Il secondo "UKAZ" sul rublo dello Zar Putin

Aperto da Eutidemo, 02 Aprile 2022, 13:05:19 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Visto che l'"UKAZ" di Putin del 5 marzo, con il quale pretendeva di essere pagato solo in rubli, si era rivelato un "buco nell'acqua", perchè nessuno se lo era filato, ecco che giovedì scorso lo zar ha firmato un nuovo '"UKAZ" che obbliga Gazprombank, la banca di stato russa che gestisce i pagamenti per le forniture di gas ai paesi europei, a convertire in rubli la totalità dei pagamenti in valuta estera ricevuti per il gas dai paesi "ostili" (cioè tutti i paesi occidentali).
***
Questo secondo '"UKAZ", è l'ultimo passaggio di uno scontro tra il governo russo e i governi "ostili" durato vari giorni, e cominciato quando Putin aveva annunciato che avrebbe obbligato i paesi "ostili" a pagare in rubli per le forniture di gas, in violazione dei contratti che prevedono che i pagamenti siano effettuati in euro o in dollari; ovviamente, però, i paesi "ostili" si erano categoricamente rifiutati di effettuare i pagamenti in rubli, poichè la cosa era in contrasto con i contratti di fornitura.
Ma, come ben si sa, dei trattati e dei contratti, Putin se ne intende quanto un cinghiale può intendersene di crittografia.
***
Il secondo '"UKAZ" firmato da Putin giovedì sera, quindi, prevede una sorta di "gioco di prestigio contrattuale" (architettato dai suoi consiglieri finanziari); in quanto, essendosi reso conto di non poter imporre ai paesi europei di pagare in rubli, Putin si è rassegnato a ricevere i pagamenti in euro e in dollari, imponendo però a Gazprombank di convertire tutti i pagamenti in questione in rubli.
***
Più in dettaglio,  il nuovo '"UKAZ"  dello zar, prevede che dal 1° aprile i compratori di gas (cioè i paesi occidentali) aprano due speciali conti presso Gazprombank:
- uno in valuta straniera;
- uno in rubli.
Dopo di che, "udite udite":
a)
I compratori verseranno il pagamento per il gas nel primo conto in valuta estera, così come previsto dai contratti.
b)
Gazprombank convertirà in rubli gli euro o i dollari versati dai compratori sul primo conto, e, poi, trasferirà il denaro così convertito sul secondo conto del compratore, cioè quello in rubli.
c)
Infine Gazprombank accrediterà il pagamento dal conto in rubli del compratore al proprio conto, facendo figurare in questo modo che il pagamento sia avvenuto in rubli, anche se inizialmente i compratori avevano versato euro o dollari.
***
Cosa non sono disposti a fare i banchieri russi, per cercare di rimediare alle "ukaz(zate)" del loro scellerato e scriteriato zar, e salvargli così la faccia!
***
Ed infatti:
- per i compratori (cioè per i paesi europei) cambierà poco o niente, in quanto, con il nuovo sistema, continueranno a versare tranquillamente euro e dollari alla Russia, e a ricevere gas in cambio, e alla conversione in rubli ci penserà Gazprombank, per cercare di limitare la figuraccia del loro zar.
- anche per Gazprombank e per l'economia russa cambierà poco, perchè già adesso, tutti gli esportatori russi (compresi l'azienda di stato Gazprom e la sua Gazprombank) sono obbligati a convertire in rubli l'80 per cento delle loro entrate in valuta straniera, per cui  con il nuovo decreto, Gazprombank si limiterà a convertire soltanto un 20 per cento in più rispetto a prima (che non è certo tale da avere effetti significativi sull'economia russa).
***
Diversamente, se i paesi europei avessero ceduto alle pretese iniziali del primo '"UKAZ"  di Putin e avessero pagato il gas direttamente in rubli, allora sì che le conseguenze sarebbero state rilevanti; ed infatti ciò avrebbe significato un cambiamento di paradigma nel mercato energetico, dove da decenni gli affari si fanno quasi esclusivamente in dollari o euro.
Ed infatti, limitare l'utilizzo di queste valute avrebbe significato minacciarne il dominio su uno dei mercati più importanti, quello delle "commodity" (cioè di beni come idrocarburi e metalli); e, sul lungo periodo, forse perfino ridurne la centralità nell'economia globale.
Con questo secondo '"UKAZ"  di Putin, invece, i paesi europei continueranno a pagare in euro o dollari, per cui gli effetti sui mercati saranno pressochè irrilevanti.
***
L'unico punto che, però, potrebbe dar luogo a delle controversie, è l'obbligo di dover aprire due conti sulla Gazprombank; il che non è molto rituale.
Ma su questo ci dovrei riflettere meglio (come anche sul resto).
***

anthonyi

Da quello che ho capito, eutidemo, l'azione di Putin é indirizzata a sottrarre la valuta che riceve in pagamento alle sanzioni bancarie. 
Con quel meccanismo, infatti, la valuta rimane nelle casse di Gazprom bank, che non é soggetta a tali sanzioni. 

