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Libano

Aperto da green demetr, 25 Settembre 2024, 18:59:20 PM

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anthonyi

Niko, guarda che si può fare genocidio anche senza fare un solo morto, Putin infatti é accusato di genocidio, ma non per i tanti morti ucraini, ma per il rapimento è il tentato indottrinamento al ruskismo dei bambini ucraini. 
I reati sono cose precise, si definiscono per qualità e per circostanze. 
I 43mila morti, sempre ammesso che siano tutti questi, sono il risultato di azioni di guerra, e l'eventuale valutazione delle responsabilità di israele e dei suoi militari spetta ai tribunali competenti, ai quali non mi risulta siano state presentate molte istanze al riguardo. 

niko

#91
Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2024, 04:51:16 AML'idea che il diritto naturale sia "giusto" é secondo me tautologica, perché vera solo applicando un'idea di giustizia conforme a ciò che definiamo diritto naturale.
Ciascun individuo ha un'idea di giustizia, non necessariamente uguale a quella di altri.
Per niko ad esempio la giustizia sarebbe che gli ebrei sloggino dal loro paese e che gli arabi di Palestina ritornino a pascolare le capre su quelle terre.
L'idea di giustizia individuale, poi, può anche essere incoerente, nel caso del nostro niko, ad esempio, il diritto degli arabi di Palestina a controllare le "loro" terre, non comporta un pari diritto degli ucraini a controllare le "loro" terre.



La Russia, ha molte piu' ragioni di quante non ne abbia Israele.

Io, sono per la dignita', e la dignita' gli ucraini, l'hanno persa molto prima dell'invasione, quando si sono fatti servi delle politiche euroamercane e nato. E me ne dispiaccio, perche' certo in linea genetale non l'hanno persa volontariamente, ma sono stati vittima dei loro stessi governanti.

Ma quando si arriva, come in ucraina nel 2014, a fare una guerra in nome di questa nato, e di quesra ue, che anche io da pseudo cittadino e suddito ben subisco e ben conosco e non posso esimermi dal giudicare...  pur di non concedere l'indipendenza al donbass... la provocazione lanciata era tale che era solo questione di tempo, perche' la russia rispondesse.

Meno colpi di stato e meno sussulti etno nazionalistici fuori tempo massimo in altri, e vicini, paesi ci saranno in nome della nato e della ue in futuro, e meglio sara'.

Il mio principio e' che Il cancro, sociale e politico, che gia' si e' espanso su di me, e gia' mi ha danneggiato (e intendo il cancro del neoliberismo nella sua fase decadente con le sue principali istituzioni transnazionali, appunto ue e nato) non deve ulteriormente espandersi, mangiandosi altri popoli e altri esseri umani. Se si espande con il loro consenso, e la loro autodeterminazione, ne ho disgusto, ma tollero. Se si espande a suon di colpi di stato, o comunque di aspirazioni indipendentiste negate, faccio il tifo per chi poi, in risposta diretta a tali provocazioni lo viene a estirpare, chiunque questi sia.
Il tifo non da stadio, ma da persona autocosciente e ragionevole.

Quindi mi e' impossibile non simpatizzare con la russia, premesso, o postillato, che comunque ogni imperialismo e' da superare nella forma superiore del comunismo.

Sono cinquanta anni, che vediamo fascisti, e fanatici nazionalisti e anticomunisti messi al potere come pupazzi dalla cia. O comunque pagati perche' compiano stragi. Per me  anche basta. E basta davvero.

Anche se sono consapevole che sempre piu' chi non avra' il consenso, e chi sempre meno ne avra', sempre piu' dovra' imporsi con la manipolazione, con il ricatto economico, con la guerra e col terrore.

La "proposta culturale", della nostra civilta', sempre piu' procedera', diciamo cosi', per tali vie traverse.

Quindi, il mio "basta" e' solo una scelta personale e una speranza, diciamo cosi'.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Che tu simpatizzii per la Russia, niko, l'avevo già capito, che poi gli argomenti che esprimi facciano acqua da tutte le parti, é pacifico.
Io appositamente facevo notare a green che questa strada, del diritto naturale, é troppo discrezionalità, ognuno può argomentare le cavolate che vuole, basta avere fantasia, e tu fantasia ne hai tanta. 

InVerno

#93
Citazione di: niko il 03 Ottobre 2024, 14:35:11 PM> 43 mila morti contro circa 2000 e non e' un genocidio? Come si dice, genocidio in posapianese? Inferioricidio?
Si chiama stima unilaterale di un massacro di una forza militare nascosta sotto ai civili, forza che dovrebbe arrendersi avendo perso praticamente in una settimana, ma preferisce "resistere" con i civili sopra la testa e i leader travestiti da donne per nascondersi; che umiliazione, cosa penserà Maometto.. Non è ammazzandoli davanti alle telecamere che gli israeliani dimiruanno il numero di palestinesi nei prossimi venti o trent'anni, ma rendendogli la vita ancor più difficile di ora..il 7 ottobre, non ha migliorato la situazione palestinese.

Citazione di: niko il 03 Ottobre 2024, 14:35:11 PMAlla base dell'esistenza Kazakistan, caro il mio sapientone anticomunista, c'e' un proggetto razzista, e integralista religioso formulato trenta anni prima della nascita del Katakistan stesso?

Un proggetto sostenuto anche da eminenti politici e intellettuali occidentali che sognava il Kazakistan come una sorta di utopia ariana e prcognizzava un necessario sterminio di esseri inferiori al fine di realizzarlo, e il tutto cronologicamente (molto) prima che il Kazakistan come dato di fatto
esistesse?

Tutte le comunità hanno un mito fondativo, magari inventato recentemente, oppure antico come quello ebraico.Nessuno nega che Israele sia speciale perchè proviene dalla diaspora. Infatti è proprio lì che cade l'accusa di colonialismo, le colonie sono la "seconda casa" dei colonizzatori, i sionisti hanno cercato invece di costruirsi la loro prima casa, che evidentemente non è quello che è accaduto con tutte le altre volte che ci riferiamo al colonialismo. Non so perchè parli di "Kazakistan", il Pakistan che ho citato io è uno stato nato da una diaspora, quella della popolazione mussulmana dall'India, che ha insediato i territori precedentemente occupati da altri per creare uno stato che contenesse quella popolazione deportata a discapito dei precedenti residenti.

