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Il valore di un uomo

Aperto da Jacopus, 31 Agosto 2021, 17:34:26 PM

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Jacopus

Nel piccolo comune di Motta in provincia di Catania, la giunta leghista (e già fa ridere) ha piazzato una targa in memoria delle vittime del femminicidio che recita: "il valore di un uomo lo vedi nel sorriso della donna che ha accanto". Teoricamente gli eletti consiglieri comunali dovrebbero rappresentare l'elite socio-culturale del paese. Ebbene questi signori si sono inventati una frase davvero infelice, che misura il ritardo, appunto culturale della nostra élite. Insomma la donna non si picchia e non si uccide ma è felice perché sorride al fianco del suo uomo e il valore di un uomo si misura da quel sorriso. Una visione ancillare della donna che immaginiamo all'opera fra fornelli e bavaglini e sorride felice al rientro del suo uomo. Provate ad invertire il lemma uomo con donna e viceversa per sentire l'arcaicità di questa frase.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

Ciao Jacopus. :)
La tua è una riflessione molto acuta e pienamente condivisibile.
Un tempo si sarebbe detto: "Il valore di un uomo si vede nel sorriso della donna che aveva accanto, quando viene a sapere che lui è morto onorevolmente in battaglia".
Però, sempre di mentalità "maschilista" si tratta, sebbene di tipo diverso!
Un saluto! :)

Ipazia

Non sarei così severa. In un paese in cui la misoginia trasuda nei social e continua ad esercitare violenza, opprimere e sfruttare, il livello di quella scritta rimane comunque al di sopra del minimo etico. Il minimo etico di una società ancora sostanzialmente patriarcale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Non saprei se la qualificazione di ancillare del testo vada riferita all'uomo o alla donna, per cui non lo definirei maschilista o paternalista, ma di chiara ispirazione eterosessuale.


Jacopus

Baylham. Valore/uomo, sorriso/donna. Direi che a stereotipi veteropatriarcali stiamo messi benino. Poi, ok, i problemi sono altri, ma il linguaggio non è mai neutro rispetto ai problemi, anzi è la struttura profonda dei problemi e della loro soluzione.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#5
A me sembra il prodotto paradossale di un compromesso impossibile fra ciò ciò che quegli amministratori di Motta sono e ciò che ci si attende che siano.
Come dice Ipazia il fatto stesso che obtorto collo si siano prestati paradossalmente è un buon segno.
Resta un lungo percorso ancora da fare ma la cui meta non è propriamente edificante.
Infatti la metà comunque riduttiva , a mio parere è poter sostituire il termine femminicidio con partnercidio.
Una metà edificante sarebbe non dover usare alcuno di questi termini, ma questa è ovviamente utopia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

donquixote

Citazione di: Jacopus il 01 Settembre 2021, 12:58:39 PM
Baylham. Valore/uomo, sorriso/donna. Direi che a stereotipi veteropatriarcali stiamo messi benino. Poi, ok, i problemi sono altri, ma il linguaggio non è mai neutro rispetto ai problemi, anzi è la struttura profonda dei problemi e della loro soluzione.
A me pare che quel motto sia invece la dimostrazione più evidente di quanto il ruolo e la percezione della donna da parte dell'uomo sia ormai completamente ribaltato rispetto a non molto tempo fa. "Valore" infatti in quella frase non è affatto associato al termine "uomo" in sé, non è un attributo maschile a prescindere, ma dipende dalla capacità dell'uomo di suscitare il "sorriso", ovvero più generalmente di "rendere felice", la donna che ha accanto. Se Nietzsche non troppo tempo fa scriveva "L'uomo deve venire educato per la guerra, la donna per il sollievo del guerriero: tutto il resto è follia" adesso si dice (e quella frase vuol dire esattamente quello) "la donna può fare quel che crede e come crede, e l'uomo è stato fatto per accettare supinamente ogni sua decisione, amarla, proteggerla e renderla felice: il suo valore di "uomo" si determina infatti dalla capacità di assolvere al meglio tale compito"

Effettivamente chi l'ha inventata deve essere un ipermaschilista.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Jacopus

