L'INCUBO DELL'UOMO A UNA DIMENSIONE SU RAIUNO: POSITIVISMO E PROCESSI GIUDIZIARI

Aperto da PhyroSphera, 07 Gennaio 2025, 02:13:58 AM

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PhyroSphera

Questo pomeriggio su RaiUno a "La vita in diretta" un caso di presunto omicidio-suicidio.
Quella che doveva essere l'esperta faceva il ritratto del presunto colpevole, come se ci fosse un processo già chiuso con condanna, come se una (presunta) competente avesse strumenti assoluti di comprensione, in realtà mai disponibili per competenza. 
Il ritratto del protagonista, che si pensa avesse ucciso e poi si fosse ucciso: uomo geloso e disturbato, ovviamente in torto e da sottoporre a trattamento. Di ipotesi che la vittima gli avesse chiesto di essere uccisa, o che la gelosia di lui fosse provocata dagli inganni di lei: niente veramente. La verità che senza disturbi un assassino agisce soltanto meglio (è del tutto ovvio), che se si pensa a un disturbo deve venir meno l'accusa di omicidio e restare l'indagine per incidente... che gli incidenti accadono quando i limiti sono forzati, non a causa dei disturbi... l'etica di non sottoporre i viventi a trattamenti rendendoli passivi come oggetti inerti, che finanche i sassi vanno rispettati e meritano prudenza: niente davvero. L'idea veritiera che nessuna indagine psicologica tantomeno scientifica può stabilire dei fatti particolari, che nessuna scienza è decisiva nel ricostruire storie, tantomeno la psicoanalisi di un terapeuta od anche di chi medico: proprio niente.
Alla fine il lutto del conduttore era la vera sensatezza della comunicazione, al compirsi del discorso da tuttologa della presunta esperta, disgraziatissima promotrice di un folle positivismo su un canale della televisione di Stato.
Quante ipotesi si possono fare su un fatto, a voler essere davvero razionali? E che senso ha fingere che un caso singolo sia dominato da una regola presunta come generale e dedotta dal tentativo di affermare una superiorità morale della donna sull'uomo maschio? Difatti la tuttologa ragionava, in tutta evidenza, su questa base.
Anche dei pareri di intervistati comuni: i due 'si amavano'.  

Che ne penserebbe Socrate, che diceva del vantaggio della consapevolezza di sapere di non sapere? Tra i positivisti è in voga l'idea che sia espressione contraddittoria, come se il pensiero umano non sia anche multidimensionale.
L'uomo a una dimensione, peraltro, non sempre è un personaggio letterario prepotente. Se accade tanta violenza contro la saggezza, bisogna chiedersi quale volontà anima questi sedicenti esperti tanto illusi, disastrosi e malevoli.


MAURO PASTORE

Visechi

Della serie: "nessuno ci può giudicare..."
C'è anche qualcosa di sensato, che però si sperde nel e fra il marasma di un insieme di insensatezze tese ad affermare un qualcosa che, seppur non detto, traspare.
Brutta cosa l'ideologismo.

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