La riconquista dell'"Isola dei Serpenti"

Aperto da Eutidemo, 01 Luglio 2022, 07:00:56 AM

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Eutidemo

Putin, che provava forti "affinità elettive" con gli abitanti striscianti sull'isola, il 24 febbraio aveva ordinato che il primo territorio ucraino da conquistare doveva essere proprio l'"Isola dei Serpenti"; ed infatti le sue "forze speciali" l'avevano invasa nelle ore iniziali della guerra, il 24 febbraio.

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A resistere all'inattesa invasione russa, sull'isola, c'erano soltanto 13 soldati ucraini; ai quali sotto il tiro dei cannoni dell'incrociatore Moskva, era stato intimato di arrendersi lasciando sbarcare le forze di occupazione senza opporre resistenza.
La risposta del caporale Roman Hrybov, alla richiesta di resa inoltrata via radio da parte  del comandante della  Moskva, fu un inequivocabile: ""Vaffanculo"!
Frase che, facendo degnamente il paio con lo storico "Merde" di Cambronne, venne poi successivamente celebrata dalle Poste ucraine con un apposito francobollo (che, spero il moderatore del Forum non vorrà censurare).

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Nonostante tale eroica risposta, visto che 13 soldati ucraini potevano ben poco contro il tiro dei cannoni binati da 130 mm della nave da battaglia russa, e contro lo sbarco di parecchie centinaia di agguerritissimi Spetsnaz(isti) russi, l'"Isola dei Serpenti" cadde nelle mani di Putin.
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Da parecchio, e, soprattutto, a partire dal 23 di giugno, Kiev stava provando in tutti i modi a riconquistare l'"Isola dei Serpenti", nonostante l'accanita resistenza delle forze di occupazione russe; le quali, per circa una settimana, pur arretrando lentamente, contendevano il terreno palmo a palmo.
Ed infatti l'ordine ricevuto via radio, e più volte ripetuto, era "Сопротивляйтесь любой ценой!" ("Resistere a tutti i costi"); ed infatti tale isola, pur essendo di dimensioni ridotte, ha un valore strategico notevolissimo.
Le truppe russe , però, non avevano più il supporto dell'artiglieria navale del Moskva, affondato ormai da settimane da un missile Neptune ucraino; per cui, alla fine, hanno dovuto abbandonare l'isola riconsegnandola ai legittimi proprietari
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Per un po', il Cremlino ha negato la cosa, ma poi, alla fine, davanti all'evidenza dei fatti, ha dovuto ammettere che le sue truppe, pur avendo resistito strenuamente, alla fine avevano dovuto cedere il terreno.
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Ma pochi minuti dopo l'annuncio, il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, ha dichiarato: "Le nostre forze armate hanno raggiunto gli obbiettivi prefissati e poi sono andate via in segno di buona volontà per permettere l'esportazione del grano!"
Non si capisce però:
- perchè mai, per permettere l'esportazione del grano, era necessario che i russi dovessero abbandonare l'isola;
- perchè mai, se se ne sono andati via "in segno di buona volontà", lo hanno fatto sparando fino all'ultimo tutte le munizioni a loro disposizione.
Per cui, almeno secondo me, come tutti i portavoce del Cremlino, Igor Konashenkov parla con "lingua biforcuta"; un po' come i serpenti dell'isola eponima.

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anthonyi

Ciao eutidemo, mi sembra tu abbia narrato la storia con qualche piccola imprecisione. 
Non c'é stato nessun avanzamento, e nessuna conquista dell'isola da parte degli ucraini, i quali non avevano certo modo di raggiungere l'isola. L'attacco ucraino si é realizzato solo con droni e missili, ed ha distrutto tutto l'armamentario del quale la Russia l'aveva rimpinzata. Ci avevano provato da tempo, ma la differenza l'hanno fatta le nuove armi nato. 
Anche l'affermazione russa andrebbe corretta con: "abbiamo abbandonato l'isola perché il tenerla non ci permette piú di impedire l'esportazione di grano ucraino". 
I russi sono stati convinti dai fatti che l'isola é indifendibile, e comunque l'isola resterà disabitata perché anche per l'Ucraina non ha senso impegnare risorse belliche che poi sarebbero alla merce di un attacco russo. 
Adesso veramente I serpenti potranno stare in pace. 

