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La decima mas

Aperto da anthonyi, 20 Novembre 2022, 18:16:11 PM

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anthonyi

Citazione di: niko il 21 Novembre 2022, 16:53:19 PMIo invece penso che tutti possano fare la differenza nella storia, finanche con le loro azioni e scelte individuali, quindi le folle e le masse anonime che obbediscono anche in buona fede ai dittatori (e ai "re" fuori tempo massimo che abbiano aperto le porte del potere e del governo ai dittatori) arrivando fino a uccidere e morire per questi, anziche' ribellarsi e disertare, hanno le loro responsabilita'.

Quelle masse sono composte da individui, ognuno padrone del proprio destino e ognuno inchiodato singolarmente alle proprie responsabilita'.

Le leggi ingiuste si sovvertono, senza auto immolazione e senza vittimismo.




Il problema é che non tutti vedono allo stesso modo ciò che é giusto. Per noi col senno di poi é certo più facile, ma neanche tanto. Gli anni 20-30 erano scossi dal terrore della dittatura comunista che si era imposta in Russia, e io non lo so tra questa prospettiva e la dittatura fascista cosa fosse peggio. 

niko

#16
Citazione di: anthonyi il 21 Novembre 2022, 18:01:09 PMIl problema é che non tutti vedono allo stesso modo ciò che é giusto. Per noi col senno di poi é certo più facile, ma neanche tanto. Gli anni 20-30 erano scossi dal terrore della dittatura comunista che si era imposta in Russia, e io non lo so tra questa prospettiva e la dittatura fascista cosa fosse peggio.


La rivoluzione comunista rappresentava (l'unica) l'alternativa, al comando borghese di perpetuare la guerra ingiusta, e in essa morire per nulla.

L'interesse universale contro la guerra degli interessi particolari.

La cooperazione universale tra gli uomini si puo' almeno teoricamente perseguire e attuare; anche se in un certo grado autoritariamente comandata, che piaccia o no essa e' l'oggetto di un comando eseguibile; non abbiamo difficolta' insormontabili a immaginare gli uomini componenti l'umanita' nella loro totalita' impegnati a fare tutti lo stesso girotondo o a costruire la stessa piramide. Per quanto si possa discutere dell'opportunita' o meno di quel girotondo o di quella piramide in un dato contesto.

La competizione, e tanto piu' la guerra per la competizione (sociale, razziale, economica o nazionale che sia) se e' tale, c'e' sempre uno che la vince e uno che la perde. Vista nella sua interezza, non e' l'oggetto di un comando eseguibile.

Perche' ognuno, singolarmente, combatte in una guerra, in una lotta o una competizione, anche, per esempio, sportiva?

Per la vittoria.

Eppure non possiamo immaginare una guerra tra due o piu' contendenti in cui alla fine vincano tutti, e nessuno perda.

Una partita tra Roma e Lazio in cui alla fine vincano sia la Roma, che la Lazio.

Non si puo' ordinare una competizione con il mandato di vincere tutti.

Neanche autoritariamente.

Il vari re che ordinano la competizione, complessivamente, se visti in uno sguardo d'insieme, sono nudi.

Il loro comando di vincere, non puo' valere come massima kantiana, come legge universale.

Non possono rendere ragione del loro potere, non possono essere i re di tutti.

Anche se, nella loro frenesia di guerra, vorrebbero ciascuno esserlo.




Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: niko il 21 Novembre 2022, 18:55:56 PMLa cooperazione universale tra gli uomini si puo' almeno teoricamente perseguire e attuare; anche se in un certo grado autoritariamente comandata, che piaccia o no essa e' l'oggetto di un comando eseguibile; non abbiamo difficolta' insormontabili a immaginare gli uomini componenti l'umanita' nella loro totalita' impegnati a fare tutti lo stesso girotondo o a costruire la stessa piramide. Per quanto si possa discutere dell'opportunita' o meno di quel girotondo o di quella piramide in un dato contesto.

