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Il valore di un uomo

Aperto da Jacopus, 31 Agosto 2021, 17:34:26 PM

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anthonyi

Citazione di: Jacopus il 03 Settembre 2021, 23:14:13 PM

Noi, da circa quarantamila anni, non siamo più solo natura, e siamo (sempre più) soprattutto cultura.
Ciao jacopus, ciao ipazia la risposta è anche per te,
ma la cultura perché dovrebbe essere in antitesi alla natura? La cultura umana viene dall'uomo, e l'uomo viene dalla natura, per cui la cultura viene dalla natura.
E l'origine del rapporto uomo donna é proprio lì, nella separazione tra un maschio dedito alle funzioni più aggressive (conflitto e caccia), è una femmina dedita a quelle più metodiche, cura e custodia dei cuccioli d'uomo.
C'è da dire piuttosto che con l'evolversi della civiltà le funzioni maschili sono andate sempre più fuori mercato, perché non servono, e questa è una ragione di quello smarrimento che è proprio del maschio moderno, che si ritrova ad avere a che fare con pulsioni aggressive interiori che sono scritte nel suo genoma, ma che la società che ha attorno non accetta è non riconosce.
Poi c'è la questione del potere istituzionale, che in effetti è parte delle funzioni conflittuali, perché lo si costruisce nel conflitto tra maschi, selezionando il più adatto.
E la funzione del potere crea anche un ordine sociale, perché gli altri maschi sono predisposti per essere gregari, per accettare il potere di un capo.
Perché nella storia gli eserciti sono sempre stati fatti solo di uomini? Da una parte c'è l'aggressività maschile, ma dall'altra c'è la maggiore predisposizione maschile ad essere comandato, magari sulla base di una costruzione ideale, religiosa o filosofica che sia.
La femmina è invece sempre più con i piedi per terra, fatta per risolvere i problemi reali, quotidiani, suoi e della sua prole. Questo le rende possibile comandare, e infatti nella storia umana abbiamo avuto anche nell'antichità delle donne di potere, ma mai eserciti con donne, perché è difficile comandarle.

InVerno

#31
Citazione di: Jacopus il 03 Settembre 2021, 23:14:13 PM
Inverno. Che il patriarcato non sia esclusivamente fondato su un costrutto culturale [.....]non vedo quale sia il problema.
I problemi dell'esistenza del patriarcato o meno riguardano il fatto che c'è qualcuno che dice che lo sta cercando e vuole ribaltarlo, ed essendo che secondo me non esiste, ribalterà qualcos'altro, cosa di preciso non lo so, quando si cerca qualcosa che non esiste si finisce di solito per ribaltare casa, ma il risultato che uno dovrebbe aspettarsi è un aumento radicale dell'asocialità e della incomunicabilità tra i sessi, e tu guardati in giro dove queste teorie vanno per la maggiore....
Il problema è che una teoria che guarda la storia attraverso questi lenti è una teoria che propone agli esseri umani un passato da mafiosi, dove le relazioni sociali e interpersonali sono ridotte unicamente alla dimensione di prove di forza. Un uomo deve dimenticarsi della propria forza, davanti ad una donna, non esercitarla come fosse l'unico "drive" delle proprie energie vitali. E' uno scandalo aprire un libro di storia e leggerlo così sia ad una bambina che ad un bambino, un incredibile disservizio, e pure gratuito, con l'unico risultato di istigare vittimismo intransigente. Capisco anche che in Italia non sia un argomento così importante, e la maggior parte delle persone vi aderisca "per buon senso", siamo tutti in trepidante attesa di ritornare a parlare di migranti e diritto marittimo,  ma nel resto del mondo il concetto di patriarcato circola e cambia le società.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

La storia umana è quello che è ed edulcorarla è un disservizio tanto quanto qualsiasi manipolazione e travisazione di essa. È una storia fatta di schiavitù dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla donna. Storia di classismo e patriarcato, entrambi ancora operanti con livelli diversi di intensità e annichilimento dei diritti umani (cultura, ma anche natura) in tutto il pianeta.