"il valore di una donna lo vedi nel sorriso dell'uomo che ha accanto". L'ho scritto, così forse è chiaro cosa intendo dire.
A proposito della frase di Nietzsche non posso che essere in totale disaccordo. L'uomo educato per la guerra è esattamente il nazifascista che continua a germinare pensieri ed opere dentro ognuno di noi. Sta a noi superare, proprio attraverso l'educazione, quel continuo richiamo al ur-fascismo. Se non lo facciamo, abbiamo evidentemente degli interessi terreni e non vogliamo il bene dell'umanità, ma il bene di una parte dell'umanità a discapito del resto, ad maiorem Gloriam Dei. La frase successiva non è altro che il rovesciamento "reattivo" del patriarcato. Il patriarcato non si rovescia tramite il matriarcato, ma attraverso la collaborazione equa e condivisa fra uomo e donna, dove nessuno dei due ha valore in cambio di sorrisi, ma dove entrambi sorridono ed hanno valore, in reciprocità. E non mi fate gli insulsi esempi dell'uomo che lavora in miniera perchè ha i muscoli, e allora anche la donna deve lavorare in miniera, vi prego. O meglio, lo può obiettare solo chi realmente ha lavorato in miniera. grazie.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

La frase ha più di una lettura, anche se l'autore o il propositore ne intendeva una specifica, rimane ai posteri come polisemica, secondo me.
Sarà furbizia...ma è anche bravura..? Novelli Biante nelle giunte leghiste, notizie d'altri mondi.

Citazione di: Jacopus il 01 Settembre 2021, 15:35:05 PMIl patriarcato non si rovescia tramite il matriarcato, ma attraverso la collaborazione equa e condivisa fra uomo e donna, dove nessuno dei due ha valore in cambio di sorrisi, ma dove entrambi sorridono ed hanno valore, in reciprocità.
La reciprocità non esiste tra eguali, a che serve il do ut des tra due individui identici, al punto da esprirmersi nel medesimo modo (che sia entrambi sorridendo o "avendo valore"). Le persone sono più grandi del loro abito giuridico e della loro "eguaglianza" formale, il codice civile non è una buona fonte di ispirazione per scrivere aforismi su targhe, ma per i modelli dell'anagrafe..il patriarcato, in termini colloquiali e non strettamente accademici, è il soggetto di una ideologia che ha tutte le carte in regola per essere considerata una teoria del complotto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Se patriarcato disturba, chiamiamolo maschilismo. Che è un derivato diretto del modello "accademico" patriarcale. Ben lungi dall'essere superato tanto nella pratica che nell'immaginario.

Riguardo alla inversione di genere nella frase, è evidente che tipo di valore femminile si coniuga preferibilmante col sorriso maschile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Mi sembra, nella sua ambigua versatilità, un ottimo esempio di "motto rorschach": ognuno ci si (ri)specchia, nel senso che ci vede quello che vuole, inconsciamente o meno, vederci (perché attiva le sue "battaglie morali", la sua autodeterminazione, o meglio, eterodeterminazione sociale, intesa come identità rafforzata dalla differenziazione, etc.).
Curiosamente, in questa piccola casistica da micro-esperimento social(e), pare si tenda a vederci qualcosa con cui non si concorda, piuttosto che qualcosa che si approverebbe: Jacopus (con Eutidemo) e donquixote hanno dato letture contrarie, entrambi però leggendoci ciò che (magari sbaglio) non condividono; iano vede la "negatività" non nel senso della frase (se non erro), ma comunque nella inconciliabilità con ciò che realmente è chi l'ha proposta (e di cui non condivide i valori); Ipazia, dopo averci letto il minimo etico di una società patriarcale (che suppongo non approvi), nel commentare l'inversione della frase, parla di evidente valore femminile, implicito nel motto rovesciato, e scommetterei che anche tale evidenza non è di quelle che lei vede di buon occhio (sebbene anche il motto invertito sia, ereditando la dispersiva allusività di partenza, un rorschach con differenti interpretazioni: da spogliatoio, edipiche, social-estetiche, etc.).
Per essere una (sibillina) targa in memoria delle vittime del femminicidio, direi che non ha avuto, almeno qui, un grande effetto di "positività", a conferma di come la comunicazione sia un percorso sempre molto sdrucciolevole, anche quando magari si pensa di vincere facile...

viator

Salve. ennesimo polverone suscitato da chi ha interesse a fare polvere su di una questione di perdurante grandissima moda.


Maschilismo, femminismo, omicidio, maschicidio, femminicidio..............tutte vuote definizioni generate SEMPLICEMENTE dalla mancanza - nella cultura umana - dell'unica parola adatta a delineare le responsabilità di certi fatti e comportamenti.


