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Mano de Dios

Aperto da sapa, 26 Novembre 2020, 16:20:34 PM

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sapa

Ciao Eutidemo, come spesso succede mi hai fatto ridere e di questo ti sono grato sinceramente. In questo periodo, specialmente. Seriamente, però, io credo sia anche questioni di gusti, come si usa dire. Assistere a  una bella partita di calcio, oggi come ieri, quando i sistemi di gioco cambiano come dici giustamente, è alla fine anche una esperienza estetica, non solo emotiva. Vedere un'azione travolgente di Maradona portava allo smarrimento sia  chi la subiva, sia chi aveva contribuito a crearla. Ci si stropicciava gli occhi, ci si chiedeva "Ma sto sognando? Ho veramente visto quella cosa, o me la sono immaginata?". Ecco, io non pretendo certo che debba essere così per tutti, ma qual è il fine della pittura o della musica, ma dell'arte in generale, se non stupire e (com)muovere? Michelangelo, Socrate e San Francesco sono una brigata piuttosto eterogenea, a mio avviso, il primo era un artista, il secondo un filosofo e il terzo, addirittura, un Santo! Qui io parlavo di arte. Prendendo quindi Michelangelo, l'unico artista del gruppo, io credo che sostenere che lo stesso dipingesse per  rivolgersi principalmente alla mente e allo spirito (di chi? suoi o del suo pubblico?) sia una lettura a posteriori. L'artista, io sostengo, vuole procedere verso una sua perfezione, il suo scopo è perfezionare il proprio linguaggio artistico,  verso l'ottenimento di un suo top. Il resto viene dopo, è affare dei Daverio. Quella che per l'artista era un'imperfezione non del tutto nascosta che non lo soddisfaceva, per il critico può diventare un'occasione. La mente e lo spirito, insomma, sono al di là dello specchio nel quale l'artista osserva sè stesso e la sua opera. Questo intendevo, riferendolo anche a un Maradona. Poi, sono d'accordo con te, ci sono anche i campionati di rutti e di scorregge, ma lì, quando il campione muore, c' è la commozione che ha seguito la morte di Mano de Dios? Qualcosa vorrà pur dire se tanta gente, di ogni estrazione, alla notizia si è tolta il cappello. Liquidare tutto con panem et circenses, il popolino bue o addirittura la distrazione di massa, per me è riduttivo, ancorchè legittimo, sia chiaro. A presto.

InVerno

Citazione di: Eutidemo il 01 Dicembre 2020, 14:14:49 PM
Ciao Sapa.
Io avevo più o meno affermato che l' arte, così come pure la filosofia e la religione, se interpretate da eccellenze come Michelangelo, Socrate e San Francesco, si rivolgono precipuamente alla mente e allo spirito, mentre il calcio no; secondo me, infatti, quest'ultimo costituisce solo un un "divertimento di massa" che, prima o poi, come i giochi del Circo nell'antica Roma (peraltro durati molto di più) farà il suo tempo, e, come quelli, finirà nella pattumiera della storia.
***
Il che, però, non significa affatto, come giustamente hai rilevato tu, che non si possa ricercare ed ottenere la massima "perfezione possibile", in qualsiasi attività umana: dal "pallone" alla "palla prigioniera" ed in molto altro ancora.
Pensa che esistono addirittura dei campionati mondiali di "rutti" e di "scorregge"; ed infatti, l'americano Timothy Janus risulta essere il "campione mondiale" di rutti, mentre il russo Alex Pavlov risulta essere il "campione mondiale" di peti.
Onore al merito!
Penso che nè Timothy Janus nè Alex Pavlov siano in grado di fare acrobazie con la palla come sapeva fare Maradona; così come, presumibilmente, Maradona non era in grado di raggiungere la loro perfezione nell'uso dei due orifizi necessari per produrre i suoni di cui sopra.
***
Come dici tu, anche secondo me chiunque riesca ad ottenere la massima perfezione possibile nelle prestazioni che gli sono più congeniali, tanto da riuscire ad essere il più bravo al  mondo nel suo campo, è indubbiamente da rispettare; questo, sia pure un po' scherzosamente, lo dico "davvero" senza la benchè minima ironia.
***
Quello che, invece, contesto recisamente, è che il raggiungimento della perfezione nel campo dei rutti, dei peti e (mi scusino i tifosi) anche nel calciare una semplice palla di cuoio, possa essere equiparabile raggiungimento della perfezione nell' arte, così come nella filosofia e nella religione; questo,  assolutamente NO!
***
Che poi ci siano epoche i cui attecchiscono divertimenti di massa con successo di pubblico, come nell'antica Roma ed in quella moderna, secondo me non rende più pregevole il divertimento di turno, solo perchè ha numerosi spettatori; tuttavia, benchè i campionati di calcio non mi facciano impazzire, e che i gusti del grande pubblico tra mille anni saranno diversi da quelli odierni, devo onestamente ammettere che anche io li trovo "molto" più divertenti ed interessanti dei campionati di rutti e di peti.
Sono nato anch'io nel XX secolo!
***
Quanto alla "pietas", nessuno la nega a Maradona; ma non perchè fosse un campione del pallone, bensì perchè ogni essere umano la merita...sia da vivo che da morto!
***
Un saluto! :)