Citazione di: niko il 03 Ottobre 2024, 14:35:11 PM> tutti questi stati creati a partire dalla seconda guerra mondiale, tutti questi "stan" che a te piacciono tanto per cambiare discorso e svicolare, sono nati piccoli e con la forma di una "mera" compravendita di terre, e poi si sono allargati letteralmente e progressivamente come un cancro? Colonizzando i loro vicini sempre di piu'?
I confini di molti stati postcoloniali hanno dato problemi fino ad oggi, sopratutto nei paesi islamici, vicino agli stan hai la questione armena ed i ceceni, per dirne due a caso. La Crimea era abitata al 90% da tatari all'inizio del 900, oggi è la perla dei russofoni e tu difendi la sua russità, e a me va pure bene se smettono di spararsi, non appoggerrei un movimento di mitra&bandana tatari col bazooka in tubo di fogna per "riprendersi la Crimea dal colonizzatore russo", e neanche gli Ucraini se è per questo.

Sono morti come le mosche nel conflitto, e tu gli dici "ancora! ancora!", se solo avessi questo entusiasmo in Ucraina! E se i palestinesi, come gli ucraini, avessero il supporto americano, allora magari ci penserei, forse potrebbero farcela, invece hanno il supporto tuo, e delle piazze contrariane europee, e degli elicotteri Iraniani che cadono nella nebbia.

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

green demetr

Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2024, 15:24:09 PMChe tu simpatizzii per la Russia, niko, l'avevo già capito, che poi gli argomenti che esprimi facciano acqua da tutte le parti, é pacifico.
Io appositamente facevo notare a green che questa strada, del diritto naturale, é troppo discrezionalità, ognuno può argomentare le cavolate che vuole, basta avere fantasia, e tu fantasia ne hai tanta.
Ma il patto perchè vi sia uno stato giusnaturale è proprio quello della ragione che ragiona sui fatti e non sulle fantasie a cui si appiglia niko e compagnia comunista, o pretesa tale. Che fra l'altro invalida qualsiasi proposta di ragionamento fatta da questi (qui non mi riferisco a niko, ma ai vari blog, di cultura alternativa.)

Ciò detto della Russia, vale anche dell'Ucraina.
A me pare che sia il diritto positivo a pre-fabbricare i buoni e i cattivi su criteri molto fantasiosi.

Nella realtà ci sono le truppe naziste e i file su Biden jr., prontamente nascosti proprio da questo diritto.
Diritto a silenziare le persone.

Il fatto che vi sia una tirannia ad est, infinitamente più crudele e irrazionale, non vuol dire che allora ad ovest non vi sia una tirannia che sotto certi aspetti (censura, cancel culture, bipolarismo etc...) è persino più inquietante.
E il fatto che chi parla male dell'ovest pure essendo parte dell'ovest venga usato dall'est, è un ragionamento da fare (lotta di propaganda), ma non da usare per tacciare allora la critica.
Altrimenti poi ci meritiamo questa società che pensa solo ai propri interessi individuali, dai potenti in alto, ai serfi in basso.

No io penso che ci debba essere una dignità dell'uomo di base, e chi volesse fare violenza come fanno gli arabi cosiddetti estremisti (ma abbiamo visto che non è semplicemente quello quanto proprio una questione di religione), fra di loro, e contro l'occidente, dovrebbe immediatamente essere riconosciuto come nemico di questo ordine naturale.
Alle fantasie di pace, di chi pensa solo ai fatti suoi ce ne sarebbe da dire: ma riguarda qualcosa che non c'entra con l'attualità. Percio' mi taccio.

Frattanto Dershovitz ha postato un video in cui si lamenta che biden abbia posto il veto a che israele colpisca le basi nuclerai iraniane. 

Di nuovo è una lotta ai piani alti della politica americana. Fra la sinistra globalista e macellaia, e i conservatori e gli interessi locali (con guerre locali, e di cui l'iran minaccia di essere un pericoloso agente globalista).

Che il problema della modernità passi anche da questo è a mio avviso il centro focale anche di una discussione politico-sociale.

Il diritto naturale non è il diritto del buon selvaggio.
Ma approfondirò perchè voglio unirlo alla cultura cristiana in generale.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

niko

Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2024, 15:24:09 PMChe tu simpatizzii per la Russia, niko, l'avevo già capito, che poi gli argomenti che esprimi facciano acqua da tutte le parti, é pacifico.


Si', pacifico come la nato... ah no, quella fin dalle prime intezioni e' atlantica, non pacifica.

Vatti a leggere i decreti di Poroshenko, specie quelli sulla lingua, io ho avuto la sfortuna di leggermeli tradotti di recente, una roba da mani nei capelli.

Se non e' un pupazzo fascista messo su dalla cia quello, i pupazzi fascisti messi su dalla cia non esistono.

E tu, infatti, dirai che non esistono.

Vabbe', mi sa che allora non se ne esce.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

#96
Citazione di: InVerno il 03 Ottobre 2024, 16:52:27 PMSi chiama stima unilaterale di un massacro di una forza militare nascosta sotto ai civili, forza che dovrebbe arrendersi avendo perso praticamente in una settimana, ma preferisce "resistere" con i civili sopra la testa e i leader travestiti da donne per nascondersi; che umiliazione, cosa penserà Maometto.. Non è ammazzandoli davanti alle telecamere che gli israeliani dimiruanno il numero di palestinesi nei prossimi venti o trent'anni, ma rendendogli la vita ancor più difficile di ora..il 7 ottobre, non ha migliorato la situazione palestinese.
Tutte le comunità hanno un mito fondativo, magari inventato recentemente, oppure antico come quello ebraico.Nessuno nega che Israele sia speciale perchè proviene dalla diaspora. Infatti è proprio lì che cade l'accusa di colonialismo, le colonie sono la "seconda casa" dei colonizzatori, i sionisti hanno cercato invece di costruirsi la loro prima casa, che evidentemente non è quello che è accaduto con tutte le altre volte che ci riferiamo al colonialismo. Non so perchè parli di "Kazakistan", il Pakistan che ho citato io è uno stato nato da una diaspora, quella della popolazione mussulmana dall'India, che ha insediato i territori precedentemente occupati da altri per creare uno stato che contenesse quella popolazione deportata a discapito dei precedenti residenti.
I confini di molti stati postcoloniali hanno dato problemi fino ad oggi, sopratutto nei paesi islamici, vicino agli stan hai la questione armena ed i ceceni, per dirne due a caso. La Crimea era abitata al 90% da tatari all'inizio del 900, oggi è la perla dei russofoni e tu difendi la sua russità, e a me va pure bene se smettono di spararsi, non appoggerrei un movimento di mitra&bandana tatari col bazooka in tubo di fogna per "riprendersi la Crimea dal colonizzatore russo", e neanche gli Ucraini se è per questo.