La parola adatta ma inesistente (a causa di immarcescibili tabù culturali) è PERSONICIDIO. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

I veneti la versione B l'hanno codificata da tempo:

Par èssar giusta, 'na dona bisogna che (l)a piasa, che (l)a tasa e che (l)a staga in casa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

#13
Scusami Viator ma tu come chiameresti l'assenza o la scarsa presenza di donne nei consigli di amministrazione, nel mondo accademico, nel mondo dirigenziale della Pubblica Amministrazione, nei massimi gradi delle Forze Armate, nel campo della ricerca scientifica avanzata, in Senato e in Parlamento, nella classe dirigenziale sanitaria? La chiameresti personicidio?
Per raccontare il patriarcato (e non il maschilismo, che è un'altra cosa), ho preso ad esempio una targa insulsa e barocca su un fenomeno che avrebbe bisogno di meno targhe e di più azioni a difesa delle donne, ma si sa che le azioni (centri antiviolenza, case madre-bambino) costano molto di più di una targa commemorativa (intanto una lacrima di coccodrillo mi scende dalla guancia). Ma che la metà del genere umano sia sottoposto all'autorità maschile è ancora vero nell'avanzato mondo occidentale e sacche di resistenza e di tradizioni non si piegano tanto facilmente. Immaginate cosa accade in Niger (ma intanto non sono fatti nostri, che si impicchino).
Fino a un secolo fa, la necessità che la donna stesse a casa era anche pseudoprovata da pseudostudi scientifici che ponevano la donna come gradino intermedio fra l'uomo (inteso come maschio di homo sapiens) e i primati superiori. Fino al 1983 (neppure 40 anni fa) il marito poteva usare mezzi di correzione non solo verso i figli ma anche verso la moglie, considerata una minorenne a vita.
Potete anche foderarvi gli occhi con il famoso prosciutto di montagna di Eutidemo ( :D ) ma la realtà è questa. Non è un complotto miei cari. E' ora che i maschietti si tolgano, oltre al prosciutto di montagna, anche i baffi neri e la coppola dalla testa. Io l'ho già fatto e vi assicuro che il testosterone continua a fluire vigoroso nel mio organismo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

#14
Citazione di: Jacopus il 01 Settembre 2021, 22:27:10 PM
Fino a un secolo fa, la necessità che la donna stesse a casa era anche pseudoprovata da pseudostudi scientifici che ponevano la donna come gradino intermedio fra l'uomo (inteso come maschio di homo sapiens) e i primati superiori. Fino al 1983 (neppure 40 anni fa) il marito poteva usare mezzi di correzione non solo verso i figli ma anche verso la moglie, considerata una minorenne a vita.
Potete anche foderarvi gli occhi con il famoso prosciutto di montagna di Eutidemo ( :D ) ma la realtà è questa. Non è un complotto miei cari. E' ora che i maschietti si tolgano, oltre al prosciutto di montagna, anche i baffi neri e la coppola dalla testa. Io l'ho già fatto e vi assicuro che il testosterone continua a fluire vigoroso nel mio organismo.
Se domani scomparissero per magia gli elettrodomestici e le macchine industriali, il lavoro fosse fisico nel 99.9% dei casi, e ci fosse la pressante necessità di produrre continuamente risultati bellici, indovina, le donne tornerebbero in cucina, quale poi sarebbe la giustificicazione  dipenderebbe dai gusti di questi ipotetici uomini di questi ipotetici tempi. Che sia un mondo costruito in gran parte dagli uomini per altri uomini è un dato di fatto, che questi uomini si siano coalizzati in un associazione mafiosa (parole di una proponente italiana della teoria "del reciproco rispetto",  ma anche tua vedo, parlando di coppole) basata unicamente sulla sottomissione dell'altro sesso e con lo scopo precipuo di perpetuare questa sottomissione, è una teoria del complotto. E insisterei a sottolineare:  la teoria del "reciproco rispetto" che dovrebbe ispirare targhe e poesie, sarebbe che l'altro sesso è composto da mafiosi, in aperta opposizione alle "discendenti della dea madre". Tecnicamente, se una donna vivesse con diritti formali bassissimi reclusa in casa, ma fosse quella che gestendo il focolare gestisce anche le risorse economiche che porta a casa il marito (ed è uno dei casi più comuni) si parlerebbe di "matriarcato", ma in senso ristretto, non nel senso di "associazione mafiosa". Sono termini che sono stati dirottati ideologicamente da persone a cui non piace studiare storia, ma sono assetate di giustificazioni ai propri fallimenti personali attraverso pippotti sui sistemi sociali dei babilonesi. La targa è scritta oggi, e al massimo riferisce al patriarcato di oggi, che prevede che metà dei leader politici europei sia donna, spesso per accesso garantito unicamente sulla base del sesso ("quote rosa" formali o informali)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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