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Il "riassunto"

Aperto da Ondina, 17 Febbraio 2023, 20:17:10 PM

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daniele22

Cit: "... aiutino l'olfatto a sentire odore di zolfo, spesso prima del cervello, facilmente strumentalizzabile dagli ideologi satanici."
Devo dire Ipazia che sei forse l'unica persona in questo loco che a volte riesce a strapparmi un sorriso. Sì, hai perfettamente ragione: conoscere se stessi mentre si conosce il mondo. Sembra quasi casuale il fatto che uno giunga a conoscere abbastanza bene se stesso

stelle dell'auriga

Citazione di: Ondina il 25 Febbraio 2023, 10:09:49 AMQuindi giustamente dire "loro ci condizionano" include "io mi lascio condizionare". Dove sia "loro" e dove sia "io" in questo senso non è scontato e forse distinguere in modo netto allontana dalla verità.
"Cosa sono" (o "chi sono" per chi suona meglio) per me non è semplice vederlo, non sempre per lo meno. So che molto di ciò che vedo di me sono illusioni, apparenze, incrostazioni...convinzioni senza fondamenta, l'essenza, il mio essere per lo più mi sfuggono se non per rapide intuizioni e scintille di autocoscienza. Io non sono tizio, che è intelligente, buono, etc. queste sono etichette dovute all'interazione sociale... Il "cosa sono" è nel famoso silenzio di cui ho parlato nell'altro post.
Quando mi lascio invadere da stimoli (co-creati nel senso che io stessa me li sono costruiti attorno e contemporaneamente altri li hanno rafforzato) è più facile che io cada nell'illusione di me stessa, perché quegli stimoli sono rumore e non silenzio. Non è all'ascetismo e all'individualismo che bisogna rivolgersi, perché si tratta di fughe, ma bisogna comunque rivolgersi all'equilibrio mobile restando nel mondo.
Il mondo, la realtà in cui viviamo è principalmente interazione, scambio tra esseri viventi, dire "loro" e dire "noi", automaticamente crea una divisione: loro hanno detto, l'informazione è manipolata, ci vogliono far credere che...etc, probabilmente non ci aiuta a capire e magari si potrebbe creare, in questo modo, una sorta di diffidenza a priori, verso l' altro, gli organi di stampa, o i governi e tutto ciò che si voglia includere.

Comunque trovo le tue osservazioni molto interessanti, discernimento in questo caso mi sembra una buona via, ma quanti davvero ne sono capaci e in che misura?

Sviluppare la consapevolezza è un esercizio non agevole alle volte e probabilmente non a tutti interessa, ma bisogna accogliere le contrapposizioni e cercare per quanto possibile di unire e non dividere.

Magari se ti va di entrare più nello specifico con qualche esempio, magari riusciamo ad allargare la  visuale.
Cosa ha mosso, in particolare, queste tue considerazioni?

Ondina

Citazione di: stelle dell'auriga il 02 Marzo 2023, 10:56:33 AMIl mondo, la realtà in cui viviamo è principalmente interazione, scambio tra esseri viventi, dire "loro" e dire "noi", automaticamente crea una divisione: loro hanno detto, l'informazione è manipolata, ci vogliono far credere che...etc, probabilmente non ci aiuta a capire e magari si potrebbe creare, in questo modo, una sorta di diffidenza a priori, verso l' altro, gli organi di stampa, o i governi e tutto ciò che si voglia includere.

Comunque trovo le tue osservazioni molto interessanti, discernimento in questo caso mi sembra una buona via, ma quanti davvero ne sono capaci e in che misura?

Sviluppare la consapevolezza è un esercizio non agevole alle volte e probabilmente non a tutti interessa, ma bisogna accogliere le contrapposizioni e cercare per quanto possibile di unire e non dividere.

Magari se ti va di entrare più nello specifico con qualche esempio, magari riusciamo ad allargare la  visuale.
Cosa ha mosso, in particolare, queste tue considerazioni?
Ci sto riflettendo, ma non ti so rispondere... Mi trovo in una situazione di empasse 🤷🏻�♀️
Aveva ragione Socrate: so di non sapere...ed è un sollievo

Ipazia

"Noi" e "loro" si fonda sugli interessi socioeconomici che stanno dietro l'informazione veicolata e la verità rivelata. Cherchez l'argent, solitamente funziona bene per stabilire il confine in tali questioni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Pensavo di averlo postato oggi. Una constatazione: siamo immersi da millenni in una lingua che possiede anche i pronomi personali e mi sembrerebbe anche un poco pretenzioso non accettare questo fatto ... pur tuttavia ci si può pure riflettere sopra, non per togliere i pronomi personali intendo.
Porrei pertanto una domanda estrema: siamo disposti a farci uccidere piuttosto che uccidere? Da intendersi proprio nel senso letterale del termine "uccidere".
Può accadere però, in senso metaforico, che a volte uccidiamo e a volte ci facciamo uccidere: ognuno può scorgere questi fatti dentro se stesso ... non sembra difficile.
Da ultimo, il "loro vogliono che ..." può essere visto pure come un "loro fanno" ... Cosa facciano non ci è dato di sapere se non per quello che fanno vedere a noi. E se per quello che non si vede si è poi certi di qualcos'altro ci si ricordi almeno del famoso consiglio "non giudicare e non sarai giudicato". I moventi, ovvero ciò che muove l'invisibile, sono molti. Un saluto