La competizione, e tanto piu' la guerra per la competizione (sociale, razziale, economica o nazionale che sia) se e' tale, c'e' sempre uno che la vince e uno che la perde. Vista nella sua interezza, non e' l'oggetto di un comando eseguibile.

Perche' ognuno, singolarmente, combatte in una guerra, in una lotta o una competizione, anche, per esempio, sportiva?

Per la vittoria.

Eppure non possiamo immaginare una guerra tra due o piu' contendenti in cui alla fine vincano tutti, e nessuno perda.






Eppure il libero mercato é proprio questo, gareggiano in tanti, vince chi si dimostra migliore ma, alla fine stanno meglio tutti, al punto, che, nei paesi di libero mercato ci vogliono andare tutti quegli altri che ne sono fuori. 

Ipazia

#18
Ovvero: i dannati della terra dal libero mercato, vogliono andare dove il libero mercato distribuisce i proventi della loro dannazione. Il che funzionerebbe pure se le risorse fossero infinite e si trattasse solo di andarle a cogliere dove il libero mercato (stranamente) le concentra. Ma non funziona così e la nemesi è nel corpo di ogni dannato della terra che viene a reclamare il maltolto, in un vortice liberomercatista che finirà col dannare tutti gli abitanti della Terra.

(6000 morti nei cantieri dei mondiali qatarioti: la guerra liberomercatista ai dannati della terra)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 23 Novembre 2022, 07:09:02 AMOvvero: i dannati della terra dal libero mercato, vogliono andare dove il libero mercato distribuisce i proventi della loro dannazione. Il che funzionerebbe pure se le risorse fossero infinite e si trattasse solo di andarle a cogliere dove il libero mercato (stranamente) le concentra. Ma non funziona così e la nemesi è nel corpo di ogni dannato della terra che viene a reclamare il maltolto, in un vortice liberomercatista che finirà col dannare tutti gli abitanti della Terra.

(6000 morti nei cantieri dei mondiali qatarioti: la guerra liberomercatista ai dannati della terra)
Il libero mercato le risorse le crea, non ha alcun bisogno di andarle a prendere da qualche parte, e quei "dannati" sono assai più fortunati dei loro avi, spesso mangiano e si curano con le risorse  che la solidarietà dei popoli del libero mercato gli offre. 

Ipazia

Il liberomercatismo (il libero mercato semplicemente non esiste, è una bufala liberal-liberista) crea ricchezza spostando miseria. Sempre più miseria diffusa e sempre meno ricchezza concentrata. Miseria della merce strategica del capitale, la forza lavoro, in  concorrenza sempre più  feroce tra i proliferanti dannati della terra, e ricchezza concentrata nelle mani sempre più ristrette di chi li muove e li sfrutta.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Freedom

Citazione di: anthonyi il 23 Novembre 2022, 11:37:12 AMIl libero mercato le risorse le crea, non ha alcun bisogno di andarle a prendere da qualche parte, e quei "dannati" sono assai più fortunati dei loro avi, spesso mangiano e si curano con le risorse  che la solidarietà dei popoli del libero mercato gli offre.
Il libero mercato, per essere tale, presupporrebbe che coloro che lo fanno agissero privi di costrizioni. Al di fuori, ovviamente, delle regole che lo governano. Purtroppo non è così ma è una giungla. Nel senso che, di fatto, è la legge del più forte che governa.

Sono i principali attori del cosiddetto libero mercato che lo affermano. Per esempio, il fu avvocato Agnelli affermava: "le azioni non si contano ma si pesano". Le azioni che compongono il capitale sociale di un'azienda evidentemente. Alludendo, anzi dicendo chiarissimamente, che anche se possiedi il pacchetto di maggioranza di una Spa non è detto che sia tu colui che prende le decisioni. Queste ultime sono destinate a chi veramente ha il potere. E se lo diceva l'Avvocato penso che ci sia da credergli.