Ma dai su, rutti e peti, ho capito che è per scherzare, ma l'atletica (in teoria) ha a che fare con la perfezione della forma fisica e del corpo, la coordinazione motoria, l'abilità nell'interpretare lo spazio etc..mens sana in corpore sano, non si può apprezzare pienamente Mozart quando un dolore lancinante ti costringe ad altro (ieri mi è scoppiato un pneumatico su una mano, e ora ce l'ho mezza fracassata). Ora, che Maradona fosse lontano da questo equilibrio "olimpico" era chiaro, ma era frutto dei suoi tempi "roboanti", tanti altri nella sua professione per non parlare di altre come il ciclismo, usavano e usano di tutto, questo si veramente "antisportivo", molto più che la mano che al massimo è "anticalcistica". Il fatto che lo sport professionistico sia arrivato a certi punti dipende principalmente da quanto è diventato una questione di soldi, per chi pratica ancora sport in maniera non professionistica (o etica, cioè probabilmente essendo sconosciuto), non si può parlare di rutti e peti. Peraltro Eutidemo, scrivi tanto di mascherine e contromisure al covid, ma avere una buona forma fisica grazie all'atletica (e perciò un buon sistema immunitario, respiratorio, e cardiovascolare) funziona meglio di cento maschere una sopra l'altra. E anche per questo rutti e peti non sono neanche parenti..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

viator

#17
Salve sapa. Citandoti : "............c' è la commozione che ha seguito la morte di Mano de Dios? Qualcosa vorrà pur dire se tanta gente, di ogni estrazione, alla notizia si è tolta il cappello".


Quindi secondo te le masse, la gente, i commossi, hanno eletto il calciatore a mito (D.A.M. in questo caso) perchè avvinti dalle sue capacità atletico-sportivo-fantasistiche nel dedicarsi ad una palla. Come mai la gente (soprattutto i latini-latinos - in altre culture il calcio-soccer-fussbal è solo uno sport-spettacolo come o meno di tanti altri)......come mai la gente preferisce seguire il calcio invece che altri sport che richiedono uguali o maggiori sportività-agonismo-atletismo-abilità fantasistica (ginnastica a corpo libero, nuoto sincronizzato etc. etc.) ?.