Sono morti come le mosche nel conflitto, e tu gli dici "ancora! ancora!", se solo avessi questo entusiasmo in Ucraina! E se i palestinesi, come gli ucraini, avessero il supporto americano, allora magari ci penserei, forse potrebbero farcela, invece hanno il supporto tuo, e delle piazze contrariane europee, e degli elicotteri Iraniani che cadono nella nebbia.




Nessun rispetto per chi non ha le palle di ammettere che i genocidi, quando fatti da usa e israele gli vanno bene.

Un genocidio e' definito dall'intenzione, o no, di annientare un intero popolo, non da se sul luogo dell'esplosione di una bomba ci siano o non ci siano dirigenti di Hamas travestiti da donna.

L'annientamento del popolo palestinese non e' un incidente collaterale non voluto che si verifica "tragicamente" a seguito dei bombardamenti contro Hamas,  travalicando la volonta' stessa di chi bombarda (l'equivalente, di massa, di quello che, concettualmente, sarebbe un omicidio preterintenzionale) .

L'annientamento, e la messa in fuga del popolo palestinese, allo scopo occuparne le terre, e' lo scopo specifico e assolutamente intenzionale di tali bombardamenti, quindi siamo davanti all'equivalente, di massa, di quello che, a livello individuale, sarebbe un omicidio volontario.

L'assassino, israeliano, il killer fanatico alla guida degli aerei da bombardamento, qui, in una "guerra" come questa, in questo contesto, non accetta, il rischio di uccidere innocenti, vuole uccidere innocenti. E' quello il motivo per cui decolla, accende l'aereo eccetera. E cosi' pure il suo mandante a lui piu' alto in grado, e cosi' via per tutta la catena di comando fino al capomafia, e capo assassino, Netanyahu. Lo scopo, non e' smantellare Hamas, e' far sloggiare i palestinesi, tutti, e occuparne stabilmente e definitivamente le terre.

Si fanno bombardamenti, e privazioni sistematiche di cibo, la cui voluta e assolutamente intenzionale conseguenza e' che, chi chiunque, uomo donna, bambino, non se ne vada, e non lasci per sempre la sua casa ai palazzinari sionisti, muoia. Non che chi tra di loro sia di Hamas, muoia.

Il progetto di espropriare Gaza e metterne in fuga la popolazione, esiste da prima, del sette ottobre. Il sette ottobre, e' stato il pretesto, calcolato, per dare il via a un tale proggetto. E uno, secondo voi, in quel giorno non puo' andare a manifestare. Vergogna.

E' esattamente questo che definisce un genocidio: il fatto che l'annientamento di un popolo sia intenzionale. Che ci siano terroristi di Hamas mischiati alla popolazione civile o travestiti da donne o mischiati con i civili, ai fini di questa, che e' l'unica possibile corretta definizione, e' peggio che falso: e' capzioso, e' irrilevante.

E c'e' un'altra analogia, inquietantissima con il genocidio nazista: pure i nazisti, non erano fieri del loro genocidio. Lo consideravano un male necessario, un lavoro sporco da fare in nome di un bene superiore. Non solo lo nascondevano ai piu', ma chi vi partecipava, se non era un sadico, e nella maggior parte dei casi non lo era, si dava questa di giustificazine: che quel genocidio era un lavoro sporco da fare, e che il sacrificio della loro stessa empatia e umanita' era una prova estrema di dedizione alla causa; insomma che, per il bene superiore della causa nazista, un ristretto gruppo di carnefici, in gran sergreto, e per un periodo di tempo limitato che davanti ai millenni di storia gloriosa del gande raich sarebbe stato una parentesi, doveva sacrificare la sua stessa umanita' e moralita'.

E' per questo, che quando sento la canea dei posapiano che dicono che i palestinesi muoiono in massa sotto le bombe israeliane perche' ci sono i terroristi di Hamas travestiti da donna, e, mentre lo dicono, non ci credono neanche loro a quello che dicono, mi vengono i brividi.

In realta', essi pensano che un genocidio, una messa in fuga di centinaia di migliaia di persone che alle loro case non torneranno mai, sia un prezzo da pagare accettabile, per la gloria dei prossimi mille anni di raich euroamericano. Un lavoro sporco, che qualcuno, facendo il meno clamore possibile, deve pur fare. Per la sicurezza dei nostri cani, dei nostri bambini, degli scivoli su cui i nostri bambini fanno lo scivolo, e delle aiuole su cui i nostri cani vanno a pisciare. Pulizia, ordine, staccionate ben verniciate, tutto lindo e pinto. E ditelo, che mettere in fuga o uccidere cento duecento mila palestinesi per difendere l'assetto geopolitico attuale vi va' bene. Fatelo, questo sforzo di coerenza, e di minor insulto alla vostra stessa intelligenza.

Per il resto, ben pochi stati, tranne israele, hanno un mito fondativo che preveda l'annientamento di un'altro popolo e che poi, si sia avverato. Quindi, che "tutti gli stati abbiano un mito fondativo" non c'entra niente con quanto sostengo io. Tu parli molto Inverno, ma sempre di altro.

Il colonialismo, non e' definita dall'avere una prima o una seconda casa, ma dall'avere una casa in casa d'altri. Anche qui, realta', e concretezza, contro ideologia, e chiacchiere.

Che i fenomeni coloniali o post coloniali abbiano generato tante guerre, e' un motivo in piu' per sostenere la causa palestinese, non un motivo in meno. Meno colonie, ognuno a casa sua, e intendo, ognuno anche se e' bianco e con la bibbia sotto braccio, e quindi si sente gasato, meno guerre.

Tu vuoi la "pace" a costo della fuga di cento duecento mila innocenti dalle loro terre. Io finche' avro' fiato in corpo, diro' che questa che tu vuoi non si chiama "pace" si chiama egemonia americana.

Abbiate il coraggio delle vostre idee, e ci intenderemo meglio.







Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: niko il 04 Ottobre 2024, 03:39:58 AMNessun rispetto per chi non ha le palle di ammettere che i genocidi, quando fatti da usa e israele gli vanno bene.

Un genocidio e' definito dall'intenzione, o no, di annientare un intero popolo, non da se sul luogo dell'esplosione di una bomba ci siano o non ci siano dirigenti di Hamas travestiti da donna.

L'annientamento del popolo palestinese non e' un incidente collaterale non voluto che si verifica "tragicamente" a seguito dei bombardamenti contro Hamas,  travalicando la volonta' stessa di chi bombarda (l'equivalente, di massa, di quello che, concettualmente, sarebbe un omicidio preterintenzionale) .

L'annientamento, e la messa in fuga del popolo palestinese, allo scopo occuparne le terre, e' lo scopo specifico e assolutamente intenzionale di tali bombardamenti, quindi siamo davanti all'equivalente, di massa, di quello che, a livello individuale, sarebbe un omicidio volontario.

L'assassino, israeliano, il killer fanatico alla guida degli aerei da bombardamento, qui, in una "guerra" come questa, in questo contesto, non accetta, il rischio di uccidere innocenti, vuole uccidere innocenti. E' quello il motivo per cui decolla, accende l'aereo eccetera. E cosi' pure il suo mandante a lui piu' alto in grado, e cosi' via per tutta la catena di comando fino al capomafia, e capo assassino, Netanyahu. Lo scopo, non e' smantellare Hamas, e' far sloggiare i palestinesi, tutti, e occuparne stabilmente e definitivamente le terre.

Si fanno bombardamenti, e privazioni sistematiche di cibo, la cui voluta e assolutamente intenzionale conseguenza e' che, chi chiunque, uomo donna, bambino, non se ne vada, e non lasci per sempre la sua casa ai palazzinari sionisti, muoia. Non che chi tra di loro sia di Hamas, muoia.

Il progetto di espropriare Gaza e metterne in fuga la popolazione, esiste da prima, del sette ottobre. Il sette ottobre, e' stato il pretesto, calcolato, per dare il via a un tale proggetto. E uno, secondo voi, in quel giorno non puo' andare a manifestare. Vergogna.

E' esattamente questo che definisce un genocidio: il fatto che l'annientamento di un popolo sia intenzionale. Che ci siano terroristi di Hamas mischiati alla popolazione civile o travestiti da donne o mischiati con i civili, ai fini di questa, che e' l'unica possibile corretta definizione, e' peggio che falso: e' capzioso, e' irrilevante.

E c'e' un'altra analogia, inquietantissima con il genocidio nazista: pure i nazisti, non erano fieri del loro genocidio. Lo consideravano un male necessario, un lavoro sporco da fare in nome di un bene superiore. Non solo lo nascondevano ai piu', ma chi vi partecipava, se non era un sadico, e nella maggior parte dei casi non lo era, si dava questa di giustificazine: che quel genocidio era un lavoro sporco da fare, e che il sacrificio della loro stessa empatia e umanita' era una prova estrema di dedizione alla causa; insomma che, per il bene superiore della causa nazista, un ristretto gruppo di carnefici, in gran sergreto, e per un periodo di tempo limitato che davanti ai millenni di storia gloriosa del gande raich sarebbe stato una parentesi, doveva sacrificare la sua stessa umanita' e moralita'.

E' per questo, che quando sento la canea dei posapiano che dicono che i palestinesi muoiono in massa sotto le bombe israeliane perche' ci sono i terroristi di Hamas travestiti da donna, e, mentre lo dicono, non ci credono neanche loro a quello che dicono, mi vengono i brividi.

In realta', essi pensano che un genocidio, una messa in fuga di centinaia di migliaia di persone che alle loro case non torneranno mai, sia un prezzo da pagare accettabile, per la gloria dei prossimi mille anni di raich euroamericano. Un lavoro sporco, che qualcuno, facendo il meno clamore possibile, deve pur fare. Per la sicurezza dei nostri cani, dei nostri bambini, degli scivoli su cui i nostri bambini fanno lo scivolo, e delle aiuole su cui i nostri cani vanno a pisciare. Pulizia, ordine, staccionate ben verniciate, tutto lindo e pinto. E ditelo, che mettere in fuga o uccidere cento duecento mila palestinesi per difendere l'assetto geopolitico attuale vi va' bene. Fatelo, questo sforzo di coerenza, e di minor insulto alla vostra stessa intelligenza.

Per il resto, ben pochi stati, tranne israele, hanno un mito fondativo che preveda l'annientamento di un'altro popolo e che poi, si sia avverato. Quindi, che "tutti gli stati abbiano un mito fondativo" non c'entra niente con quanto sostengo io. Tu parli molto Inverno, ma sempre di altro.

Il colonialismo, non e' definita dall'avere una prima o una seconda casa, ma dall'avere una casa in casa d'altri. Anche qui, realta', e concretezza, contro ideologia, e chiacchiere.

Che i fenomeni coloniali o post coloniali abbiano generato tante guerre, e' un motivo in piu' per sostenere la causa palestinese, non un motivo in meno. Meno colonie, ognuno a casa sua, e intendo, ognuno anche se e' bianco e con la bibbia sotto braccio, e quindi si sente gasato, meno guerre.

Tu vuoi la "pace" a costo della fuga di cento duecento mila innocenti dalle loro terre. Io finche' avro' fiato in corpo, diro' che questa che tu vuoi non si chiama "pace" si chiama egemonia americana.

Abbiate il coraggio delle vostre idee, e ci intenderemo meglio.