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
E' senz'altro possibile che io abbia narrato la storia con qualche piccola imprecisione, in quanto mi sono basato su informazioni ancora non del tutto confermate; ed anche in buona parte contraddittorie.
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Peraltro è senz'altro vero che lo sbarco ucraino é stato preceduto da un attacco con droni e con missili; i quali hanno distrutto tutto l'armamentario con il quale i Russi avevano fortificato l'isola.
In particolare:
- Droni Bayrakter di produzione turca
- Missili Himars di produzione USA
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Però non è affatto vero, come scrivi tu, che gli Ucraini, "non avevano certo modo di raggiungere l'isola"; ciò in quanto la loro marina, sia pure in misura ridotta, dispone:
- sia di "navi da sbarco" della classe Polnocny-C, , quale la U401
- sia di "navi da sbarco" della classe Ropucha, quale la U402
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Per non parlare dei paracadutisti!
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Tuttavia per ragioni di segretezza militare, nè io nè te siamo in grado di sapere "se", "quante" e "quali" truppe ed armamenti ucraini siano attualmente ubicati sull'isola.
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Un saluto :)
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anthonyi

#3
Eutidemo, a me non mi risulta proprio che ci sia stato uno sbarco ucraino sull'isola.
Gli ucraini avevano già perso delle unità nel tentativo di sbarcare perché l'isola era rimpinzata di antiaerea e antinave.
Non credo che abbiano ripetuto l'errore.
Snake island fa meno di un chilometro quadrato, con la quantità adeguata di missili e droni la riduci a un colabrodo, e a quel punto l'obiettivo strategico é realizzato.
Che senso ha mettere sull'isola armamenti che potrebbero essere facilmente distrutti dal nemico perché non sono occultabili(e qui ti faccio notare che parlare di segreto in questo caso non ha senso, perché tutto quello che c'é sull'isola viene visto da satelliti, droni ed aerei di ricognizione) , e che in realtà servono a poco perché l'Ucraina la fascia di mar nero vicina alle sue coste la controlla molto meglio da terra.

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Può senz'altro darsi che tu abbia ragione, però insisto nel dire che non è affatto vero, come scrivi tu, che gli Ucraini, "non avevano certo modo di raggiungere l'isola"; ciò in quanto l'Ucraina dispone sia di "navi da sbarco" sia di "paracadutisti".
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Se poi gli Ucraini abbiano ritenuto opportuno di occuparla di nuovo o meno,  ripeto che, per ragioni di segretezza militare, nè io nè te siamo in grado di sapere "se", "quante" e "quali" truppe ed armamenti ucraini siano stati attualmente ubicati sull'isola; ed infatti "pare" che l'isola sia costellata da una fitta rete di bunker sotterranei (come tante "tane di serpente"), che sono difficilmente rilevabili dai satelliti e dai droni.
D'altronde non è che ci vengano sempre a riferire ciò che effettivamente si vede dai satelliti e dai droni militari.
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Peraltro, se fosse stato davvero inutile occuparla militarmente, non si capisce per quale motivo sia gli Ucraini che i Russi l'abbiano alternativamente occupata con proprie truppe e propri armamenti.
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Però hai ragione nel dire  che l'Ucraina, la fascia di Mar Nero vicina alle coste di Odessa, la controlla meglio da terra, mentre il possesso "fisico" dell'isola era molto più importante per i Russi; per cui, come ho premesso, potresti senz'altro avere ragione tu!
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Un saluto! :)
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anthonyi

Sembra che I russi abbiano lanciato bombe al fosforo sull'isola dei serpenti. Per cui potresti aver ragione tu, eutidemo, gli ucraini sono probabilmente sbarcati sull'isola, anche se sarebbe importante capire con quali obiettivi.
Sicuramente uno di questo é quello di cercare pezzi dell'armamento tecnologico russo distrutto al fine di scoprirne i segreti. Questo spiegherebbe anche l'uso delle bombe al fosforo che, con il fuoco, possono garantire una distruzione delle componenti tecnologiche assai più capillare di quella operata dai semplici scoppi. 