Perchè i miti sono creati dalle culture dominanti nei paesi in cui essi miti devono "fungere" da collante o lubrificante sociale. Nell'interesse dei Poteri costituiti. Secondo te il mondo della comunicazione..........per quale ragione si occupa di calcio più che di ogni altro sport ?
Secondo te quale è la ragione per la quale in Italia (noi siamo quasi sempre primi nelle arretratezze culturali) - UNICO PAESE AL MONDO - il primato di tiratura dei quotidiani è graniticamente detenuto da un certo giornale sportivo dalle pagine rosa, il quale si occupa principalmente di calcio ?.
Ricordi cosa fece un certo Silvio B. quando decise di approfittare del crollo della Democrazia Cristiana per fondare un nuovo partito politico che potesse accaparrarsene i consensi ? Come decise di chiamarlo ? Forse con un nome di due parole di vago richiamo nazional-pallonaro ? E quale colore partitico scelse ? Forse quello degli Atleti Azzurri......i quali certo praticano ogni genere di sport, ma le cui gesta immensamente più venerate (al punto da bloccare quasi il nostro Paese in occasione delle grandi circostanze) sono quelle pedatorie.
A parte poi il suo ruolo di Presidente di un club calcistico, il quale naturalmente non doveva avere nulla a che vedere con il consenso politico alle sue idee !.
La gente semplice chiede solo di venir affascinata dalla prospettive, dagli emblemi, da sogni e speranze e soprattutto dal MITO DEL SUCCESSO che certi personaggi, certi ambienti, certe storie gli suggeriscono.

Stai sicuro che se un calciatore di gran livello percepisse solamente 40 o 50mila Euro annui..........il mito, l'ammirazione, il culto, la cultura, l'estetica e l'estatica del calcio svanirebbero come neve al sole. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Ciao Sapa :)
Scrivendo che il fine dell'arte in generale  è stupire e (com)muovere, in sostanza hai proclamato gli stessi ormai superati principi artistici secenteschi di Giambattista Marino: "È del poeta il fin la meraviglia, parlo de l'eccellente e non del goffo. Chi non sa far stupir, vada alla striglia!"
Il concetto moderno dell'arte, in verità, è un po' diverso!
Ma, comunque, in materia, un'opinione vale come un'altra; per cui non c'è alcun motivo per cui la mia debba considerarsi migliore della tua o di quella di Giambattista Marino!
;)
***
Quanto al fatto che qualcosa vorrà pur dire se tanta gente adora un campione dello sport, come se fosse un Mozart del pallone, secondo me, invece, non significa assolutamente niente; ed infatti ritengo che si tratti del classico argomento sofistico detto della "fallacia di consistenza", al cui riguardo, l'11 Luglio 2018, avevo aperto un apposito TOPIC, al quale ti rinvio.
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-fallacia-di-consistenza/
***
Un saluto :)

