsabilità (corruzione, collaborazionismo, arretratezza culturale e politica) per cui sono arrivata alla conclusione che non ci sono catechismi buoni per tutte le situazioni e che ogni fenomeno politico-sociale va analizzato nelle sue peculiarità senza lasciarsi trascinare troppo dai bias ideologici e di classe che ognuno si porta dentro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Se mi trovassi a decidere per il nostro Paese, su come affrontare la questione dei migranti, non saprei cosa fare.
È una questione tragica.

Tragico è infatti ogni problema dove nessuna soluzione è davvero "giusta" del tutto...
Qualunque scelta si prenda, si commette sempre qualche ingiustizia. E anche non scegliere è comunque una scelta.

Occorrerebbe essere Dio.
Cosa deciderebbe Dio se fosse al mio posto?

Ma Dio non risponde...

E allora dobbiamo farci carico di tutta la nostra responsabilità della scelta. 
E dell'inevitabile male, che è a causa nostra.

Un male più o meno grande, a seconda di quanto siamo vicini alla Verità.
Ma comunque sempre presente in ogni nostra scelta, nel tragico.

Un male mai eliminabile del tutto.

Finché siamo un io...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Discussioni simili (5)