La si racconta per superarla ed instaurare una qualità della vita migliore per tutti. Anche per i gregari che con gli opportuni strumenti culturali e politici saranno ben lieti di non esserlo più.  Perché, come Jacopus ha già osservato, la natura ci offre esempi assai differenziati di comportamento sessuale, sociale e sociosessuale ed il primate umano è perfettamente in grado, attraverso lo strumento culturale e l'imprinting che ne deriva, di scegliere il suo stile di vita, pluralmente declinato secondo un principio di libertà compatibile con la libertà altrui.

Non credo si farà molta strada evolutiva negando il carattere classista e patriarcale della storia umana. Carattere che non va demonizzato, ma compreso (ermeneutica) ed elaborato.

Anche sulla innata debolezza psicologica e aggressività del maschio e assenza di disciplina della femmina della razza umana mi permetto di esprimere dei dubbi, dipendendo il tutto dal contesto sociale di formazione e vita. (Anche in natura le femmine diventano molto aggressive quando si tratta di difendere i piccoli e le leonesse sono più abili cacciatrici dei leoni che filosoficamente attendono il pasto e al massimo partecipano alla parte finale della predazione).

Resta intatta la differenza riproduttiva, sulla quale non c'è ideologia (sovrastruttura) gender che tenga, ma sulla quale si possono instaurare sovrastrutture assai diverse tra loro, benigne e maligne.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Inverno wrote:  "ma nel resto del mondo il concetto di patriarcato circola e cambia le società."

E meno male mi vien da dire, Inverno, anche se non credo che in India, dove vive un quinto della popolazione mondiale, le teorie antipatriarcali abbiano un nutrito seguito e a quanto mi risulta anche in Nigeria gli antipatriarcalisti fanno una vita grama. In realtà, questa discussione a me fa capire come, in Italia, siamo molto più vicini al Medio-oriente che all'Europa. Infatti, presumo che questo forum sia abitato da soggetti informati, mediamente di un livello culturale alto, che leggono, che hanno viaggiato, eppure nonostante questo, le voci che mettono in dubbio il patriarcato come forma di dominio dell'uomo sulla donna, replicato per diversi secoli, sono molteplici, mentre quelle che tendono a suffragare quella visione sono poche (ma combattive). Si ipotizzano rivoluzioni che porteranno a successive catastrofi, si teorizzano rovesciamenti di potere, dove la donna, finalmente potrà esercitare la sua vendetta su uomini inermi e schiavizzati. Mah! Davvero non vi siete mai incontrati con situazioni di dominio uomo-donna, secondo stili patriarcali? Proprio ieri, parlando con una donna di 50 anni, vecchia amica di famiglia, mi raccontava (per l'ennesima volta) come aveva voluto fermamente venire ad abitare al Nord, perchè in Calabria le donne devono stare chiuse in casa se non hanno un fidanzato e si parlava di quanto accadeva 30-35 anni fa, non il millennio scorso. Personalmente con mia moglie ho avuto sempre un rapporto di collaborazione e di reciproco rispetto. Se c'è da spostare un armadio lo sposto io, che diamine, ma lei ad esempio ha uno stipendio più alto del mio, ma questo non mi fa sentire un cretino e neppure un orgoglioso marito di una donna in carriera. Siamo due esseri umani che condividono nel tempo, l'avventura della vita, collaborando e condividendone la fatica. Penso che questo approccio sia importante, perchè è lo stesso che hanno appreso i miei figli e che mi auguro porteranno avanti quando formeranno la loro famiglia. La democrazia e la reciprocità sono molto più interconnesse con i rapporti familiari piuttosto che leggi e costituzioni.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Suppongo che il vivere "reclusa in casa" non abbia nessuna correlazione con il tasso di omicidi tradizionale nella zona e la sicurezza sociale avvertita,e che la disparità di potenziale offensivo tra portatori di armi da fuoco e non, sia un elemento totalmente irrilevante.
Ho visto la mia compagna prendere il master in una nota università Italiana, ho seguito le lezioni, ho guardato i temi, e posso dire che tutta Italia non è la Calabria agreste, e neanche il medio oriente. Ma l'origine delle teorie ne determina i risultati. C'è una nazione in particolare, egemone sull'intera cultura occidentale (almeno fino a ieri) che da un ventennio a questa parte guarda con sempre maggiore interesse alla filosofia politica in Europa chiamata "socialismo". Resosi gradualmente conto di vivere in una società estremamente tossica e iniqua, vorrebbero evidentemente giocare alla "lotta di classe", ma c'è un problema nell'importare questa filosofia oltre atlantico, infatti nel frattempo, nella stessa nazione,  l'accumulo di capitale organizzato ha raggiunto una dimensione sacrale, incondannabile materialmente e moralmente. Perciò ai novelli marxisti, mutilati del bersaglio corretto di una teoria economica che ha bisogno di un antipode dialettico, cioè in questo caso i ricchi, si divertono ad inventare tutta una  serie di sottogruppi surrogati, i bianchi, gli etero, i maschi, i cinesi.. wellcome nel tribalismo globale, previsto da quasi cinquant'anni dagli studiosi  di scienze comportamentali, in una sclerotica ricerca di "chi mi ha rubato il portafoglio" a livello globale, resuscitando la cultura dell'inquisizione, la cultura del sospetto su base biologica e sessuale.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 04 Settembre 2021, 09:13:32 AM
La storia umana è quello che è ed edulcorarla è un disservizio tanto quanto qualsiasi manipolazione e travisazione di essa. È una storia fatta di schiavitù dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla donna. Storia di classismo e patriarcato, entrambi ancora operanti con livelli diversi di intensità e annichilimento dei diritti umani (cultura, ma anche natura) in tutto il pianeta.