Eutidemo

#19
Ciao Inverno. :)
Sono perfettamente d'accordo con te che la forma fisica, la coordinazione motoria, l'abilità nell'interpretare lo spazio ecc., siano tutte cose molto importanti, e che non si può apprezzare pienamente Mozart quando un dolore lancinante ti costringe a correre dal medico; ma non vedo assolutamente che cosa c'entri tutto questo con il culto di massa per un campione dello sport, le cui acrobazie vengono ammirate da un pubblico pigro ed ignavo sdraiato sul divano a mangiare patatine fritte e a bere birra.
***
Quanto al fatto che avere una buona forma fisica grazie all'atletica (e perciò un buon sistema immunitario, respiratorio, e cardiovascolare) giovi sicuramente a contrastare qualsiasi tipo di malattia, COVID compreso, questo con Maradona non c'entra assolutamente niente, visto che lui si è rovinato la salute con la droga e le puttane; tuttavia, in generale, è sicuramente vero che avere una buona forma fisica aiuta senz'altro a combattere il COVID.
Si tratta di una "premessa" assolutamente "vera"; anzi, direi, "ovvia", che, però, tu usi per pervenire a "conclusioni" fallaci!
***
Ed infatti, è chiaro che, se si è in buona forma fisica, si reagisce meglio a qualsiasi tipo di virus che ci possa aggredire; ma questo non significa certo che sia una cosa molto "furba" rinunciare alle misure di "prevenzione meccanica" che possano "prevenire" l'aggressione virale stessa.
E' chiaro, infatti, che un gay robusto e "palestrato" può reagire ad un contagio di AIDS molto meglio di un gay fragile e poco sportivo, ma questo, sicuramente, non lo giustifica di fare sesso senza "preservativo"; ed infatti il virus dell'AIDS non può superare la "barriera meccanica" costituita dal "contraccettivo".
Allo stesso modo, un individuo robusto e "palestrato" può reagire ad un contagio di COVID19 molto meglio di un un individuo fragile e poco sportivo, ma questo, sicuramente, non lo autorizza a fare a meno della mascherina protettiva, se si trova in contatto con altre persone; ed infatti il virus del COVID19, non può superare la "barriera meccanica" costituita dalla mascherina stessa, se di buona qualità, ben igienizzata, e correttamente indossata.
***
Perchè mai consentire ad un ladro di entrare in casa, solo per il fatto che si ritiene di essere abbastanza forti da prevalere su di lui e di bloccarlo facendoci a botte in corridoio, quando, molto più semplicemente, si può impedire al ladro di entrare in casa, chiudendo a chiave il portone d'entrata?
***
Per cui, asserire che "una buona forma fisica funziona meglio di cento maschere una sopra l'altra per combattere il COVID19", costituisce una conclusione oggettivamente fallace, come risulta dal più elementare esame logico della questione; ed infatti, se è vero che un fisico ben palestrato reagisce meglio se è colpito da un proiettile, nessun NOCS sarebbe tanto idiota, per tale motivo, da rinunciare all'uso di un valido giubbotto protettivo.
EQUAZIONE PICCOLA.jpg
***
Sono invece d'accordo con te sul fatto che lo sport professionistico (non solo il calcio) sia arrivato a certi estremi corruttivi,  da quando è diventato preminentemente una questione di soldi.
***
Sono anche d'accordo con te sul fatto che  per chi "pratica" ancora lo sport in maniera non professionistica (non limitandosi sbavare in poltrona davanti alla TV), non si può parlare di rutti e peti; che invece abbondano presso il pubblico sedentario del calcio, dedito a birre e patatine fritte!
***
Un saluto! :)
***

sapa

Citazione di: viator il 01 Dicembre 2020, 17:41:27 PM
Salve sapa. Citandoti : "............c' è la commozione che ha seguito la morte di Mano de Dios? Qualcosa vorrà pur dire se tanta gente, di ogni estrazione, alla notizia si è tolta il cappello".


Quindi secondo te le masse, la gente, i commossi, hanno eletto il calciatore a mito (D.A.M. in questo caso) perchè avvinti dalle sue capacità atletico-sportivo-fantasistiche nel dedicarsi ad una palla. Come mai la gente (soprattutto i latini-latinos - in altre culture il calcio-soccer-fussbal è solo uno sport-spettacolo come o meno di tanti altri)......come mai la gente preferisce seguire il calcio invece che altri sport che richiedono uguali o maggiori sportività-agonismo-atletismo-abilità fantasistica (ginnastica a corpo libero, nuoto sincronizzato etc. etc.) ?.

Perchè i miti sono creati dalle culture dominanti nei paesi in cui essi miti devono "fungere" da collante o lubrificante sociale. Nell'interesse dei Poteri costituiti. Secondo te il mondo della comunicazione..........per quale ragione si occupa di calcio più che di ogni altro sport ?
Secondo te quale è la ragione per la quale in Italia (noi siamo quasi sempre primi nelle arretratezze culturali) - UNICO PAESE AL MONDO - il primato di tiratura dei quotidiani è graniticamente detenuto da un certo giornale sportivo dalle pagine rosa, il quale si occupa principalmente di calcio ?.
Ricordi cosa fece un certo Silvio B. quando decise di approfittare del crollo della Democrazia Cristiana per fondare un nuovo partito politico che potesse accaparrarsene i consensi ? Come decise di chiamarlo ? Forse con un nome di due parole di vago richiamo nazional-pallonaro ? E quale colore partitico scelse ? Forse quello degli Atleti Azzurri......i quali certo praticano ogni genere di sport, ma le cui gesta immensamente più venerate (al punto da bloccare quasi il nostro Paese in occasione delle grandi circostanze) sono quelle pedatorie.
A parte poi il suo ruolo di Presidente di un club calcistico, il quale naturalmente non doveva avere nulla a che vedere con il consenso politico alle sue idee !.
La gente semplice chiede solo di venir affascinata dalla prospettive, dagli emblemi, da sogni e speranze e soprattutto dal MITO DEL SUCCESSO che certi personaggi, certi ambienti, certe storie gli suggeriscono.