Ipazia

#2
Meno male che l'economista si rifiuta di far passare per fessa la Russia come l'ideologo vorrebbe. Lotta di titani nell'animo di anthonyi, ma stavolta ha prevalso la parte migliore. Il problema non è la valuta, ma il blocco della finanza russa, che così allegramente si bypassa. L'impero NATO dovrà inventarsi qualcos'altro, altrimenti:





pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Tu hai recepito la tesi del Financial Times, il quale ritiene che, con i suoi "ukaz" (specie il primo) Putin abbia voluto cercare di garantire la posizione di Gazprombank come mediatore dei pagamenti per il gas; ed infatti Gazprombank, attualmente, è una delle pochissime banche russe non colpite dalle sanzioni occidentali, proprio perché è il tramite dei pagamenti per il gas.
Ma questo non c'entra niente con la conversione in rubli dei pagamenti per il gas effettuati in euro e in dollari, perchè già da prima, tutti gli esportatori russi (compresi l'azienda di stato Gazprom e la sua Gazprombank) erano comunque obbligati a convertire in rubli l'80 per cento delle loro entrate in valuta straniera;  per cui  con il nuovo decreto, Gazprombank si limiterà a convertire soltanto un 20 per cento in più rispetto a prima (che non è certo tale da avere effetti significativi sull'economia russa).
In realtà, con il fallimento del suo primo ukaz, Putin ha mancato il suo obiettivo principale, che era quello di  limitare l'utilizzo di euro e dollari nelle transazioni internazionali; il che avrebbe significato minacciarne il dominio su uno dei mercati più importanti, quello delle "commodity" (cioè di beni come idrocarburi e metalli), e, sul lungo periodo, forse perfino ridurne la centralità nell'economia globale.
Ma non ci è riuscito, in quanto, con il secondo '"UKAZ"  di Putin (di ripiego), i paesi europei continueranno a pagare in euro o dollari; per cui gli effetti sui mercati saranno pressochè irrilevanti.
***
Un saluto :)
***

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 02 Aprile 2022, 14:12:11 PMMeno male che l'economista si rifiuta di far passare per fessa la Russia come l'ideologo vorrebbe. Lotta di titani nell'animo di anthonyi, ma stavolta ha prevalso la parte migliore.


Alla banca centrale russa ci sono persone competenti, anche se qualcuno recentemente ha trovato il coraggio di andarsene, ed è sicuramente loro l'intuizione.
Non so se poi sia loro anche il "trucchetto" comunicativo per il quale la cosa é stata presentata prima in una versione un po' strampalata, la cui strampalaggine é stata giustamente osservata da tanti, tra cui il sottoscritto.
Comunque l'ideologo non vuole niente perché non esiste, anche perché in funzione di quale ideologia dovrei parlar male della madre Russia? Putin non é nemico del liberalismo, é nemico dell'umanità. 
Ieri sera a propaganda hanno fatto vedere come tra i capi di stato nessuno gli stringa la mano, incluso xi gin ping, hanno tutti paura di essere contaminati o avvelenati. 

Eutidemo

@Ipazia
Secondo la tesi di Anthony e del Financial Times, con i suoi "ukaz" (specie il primo) Putin ha voluto cercare di garantire la posizione di Gazprombank come mediatore dei pagamenti per il gas; ed infatti Gazprombank, attualmente, è una delle pochissime banche russe non colpite dalle sanzioni occidentali, proprio perché è il tramite dei pagamenti per il gas.
Ma questo non c'entra niente con la conversione in rubli dei pagamenti per il gas effettuati in euro e in dollari, perchè già da prima, tutti gli esportatori russi (compresi l'azienda di stato Gazprom e la sua Gazprombank) erano comunque obbligati a convertire in rubli l'80 per cento delle loro entrate in valuta straniera;  per cui  con il nuovo decreto, Gazprombank si limiterà a convertire soltanto un 20 per cento in più rispetto a prima (che non è certo tale da avere effetti significativi sull'economia russa).
In realtà, con il fallimento del suo primo ukaz, Putin ha mancato il suo obiettivo principale, che era quello di  limitare l'utilizzo di euro e dollari nelle transazioni internazionali; il che avrebbe significato minacciarne il dominio su uno dei mercati più importanti, quello delle "commodity" (cioè di beni come idrocarburi e metalli), e, sul lungo periodo, forse perfino ridurne la centralità nell'economia globale.
Ma non ci è riuscito, in quanto, con il secondo '"UKAZ"  di Putin (di ripiego), i paesi europei continueranno a pagare in euro o dollari; per cui gli effetti sui mercati saranno pressochè irrilevanti.

Ipazia

#6
Ma come ? Già sconsacrati i rituali covidemici sul saluto ? Un bentornato all'ideologo che sproloquia di "nemici dell'umanità" in perfetto stile meccartista. Chissà se i russi-ucraini, ancora per poco ucraini, la pensano come lui ?

Finiti i balletti valutari e controbloccato il blocco della finanza russa, la patata bollente resta in bolletta ai sanzionatori autosanzionatisi.

L'impero offre solo maglioni di lana e pestilenziale, ecologicamente parlando, gas americano, con i gretini al palo in compagnia delle mefitiche sirene covidemiche, spiazzati entrambi dalla fame di combustibile. Per quanto brutto, maledetto e sùbito. Ma pure subìto. Come si addice ai perdenti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 02 Aprile 2022, 14:51:40 PMMa come ? Già sconsacrati i rituali covidemici sul saluto ? Un bentornato all'ideologo che sproloquia di "nemici dell'umanità" in perfetto stile meccartista. Chissà se i russi-ucraini, ancora per poco ucraini, la pensano come lui ?
Che c'entra con quello che ho scritto io? ???

anthonyi

Gli ucraini la pensano come me, ipazia, anche quelli di lingua russa, in buona parte. 
Secondo me peró sarebbe importante capire cosa pensa Xi Jin Ping, il quale certo, con Putin fa affari ed é intenzionato a farne nel futuro, ma, cautelativa ente, non gli stringe la mano, in barba a qualsiasi protocollo. 

Discussioni simili (5)