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L'Italia è governabile?

Aperto da cvc, 17 Dicembre 2016, 09:04:47 AM

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cvc

Se guardiamo la storia del nostro (bel?) paese dal 2011 in poi, la domanda sorge spontanea.
2011. Caso Ruby. L'opposizione vorrebbe le dimissioni del premier, ma non ci riesce. L'Europa ci impone il governato tecnico 'lacrime e sangue', inizia la serie dei premier non eletti.
2013. Elezioni del presidente della Repubblica. Dopo varie sessioni non si riesce ad eleggere il nuovo presidente della repubblica. Il governo si reca in ginocchio dal novantenne ex presidente che già stava pensando come organizzare i suoi ultimi anni, implorandogli di accettare un secondo mandato.
Elezioni politiche. Il paese è spaccato in tre. Bersani non riesce a formare il governo e si dimette da candidato premier. Napolitano prende in mano la situazione e continua la serie dei premier non eletti dal popolo. Letta, poi Renzi.
2016. Referendum costituzionale. Renzi - a ragione credo - invoca un cambiamento costituzionale per rendere il paese più governabile. Il problema è che un cambiamento della costituzione non può essere iniziativa di una sola parte politica, ma dovrebbe essere un lavoro trasversale di tutte o delle maggiori componenti politiche del paese. Il colpo di genio è poi stato quello di strumentalizzare il voto in un referendum su Renzi. Com'è andata si sa col nuovo presidente Mattarella che prolunga con Gentiloni la serie dei primi ministri non eletti.
Ora, a pensare alle prossime elezioni c'è da mettersi le mani nei capelli. Con gli astri nascenti della politica, Grillo e Renzi, sdoganati (vedi giunta romana e ritiro dalla politica annunciato e rimangiato), con l'ottantenne Silvio che ci riprova, con Salvini che gioca a fare Trump. A condire questo piatto per stomaci forti ci sono le crisi delle due città italiane più importanti: Roma e Milano.
Devo dire che ogni tanto mi diverto anch'io a guardare il baraccone dei talk politici, lo trovo rilassante. Il pathos della politica diverte e intrattiene l'animo. Peccato che lo scopo della politica dovrebbe essere altro. Ma ciò che mi piacerebbe sapere è se la governabilità dell'Italia rientri nel novero delle cose possibili.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Jacopus

Alcune considerazioni. La prima riguarda l'elezione del primo ministro. secondo la Costituzione attuale il primo ministro non viene eletto ma nominato dal presidente della repubblica dopo alcuni passi previsti per legge e per prassi.
Secondo punto. La governabilita', nel xxi secolo, si ottiene permettendo il consumo e pertanto ridotto a questo unico scopo, la politica non e' piu' cosi' importante. In questo mondo se le multinazionali fossero in grado di garantire alcuni servizi (come in alcuni casi gia' succede) si potrebbe anche superare la forma stato e la politica come la conosciamo noi oggi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

cvc


Ti ringrazio per la precisazione, il primo ministro non lo elegge il presidente della repubblica . Lo nomina dopo aver consultato la maggioranza, ed è ovvio che nomina chi si presume incasserà la fiducia di parlamento e senato.
Che le multinazionali possano provvedere alla sicurezza dei cittadini, alla sanità, alla pubblica istruzione, ecc., mi pare assai improbabile.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

acquario69

ma il punto e' che a governare veramente non sono i politici (camerieri) ma e' solo l'elite globalista.
tutto viene deciso da loro..e finche non si avra chiaro questo,e' come voler spingere l'acceleratore con la marcia a folle,credendo pure che ci si muova

e a quanto pare e' l'unica cosa che non viene nemmeno presa in considerazione...la conosci la storiella della rana bollita?...ecco la rana siamo noi e l'acqua comincia a scottare seriamente...