Per quanto riguarda gli innegabili progressi delle risorse mondiali, di cui una piccola parte sono anche appannaggio degli ultimi, essi scaturiscono da un progresso tecnologico rapidissimo ed intensissimo caratteristico dell'ultimo secolo.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Citazione di: Freedom il 23 Novembre 2022, 22:20:37 PMIl libero mercato, per essere tale, presupporrebbe che coloro che lo fanno agissero privi di costrizioni. Al di fuori, ovviamente, delle regole che lo governano. Purtroppo non è così ma è una giungla. Nel senso che, di fatto, è la legge del più forte che governa.

Sono i principali attori del cosiddetto libero mercato che lo affermano. Per esempio, il fu avvocato Agnelli affermava: "le azioni non si contano ma si pesano". Le azioni che compongono il capitale sociale di un'azienda evidentemente. Alludendo, anzi dicendo chiarissimamente, che anche se possiedi il pacchetto di maggioranza di una Spa non è detto che sia tu colui che prende le decisioni. Queste ultime sono destinate a chi veramente ha il potere. E se lo diceva l'Avvocato penso che ci sia da credergli.

Per quanto riguarda gli innegabili progressi delle risorse mondiali, di cui una piccola parte sono anche appannaggio degli ultimi, essi scaturiscono da un progresso tecnologico rapidissimo ed intensissimo caratteristico dell'ultimo secolo.
Era Cuccia, il fondatore della cultura finanziaria in Italia nel dopoguerra, a dire quella frase, anche se non capisco che senso abbia ai fini del tuo discorso (troppo complicato spiegarne il senso qui). 
Riguardo poi al progresso tecnologico, quale ne é la causa? I tanti piccoli miglioramenti ai processi produttivi posti in essere da tanti imprenditori  operanti in regime di libero mercato. 

Freedom

Citazione di: anthonyi il 24 Novembre 2022, 04:38:27 AMEra Cuccia, il fondatore della cultura finanziaria in Italia nel dopoguerra, a dire quella frase, anche se non capisco che senso abbia ai fini del tuo discorso (troppo complicato spiegarne il senso qui).
Si Cuccia ne ha la primogenitura ma Cuccia parlava poco. Era Agnelli che soleva ripeterlo ad ogni più sospinto. Ricordo di averlo sentito diverse volte in televisione.

Comunque a me non pare complicato: chi possiede la maggioranza azionaria di una qualunque società per azioni ha legalmente il diritto di comandare. Questo tuttavia non accade sempre perché ci sono incastri azionari determinati dal potere dei singoli possessori dei pacchetti azionari. Celebre il caso di Agnelli che comandava in Telecom tramite Ifil che possedeva lo 0,6% delle azioni. Ci sono infine casi nei quali non è nemmeno necessaria l'alleanza giusta: basta che uno dei votanti abbia un certo blasone e nessuno osa votargli contro.

In altre parole: se hai le alleanze giuste fai quello che vuoi. Non c'è Regolatore che tenga. Cioè se sei il più forte fai quello che ti pare.

Citazione di: anthonyi il 24 Novembre 2022, 04:38:27 AMRiguardo poi al progresso tecnologico, quale ne é la causa? I tanti piccoli miglioramenti ai processi produttivi posti in essere da tanti imprenditori  operanti in regime di libero mercato.
Mi pare riduttivo. Mi domando allora tutte le invenzioni e i progressi tecnologici (con particolar riferimento a quelli agroalimentari) scaturiti prima del XVIII° secolo (periodo nel quale si colloca la nascita del cosiddetto libero mercato) a cosa furono dovuti? Credo che il progresso tecnologico sia da attribuire all'ingegno umano. Forse, e mi dispiace dirlo, è stato un motore più potente l'esigenza bellica.