Stai sicuro che se un calciatore di gran livello percepisse solamente 40 o 50mila Euro annui..........il mito, l'ammirazione, il culto, la cultura, l'estetica e l'estatica del calcio svanirebbero come neve al sole. Saluti.
Ciao Viator, ti ha risposto Inverno, direi. Se il calcio professionistico è diventato ciò che tu dici (ed è vero), è per merito/colpa degli interessi annessi. Il che non toglie che la prestazione sportiva mirabolante, alla Maradona per intenderci, senza i milioni forse potrebbe perfino accadere più spesso. Non ci sarebbero le urla di uno stadio e la meraviglia generale, questo sì. E proprio Maradona, calciatore e uomo, di questo era ben conscio. Guarda il video della partita di Acerra, alla quale ho fatto riferimento in altro post di questa discussione, lì non c'erano soldi a girare, anzi Maradona ne spese dei suoi per giocare in un acquitrino davanti a poche centinaia di increduli spettatori. Senza soldi che girano, poi, si potrebbe pensare anche che molta produzione artistica mancherebbe all'appello, mangiava anche Michelangelo, non solo Maradona. Che nel calcio professionistico i soldi siano il carburante principale, è poco ma sicuro.

sapa

Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2020, 06:44:22 AM
Ciao Sapa :)
Scrivendo che il fine dell'arte in generale  è stupire e (com)muovere, in sostanza hai proclamato gli stessi ormai superati principi artistici secenteschi di Giambattista Marino: "È del poeta il fin la meraviglia, parlo de l'eccellente e non del goffo. Chi non sa far stupir, vada alla striglia!"
Il concetto moderno dell'arte, in verità, è un po' diverso!
Ma, comunque, in materia, un'opinione vale come un'altra; per cui non c'è alcun motivo per cui la mia debba considerarsi migliore della tua o di quella di Giambattista Marino!
;)
***
Quanto al fatto che qualcosa vorrà pur dire se tanta gente adora un campione dello sport, come se fosse un Mozart del pallone, secondo me, invece, non significa assolutamente niente; ed infatti ritengo che si tratti del classico argomento sofistico detto della "fallacia di consistenza", al cui riguardo, l'11 Luglio 2018, avevo aperto un apposito TOPIC, al quale ti rinvio.
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-fallacia-di-consistenza/
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Un saluto :)
Non saprei, Eutidemo, se il fine dell'arte sia quello indicato da Giambattista Marino o altro, come tu dici. Io credo che chi ammira un bel dipinto, ne sia colpito per la perfezione/imperfezione del tratto, per i colori e il loro accostamento, per il soggetto scelto e per un'infinità di motivi soggettivi ed emozionali diversi. L'opera d'arte colpisce, innanzitutto, i sensi, e contemporaneamente deve muovere delle emozioni. La mente e lo spirito, come dicevo, sono al di là dello specchio, vengono dopo, come gli articoli della Gazzetta dello Sport a cui fa giusto accenno viator. Che il calcio sia un fenomeno da "....rutti e peti; che invece abbondano presso il pubblico sedentario del calcio, dedito a birre e patatine fritte" può forse essere vero, visto che si svolge all'aperto e quindi costringe anche lo spettatore a una fatica/resistenza non da poco. Non so se sei mai stato allo stadio, io comincio ad avere una certa età e forse è meglio che smetta. Insomma, se desideri che ritratti il mio accostamento tra Maradona e arte posso anche farlo, forse era troppo ardito, lo riconosco. Il calcio è uno spettacolo, ma a teatro non sentiamo certo lanciare cori sguaiati tipo "PI-RANDELLO PE-ZZO DI MERDA!", ne convengo anch'io. Ciao 

