Lo strano caso della signora De Cicco e del Principe d’Asburgo-Lorena

Aperto da Eutidemo, 07 Aprile 2024, 17:24:27 PM

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Eutidemo

Circa lo strano caso della signora De Cicco e del sedicente Principe d'Asburgo-Lorena, detto anche Kunz  (al secolo Rasponi Spinelli, almeno stando alla sua singolare carta d'dentità): 
- in primo luogo cercherò di sintetizzare i "fatti" (almeno per come sono stati riferiti dai media e da INTERNET);
- in secondo luogo esporrò le mie considerazioni al riguardo.

Eutidemo

I FATTI
Il 12 gennaio 2023 la signora Laura De Cicco ed il detto Kunz:
- comprarono "insieme" una villa per 2 milioni e 450mila euro;
- la rivendettero  "insieme" , appena un'ora dopo, per 3 milioni e 450mila euro, e, quindi, con una "plusvalenza di un milione di euro". ???
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Intendiamoci, il tutto è avvenuto alla luce del sole, o, quantomeno, sotto la lampada di uno scrupoloso Notaio; ma a voi non sembra un'operazione un po' "strana"? :-\
Esaminiamola un po' più in dettaglio!
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1)
L'oggetto della doppia transazione.
L'immobile compravenduto (due volte nel giro di 58 minuti), denominato "Villa Alberoni":
- è ubicato  a Forte dei Marmi;
- si estende per circa 350 metri quadrati; 
- conta tre piani;
- è circondata da un parco con piscina.
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2)
Il "valore commerciale" dell'oggetto della doppia transazione.
In base ai dati raccolti da "Immobiliare.it Insights", nel gennaio 2023, cioè nel periodo in cui è avvenuto il rogito, il "valore commerciale" medio degli immobili in vendita a Forte dei Marmi era di 8.288 euro al metro quadrato (oggi è di 8.988 euro).
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3)
Il "prezzo" pagato per l'oggetto della doppia transazione.
La De Cicco e Kunz:
- hanno  acquistato Villa Alberoni per circa 7.100 euro al metro quadrato;
- l'hanno rivenduta, 58 minuti dopo averla acquistata, a circa 9.857 euro al metro quadrato (cioè con uno scarto di oltre 2.700 euro al mq, che ha generato una plusvalenza di circa un milione di euro).
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4)
I soggetti della duplice transazione.
Al riguardo, occorre tener presente quanto segue:
a)
L'originario proprietario dell'immobile era il Prof. Francesco Alberoni, famoso sociologo, giornalista, scrittore e accademico italiano, rettore dell'Università di Trento dal 1968 al 1970; ebbe inoltre numerosi altri incarichi di carattere istituzionale ai tempi del governo Berlusconi, quale Membro del Consiglio di Amministrazione di Cinecittà (2002-2005), quale Membro del Consiglio di Amministrazione della Rai (2002-2005), quale Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia (2002-2012) ecc.ecc.
b)
Uno dei soggetti che hanno comprato "sottoprezzo" l'immobile da Francesco Alberoni, si chiama Laura De Cicco, la quale è la legittima consorte del presidente del Senato Ignazio La Russa; e da lui ha avuto due figli dal nome, molto improbabile, di Lorenzo "Kociss" e di Leonardo "Apache".
La Russa, d'altronde, era già padre di un figlio dall'eroico nome di "Geronimo", nato dalla sua precedente unione con Marika Cattare; in quale ha accolto con estremo piacere la venuta nella tribù familiare di altri due insigni "pellerossa".
Il prossimo, probabilmente, si chiamerà "Tatanka Yotanka" (Toro Seduto).
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Però non sono riuscito a sapere;
- nè che lavoro svolga la De Cicco;
- nè la fonte dei suoi redditi (che le hanno consentito un esborso "cash" di così smisurata entità).
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Ed invero, almeno stando alla copia della ricevuta della Deutsche Bank che circola su INTERNET (se è autentica), il 22/07/22 fu lei da sola a versare una caparra di 123.015,00 euro al promissario venditore.
Quando al saldo, non ho trovato nulla su INTERNET!
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Su tali argomenti la signora De Cicco è stata molto riservata ed evasiva, sebbene in un'intervista a "Chi" lei stessa abbia svelato alcuni retroscena sulla sua unione col La Russa, rivelando tra le altre cose che lui sarebbe molto "geloso": il che, almeno secondo me, non si direbbe proprio, visto che che le ha consentito di comprare una villa insieme ad un altro uomo a Forte dei Marmi! ;D
c)
L'"altro uomo", assieme al quale la moglie di La Russa ha comprato la villa, che è il compagno della Santanchè, sebbene abbia (anche) un nome russo (Dimitri), si fa chiamare "Kunz Principe d'Asburgo-Lorena"; però Sigismondo d'Asburgo-Lorena, Arciduca d'Austria, erede al trono di casa Asburgo, quadrisnipote diretto di Leopoldo II di Toscana (il sovrano del Granducato di Toscana che abdicò  nel 1860), ha smentito recisamente tale  parentela, considerando Dimitri Kunz soltanto un volgare "millantatore".
Al che il signor Kunz ha ammesso: "Sono consapevole di non provenire da un ramo diretto della famiglia. In casa mia, se non ricordo male, si è sempre raccontato che il riconoscimento d'Asburgo-Lorena proveniva tramite femmina, quindi non attraverso la linea genealogica maschile. Non voglio entrare nel merito, appunto, perché non l'ho verificato, e non voglio essere impreciso". O:-)
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Però si va ancora proclamando in giro quale "Principe d'Asburgo-Lorena"; senza neanche rendersi conto che:
- quello d'Asburgo-Lorena non era un "Principato", bensì soltanto un "Granducato";
- che per la "legge salica", tale titolo non si trasmette in linea femminile, ma solo maschile.
-  che, per effetto dell'articolo 3 e della XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, dal 1948 i titoli nobiliari non sono più riconosciuti (pur non essendo proibiti), in quanto "non costituiscono contenuto di un diritto e, più ampiamente, non conservano alcuna rilevanza giuridica".
Non è ben chiaro, quindi, se la fotocopia della sua presunta carta d'identità che circola su INTERNET, sia stata o meno del tutto "costruita" o "alterata", per farla risultare zeppa di nomi e titoli nobiliari vari:
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Da tale presunta carta d'identità risulterebbe che costui sarebbe niente di meno che il "Principe D'asburgo Lorena Piast Bielitz Belice Belluno Spalla Dimitri Miesko Leopod"; il cui più modesto cognome, però, risulta essere un italianissimo "Rasponi Spinelli" (senza alcun riferimento ai due principali passatempi dei ragazzi d'oggi). :D
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Comunque, oltre a fare il "principe" ed il compagno "pro-tempore" della ministra Santanchè, il bizzarro soggetto in questione fa anche il "ristoratore" a Firenze, nel locale che si chiama "La Giostra"; il quale si trova nel Borgo Pinti, e dove si mangia benissimo.
E' un ristorante che deve rendergli davvero molto, se gli ha consentito un esborso di così smisurata entità.
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d)
Il soggetto che ha ricomprato l'immobile da De Cicco e Kunz, solo 58 minuti dopo il loro acquisto, con un "sovrapprezzo" di un milione di euro, si chiama Antonio Rapisarda; ma, a parte il fatto che nell'atto si dichiara genericamente "imprenditore" (evidentemente molto ricco), di lui non sono in grado di riferire notizie di sorta, al fine di evitare il rischio di "omonimie" con soggetti dello stesso nome e cognome, che sono molto comuni nell'ambiente.
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Circa tale compravendita, la Guardia di Finanza è stata delegata dalla Procura ad indagare per riciclaggio sui flussi di denaro e sulla destinazione della plusvalenza di un milione; e, cioè, a verificare se parte della somma sia servita per coprire i debiti di Visibilia.
Ed infatti gli investigatori sono al lavoro anche in vista della conclusione di un altro filone di indagine su "Visibilia Editore"; nella quale nei confronti della senatrice di Fdi Santanchè, del suo compagno principe, e di altre persone, è ipotizzato il falso in bilancio.
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Eutidemo

