Occorre considerare, al riguardo, due coordinate:

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Nordio enuncia una "mezza verità" quando afferma che "in Italia si fanno intercettazioni molto di più che nei Paesi anglosassoni"; però, non so se volontariamente o involontariamente, il nostro Ministro della Giustizia omette una essenziale precisazione.

Ed infatti, molto più correttamente, avrebbe dovuto dire che "in Italia si fanno intercettazioni <<autorizzate da un magistrato>> molto di più che nei Paesi anglosassoni"!

In USA, in base alla prevalente esegesi del "quarto emendamento" della Costituzione USA, affinchè l'FBI o la NSA possano eseguire autonomamente delle intercettazioni telefoniche, non serve affatto l'autorizzazione preventiva di un magistrato, ma è sufficiente che la motivazione della intercettazione sia "ragionevole" (salvo successiva valutazione giudiziaria); e, purtroppo, stando ad un'inchiesta del New York Times, tale (ab)uso si è esteso anche alle polizie statali,  oltre che a quella federale.

La NSA (National Security Agency), soprattutto tramite "trojan", sembra che faccia addirittura centinaia di milioni di intercettazioni "in automatico", senza dover chiedere l'autorizzazione di nessun giudice .

In Gran Bretagna, invece, la principale fonte normativa in materia di intercettazioni è costituita dal "Regulation of Investigatory Powers Act 2000", o 'RIPA',  che regola l'uso della sorveglianza segreta da parte degli enti pubblici; il che include microspie, videosorveglianza e intercettazioni di comunicazioni private (ad esempio telefonate ed e-mail).

È importante notare che il RIPA non copre solo la sorveglianza da parte della polizia, ma anche da parte di altri organismi preposti all'applicazione della legge (ad esempio il Serious Fraud Office o la Serious Organised Crime Agency), i servizi di sicurezza e intelligence (MI5, MI6 e GCHQ), nonché un gran numero di altri enti pubblici, compreso il governo locale.

In Spagna (tanto per citare un Paese non anglosassone, con legislazione molto simile alla nostra) l'articolo 579 del Codice di procedura penale (Ley de enjuiciamiento criminal) contiene le disposizioni relative alla possibile limitazione del diritto garantito dalla Costituzione al segreto delle comunicazioni postali e telefoniche; per cui, anche se in genere è richiesta la preventiva autorizzazione del magistrato (come da noi), è previsto che, in caso di urgenza, quando le indagini si attuino per l'accertamento di particolari reati, l'adozione della misura possa essere deliberata anche dal potere esecutivo, comunicando le motivazioni per iscritto al giudice competente, che confermerà o revocherà tale decisione entro 72 ore.

Da noi, invece, l'autorizzazione del magistrato deve sempre essere richiesta preventivamente, non basta la ratifica a posteriori.

Insomma, ogni Paese ha una regolamentazione diversa delle intercettazioni, per cui come osservano giustamente molti magistrati (tra i quali Davigo) "In realtà, in Italia ci sono più autorizzazioni giudiziarie ma solo perché le intercettazioni devono essere tutte autorizzate da un magistrato; per cui non si può fare un confronto statistico con gli altri Paesi, basandosi su dati così disomogenei".

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Si può invece fare benissimo un confronto statistico sui dati omogenei delle intercettazioni effettuate in Italia!

E poichè tra il 2017 e il 2021 sono state varate ben tre leggi "ultragarantiste" per ridurre il numero delle intercettazioni in Italia, risulta che esse sono già costantemente e consistentemente diminuite negli ultimi anni.

Mancano ancora i dati definitivi del 2021 e del 2022; ma sembra che la diminuzione delle intercettazioni si sia notevolmente accentuata in tali due ultimi  anni.

Pertanto, se Nordio intende "ridurre" ancora di più, senza ragione, la facoltà dei magistrati italiani di concedere l'autorizzazione per le intercettazioni, che era già stata notevolmente "limitata" dalla disciplina restrittiva di cui al d.lgs.n. 216/2017, alla legge n.7/2019 e al decreto legge n.132/2021, a mio parere il crimine dilagherà sempre più senza controllo nel nostro Paese; soprattutto quello corruttivo e concussivo dei "politici" e dei cosiddetti "colletti bianchi".

Ma questa è solo la mia opinabile convinzione!

Occorre far attenzione a non confondere:

- il numero dei "bersagli delle intercettazioni";

- con il numero delle "intercettazioni".

Ed infatti, grazie all'avanzare della tecnologia, il numero dei primi può restare stabile o diminuire mentre il numero delle seconde non può che aumentare.

Ed infatti:

a)

Un tempo, se volevamo sorvegliarmi, bastava che mettessero sotto controllo il mio unico telefono fisso; ad un costo relativamente contenuto.

b)

Adesso, invece, il costo è è necessariamente aumentato, perchè, se vogliono sorvegliarmi, devono mettere sotto controllo ben quattro "apparecchi":

c)

Inoltre, su ciascuno dei due smarthone, posso comunicare su due (o più) canali distinti, e, cioè, come minimo:

- uno a tariffa con la scheda SIM del mio PROVIDER;

- uno gratis tramite la telefonia di Whatsapp.

d)

Infine, sul PC, posso comunicare tramite SKYPE ed altri programmi.

Tutto questo, cumulando i vari tipi di comunicazione a cui un singolo utente può fare ricorso (e limitandosi solo a quelli audiovideo, senza considerare e-mail e chat), è ovvio che l'avanzare delle varie nuove tecnologie non può che far lievitare il costo del controllo di un singolo bersaglio; e, quindi, cumulativamente, quello di tutte le intercettazioni.

Ma è l'aumento dei canali di comunicazione da controllare, a far aumentare il il numero ed il costo delle "intercettazioni"; le quali non costituiscono una "variabile autonoma e indipendente", che si possa controllare solo con delle ulteriori leggi restrittive, come probabilmente crede Nordio (che è rimasto al telefono a cornetta); bensì sono in funzione dei più numerosi canali di comunicazione da controllare per ogni singolo "bersaglio".