Ma il cosiddetto libero mercato proprio non mi sembra abbia dato un grande contributo. Se non in una prospettiva consona a ciò che lo anima: l'avidità. Per dire, i prodotti finanziari sono certamente frutto di esso.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Citazione di: Freedom il 24 Novembre 2022, 08:44:38 AMSi Cuccia ne ha la primogenitura ma Cuccia parlava poco. Era Agnelli che soleva ripeterlo ad ogni più sospinto. Ricordo di averlo sentito diverse volte in televisione.

Comunque a me non pare complicato: chi possiede la maggioranza azionaria di una qualunque società per azioni ha legalmente il diritto di comandare. Questo tuttavia non accade sempre perché ci sono incastri azionari determinati dal potere dei singoli possessori dei pacchetti azionari. Celebre il caso di Agnelli che comandava in Telecom tramite Ifil che possedeva lo 0,6% delle azioni. Ci sono infine casi nei quali non è nemmeno necessaria l'alleanza giusta: basta che uno dei votanti abbia un certo blasone e nessuno osa votargli contro.

In altre parole: se hai le alleanze giuste fai quello che vuoi. Non c'è Regolatore che tenga. Cioè se sei il più forte fai quello che ti pare.
Mi pare riduttivo. Mi domando allora tutte le invenzioni e i progressi tecnologici (con particolar riferimento a quelli agroalimentari) scaturiti prima del XVIII° secolo (periodo nel quale si colloca la nascita del cosiddetto libero mercato) a cosa furono dovuti? Credo che il progresso tecnologico sia da attribuire all'ingegno umano. Forse, e mi dispiace dirlo, è stato un motore più potente l'esigenza bellica.

Ma il cosiddetto libero mercato proprio non mi sembra abbia dato un grande contributo. Se non in una prospettiva consona a ciò che lo anima: l'avidità. Per dire, i prodotti finanziari sono certamente frutto di esso.
Credo che le questioni sulle oligarchie finanziarie italiane siano poco pertinenti su ragionamenti di sistema come quello sul libero mercato, che chiaramente viene teorizzato molto dopo che nei fatti l'essere umano lo abbia già praticato. Il libero mercato ha sempre avuto un concetto antagonista, il piano, cioè una singola volontà accentratrice del potere, che poi decide tutto. Se tu la preferisci accomodati. 
Sul rapporto tra sviluppo tecnologico e piano/libero mercato te ne racconto una. 
Nel nono secolo si realizza in Cina una sorta di fase preindustriale, con un soggetto molto creativo che sperimenta e crea macchine fondate sulla forza dell'acqua, ma la cosa fini li perché queste cose, in un sistema come quello, le fai per il giubilo di sorpresa  dell'imperatore, non certo per guadagnarci sopra.
Idem dicasi per la stampa a caratteri mobili, inventata dai cinesi secoli prima di noi, ma di fatto inutile a favorire quella crescita della produzione culturale che ha generato in occidente, perché li non esisteva un incentivo individuale ad agire in questo senso. 
Il progresso tecnologico viene dall'ingegno umano ma ci sono condizioni economiche e sociali che ne favoriscono o meno l'effetto sulla società, e la principale condizione é il rapporto con il potere. Libero mercato vuol dire lasciare gli individui liberi di agire in senso economico senza costrizioni del potere politico. Chi critica il libero mercato, anche se lo fa dietro una utopia/illusione di egualitarismo, non fa che legittimare l'accentramento del potere in politica. 

Ipazia

Chi critica il libero mercato lo fa perché in questo libero mercato di libero c'è assai poco e di sopraffazione pescecanina assai molta. A cominciare dal libero mercato degli schiavi a cui è stato sottratto tutto (espropriazione originaria di suolo e risorse), eccetto la  forza lavoro servile a disposizione di un padrone che, nell'abbondanza conflittuale politicamente e "filantropicamente" pilotata, impone il suo prezzo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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