Eutidemo

Ciao Anthony :)
Che i Russi avessero lanciato bombe al fosforo sull'isola dei serpenti non lo sapevo proprio; se effettivamente lo hanno fatto, probabilmente i motivi sono quelli che hai spiegato tu.
Ma la verità, forse, la sapremo soltanto a guerra finita; dai libri di storia.
Un saluto! :)

Socrate78

Quando questa guerra è scoppiata la prima vittima del conflitto è stata la VERITA'! E' impossibile stabilire ogni cosa, non si sa se gli attacchi siano effettivamente dei russi o siano invece gli ucraini a farli per dare la colpa alla controparte, non si sa se gli obiettivi civili siano effettivamente stati colpiti in modo criminale oppure se all'interno c'erano munizioni, armi, e quindi i civili sarebbero stati usati come scudi umani e per accusare la Russia. Certo, se ci si fida della parte ucraina allora si dividono le parti in buoni e cattivi, ma io sono convinto che tutti e due dicano un mare di menzogne da cui è impossibile o molto difficile stabilire la verità delle cose. Per questo io rimango sostanzialmente equidistante dalle due parti in conflitto, non solidarizzo con quelli che stanno incondizionatamente e ciecamente dalla parte ucraina, Zelensky è un grande oratore con buone capacità manipolatorie a mio avviso e riesce ad attirare molto consenso dalla sua parte, ma non è un agnellino.

anthonyi

Gli ucraini non sono agnellini, d'altronde se lo fossero stati avrebbero già abbassato la testa. 
Comunque non bisogna confondere tra la disinformazione, che é una specialità russa, e il segreto militare, che gli ucraini usano per necessità. 
Per I tanti obiettivi civili colpiti dai russi la spiegazione é abbastanza semplice, ormai ai russi sono rimasti disponibili solo i missili di tipo più vecchio, estremamente imprecisi. Pensa che ultimamente stanno utilizzando per gli attacchi a terra missili antinave di vecchio tipo, come si dice stanno raschiando il fondo del barile. 
Il missile che qualche giorno fa ha fatto strage nel centro commerciale era sulla direttrice del ponte della città, solo che è caduto un po' prima del suo obiettivo. 

InVerno

Citazione di: Socrate78 il 02 Luglio 2022, 11:29:52 AMQuando questa guerra è scoppiata la prima vittima del conflitto è stata la VERITA'! E' impossibile stabilire ogni cosa, non si sa se gli attacchi siano effettivamente dei russi o siano invece gli ucraini a farli per dare la colpa alla controparte, non si sa se gli obiettivi civili siano effettivamente stati colpiti in modo criminale oppure se all'interno c'erano munizioni, armi, e quindi i civili sarebbero stati usati come scudi umani e per accusare la Russia. Certo, se ci si fida della parte ucraina allora si dividono le parti in buoni e cattivi, ma io sono convinto che tutti e due dicano un mare di menzogne da cui è impossibile o molto difficile stabilire la verità delle cose. Per questo io rimango sostanzialmente equidistante dalle due parti in conflitto, non solidarizzo con quelli che stanno incondizionatamente e ciecamente dalla parte ucraina, Zelensky è un grande oratore con buone capacità manipolatorie a mio avviso e riesce ad attirare molto consenso dalla sua parte, ma non è un agnellino.
Non sapevo che prima della guerra conoscere la verità fosse una cosa semplice, ma in ogni caso.. L'obbiettivo della disinformazione non è quello di convincerti di qualcosa, quello è un eventuale sottoprodotto, ma darti una ragione per cui non è necessario prendere posizione, renderti apolitico, in questo modo le persone possono sopportare tutto. Perciò la tua conclusione di indeterminatezza, non è neutralità, ma il successo della disiformazione. Per esempio, ci sono molte informazioni palesemente negative per i russi che sono di produzione interna al Cremlino, sembrerebbe controintuitivo, ma il risultato di non sapere dove sbattere la testa, è esattamente quanto desiderato.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

@Socrate78

Ironico solo apparentemente che il pullulare di canali di informazione, "alternativi" e non, faccia quasi rimpiangere le "notizie dal fronte" di una volta, non più aleatorie e manipolate di quanto lo siano le news di oggigiorno; d'altronde anche Babele era caratterizzata da intensa e abbondante comunicazione, più o meno fallimentare.
Tipica della postmodernità social è la spinta a passare dal "diritto all'informazione" al "dovere di opinione": le fonti abbondano, la faccenda ci riguarda (in quanto Europa, Nato, Mondo, etc.) e diventa quasi un dovere morale schierarsi, tifare, scommettere prevedendo esiti, dileggiare gli avversari e se non bastano gli eventi del presente, attingere al passato ricordando proprie vittorie ed altrui sconfitte. Quando tale "dovere di opinione" si incaglia in un'onesta indecidibilità, magari basata su analisi e disincanto critico, ci si aliena dagli schieramenti del tifo, ma si rende di certo onore alla propria onestà intellettuale.
Non essere schierati, o almeno aggiornati, sulla guerra è un po' come entrare al bar e confessare di non essere appassionati di calcio o non sentirsi in dovere di lanciare frecciatine alla politica. L'ironia, stavolta non apparente, è che il vasto pubblico "da casa", o dal bar, è forse comunque più informato sulla partita persino dei giocatori stessi e della gente allo stadio; quando si combinano tecnologia è pulsioni ataviche il risultato è strabiliante (altro che e-sports).
Una verità confermata, non certo scoperta, dal conflitto in corso è che la forma più antica e "congenita" di sport è quella di Sparta (non a caso più vicina ad Olimpia di Atene), testosteronica e primordiale, anche quando viene rivisitata in chiave voyeristica multimediale.
Questo stesso discorso potrebbe essere letto "sportivamente" come pro/contro il dibattito sulla guerra, pro/contro la società dello spettacolo, pro/contro la coscienza (geo)politica, etc. eppure, anche in questo caso, in assenza di tifo e giudizi di valore, tertium datur.