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
Come avevo già scritto, in materia artistica, un'opinione vale come un'altra; per cui non c'è alcun motivo per cui la mia opinione debba considerarsi migliore della tua o di quella di Giambattista Marino!
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Ad esempio, nel 1961, il noto "artista" Piero Manzoni sigillò ben 90 barattoli di latta, dentro i quali aveva personalmente defecato,  ed ai quali applicò un'etichetta tradotta in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), con la scritta "Merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961".
MERDA 01.jpg
Attualmente tali barattoli sono conservati in diversi musei di tutto il mondo, ed il valore di  ciascuno di loro è stimato intorno ai 250 000 euro.
Sopra uno di tali "barattoli artistici", mi pare quello religiosamente conservato nel "Museo del Novecento" di Milano, un buontempone annotò, sotto la firma di "Piero Manzoni", l'annotazione "ARTISTA DI MERDA"; che, mi sembra, fece ulteriormente aumentare il prezzo di quel barattolo a quasi mezzo milione di euro.
MERDA BIS.jpg
***
Ciò premesso, non vedo allora per quale motivo, ci si dovrebbe poi scandalizzare tanto a chiamare "artista" anche un Maradona; a prescindere dalla "natura biologica" della sua "arte".
***
Io, da bambino, oltre a giocare con i soldatini, mi dilettavo anche a scambiare le figurine dei giocatori; e, da ragazzo, giocavo a pallone come terzino, ed andavo spesso allo stadio.
Tutte queste cose mi divertivano moltissimo; però, quando sono diventato grande, ho smesso...perchè non mi divertivano più!
"Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso di fare le cose da bambino." (Corinzi 13.11).
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Un saluto! :)
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InVerno

Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2020, 07:51:14 AM
ma non vedo assolutamente che cosa c'entri tutto questo con il culto di massa per un campione dello sport, le cui acrobazie vengono ammirate da un pubblico pigro ed ignavo sdraiato sul divano a mangiare patatine fritte e a bere birra.

E' molto semplice, e spiegartelo dovrebbe quasi essere un insulto alla tua intelligenza. Qualsiasi attività umana produrrà un culto delle eccellenze per costruire percorsi per una meta, Maradona, tanto quanto Mozart rappresenta idealmente i massimi livelli che un attività può raggiungere, e questo fornisce obbiettivi, motivazioni, ideali etc.. Poi si può discutere delle abitudini di Maradona (e anche di quelle di Mozart, che aveva una personalità altrettanto instabile e uno stile di vita non esattamente raccomandabile) e di che cosa ne si pensi, io ad esempio non lo ritengo un campione "atletico" nel senso dell'atletismo come forma di ricerca della perfezione fisica, ma sicuramente un campione calcistico, con tutti i "contro" di cosa significa essere campioni in uno sport corrotto fino all'osso, prima e dopo Maradona (per questo non seguo il calcio). Per inciso, gran parte di quelli che ascoltano Mozart non saprebbero chiudere i buchi di un flauto dolce, così come gran parte degli ammiratori di Maradona fanno sport sul divano, ma questo non toglie la loro utilità come modelli per una particolare attività umana, che poi questa attività sia corrotta e lontana dai propri ideali, è un altro paio di maniche, personalmente così come non mi piace lo sport del doping non mi piace neanche la musica come "esclusiva delle corti aristocratiche", ma non negherei il valore delle categorie "classiche" a cui appartengono, la musica e l'atletica, categorie delle quali peti, rutti e feci in scatola non fanno parte.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

atomista non pentito

Purtroppo il calcio non e' solo uno spettacolo od uno sport ......... e' uno psicofarmaco spesso lobotomizzante ( ed il correlato continuo tam tam sparato dai media certamente non e' casuale)