La si racconta per superarla ed instaurare una qualità della vita migliore per tutti. Anche per i gregari che con gli opportuni strumenti culturali e politici saranno ben lieti di non esserlo più.  Perché, come Jacopus ha già osservato, la natura ci offre esempi assai differenziati di comportamento sessuale, sociale e sociosessuale ed il primate umano è perfettamente in grado, attraverso lo strumento culturale e l'imprinting che ne deriva, di scegliere il suo stile di vita, pluralmente declinato secondo un principio di libertà compatibile con la libertà altrui.

Non credo si farà molta strada evolutiva negando il carattere classista e patriarcale della storia umana. Carattere che non va demonizzato, ma compreso (ermeneutica) ed elaborato.

Anche sulla innata debolezza psicologica e aggressività del maschio e assenza di disciplina della femmina della razza umana mi permetto di esprimere dei dubbi, dipendendo il tutto dal contesto sociale di formazione e vita. (Anche in natura le femmine diventano molto aggressive quando si tratta di difendere i piccoli e le leonesse sono più abili cacciatrici dei leoni che filosoficamente attendono il pasto e al massimo partecipano alla parte finale della predazione).

Resta intatta la differenza riproduttiva, sulla quale non c'è ideologia (sovrastruttura) gender che tenga, ma sulla quale si possono instaurare sovrastrutture assai diverse tra loro, benigne e maligne.
E' chiaro, ipazia, che io ragiono per medie statistiche. Il disturbo mentale, la perdita di controllo emotivo, nei suoi effetti gravi, è una caratteristica soprattutto maschile.
La donna, anche nel suo stato di patologia psichica, è mediamente più controllata.
E comunque la difesa dei cuccioli non è un atto offensivo.
L'aggressività e la legittima difesa sono cose differenti.
Poi dobbiamo intenderci sul concetto di rapporto con il potere. Non è questione di essere disciplinati o meno, ma di fondare le proprie scelte di più su una osservazione materiale della realtà nel caso femminile, o più sul riferimento a una costruzione ideale.
Prendendo per esempio la rivoluzione francese, noi abbiamo gli uomini che agiscono in funzione di concetti astratti di libertà, eguaglianza.., le donne si ribellano, e fanno una loro sommossa autonoma quando vedono che non c'è il pane per i loro figli.

