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La Turchia in Europa

Aperto da cvc, 29 Novembre 2016, 09:28:58 AM

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cvc

Si sente parlare tutti i giorni di Europa, del limite debito/pil del2%, della leadership tedesca, della brexit, dei rapporti col nuovo presidente USA, degli stati che potrebbero uscire dall'euro e così via. Ma c'è un problemino che viene menzionato quasi mai: la Turchia. Si perché i turchi vogliono entrare nella comunità europea, e la cosa crea non poco imbarazzo. Anzitutto si tratta di un paese musulmano, che deve conciliarsi con una Europa che, laicizzata quanto si vuole, è pur sempre figlia del Sacro Romano Impero. Non per nulla Bruxelles è la Aquisgrana di Carlo Magno. E poi, non si può certo pensare di accogliere la Turchia come fosse la Romania o l'Albania, facendola accomodare all'ultimo posto. Si tratta di uno stato più popoloso di quelli europei, armato fino ai denti. È logico che il suo ingresso muterà tutti gli equilibri di questa Europa merkeliana. Già, ma quando avverrà questo? È forse possibile evitarlo? Si può dire di no alla Turchia? L'Europa al riguardo pare non fare altro che tergiversare, e l'opinione pubblica pare in tutt'altre faccende affaccendata.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

InVerno

Per me il problema non è culturale, sono consumisti anche i Turchi (scherzo) quanto di intenti. La Turchia è popolosa ma conta sopratutto sul lato militare, e quindi la politica e la ambizione estere.Se l'unione fiscale è nata per essere propedeutica all'unione politica, inserirvi uno stato di tali dimensioni e con aspirazioni cosi dissonanti con la maggior parte degli stati Europei, significa condannare quella ultima flebile speranza che l'unione politica possa avvenire attraverso la sola sofferenza monetaria. L'opzione Turca è nata in un periodo dove le prospettive di unione politica europea erano un po più rosee!
 
Se il problema fondamentale dell'Europa è ed è sempre stato l'insanabile dualismo francotedesco,non oso immaginare quali conseguenze potrebbe avere una trialismo di questo tipo. TriBalismo? Le elite francesi si stanno lentamente rendendo conto che le cose non stanno proprio come venne detto ai tempi di Maastricht (e promesso dagli U.S.A), la Francia non è il cocchiere e la Germania non è il cavallo. La Germania è una chimera, sia cavallo che cocchiere con un amico oltre il fronte, i Turchi, ma onestamente al di la di un serio tentativo fatto in passato di integrare la Turchia, che cosa c'è oggi? Merkel è stata costretta a rivedere le proprie posizioni sul fronte immigrazione e l'opinione pubblica tedesca sui Turchi non ha fatto altro che peggiorare, con un calo drastico dopo il "colpo di stato". Erdogan stesso sembra (e vorrei ben vedere!) disilluso riguardo alla probabilità, altrimenti non sarebbe stato cosi stupido da commettere ciò che ha recentemente commesso
 che sembra invece avvicinarlo di più all'Iran e ai Sauditi che all'Europa, prospettiva tutt'altro che paradisiaca io penso. E cosi forse pensavano anche i tedeschi, ma dopo vent'anni di pie illusioni penso che i Turchi se la son data?

Mettetevi anche nei loro panni, la pressione sul fronte NATO fino all'altro giorno era un escalation continua e i Turchi stavano in mezzo. Se i paesi baltici avessero lo stesso "potere contrattuale" dei Turchi, non si comporterebbero credo tanto diversamente. Trump in questa prospettiva promette di mitigare il confronto.. ma vatti a fidare. Io nel dubbio mi preoccuperei di più dei Turchi all'interno di un "califfato virtuale" che dei Turchi in Europa.. salvo eventi assurdi e imponderabili (capitano eh..) credo che la Turchia abbia le stesse probabilità di entrare in Europa di quanto il kebab ne ha di diventare piatto nazionale Italiano, secondo me non c'è mai stata una reale volontà nemmeno dei tedeschi (altrimenti, in qualche modo sarebbe successo) e fosse solo un ciupa ciups per tenerli buoni. Ma magari mi sbaglio..
Anche perchè, Trump secondo me, è un industria vivente di eventi assurdi e imponderabili, quindi vai a sapere che ne sarà dell'accordo nucleare con l'Iran e la leadership NATO,che poi sono i due nodi gordiani della vicenda.

Nel dubbio, in Russia, ho assistito a grande propaganda su maxischermo riguardo agli investimenti militari, per l'appunto propaganda e non so se sia fondata, ma se fosse vera stanno comprando davvero un sacco di giocattoli (già prima dell'elezione di Trump, quindi potrebbero essere a scopo solo difensivo) e i loro carri sono a 90 ore da Berlino (per Bruxelles basta un telegramma, o un selfie sul Bundestag).

cvc

#2
Certo ci sono grosse difficoltà ideologiche riguardo all'ammissione della Turchia nella comunità. Non di meno, se la Turchia continua a manifestare la volontà di entrarvi, l'Europa non può esimersi dal negoziato. Ora le ultime posizioni di Erdogan, fra cui l'apertura alla pena capitale oltre alla veemenza nella repressione dei golpisti, pare aver autorizzato la sua sospensione. Quindi si gioca ora la carta dei 3,5 milioni di profughi che la Turchia minaccia di non contenere più nei propri confini, e per cui è stata profumatamente pagata. Mossa questa, fra l'altro, piuttosto goffa da parte di un Europa che manifesta implicitamente di non sapere più che pesci prendere e che, oltretutto, dimostra di considerare la Turchia stessa come una terra di nessuno. Perché i media fanno vedere Calais, i profughi in Italia, quelli rimbalzati dall'Europa dei Balcani, ma di quei 3,5 milioni che si è pagato perché la Turchia li trattenga, chi ne ha mai sentito parlare? Magari stanno pure meglio di quelli che sono qua, ma di fatto non se ne parla. Del resto Erdogan non pare certo brillare in quanto a libertà di stampa.
Comunque sulla questione credo ci siano due cose piuttosto evidenti. La prima è che l'Europa la Turchia non la vuole proprio. La seconda è che i turchi vogliono entrare non certo in punta di piedi, ma per fare la voce grossa.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

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