Phil

Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2020, 12:30:00 PM
"Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso di fare le cose da bambino." (Corinzi 13.11).
Così come, nel mondo dell'arte, dopo le opere di Raffaello si sono aggiunte (con altra sensibilità estetica, altro intento, etc.) le opere di P. Manzoni, alla considerazione di San Paolo sull'esser-bambini si è poi aggiunta (fra le altre) quella dell'analisi transazionale di E. Berne che, parlando del "bambino interiore", osserva: «Il bambino nella persona è potenzialmente in grado di contribuire alla sua personalità esattamente come un bambino felice e reale è in grado di contribuire alla vita familiare» (cit.).
La psicologia delle masse dimostra come gli adulti «fanno le cose da adulti» ascoltando talvolta il loro "bambino interiore", con le sue pulsioni e le sue dinamiche; non è una imputazione di infantilismo, solo la constatazione di un rilevante meccanismo psicologico, la cui (rin)negazione spesso ha proprio la voce del bambino interiore che strilla «io sono grande!» (e poi mostra i suoi anni con le manine).

Eutidemo

Ciao Inverno. :)
Sono perfettamente d'accordo con te che la maggior parte di coloro che ascoltano con piacere Mozart, personalmente, non solo non sarebbero in grado di realizzare nessuna delle sue composizioni musicali, ma neanche di comporre la più semplice delle canzonette; peraltro, quanto a saper suonare o meno uno strumento musicale, è vero che Mozart a tre anni era già capace di suonare il clavicembalo e il violino, però lui era precipuamente un "compositore", e non un "musicista" (ed infatti col tamburo era una frana).
Allo stesso modo, la maggior parte di coloro hanno visto giocare Maradona, personalmente, non solo non sarebbero in grado di realizzare nessuna delle sue migliori acrobazie, ma neanche di palleggiare per mezz'ora in allenamento.
Ma questo che cosa significa?
Nè Mozart, nè Maradona, nè (presumo) alcuno dei loro ammiratori sarebbero in grado di emulare i campioni mondiali di rutti o di peti; questo per dire che anche il campo in cui si eccelle ha la sua importanza, oltre che ad essere molto bravi in quel campo!
Avevo un compagno di classe che era un completo somaro, però, a "chipisciapiùlontano" non lo batteva nessuno; in quello, indubbiamente eccelleva, e nessuno glielo ha mai contestato!
***
A parte questo, per capire ed apprezzare Mozart, non serve saper suonare o essere un aristocratico, però è necessario avere un minimo di "esprit de finesse", e, considerato il suo genere di musica, anche un po' di "esprit de géométrie"; dubito, invece, che siano necessari tali requisiti per divertirsi a guardare le acrobazie di Maradona.
Tanto è vero che io, da piccolo, mi divertivo moltissimo a guardare le acrobazie di Pelè...ma non ero assolutamente in grado di apprezzare Mozart.
***
Per concludere, è ovvio che qualsiasi attività umana, come scrivi tu, produrrà un culto delle eccellenze per costruire percorsi per una meta (anche le olimpiadi dei rutti e dei peti, visto che pure lì distribuiscono coppe), ma mettere tutte le attività sullo stesso piano, a me, sinceramente, sembra un errore!
***
Un saluto :)

Eutidemo

Ciao Phil :)
Quello che scrivi mi ricorda un famoso passo di Giovanni Pascoli:
"È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi. Quando la nostra età è tuttavia tenera, egli confonde la sua voce con la nostra, e dei due fanciulli che ruzzano e contendono tra loro, e, insieme sempre, temono sperano godono piangono, si sente un palpito solo, uno strillare e un guaire solo. Ma quindi noi cresciamo, ed egli resta piccolo; noi accendiamo negli occhi un nuovo desiderare, ed egli vi tiene fissa la sua antica serena maraviglia; noi ingrossiamo e arrugginiamo la voce, ed egli fa sentire tuttavia e sempre il suo tinnulo squillo come di campanello. Il quale tintinnio segreto noi non udiamo distinto nell'età giovanile forse così come nella più matura, perché in quella occupati a litigare e perorare la causa della nostra vita, meno badiamo a quell'angolo d'anima d'onde esso risuona!"
Un saluto! :)

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