meglio un colpevole fuori che un innocente dentro

Aperto da davintro, 27 Gennaio 2020, 00:23:59 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ipazia

La presunzione d'innocenza è una boiata pazzesca come la sua simmetrica presunzione di colpevolezza. Una boata ideologica ad uso dei difensori da far valere anche di fronte alla pistola fumante, alla mazzetta nelle mutande, per tirarla lunga - in parcelle e impunità - insieme a quell'altra boiata pazzesca che sono i tre gradi di giudizio che insieme alla prescrizione realizzano la formula perfetta dello Stato di diritto a delinquere, la cui unica coerenza giuridica è la perfetta coerenza con un paese dalla propensione generalizzata alla corruzione e all'illegalità al punto di consegnare intere regioni all'antistato criminale che, malgrado i colpi subiti dallo stato legale, rivela più di questo la capacità di infiltrazione politica e sviluppo territoriale.

La vicenda di un pluriprescritto che avrebbe corrotto anche il Padreterno, se esisteva, e che, invece di finire in galera, ha determinato oltre un quarto di secolo di vita politica italiana dovrebbe essere emblematica del perchè l'unica speranza di giustizia, almeno a livello liberale, sia il "cattivismo".

Apparso per poco con mani pulite e subito spazzato via a suon di stragi e partiti di mafia. Riapparso con M5S e spazzato via dalla sua ingenuità e dall'arco politico sempre più esteso dello Stato di diritto a delinquere.

(L'esperienza M5S è stata utile almeno a mostrare tutte le nudità del re criminale e la velleità di poterlo disarcionare con le sue stesse regole)

Non vale nemmeno l'argomento che il "buonismo" giuridico tuteli gli oppositori. Quando compaiono sulla scena oppositori reali al sistema, le leggi speciali e le eliminazioni fisiche bypassano senza alcun riguardo tutte le minuziose e ben calibrate garanzie giuridiche riconosciute ai criminali di governo.

E veniamo agli innocenti condannati. Certo che può capitare: una giurisprudenza calibrata sugli interessi criminali finisce pure col favorirlo, inceppando continuamente l'attività investigativa e probatoria, deviando continuamente l'accertamento della verità. Ma che dire dei milioni di innocenti cui non viene riconosciuta giustizia assolvendo, e più spesso prescrivendo, i corrotti che li governano e che dettano le loro condizioni anche da condannati passati in giudicato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: baylham il 29 Gennaio 2020, 18:37:29 PM
Art. 98 Obbligo di prestare soccorso
1. Ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batte la sua bandiera,
nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave,
l'equipaggio o i passeggeri:
a) presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo;
b) proceda quanto più velocemente è possibile al soccorso delle persone in
pericolo, se viene a conoscenza del loro bisogno di aiuto, nella misura in cui
ci si può ragionevolmente aspettare da lui tale iniziativa;
c) presti soccorso, in caso di abbordo, all'altra nave, al suo equipaggio e ai suoi
passeggeri e, quando è possibile, comunichi all'altra nave il nome della propria e il porto presso cui essa è immatricolata, e qual è il porto più vicino
presso cui farà scalo.
2. Ogni Stato costiero promuove la costituzione e il funzionamento permanente di
un servizio adeguato ed efficace di ricerca e soccorso per tutelare la sicurezza marittima e aerea e, quando le circostanze lo richiedono, collabora a questo fine con gli
Stati adiacenti tramite accordi regionali.


Ti invito ad essere fiscale, indicando quali articoli, quali emendamenti della Convenzione prevedono eccezioni all'art. 98 della stessa sopra riportato.

L'eccezione non riguarda l'obbligo di salvare le persone in mare, ma l'obbligo di offrire loro asilo nel proprio territorio e di accettare il trasbordo di coloro che sono stati "salvati dalle acque". In altri termini non è obbligatoria la pretesa delle ONG che coloro che sono stati salvati vengano accettati in un paese scelto da loro, secondo le loro convenienze. L'Australia regolarmente "accompagna" tutti gli immigrati/naufraghi con i quali si trova a che fare in altri lidi, al punto che ha ricevuto osservazioni per aver sconfinato, con le sue forze militari, nelle acque territoriali di altri stati. Ma nessuna osservazione è stata mai fatta per il trattamento riservato agli immigrati/naufraghi, e mi pare che le convenzioni internazionali riguardino anche l'Australia.

Ipazia

I naufraghi veri, dopo il salvataggio, tornano ai paesi di provenienza. I profughi veri provengono da paesi in guerra e la gran parte di loro cerca di ritornarvi dopo la fine delle ostilità.

Il diritto internazionale non è applicabile a naufraghi e profughi falsi. Solo politicizzando il diritto si può arrivare agli obbobri giuridici ONG sponsorizzati dalle quinte colonne di faccendieri dediti alla tratta di umani. Gli stessi obbrobri giuridici che ci hanno portato allo Stato di diritto a delinquere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Discussioni simili (3)