http://www.anticorpi.info/2016/07/i-fabbricanti-di-stupidi-e-book.html

visto che ci sono ripropongo pure l'argomento
http://www.riflessioni.it/logos/attualita/essi-vivono/

paul11

Citazione di: Jacopus il 17 Dicembre 2016, 11:45:10 AM
Alcune considerazioni. La prima riguarda l'elezione del primo ministro. secondo la Costituzione attuale il primo ministro non viene eletto ma nominato dal presidente della repubblica dopo alcuni passi previsti per legge e per prassi.
Secondo punto. La governabilita', nel xxi secolo, si ottiene permettendo il consumo e pertanto ridotto a questo unico scopo, la politica non e' piu' cosi' importante. In questo mondo se le multinazionali fossero in grado di garantire alcuni servizi (come in alcuni casi gia' succede) si potrebbe anche superare la forma stato e la politica come la conosciamo noi oggi.
E' così e andra sempre più in questa direzione
Il Welafare state, lo stato di benessere come lo abbiamo conosciuto direi male in Italia con enormi sprechi di risorse, perchè lo Stato non ha sistemi contabili di controllo di gestione e dico anche volutamente per alimentare le clientele, i subappalti, i voti di scambio, le raccomandazioni e sindacati nel settore pubblico compiaciuti che portano voti al partito di potere, è finito.

Quando la velocità della tecnica, della finanza dei mutamenti globali è nettamente superiore ai tempi della politica, i governi al massimo rincorrono per gestire gli effetti della tecinca, ma mai riescono anticiparla.

Noi assistiamo oggi ad aziende che danno i benefit ai loro dipendenti, ai dirigenti è offerto un auto, assistenza medica e quant'altro.
I lavoratori nei più bassi livelli, ormai accedono a fondi pensionistici e fondi sanitari collaterali al sistema pubblico.
E' chiaro che stiamo andando in un sistema tipicamente statunitense in Italia, ma ormai allargato nel ciclo della globalizzazione.Lo Stato sarà sempre meno in grado di garantire a tutta la popolazione assistenza e men che meno previdenza. Oggi siamo nella fase collaterale, vale adire una parte è gestione pubblica e una parte è gestione privata, di scuola, sanità, assistenza in generale.
Questo trend porterà a ideologicizzare e fidelizzare sempre più le aziende private, per mancanza di un'alternativa reale dello Stato che perde sovranità e potere rispetto a quello economico-finanziario.
In altri termini ha vinto l'ideologia liberistica del "lasciar fare" contro il concetto dello Stato che governa  e sovraintende al sistema
Stiamo ritornando al medioevo dove i feudatari sono le grandi aziende, ma in un sistema fortemente ambiguo, poichè chi ha i poteri reali non è eletto e non compare, quindi è un sistema assolutamente nascosto.
Il politico è il piccolo borghese di turno che sarà manipolato dai poteri forti e dovrà plagiare la popolazione

InVerno

La tesi dell'ingovernabilità (democratica, va specificato) Italiana è una tesi vecchia quasi quanto Garibaldi (che nel testamento suggeriva una dittatura illuminata anzichè "500 dottori") e che vede in Napolitano l'esponente di spicco (per potenza politica ancora esercitata) a rappresentanza di una vasta schiera politica. E' una tesi avvalorata dalla storia e che poi ha determinato l'ingresso in Europa che in teoria avrebbe dovuto essere quell'organo esterno sordo alle fratture del paese e proprio per questo capace di decisionismo. Come tutti ben sappiamo poi l'Europa  non ha sviluppato un unità politica ma solamente monetaria, e per questo non ha risolto i problemi, ma ne ha solamente estratti alcuni dal contesto nazionale e ha lasciato le fratture storiche al loro posto. Dico questo (brevissimamente) solamente per sottolineare che non si tratta di una tesi peregrina ma della tesi politica di una vasta  frangia politica. Non solo vasta, ma anche quella che ha avuto il potere per la maggior parte, non solo politico.

Per quanto mi riguarda l'Italia si tratta del più grande caso di profezia autodeterminante o effetto Pigmalione su vasta scala. A suon di credere che l'Italia è ingovernabile e ad agire di conseguenza, l'ingovernabilità Italiana è peggiorata costantemente fino ad oggi il vaso che contiene il liquido a suon di essere modellato dal pessimismo storico ha creato realmente una situazione pessima e ormai difficile da rivoluzionare.
Non dico che non ci fossero le condizioni reali per l'ingovernabilità, aiosa, la lista di problemi che rendono l'Italia un paese ad alta ingovernabilità è lunghissima. Dico che chi ha avuto il potere si è immediatamente arreso all'idea dell'ingovernabilità democratica interna e ha quindi aggravato le cause dell'ingovernabilità stessa. Non solo chi ha avuto il potere, ma anche il popolo stesso del "siamo in Italia..." che ora è di nuovo alla ricerca di un leader dotato di bacchetta magica.

Evito di commentare la teoria delle "multinazionali dei servizi".. il modello statunitense è al collasso e non trovo più la porta per entrare alla Olivetti.