anthonyi

C'é una differenza, Phil, tra il calcio del bar e questa guerra. Del calcio ti puoi disinteressare e lui non si interesserà di te. Questa guerra, invece, in ogni caso si interesserà di te, con il prezzo dell'energia e delle derrate alimentari, con i profughi ucraini, ma anche con le prospettive di sviluppo futuro tra le quali non é da escludere una possibile guerra nucleare. 

Phil

Non schierarsi, non saper decidere chi "ha ragione", non riuscire a trovare la verità (come dice Socrate 78), non essere aggiornati sull'ultima ora, non significa ignorare che ci sia una guerra, proprio come chi non segue il calcio non ignora l'esistenza del calcio, né il suo intasare le strade e i bar, il suo muovere milioni di euro, il suo essere possente fattore sociale (se mi disinteresso al calcio, lui "si interessa" di me comunque, influenzando il mio habitat). 
Considerare qualcosa non significa necessariamente averne una netta opinione o un giudizio di valore, era questo il succo del mio discorso; perciò ho parlato di onestà intellettuale (anche) per chi esita, per suo spirito critico, a tifare nel conflitto.
Seguire con passione il calcio in tv influenza l'esito della partita tanto quanto il seguire attentamente la guerra influenza il prezzo dell'energia: che tu la segua o meno, la bolletta maggiorata ti arriverà lo stesso e sapere che c'è una guerra in corso in un paese fornitore è sufficiente per farti intuire che non conviene lasciare troppo il condizionatore acceso; il resto è sport, tifo e sacrosanto divertissement.

anthonyi

Nel nostro piccolo, il nostro agire può condizionare questa guerra. Se ci fosse un forte movimento "pacifista", per i governi della NATO sarebbe più difficile inviare armi, e Putin ne sarebbe avvantaggiato.
Se abbasseremo, o addirittura spegneremo, il nostro condizionatore, certamente renderemo più facile al governo il raggiungimento dell'indipendenza energetica dalla Russia. 

InVerno

Preciso per non essere frainteso: se uno vuole mantenere un punto di vista equidistante è un conto, se uno non riesce ad elaborare una posizione pur volendola, è un altro, ed in questo secondo caso, è secondo me vittima della disinformazione, sia quella organizzata dei russi, sia quella spontanea-postmoderna-occidentale. Insieme poi, sono un mix devastante. Preciso ulterioramente: non nego il valore dell'indeterminatezza o della neutralità, anzi personalmente provo sempre quando mi confronto  con delle informazioni a ridurre il bias di partenza, o a leggere opinioni che contrastano nettamente il mio punto di vista, questo non toglie che quando mi esprimo, devo tirare una somma. Svegliarsi tutte le mattine come una tabula rasa, se si vuole, ma alla sera aver prodotto un opinione, per poi cancellarla l'indomani se si vuole (al meglio delle proprie possibilità), e ripartire da capo. Riguardo al "dar ragione" non saprei neanche cosa significa. Chiaramente il mio punto di vista è antagonistico a quello russo, nonostante questo sorprenderò dicendo che "do ragione a Putin", nel senso che al suo posto (compresa la personalità e storia personale) e dovendo affrontare lo stesso problema, probabilmente avrei preso le stesse scelte. Putin stesso, tempo fa, disse che al posto della NATO avrebbe fatto le stesse mosse. Ma siccome io non sono al posto di Putin, e Putin non è capo della NATO, ognuno cercando di esprimere al meglio i propri valori, la pensiamo molto diversamente. Ha valore esprimerlo? Per lui sicuramente si, per me ovviamente molto meno, ma non bisogna sottovalutare un valore puntiforme, quella è la radice della banalità del male..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia