Le idee confuse del governo sul "redditometro"

Aperto da Eutidemo, 15 Ottobre 2024, 13:00:01 PM

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Eutidemo

Esaminando il "testo aggiornato" dell'art.38 del DPR 600/73, per come appare attualmente in vigore, a seguito delle modifiche normative apportategli dall'art 4 del Decreto legislativo del 05/08/2024 n. 108 (vedi nota 1) a me sembra che il nostro governo stia palesemente "disattendendo" una legge ancora perfettamente in vigore:
- senza averla previamente modificata;
- erroneamente dichiarando di farlo a favore del contribuente (onesto) mentre, invece, lo fa a suo danno.
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Ed infatti, estremamente sintetizzando e semplificando al massimo i punti salienti dell'art.38 del DPR 600/73
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1)
Il Fisco può accertare "ANALITICAMENTE" i redditi evasi dai contribuenti; cioè, per fare un esempio "in soldoni", tramite verifica sul posto, i funzionari del fisco possono rinvenire la "contabilità nera" di una ditta, da cui risultano "ENTRATE" occulte (e di  conseguenza "redditi")  superiori a quelle dichiarate.
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2)
Il Fisco, però, può accertare anche "SINTETICAMENTE" i redditi evasi dai contribuenti; cioè, per restare al nostro esempio "in soldoni", sebbene al Fisco non risultino analiticamente ENTRATE occultate dal contribuente verificato, se, però, costui, nel corso del periodo d'imposta,  ha effettuato "SPESE" superiori a quelle consentitegli dal reddito dichiarato, il Fisco può effettuare nei suoi confronti un "accertamento sintetico" del reddito evaso.
 Salvo, ovviamente, che il contribuente, in fase istruttoria, produca una prova contraria, come un'eredità, una vincita al lotto ecc., fornendo la quale il Fisco non può più procedere ad accertamento.
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A parte tale  prova contraria, il funzionario del Fisco poteva, e tutt'ora può, determinare il reddito evaso in base alle "spese" del contribuente, "anche sulla base di "presunzioni semplici"; le quali sono quelle che, da un fatto già noto (consistenti spese) lasciano dedurre l'esistenza di un fatto ignoto (redditi omessi).
Ed invero, per fare un esempio un po' triviale, se qualcuno proclama di stare facendo lo sciopero della fame, e, poi, ogni mattina evacua un chilo di feci, è evidente che il giorno prima, anche se nessuno l'ha visto, deve senz'altro essersi abbuffato.
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Da molte parti, però, questa facoltà discrezionale "individuale" dei funzionari del fisco venne ritenuta poco garantista nei confronti dei contribuenti; per cui le associazioni dei consumatori e dei contribuenti, pretesero che la determinazione sintetica del reddito potesse essere fondata "anche" sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacita' contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza, con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale con periodicita' biennale, sentiti l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacita' di spesa e alla propensione al risparmio dei contribuenti.
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Cioè il REDDITOMETRO!!!
Il quale nacque, appunto:
- per fornire maggiore "oggettività" all'accertamento sintetico, soprattutto grazie al rinnovo biennale;
-  per fornire maggiori "garanzie" ai contribuenti assoggettati all'accertamento sintetico.
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In effetti la facoltà discrezionale "individuale" dei funzionari del fisco di operare "accertamenti sintetici" di propria iniziativa, non è mai venuta meno; tuttavia, se i redditi accertati dal funzionario superavano quelli risultanti dal "REDDITOMETRO", il contribuente aveva buon gioco in sede di Commissione Tributaria a far annullare, o, quantomeno, ridurre, l'accertamento sintetico (circostanza, questa, che posso personalmente testimoniare).
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Il povero Maurizio Leo, l'unico che ne capisca davvero di diritto tributario nella insipiente compagine di Governo, in adempienza a quanto tutt'ora previsto dal 5° comma dell'art.38 del DPR 600, stava "doverosamente" predisponendo (sia pure in ritardo) il previsto decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che, per legge, era da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale; ma Salvini e compagnia bella, che di diritto tributario ne capiscono quanto le anatre di "fisica nucleare", hanno cominciato a starnazzare istericamente, convincendo la Meloni a sospendere il decreto.
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Ed infatti il termine "REDDITOMETRO" suona "populisticamente" male, a prescindere dal suo reale contenuto e dalla sua effettiva funzione; per cui non s'ha da fare nè oggi nè mai!
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NOTA 1
ART.38 DPR 600/73 AGGIORNATO

baylham

Il vice ministro Maurizio Leo è il principale responsabile delle stupidaggini fiscali di questo governo dei peggiori.




Eutidemo

Ciao Baylham :)
Io sono su "posizioni ideologiche" antitetiche a quelle di Maurizio Leo; però, in varie occasioni di incontri pubblici (ed anche privati), ho avuto modo di dover riconoscere la sua notevole conoscenza, perizia ed esperienza in materia tributaria.
Per cui, almeno a quanto mi risulta, in moltissimi casi (come questo del "redditometro"), Maurizio Leo, che è principalmente un "tecnico", non è stato affatto personalmente responsabile delle stupidaggini fiscali di questo abominevole, ignobile, obbrobrioso, spregevole, turpe, e vergognoso governo, bensì è stato "costretto" a tradurre "tecnicamente" in termini giuridici alcune  scellerate iniziative governative, anche se, personalmente, non le condivideva affatto.
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Un cordiale saluto! :)
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baylham

Non ho motivi di dubitare che Maurizio Leo sia esperto di diritto tributario, ma lui è viceministro con delega alle finanze.
Lui è quindi il principale responsabile di ciò che viene fatto in materia tributaria, le schifezze fiscali sono farina del suo sacco.
La quasi cancellazione del redditometro, uno strumento efficace di controllo e di accertamento, è opera sua. Se è un debole con Meloni, Salvini, Tajani e Giorgetti e non sa farsi rispettare sono problemi suoi e degli italiani.

Eutidemo

Citazione di: baylham il 16 Ottobre 2024, 11:23:26 AMNon ho motivi di dubitare che Maurizio Leo sia esperto di diritto tributario, ma lui è viceministro con delega alle finanze.
Lui è quindi il principale responsabile di ciò che viene fatto in materia tributaria, le schifezze fiscali sono farina del suo sacco.
La quasi cancellazione del redditometro, uno strumento efficace di controllo e di accertamento, è opera sua. Se è un debole con Meloni, Salvini, Tajani e Giorgetti e non sa farsi rispettare sono problemi suoi e degli italiani.
Indubbiamente anche Maurizio Leo ha le sue responsabilità.
Ed infatti:
a)
Condivide, in generale, l'"ideologia fiscale" di questo governo.
b)
Applica, in particolare, le "idee fiscali" di questo governo, anche quando personalmente non le condivide, considerandole tecnicamente aberranti.
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La quasi cancellazione del redditometro, ad esempio, non è opera sua, in quanto è stato costretto dalla Meloni a bloccare il relativo DM biennale che lui aveva già messo in cantiere.
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Serò hai ragione nel dire che, se è un debole con Meloni, Salvini, Tajani e Giorgetti e non sa farsi rispettare sono problemi suoi e degli italiani.
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Un cordiale saluto! :)
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