Io il coraggio delle mie idee ce l'ho, solo che la tua interpretazione di tali idee é profondamente sbagliata. Intanto ti dico che gli USA l'egemonia già ce l'hanno per superiorità tecnologica ed economica, e non hanno bisogno di dimostrare alcun tipo di potenza bellica.
D'altronde tutta questa narrazione che vuole scaricare responsabilità su Israele si ferma sulla strage del 7 ottobre, non voluta e non scelta da Israele. 
Dopo di essa certamente gli israeliani sono incazzati, e stanno facendo cose pesanti, ma a questo punto sono le leggi naturali del conflitto che vanno avanti. 
In ogni conflitto, infatti, le popolazioni vengono spostate, e lo si fa per proteggere la loro vita che sul fronte di guerra sarebbe molto precaria. Anche i Russi hanno spostato la popolazione del kursch dopo l'invasione ucraina. Hamas invece non sposta i suoi civili perché vuole renderli tutti martiri. Mi ripeto ma la mia idea é proprio quella, il criminale genocida c'é, ed é HAMAS. 

InVerno

Citazione di: niko il 04 Ottobre 2024, 03:39:58 AMNessun rispetto per chi non ha le palle di ammettere che i genocidi, quando fatti da usa e israele gli vanno bene.

Tu vuoi la "pace" a costo della fuga di cento duecento mila innocenti dalle loro terre. Io finche' avro' fiato in corpo, diro' che questa che tu vuoi non si chiama "pace" si chiama egemonia americana.
La parola genocidio non ha una definizione facile da incapsulare, ma sono d'accordo con te che serva l'intenzionalità al fine della rimozione di un etnia. E' proprio per questo che non è quello che è accaduto fino ad ora (dove i palestinesi sono aumentati di numero) non è quello che è accaduto in questo conflitto (dove i numeri delle vittime per quanto alti non sono neanche vagamente sufficienti allo scopo e sarebbe ridicolo pensare che vogliano attuarlo con l'esercito e le telecamere del mondo puntate) ma è quello che potrebbe accadere più avanti, in uno stato di apartheid ancora più violenta. Di stessa idea era la sinistra, nonsionista antiatlantista, che difendeva Milosevic, per esempio un Chomsky, che rifiutava l'idea di chiamare "genocidio" quello che accadeva in Jugoslavia per il fatto che i metodi usati, seppur brutali, erano a loro avviso insufficienti a provare l'intenzionalità di una rimozione etnica, ma di semplici brutalità e crimini anche sui civili che non meritavano il termine "genocidio". Siccome un genocidio, per essere riconosciuto tale, richiede conoscere la progettualità della violenza, è molto difficile da riconoscere quando è in corso, ed è più probabilmente un giudizio che si presta ad essere "conclusivo", ovvero, quando non c'è rimasto più nessuno hai le prove che era un genocidio. E' una categoria della storia, non dell'attualità, e chi ha fretta nel scrivere la storia prima che sia accaduta, si sorprenderà poi delle inaspettate giravolte che ha ancora in serbo.

Che si chiami quel che si chiami, nessuno nega l'altissimo costo in termini di vite umane e prospettive di benessere subito dai palestinesi, proprio per questo non andrei in piazza a celebrare il giorno in cui è iniziato a peggiorare drasticamente. Più che proporre una pace, propongo un semplice sviluppo della vicenda, incagliata in questo punto da ormai un secolo, qualsiasi sviluppo sarebbe meglio del tritacarne, ma se i palestinesi devono rimanere lì per fare il pungolo iraniano a Israle, faremo gli interessi Iraniani con la vita dei palestinesi, una guerra per procura agli americani con le bandane palestinesi, seduti in Italia.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#99
Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2024, 05:30:00 AMIo il coraggio delle mie idee ce l'ho, solo che la tua interpretazione di tali idee é profondamente sbagliata. Intanto ti dico che gli USA l'egemonia già ce l'hanno per superiorità tecnologica ed economica, e non hanno bisogno di dimostrare alcun tipo di potenza bellica.
D'altronde tutta questa narrazione che vuole scaricare responsabilità su Israele si ferma sulla strage del 7 ottobre, non voluta e non scelta da Israele.
Dopo di essa certamente gli israeliani sono incazzati, e stanno facendo cose pesanti, ma a questo punto sono le leggi naturali del conflitto che vanno avanti.
In ogni conflitto, infatti, le popolazioni vengono spostate, e lo si fa per proteggere la loro vita che sul fronte di guerra sarebbe molto precaria. Anche i Russi hanno spostato la popolazione del kursch dopo l'invasione ucraina. Hamas invece non sposta i suoi civili perché vuole renderli tutti martiri. Mi ripeto ma la mia idea é proprio quella, il criminale genocida c'é, ed é HAMAS.


Il fatto che gli usa non abbiano bisogno du fare guerre, si sbugiarda semplicemente con tutte le guerre che gli usa, negli iltimi settanta anni hanno fatto. La tua concezione, in cui uno "non ha bisogno di fare guerre", ma di fatto le fa lo stesso.... e' quanto meno singolare... non so... fanno le guerre perche' si annoiano? Cosi' a caso? In alternativa ai pic nic? Siamo oltre il principio di causalita'...

Sul fatto che esiata il diritto a rispondere al terrorismo con la guerra, di massa, non ti rispondo nemmeno.

Questo e' il delirio collettivo in cui e' entrato il mondo dopo l'undici settembre.

Il delirio che afferma che:

"Al terrorismo, si risponde con la guerra".

Al terrorismo a casa mia, si risponde con operazioni mirate di polizia, nazionali e internazionali.

Nessun attentato giustifica mai una guerra.

Neanche quello di Sarajevo. A cui e' seguita la prima guerra mondiale. Tutto il mondo occidentale in trincea per quattro anni. Altroche' undici settembre e guerrette minori che ne sono seguite.

Ma il punto e' che l'attentato, non e' la vera causa. Ma solo la goccia che fa trabboccare il vaso. Delle vere, cause. Dei piani militari gia' da tempo pronti, dei proggetti di invasione gia' nel cassetto di tutti gli opposti "bolcchi" nemici.

Questo, con il nesso tra attentato di Sarajevo/ e prima guerra mondiale, ormai lo sanno tutti, lo riconoscono tutti.

Ma, invece c'e' gente lobotomizzata in giro convinta che la causa della guerra in irak e in afganistan sia l'attentato dell'undici settembre, e che, pure, la causa della guerra in medio oriente attuale, che ormai coinvolge direttamente cinque, dico cinque, diverse nazioni (israele, palestina, libano, iran, siria) sia l'attentato del sette ottobre. Per queste guerre, che sono recenti, non vale un aporoccio storico, che ricerca e conosce le vere cause, vale l'approccio ideologico-demenziale secondo cui la causa e' l'unidici settembre/sette ottobre, perche':

l'addettolativvu'.