Jacopus

Inverno. La correlazione fra armi da fuoco, omicidi e segregazione c'è, ovvio, ma non nel senso che tu ritieni, altrimenti dovrebbe essere applicato anche ai maschi, ma nel senso che una cultura maschilista impone il concetto dell'onore che va lavato eventualmente con il sangue. E in questo concetto di onore rientra anche la verginità, onorabilità delle donne del clan. Personalmente solo in Calabria ho visto molte persone sfoggiare sotto la giacca o fra pantaloni e maglietta un'arma da fuoco e dubitavo che fossero appartenenti delle FFOO.
A proposito delle istanze radical chic, che propongono il politicamente corretto a spese delle vere lotte di classe, hai perfettamente ragione. Il partito radicale o il vecchio partito repubblicano sono l'espressione politica in Italia di questa visione. Due considerazioni in proposito. La prima. Molte forze conservatrici in Italia sono così arretrate da non prendere in considerazione questa opzione come "arma di distrazione di massa", perché non vi è stato un passaggio verso una borghesia responsabile e consapevole. La maggioranza dei ceti conservatori sono portatori di una cultura fortemente materialista, barocca, priva di una visione a lungo termine ed esemplarmente rappresentabile attraverso la mitica figura del marchese del Grillo. Giungere ad una visione di uguaglianza almeno formale, come nelle società realmente occidentali è troppo. E questo si riflette in svariati campi e più genericamente nella mentalità mafiosa dell'italiano medio, che non guarda all'interesse generale, alle conseguenze delle proprie azioni, ma pensa esclusivamente alla familia e ai suoi clientes.
Seconda considerazione. Da parte mia, lungi da voler affrontare un discorso di diritti civili per sviare l'attenzione su altri diritti ben più cogenti. A differenza di alcuni pseudo-marxisti, credo che le condizioni di vita che gli occidentali hanno instillato nel globo siano ingiuste e intollerabili. È pur vero che per modificare l'attuale stato di cose servirebbero movimenti di massa che non ci sono e pertanto mi limito a predicare, sperando che la parità di diritti e il superamento di visioni tradizionaliste possa anche condizionare positivamente la lotta per i diritti materiali, anche se su questo secondo fronte, visto l'andazzo generale, sono ancora più pessimista che rispetto al miglioramento della condizione della donna nella nostra società. In ogni caso, in entrambe le situazioni si tocca il portafoglio di qualcuno e si giustifica la situazione sulla base delle più colorite e disparate teorie biologiche, sociali, storiche, religiose e chi più ne ha, più ne metta.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Come avrai potuto intuire dai brevi accenni biografici della mia compagna, non ho scelto di dividere la vita con una che si facesse fotografare mentre mi fa i massaggi ai piedi (chi era? Adinolfi?), la mia compagna ha decisamente ottenuto maggior riconoscimento pubblico di quanto io potrei immaginarne la notte, ma il mio testosterone non se ne sente in qualche modo diminuito, perchè si sfoga dove serve. Sono più femminista io di tante di professione se dico che il mondo del futuro, sempre che il "futuro" non venga interrotto, è un mondo di donne, o se dico che la proriorità numero uno al mondo è rendere le donne sempre più "padrone" dei loro uteri, sopratutto nei paesi in "via di infognamento". Non sento che queste cose mi danneggino, perchè non credo che dare potere a persone dell'altro sesso, le trasformerà in dei "dominatori" e i maschi in dei "dominati", sembra una roba di De Sade, ma è la conclusione che dovrei trarre se accettassi la teoria del patriarcato, solamente invertita di segno. Teoria della reciprocità, o della servitù permanente?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Alexander

Buon sabato a tutti


Secondo me non hanno molto valore né gli uomini né le donne. Vedo infatti in entrambi sostanzialmente gli stessi difetti, la stessa meschinità e la stessa tendenza all'egoismo e al desiderio di imporsi sull'altro/a. Naturalmente manifestati in modi diversi (ma non sempre). E' la specie umana stessa che è, presa in toto, molto deludente. Speriamo si estingua presto (certo che se continuano a fare vaccini... ::)

Ipazia

Che senso avrebbe invertire il patriarcato di segno ? Il patriarcato è un retaggio arcaico che va superato e il suo superamento non è l'inversione di segno, cosa di cui le donne sono perfettamente consapevoli.

Il superamento della sopraffazione di una parte sull'altra non è una sopraffazione di segno opposto, ma l'uguaglianza dei diritti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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