CONSIDERAZIONI PERSONALI
Al riguardo, almeno nei limiti di quanto sopra, vorrei fare alcune considerazioni personali.
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1)
Non capisco come Alberoni e Rapisarda possano essere diventati tanto ricchi, pur essendo così ingenui e sprovveduti.
Ed infatti:
- Alberoni ha venduto il suo immobile ad un prezzo spropositatamente al di sotto del suo valore di mercato;
- Rapisarda ha comprato lo stesso immobile ad un prezzo spropositatamente al di sopra del suo valore di mercato.
E' inoltre strano che, pur conoscendosi, non abbiano fatto la transazione direttamente tra di loro, senza "regalare" un milione alla De Cicco ed al Principe d'Asburgo Lorena!
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2)
Non capisco come la De Cicco ed il Principe d'Asburgo Lorena possano essere stati tanto geniali, abili ed avveduti, da guadagnarsi gratis un milione in "58 minuti netti"; in barba ai due sprovveduti Alberoni e Rapisarda.
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3)
Mi chiedo, inoltre:
a)
Se i quattro soggetti abbiano stipulato i due atti nello Studio di uno stesso Notaio; nel qual caso non mi spiego come Alberoni e Rapisarda sia siano fatti fregare, di presenza, in modo così eclatante.
b)
Oppure, se la De Cicco ed il Principe d'Asburgo Lorena, dopo aver stipulato con Alberoni il primo atto nello Studio di un Notaio, si siano precipitati a velocità olimpionica  nello Studio di un altro Notaio, per stipulare il secondo atto con Rapisarda.
Entrambe le ipotesi mi sembrano poco plausibili! ::)
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4)
I miei dubbi sub 1), 2) e 3), però, almeno secondo me, si potrebbero spiegare ipotizzando che i quattro soggetti fossero tutti d'accordo.
Nel qual caso, però, è ovvio:
- che non si è certo trattato due normali atti di compravendita;
- ma che, invece, "sotto" c'era sicuramente una "operazione delicata e complessa" (ovvero un "impiccio"), la cui natura non sono in grado di indagare qui, nè qui mi compete.
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5)
Infine, a parte le indagini penali su un eventuale riciclaggio di denaro (circa le quali non mi pronuncio) , mi chiedo che cosa diamine aspetti l'Agenzia delle Entrate a convocare la De Cicco, Kunz e Rapisarda, ai sensi del terzo comma dell'art.38 DPR 600/73, il quale recita: "L'ufficio, indipendentemente dalle disposizioni recate dai commi precedenti e dall'articolo 39, può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle <<spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta>>, salva la prova che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile."
Ed infatti la De Cicco, Kunz e Rapisarda, a meno che le loro dichiarazioni dei redditi risultino milionarie, dovranno spiegare "da quale fonte hanno LEGALMENTE tratto il denaro per esborsi di tale entità"; una vincita al totocalcio, una eredità milionaria, una donazione?
In mancanza di una valida giustificazione, infatti, ed in assenza di eventuali altri reati commessi, potrebbero comunque finire in carcere per evasione fiscale.

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