Il cittadino globale post (iper) moderno non sa della storia, sa della tv. Non vive nel tempo, vive nel presente.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: InVerno il 04 Ottobre 2024, 10:21:59 AMLa parola genocidio non ha una definizione facile da incapsulare, ma sono d'accordo con te che serva l'intenzionalità al fine della rimozione di un etnia. E' proprio per questo che non è quello che è accaduto fino ad ora (dove i palestinesi sono aumentati di numero) non è quello che è accaduto in questo conflitto (dove i numeri delle vittime per quanto alti non sono neanche vagamente sufficienti allo scopo e sarebbe ridicolo pensare che vogliano attuarlo con l'esercito e le telecamere del mondo puntate) ma è quello che potrebbe accadere più avanti, in uno stato di apartheid ancora più violenta. Di stessa idea era la sinistra, nonsionista antiatlantista, che difendeva Milosevic, per esempio un Chomsky, che rifiutava l'idea di chiamare "genocidio" quello che accadeva in Jugoslavia per il fatto che i metodi usati, seppur brutali, erano a loro avviso insufficienti a provare l'intenzionalità di una rimozione etnica, ma di semplici brutalità e crimini anche sui civili che non meritavano il termine "genocidio". Siccome un genocidio, per essere riconosciuto tale, richiede conoscere la progettualità della violenza, è molto difficile da riconoscere quando è in corso, ed è più probabilmente un giudizio che si presta ad essere "conclusivo", ovvero, quando non c'è rimasto più nessuno hai le prove che era un genocidio. E' una categoria della storia, non dell'attualità, e chi ha fretta nel scrivere la storia prima che sia accaduta, si sorprenderà poi delle inaspettate giravolte che ha ancora in serbo.

Che si chiami quel che si chiami, nessuno nega l'altissimo costo in termini di vite umane e prospettive di benessere subito dai palestinesi, proprio per questo non andrei in piazza a celebrare il giorno in cui è iniziato a peggiorare drasticamente. Più che proporre una pace, propongo un semplice sviluppo della vicenda, incagliata in questo punto da ormai un secolo, qualsiasi sviluppo sarebbe meglio del tritacarne, ma se i palestinesi devono rimanere lì per fare il pungolo iraniano a Israle, faremo gli interessi Iraniani con la vita dei palestinesi, una guerra per procura agli americani con le bandane palestinesi, seduti in Italia.


Non c'e' un "prima" e un dopo. Il genocidio dei palestinesi sta accadendo da quamdo esiste Israele, di recente, si e' solo acutizzato. Si potrebbe dire "pulizia etnica", e non genocidio, perche' genocidio prevede che tu vai a cercare tutti i singoli  membri di un popolo anche casa per casa per ammazzarli, mentere il recente "sistema" di Israele e' quello di intimare, complessivamente, ai palestinesi tutti:

"andatevene, dalla vostra terra o morite"

quindi e' oggettivo che chi fugge, cioe' cho obbedisce all'ordine esplicito di fuggire, nella strsgrande maggioranza dei casi ha salva la vita. "Solo" tra virgolette, lo sterminio di chi non fugge, e' volontario ed esplicito. E questa, potrebbe essere una bella differenza con genocidio ad esempio, nazista. Quindi piuttosto che genocidio, ho pensato, si potrebbe parlare di Pulizia etnica.

Ma la pulizia etnica puo' ben arrivare al genocidio, e confondersi con esso, se il popolo allontanato, non ha la possibilita' di ritornare. E' il problema del ritorno, per cui molti profughi palestinesi conservano simbolicamente le chiavi delle loro case, che sono stati costretti a lasciare. Le conservano, non nella speranza di tornare, che ormai piu' non hanno ma per non essere annientati, come popolo, anche nella dignita' e nel ricordo.

Se tutti gli italiani venissero costretti a fuggire in svizzera, e li' a vivere come barboni, i loro figli non sarebbero (barboni) italiani, sarebbero (barboni) svizzeri. Gli italiani, in queste condizioni, sarebbero annientati di fatto per il normale ricambio generazionale, e il normale sfumare della memoria intergenerazionale. Anche se nessuno li ha cercati casa per casa per ucciderli.  Qualunque popolo messo in condizione di non esistere piu' nel giro di cento o meno anni, secondo me e' vittima di genocidio.

Il posapianismo cosmico, per cui per il giudizio di genocidio bisogna aspettare che siano scomparsi tutti, e', naturalmente, respinto al mittente. E' proprio perche' un genocidio e' in atto, tremite il metodo della pulizia etnica, che lo si deve fermare. La pulizia etnica e' il mezzo, ma qui il genocidio resta il fine.

Israele vuole eliminare un altro popolo, per la sua ipertrofia di sussumersi altre terre, c'e' poco da dire, esistono i proggetti i piani, le cartine senza piu' la palestina, esiste tutto quello che deve esistere per conferamare la (antiposapianistica) verita' di quanto io qui affermo.

La verita' di cui non avete il coraggio, perche' implica la non superiorita' morale dell'occidente euroamerico attuale, rispetto a tutte le precedenti compagini politiche, e militari, genocide della storia.

Le telecamere non fermano ormai alcuna violenza, perche' la narrazione conformistico sanguinaria del "sacrificio necessario" , ormai va' oltre le telecamere. Le immaggini dei palestinesi massacrati non vengono mostrate, le notizie delle singole stragi, non vengono date sui canali principali. Si sa' solo che i palestinesi stanno crepando come mosche, si dice al popolo bue che la colpa e' tutta di Hamas, e tanto basta. Le singole stragi di civili, vengono riportate solo per quanto riguarda la guerra in ucraina.

Se un uomo vuole morire in casa propria, non solo perche' ha un sussulto di dignita', ma magari anche solo perche' ormai e' stanco, non ha piu' niente da perdere e si vede come autoimmagine meglio morto che profugo a vita, da casa sua certo non lo sfolla un ordine di Israele, ma non lo sfollerebbe nemmeno un ordine di Hamas. Se Hamas ordinasse la resa, la ritirata, si autodistruggerebbe come entita', perche' la stessa popolazione ora sotto il suo controllo, non piu' lo seguirebbe. Resterebbe a crepare in casa propria lo stesso. E' questo, il punto a cui siamo arrivati.
L'occidente puo' fare e iniziare guerre per procura, certo, vedi ucraina, ma le puo' pure subire. I palestinesi strumentalizzati dall'iran in funzione antiamericana, certo, mi sembra il minimo.

Quando le fa, fate il tifo, siete tutti ucraini, piu' ucraini muoiono inutilmente per continuare una guerra persa piu' ne godete, quando le subisce, tipo palestinesi strumentalizzati dall'iran in chiave antiamericana, dite che la fuga del debole davanti al forte (pulizia etnica in prospettiva di genocidio) e' un male necessario: necessario per avere, voi, che ancora, da casa vostra non dovete fuggire, le casette ordinate, il culo al caldo e la bandiera americana, e quella blu stellata, che vi sventola sopra la testa e vi da' tanta apotropaica sicurezza.

La sicurezza che il futuro, sia uguale al presente, e al passato. La sicurezza che le cose non cambino, perche' pensate a torto a a ragione, secondo me a torto, che l'assetto geopolitico attuale sia il meno peggio per voi e per i vostri cari, che in qualche modo esso vi favorisca, che essere "occidentali" sia un privilegio da mantebere a costo non solo della violenza, ma pure dell'ipocrisia. 

Ma il punto, non e' se siete (davvero)  favoriti oppure no, e' cosa siete disposti a dire, o a fare, o ad omettere, per continuare, indefinitamente nel tempo, ad essere putativamente favoriti.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: niko il 04 Ottobre 2024, 12:05:29 PMIl fatto che gli usa non abbiano bisogno du fare guerre, si sbugiarda semplicemente con tutte le guerre che gli usa, negli iltimi settanta anni hanno fatto. La tua concezione, in cui uno "non ha bisogno di fare guerre", ma di fatto le fa lo stesso.... e' quanto meno singolare... non so... fanno le guerre perche' si annoiano? Cosi' a caso? In alternativa ai pic nic? Siamo oltre il principio di causalita'...

Sul fatto che esiata il diritto a rispondere al terrorismo con la guerra, di massa, non ti rispondo nemmeno.

Questo e' il delirio collettivo in cui e' entrato il mondo dopo l'undici settembre.

Il delirio che afferma che:

"Al terrorismo, si risponde con la guerra".

Al terrorismo a casa mia, si risponde con operazioni mirate di polizia, nazionali e internazionali.

Nessun attentato giustifica mai una guerra.

Neanche quello di Sarajevo. A cui e' seguita la prima guerra mondiale. Tutto il mondo occidentale in trincea per quattro anni. Altroche' undici settembre e guerrette minori che ne sono seguite.

Ma il punto e' che l'attentato, non e' la vera causa. Ma solo la goccia che fa trabboccare il vaso. Delle vere, cause. Dei piani militari gia' da tempo pronti, dei proggetti di invasione gia' nel cassetto di tutti gli opposti "bolcchi" nemici.

Questo, con il nesso tra attentato di Sarajevo/ e prima guerra mondiale, ormai lo sanno tutti, lo riconoscono tutti.

Ma, invece c'e' gente lobotomizzata in giro convinta che la causa della guerra in irak e in afganistan sia l'attentato dell'undici settembre, e che, pure, la causa della guerra in medio oriente attuale, che ormai coinvolge direttamente cinque, dico cinque, diverse nazioni (israele, palestina, libano, iran, siria) sia l'attentato del sette ottobre. Per queste guerre, che sono recenti, non vale un aporoccio storico, che ricerca e conosce le vere cause, vale l'approccio ideologico-demenziale secondo cui la causa e' l'unidici settembre/sette ottobre, perche':

l'addettolativvu'.

Il cittadino globale post (iper) moderno non sa della storia, sa della tv. Non vive nel tempo, vive nel presente.


Gli USA non hanno bisogno di far guerre per dimostrare la loro egemonia, questo é quello che ho detto in risposta alla tua tesi contraria. 
Le guerre le fanno per altri motivi, magari per un ideale come quello di bloccare l'avanzata del comunismo, come nella guerra di Corea o del Vietnam (dove purtroppo abbiamo perso, ed é il mio unico rammarico).
Per aiutare un alleato, come nella prima guerra in Iraq. 
Per vendicare un grande affronto come l'11 settembre con le guerre dell'iraq e dell'afghanistan.
Ora tu hai già detto che non si combatte il terrorismo con la guerra, ma se il terrorismo viene da un altro stato, e questo stato é compatto sostenitore del terrorismo non c'é molta scelta.
E poi c'é la questione che magari sarà discutibile un comportamento di sostanziale vendetta dopo un grande affronto, ma é umanamente comprensibile, vale per gli USA dopo l'11 settembre, vale per Israele, dopo il 7 ottobre. 
Sono entrambe potenze militari che non hanno nessun bisogno di mostrare i muscoli con atteggiamenti provocatori, ma se qualcuno le aggredisce é chiaro che poi ne subiscono le conseguenze tutti coloro che hanno a che fare con chi ha aggredito. 

Phil

Citazione di: niko il 04 Ottobre 2024, 13:07:49 PMSe tutti gli italiani venissero costretti a fuggire in svizzera, e li' a vivere come barboni, i loro figli non sarebbero (barboni) italiani, sarebbero (barboni) svizzeri. Gli italiani, in queste condizioni, sarebbero annientati di fatto per il normale ricambio generazionale, e il normale sfumare della memoria intergenerazionale. Anche se nessuno li ha cercati casa per casa per ucciderli.  Qualunque popolo messo in condizione di non esistere piu' nel giro di cento o meno anni, secondo me e' vittima di genocidio.
Eppure proprio gli ebrei dimostrano da secoli (se non da sempre) che vivere in altri stati e persino non avere uno stato (prima del secolo scorso) non comporta affatto perdere la propria lingua, la propria religione, la propria cultura, le proprie usanze, etc. occorre poter distinguere il pubblico dal privato, la parte socialmente integrata con quella domestica (o comunque localizzata) in quanto ereditariamente "altra" (integrazione non significa necessariamente assimilazione, lo dimostrano anche molti musulmani presenti in Italia da più generazioni). Ovviamente in alcuni stati questa coesistenza fra tendenziale acculturazione pubblica e tradizione privata è più facile che in altri (non c'è bisogno di fare nomi, credo).
Chiaramente (spero) questa osservazione non va interpretata come un augurio per qualcuno di essere cacciato dalla sua attuale dimora, né vuole sminuire tutti gli aspetti problematici e drammatici connessi alle vicende in corso.

niko

Citazione di: Phil il 04 Ottobre 2024, 14:34:34 PMEppure proprio gli ebrei dimostrano da secoli (se non da sempre) che vivere in altri stati e persino non avere uno stato (prima del secolo scorso) non comporta affatto perdere la propria lingua, la propria religione, la propria cultura, le proprie usanze, etc. occorre poter distinguere il pubblico dal privato, la parte socialmente integrata con quella domestica (o comunque localizzata) in quanto ereditariamente "altra" (integrazione non significa necessariamente assimilazione, lo dimostrano anche molti musulmani presenti in Italia da più generazioni). Ovviamente in alcuni stati questa coesistenza fra tendenziale acculturazione pubblica e tradizione privata è più facile che in altri (non c'è bisogno di fare nomi, credo).
Chiaramente (spero) questa osservazione non va interpretata come un augurio per qualcuno di essere cacciato dalla sua attuale dimora, né vuole sminuire tutti gli aspetti problematici e drammatici connessi alle vicende in corso.


E invece proprio gli ebrei, dimostrano che il loro genocidio e' perfettamente riuscito, ma non quello di settanta anni fa ad opera di Hitler, quello di duemila anni fa ad opera di Tito e Adriano.

Gli ebrei pre diaspora (antica) erano un popolo, gli ebrei post diaspora (antica) sono una religione. Fanatizzata, e umiliata, dalle stronzate sioniste affinche' si creda (ancora) corrispondente ad un ben definito popolo. Naturalmente non pervenuto. Ci sono ad oggi in italia degli studenti di liceo un po' secchioni e pure dei preti, che parlano latino, e, udite udite, ce ne sono incredibilmente e simmetricamente pure in spagna. Chissa' perche' nessuno si e' mai sognato di dire che italiani e spagnoli siano, ad oggi un unico popolo. Adesso lancio io l'idea, di questi tempi mi sa che avro' molto successo, se non mi portano al manicomio prima.

Gli ebrei lo sanno, che il loro metodo di sterminio funziona, perche' con loro, ha funzionato. E' tutto trauma rimosso che torna, tutto psicodramma. Per dimostrare che non funziona, e quindi per dimostrare di esistere, devono dimostrare che funziona, e quindi annientare gli altri. 

Per questo, il "loro" problema ci riguarda tutti.

Per avere futuro, dobbiamo recuperare un punto di vista materiale e materialistico sulla storia, e capire le reali dinamiche intercorrenti tra vincitori e vinti. Un punto di vista per cui, se ti buttano fuori dal tuo stato a calci nel sedere, se ti costringono in una diaspora, tu, nel giro di cento anni, scompari come popolo, kaput, finito, le armi hanno parlato e quelle di Adriano (non di Hitler, per questo il mio kaput e' ironico) hanno vinto. La vostra Gerusalemne, adesso, si chiama Elia Capitolina. 

Inutile guardare verso il cielo.

Non verra' nessun bambinello e nessun asteroide, a rimettere in gioco le cose al posto vostro.

E voi, lo sapete.

E questo, nonostante tutti i fanatismi e tutte le buone intenzioni, e tutte le bibbie, e tutti i corani, e tutte le appassionate memorie, e tutti gli alti moti dello spirito, possibili di questo mondo e pure di quell'altro, che, nietzscheanamente, oltreche' marxianamente, non sono altro che il piagnisteo dei vinti. L'ebreo, la figura dell'ebreo, con tutto il rispetto evolve nel cristiano, nella figura del cristiano, nella misura in cui l'odiatore medio del mondo e dei potenti, evolve nell'odiatote medio di se stesso. E' per questo, che ci sono ad oggi, se contate, molti piu' cristiani vivi in giro, che non ebrei. 

La colonia, non e' sionista, e' occidentale.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: Phil il 04 Ottobre 2024, 14:34:34 PMEppure proprio gli ebrei dimostrano da secoli (se non da sempre) che vivere in altri stati e persino non avere uno stato (prima del secolo scorso) non comporta affatto perdere la propria lingua, la propria religione, la propria cultura, le proprie usanze, etc. occorre poter distinguere il pubblico dal privato, la parte socialmente integrata con quella domestica (o comunque localizzata) in quanto ereditariamente "altra" (integrazione non significa necessariamente assimilazione, lo dimostrano anche molti musulmani presenti in Italia da più generazioni). Ovviamente in alcuni stati questa coesistenza fra tendenziale acculturazione pubblica e tradizione privata è più facile che in altri (non c'è bisogno di fare nomi, credo).
Chiaramente (spero) questa osservazione non va interpretata come un augurio per qualcuno di essere cacciato dalla sua attuale dimora, né vuole sminuire tutti gli aspetti problematici e drammatici connessi alle vicende in corso.
Pensa, phil, che io avevo elaborato una teoria al riguardo. Io sostenevo che gli ebrei, proprio perché costretti a sopravvivere in un mondo che non era il loro, si sono selezionati e sono diventati più forti e decisi come popolo, ed é per questo che oggi tendono a predominare nel confronto con altri popoli.
Io supponevo, oltretutto, che lo stesso potesse succedere anche agli arabi di Palestina a seguito delle costrizioni subite.
Già ora gli arabi di Palestina, infatti, a seguito delle traversie date dalla nascita di Israele, hanno acquisito la dignità di popolo, pur non avendo una loro specifica storia, specifiche tradizioni. Possiamo dire che il popolo "palestinese" nasce con la nasbah, il grande mito dell'esodo, che loro dicono forzato, dai territori del primo Israele del 1948.
Inoltre detto popolo é quello che in assoluto  ha ricevuto più aiuti internazionali tra i tanti popoli rifugiati che ci sono stati in giro per la terra in questi 80 anni.
E ha anche i rifugiati più antichi, nel senso che i nipoti e pronipoti di quelli della nasbah continuano a essere considerati rifugiati, e a ricevere aiuti per questa ragione.